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Glimepiride My 2 mg compresse 30 compresse

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
Tipologia:
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Prezzo:
1. Indicazioni terapeutiche
Glimepiride è indicato nel trattamento del diabete mellito di tipo 2, quando la dieta, l’esercizio fisico e la riduzione di peso corporeo da soli non sono sufficienti.
2. Posologia
Posologia: Per i diversi regimi terapeutici sono disponibili dosaggi appropriati. Alla base di un trattamento ottimale del diabete ci deve essere una dieta controllata, un regolare esercizio fisico, oltre al sistematico controllo della glicemia e della glicosuria. Gli effetti negativi, determinati dal non rispetto della dieta, non possono essere compensati dalla somministrazione delle compresse o dall’insulina. Il dosaggio è basato sulla determinazione del glucosio ematico ed urinario. La dose iniziale è di 1 mg di glimepiride al giorno. Se si raggiunge un buon controllo questa posologia può essere adottata come terapia di mantenimento. Se il controllo non è soddisfacente la dose deve essere aumentata in base ai valori del glucosio ematico, in modo graduale con un intervallo, per ogni aumento, di circa 1-2 settimane, fino a 2, 3 o 4 mg di glimepiride al giorno. Dosaggi giornalieri superiori a 4 mg di glimepiride non determinano un migliore effetto terapeutico se non in casi eccezionali. La dose massima giornaliera raccomandata è di 6 mg di glimepiride. In pazienti non adeguatamente controllati con la dose massima giornaliera di metformina, può essere iniziata una terapia concomitante con glimepiride. Mentre la dose di metformina resta invariata, la terapia con glimepiride deve essere iniziata con una dose bassa e poi aumentata a seconda del livello di controllo metabolico desiderato, fino alla dose massima giornaliera. La terapia combinata deve essere iniziata sotto stretto controllo medico. Nei pazienti non adeguatamente controllati con la massima dose giornaliera di glimepiride, se necessario può essere iniziata una terapia concomitante con insulina. A dosi di glimepiride invariate, si inizia il trattamento insulinico con dosi basse, aumentando tali dosi fino al raggiungimento del controllo metabolico desiderato. La terapia combinata deve essere iniziata sotto attento controllo medico. Normalmente una dose unica giornaliera di glimepiride è sufficiente. Si raccomanda l’assunzione subito prima o durante una abbondante prima colazione al mattino, o se ciò non avvenisse, immediatamente prima o durante il primo pasto principale. Nel caso ci si dimentichi di assumere una dose, ciò non deve essere compensato aumentando la dose successiva. Nel caso che compaia una reazione ipoglicemica con 1 mg di Glimepiride al giorno, questo significa che in tale paziente l’equilibrio metabolico può essere ottenuto con la sola dieta. Durante il trattamento, qualora un migliore controllo del diabete sia associato ad una aumentata sensibilità all’insulina, la richiesta di glimepiride può diminuire. Per evitare la comparsa di ipoglicemia si devono pertanto valutare una riduzione temporanea della posologia o una sospensione della terapia. La correzione della posologia può essere necessaria anche in caso di cambiamenti nel peso del paziente, di un cambiamento nello stile di vita, e nel caso in cui altri fattori aumentino il rischio di ipoglicemia o iperglicemia. Sostituzione di altri antidiabetici orali con glimepiride. Si può generalmente sostituire un altro antidiabetico orale con glimepiride. Per il passaggio a glimepiride deve essere considerato il dosaggio e l’emivita del precedente farmaco. In alcuni casi, specialmente con gli antidiabetici con lunga emivita (per esempio clorpropamide), un periodo di interruzione di alcuni giorni è opportuno al fine di minimizzare i rischi di reazioni ipoglicemiche dovute ad un effetto additivo. La dose iniziale raccomandata è di 1 mg di glimepiride al giorno. In base alla risposta terapeutica il dosaggio di glimepiride può essere aumentato gradualmente come indicato precedentemente. Sostituzione di insulina con Glimepiride. In casi eccezionali di pazienti affetti da diabete tipo 2, controllati con insulina, può essere indicato passare all’uso di glimepiride. Questo cambiamento di terapia deve essere eseguito sotto attento controllo medico. Compromissione renale o epatica. Vedere paragrafo 4.3. Popolazione pediatrica: Non ci sono dati disponibili sull’uso di glimepiride in pazienti sotto gli 8 anni di età. Per i bambini di età compresa tra 8 e 17 anni ci sono dati limitati sulla glimepiride in monoterapia (vedere paragrafi 5.1 e 5.2). I dati disponibili sulla sicurezza ed efficacia sono insufficienti per la popolazione pediatrica e pertanto tale uso non è raccomandato. Modo di somministrazione: Per uso orale. Le compresse vanno ingerite intere senza masticarle, con un po’ di liquido.
3. Controindicazioni
Glimepiride è controindicato in pazienti con le seguenti condizioni: - ipersensibilità alla al principio attivo, ad altre sulfoniluree o sulfonamidi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1, - diabete insulino-dipendente, - coma diabetico, - chetoacidosi, - gravi patologie della funzionalità renale o epatica. è richiesta una sostituzione con insulina in caso di gravi patologie della funzionalità renale o epatica.
4. Avvertenze
Glimepiride deve essere assunta subito prima o durante un pasto.In caso di pasti a intervalli irregolari e specialmente quando se ne omettano alcuni, il trattamento con glimepiride può determinare ipoglicemia. I possibili sintomi dell’ipoglicemia comprendono: cefalea, fame vorace, nausea, vomito, stanchezza, sonnolenza, disturbi del sonno, irrequietezza, aggressività, difficoltà di concentrazione, alterazione dello stato di vigilanza e della capacità di reazione, depressione, confusione, disturbi della parola e della vista, afasia, tremore, paresi, disturbi sensori, vertigini, debolezza, perdita dell’autocontrollo, delirio, convulsioni cerebrali, sonnolenza e perdita di coscienza fino ed incluso il coma, respirazione superficiale e bradicardia. Inoltre possono essere presenti segni della contro-regolazione adrenergica quali sudorazione, pelle umida, ansietà, tachicardia, ipertensione, palpitazioni, angina pectoris ed aritmie cardiache. Il quadro clinico di un grave attacco ipoglicemico può assomigliare a quello di un accidente cerebrovascolare. I sintomi quasi sempre si attenuano con l’assunzione di carboidrati (zucchero). I dolcificanti artificiali non hanno effetto. Come accertato con altre sulfaniluree, nonostante l’iniziale successo delle contromisure, l’ipoglicemia può ricomparire. In caso di ipoglicemia grave o protratta, controllata solo temporaneamente con l’usuale quantità di zucchero, si richiede immediato trattamento medico e occasionalmente ospedalizzazione. I fattori che favoriscono l’ipoglicemia includono: • mancanza di volontà o (più comunemente nei pazienti anziani) incapacità del paziente a cooperare; • malnutrizione, irregolarità nell’orario dei pasti, pasti omessi o periodi di digiuno; • modifica della dieta; • squilibrio tra sforzo fisico e assunzione di carboidrati;• consumo di alcolici, specialmente in concomitanza del mancato consumo del pasto, • compromissione della funzionalità renale; • grave insufficienza epatica; • sovradosaggio di glimepiride; • disturbi non compensati del sistema endocrino che influiscono sul metabolismo dei carboidrati o sulla contro-regolazione dell’ipoglicemia (come ad esempio in alcuni disturbi della funzione tiroidea e dell’ipofisi anteriore o nell’insufficienza surrenalica); • contemporanea somministrazione di alcuni altri medicinali (vedere paragrafo 4.5). Il trattamento con glimepiride richiede controlli regolari dei livelli di glucosio ematico e urinario. Inoltre si raccomanda la determinazione della percentuale di emoglobina glicosilata. Regolari controlli ematici (specialmente dei leucociti e dei trombociti) e della funzionalità epatica sono necessari durante il trattamento con glimepiride. In situazioni stressanti (quali ad esempio traumi, operazioni chirurgiche, infezioni con febbre ecc.) può essere indicato passare temporaneamente alla terapia insulinica. Compromissione epatica e/o renale. Non esistono esperienze circa l’uso di glimepiride in pazienti con grave compromissione della funzionalità epatica e in pazienti dializzati. Nei pazienti con grave compromissione della funzionalità renale o epatica è indicato passare alla terapia insulinica. Deficit di G6PD. Il trattamento di pazienti con deficit di G6PD con sulfaniluree può portare ad anemia emolitica. Dal momento che glimepiride appartiene alla classe delle sulfaniluree, deve essere prestata cautela in pazienti affetti da deficit di G6PD e deve essere considerata una alternativa diversa da una sulfanilurea. Questo prodotto contiene lattosio. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficienza della lattasi totale o malassorbimento del glucosio-galattosio non devono assumere questo farmaco. Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente “senza sodio”.
5. Interazioni
A seguito dell’assunzione di glimepiride insieme ad altri medicinali può manifestarsi sia un aumento che una diminuzione indesiderata dell’attività ipoglicemizzante della glimepiride. Per questo motivo, altri medicinali devono essere assunti solo dopo aver avvertito il medico o dietro sua prescrizione. La glimepiride è metabolizzata dal citocromo P450 2C9 (CYP2C9). è noto che il suo metabolismo è influenzato dalla concomitante somministrazione di induttori (quali ad es. la rifampicina) o inibitori (ad es. il fluconazolo) del CYP2C9. I risultati di uno studio di interazione in vivo, riportato in letteratura, hanno dimostrato che l’AUC della glimepiride è quasi raddoppiata in presenza di fluconazolo, che è uno dei più potenti inibitori del CYP2C9. Sulla base dell’esperienza con glimepiride e con altre sulfaniluree devono essere menzionate le interazioni di seguito riportate. Potenziamento dell’effetto ipoglicemizzante e pertanto in alcuni casi reazioni ipoglicemiche possono manifestarsi con l’assunzione di uno dei seguenti medicinali, per esempio: • fenilbutazone, azapropazone e ossifenbutazone; • insulina e prodotti antidiabetici orali, come metformina;• salicilati e acido p-ammino-salicilico; • steroidi anabolizzanti e ormoni sessuali maschili; • cloramfenicolo; • alcune sulfonamidi ad azione protratta; • tetracicline; • antibiotici chinolonici; • claritromicina; • anti-coagulanti cumarinici; • fenfluramina, • disopiramide; • fibrati; • ACE-inibitori; • Fluoxetina; • MAO inibitori; • Allopurinolo; • Probenecid; • Sulfinpirazone; • Simpaticolitici; • ciclofosfamidi, trofosfamidi e ifosfamidi; • miconazolo; • fluconazolo; • pentossifillina (ad alte dosi parenterali); • tritoqualina. Una riduzione dell’azione ipoglicemizzante con un conseguente aumento dei livelli del glucosio ematico può verificarsi quando uno dei seguenti medicinali viene assunto, per esempio: • estrogeni e progestinici; • saluretici e diuretici tiazidici; • agenti stimolanti la tiroide e glucocorticoidi; • derivati della fenotiazina, clorpromazina; • adrenalina e simpaticomimetici; • acido nicotinico (alti dosaggi) e derivati dell’acido nicotinico; • lassativi (uso protratto); • fenitoina, diazossido; • glucagone, barbiturici e rifampicina; • acetazolamide. Gli H2-antagonisti, i beta-bloccanti, la clonidina e la reserpina possono indurre sia potenziamento sia diminuzione dell’effetto di riduzione dei livelli glicemici. Sotto l’influenza dei farmaci simpaticolitici quali i beta-bloccanti, la clonidina, la guanetidina e la reserpina i segni della contro-regolazione adrenergica all’ipoglicemia possono essere ridotti o assenti. L’assunzione di alcol può potenziare o ridurre l’azione ipoglicemizzante della glimepiride in un modo non prevedibile. La glimepiride può sia potenziare sia ridurre gli effetti dei derivati cumarinici. Colesevelam si lega alla glimepiride e riduce l’assorbimento di glimepiride dal tratto gastro-intestinale. Nessuna interazione è stata osservata quando la glimepiride è stata presa almeno 4 ore prima di colesevelam. Pertanto, la glimepiride deve essere somministrata almeno 4 ore prima di colesevelam.
6. Effetti indesiderati
Le seguenti reazioni avverse derivate da studi clinici, sono basate sull'esperienza con glimepiride ed altre sulfaniluree, e sono elencate sotto secondo la classificazione per sistema ed organo e in ordine decrescente di incidenza:
  Raro (≥1/10.000, <1/1.000) Molto raro (<1/10.000) Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili
Patologie del sistema emolinfopoietico Trombocitopenia leucopenia, granulocitopenia, agranulocitosi, eritropenia, anemia emolitica e pancitopenia. Queste alterazioni sono solitamente reversibili alla sospensione del trattamento   trombocitopenia grave con conta piastrinica inferiore a 10.000/mcl e porpora trombocitopenica.
Disturbi del sistema immunitario   Vasculite leucocitoclastica. Lievi reazioni di ipersensibilità che possono evolvere in reazioni gravi con dispnea, riduzione della pressione arteriosa e talvolta shock. È possibile allergia crociata alle sulfaniluree, sulfonamidi o sostanze derivate
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Ipoglicemia. Queste reazioni ipoglicemiche di solito compaiono immediatamente, possono essere gravi e non sono sempre facili da correggere. Come per altre terapie ipoglicemiche, la comparsa di tali reazioni dipende da fattori individuali quali le abitudini alimentari ed il dosaggio (vedere paragrafo 4.4).    
Patologie dell’occhio     Temporanei disturbi visivi, in particolare all’inizio del trattamento e sono dovuti ai cambiamenti nei livelli di glucosio nel sangue.
Patologie gastrointestinali Disgeusia Nausea, vomito, diarrea, distensione addominale, disturbi addominali e dolore addominale. Queste alterazioni richiedono raramente l’interruzione della terapia  
Patologie epatobiliari   Funzione epatica anormale (es: con colestasi e ittero), epatite, insufficienza epatica. Aumento degli enzimi epatici
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Alopecia   Possono verificarsi reazioni di ipersensibilità cutanea come prurito, eruzione cutanea, orticaria e fotosensibilità
Esami diagnostici Aumento di peso Diminuzione della concentrazione sanguigna del sodio  
Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza. Rischi correlati al diabete. In corso di gravidanza concentrazioni di glucosio ematico fuori della norma sono associate ad una maggiore incidenza di anomalie congenite e di mortalità perinatale. La glicemia deve pertanto essere strettamente monitorata durante la gravidanza per evitare il rischio teratogeno. In tali circostanze è richiesto l’uso di insulina. Le pazienti che intendono avere una gravidanza devono informare il proprio medico. Rischio correlato alla glimepiride. Non ci sono dati sufficienti derivanti dall’uso della glimepiride in donne in gravidanza. Studi su animali hanno dimostrato tossicità a carico della funzione riproduttiva presumibilmente correlata all’azione farmacologica (ipoglicemizzante) della glimepiride (vedere paragrafo 5.3). Di conseguenza la glimepiride non deve essere assunta nel corso dell’intera gravidanza. Se la paziente in terapia con glimepiride sta pianificando una gravidanza o nel caso in cui venga accertata una gravidanza, il trattamento deve essere immediatamente cambiato con una terapia con insulina. Allattamento: Non è noto se avvenga escrezione nel latte umano. La glimepiride è escreta nel latte di ratto. Poiché altre sulfaniluree passano nel latte materno e vi è il rischio di ipoglicemia nel lattante, l’allattamento al seno non è consigliato durante il trattamento con glimepiride. Fertilità: Non sono disponibili dati sulla fertilità.
8. Conservazione
Non conservare a temperatura superiore a 25°C.
9. Principio attivo
Ogni compressa contiene 2 mg di glimepiride. Eccipiente con effetti noti: Ogni compressa da 2 mg contiene 137,8 mg di lattosio monoidrato.Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Lattosio monoidrato, povidone K25, cellulosa microcristallina, magnesio stearato, carbossimetilamido sodico (tipo A), ossido di ferro giallo (E 172), indaco carminio- lacca di alluminio (E132).
11. Sovradosaggio
Sintomi Per ingestione di dosi eccessive può verificarsi uno stato di ipoglicemia che può durare da 12 a 72 ore e che può ripetersi dopo un miglioramento iniziale. I sintomi possono non essere presenti fino a 24 ore dopo l’assunzione del farmaco. In generale si raccomanda che il controllo avvenga in ambiente ospedaliero. Possono verificarsi nausea, vomito e dolore epigastrico. L’ipoglicemia può essere accompagnata generalmente da una sintomatologia neurologica come irrequietezza, tremori, disturbi della vista, problemi di coordinazione, sonnolenza, coma e convulsioni. Trattamento In primo luogo il trattamento deve impedire l’assorbimento della glimepiride inducendo il vomito e bevendo in seguito acqua o limonata con carbone attivo (assorbente) e sodio solfato (lassativo). Nel caso sia stata ingerita una elevata quantità di farmaco, è indicata una lavanda gastrica e la somministrazione successiva di carbone attivo e sodio solfato. Nel caso di (grave) sovradosaggio è consigliata l’ospedalizzazione in un reparto di terapia intensiva. Iniziare al più presto la somministrazione di glucosio, se necessario iniziare con 50 ml di una soluzione al 50% per via endovenosa in bolo seguita da una infusione di una soluzione al 10% tenendo sotto stretto controllo la glicemia. Successivamente si deve eseguire un trattamento sintomatico. Popolazione pediatrica In particolare nel trattare casi di ipoglicemia da accidentale assunzione di glimepiride da parte di bambini e di ragazzi, la dose di glucosio deve essere attentamente controllata per evitare di causare una iperglicemia pericolosa. La glicemia deve essere attentamente monitorata.
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