1. Indicazioni terapeutiche
Gastroloc è indicato negli adulti ed adolescenti di 12 anni ed oltre per: • Esofagite da reflusso. Gastroloc è indicato negli adulti per: • Eradicazione di Helicobacter pylori (H. pylori) in combinazione con un’appropriata terapia antibiotica in pazienti con ulcere associate a H. pylori. • Ulcera gastrica e duodenale. • Sindrome di Zollinger-Ellison ed altri stati patologici caratterizzati da iper-secrezione acida.
2. Posologia
Posologia. Adulti ed adolescenti di 12 anni ed oltre. Esofagite da reflusso: Una compressa di Gastroloc 40 mg al giorno. In casi particolari la dose può essere raddoppiata (aumento a 2 compresse di Gastroloc 40 mg al giorno) specialmente quando non si è ottenuta risposta ad altro trattamento. Per il trattamento dell’esofagite da reflusso è normalmente richiesto un periodo di 4 settimane. Se questo non è sufficiente, la guarigione si ottiene solitamente prolungando la terapia per ulteriori 4 settimane. Adulti. Eradicazione di H. pylori in combinazione con due antibiotici appropriati: Nei pazienti positivi per H. pylori affetti da ulcera gastrica e duodenale, l’eradicazione del batterio deve essere effettuata con una terapia combinata. Relativamente alla resistenza batterica ed all’uso appropriato ed alla prescrizione di agenti antibatterici bisogna tenere in considerazione le linee guida locali ufficiali (es. raccomandazioni nazionali). In funzione del tipo di resistenza, si raccomanda l’adozione dei seguenti schemi di terapia per l'eradicazione di H. pylori: a) Gastroloc una compressa due volte al giorno da 40 mg + amoxicillina 1000 mg due volte al dì + claritromicina 500 mg due volte al dì; b) Gastroloc una compressa due volte al giorno da 40 mg + metronidazolo 400 - 500 mg (o tinidazolo 500 mg) due volte al dì + claritromicina 250 - 500 mg due volte al dì; c) Gastroloc una compressa due volte al giorno da 40 mg + amoxicillina 1000 mg due volte al dì + metronidazolo 400 - 500 mg (o tinidazolo 500 mg) due volte al dì. Durante la terapia combinata per l’eradicazione dell’infezione da H. pylori, la seconda compressa di Gastroloc 40 mg deve essere assunta 1 ora prima del pasto serale. La terapia combinata va generalmente effettuata per 7 giorni e può essere prolungata per ulteriori 7 giorni fino ad una durata totale di due settimane. Se, per assicurare la cicatrizzazione dell’ulcera, è indicato un ulteriore trattamento con pantoprazolo, si deve adottare la dose raccomandata per il trattamento dell’ulcera gastrica e duodenale. Se non è proponibile la terapia combinata, ad es. se il paziente è negativo per H. pylori, si applichino le seguenti linee guida per la monoterapia con Gastroloc 40 mg: Trattamento dell’ulcera gastrica. Una compressa di Gastroloc 40 mg al giorno. In casi particolari la dose potrà essere raddoppiata (aumentata a 2 compresse di Gastroloc 40 mg al giorno) in special modo quando non si sia ottenuta risposta ad altro trattamento. Per il trattamento dell’ulcera gastrica è normalmente richiesto un periodo di 4 settimane. Se questo non è sufficiente, la cicatrizzazione si ottiene solitamente prolungando la terapia per ulteriori 4 settimane. Trattamento dell’ulcera duodenale. Una compressa di Gastroloc 40 mg al giorno. In casi particolari la dose potrà essere raddoppiata (aumentata a 2 compresse di Gastroloc 40 mg al giorno) in special modo quando non si sia ottenuta risposta ad altro trattamento. La cicatrizzazione dell’ulcera duodenale si ottiene generalmente entro 2 settimane. Se un periodo di 2 settimane non è sufficiente, la cicatrizzazione si ottiene nella quasi totalità dei casi dopo ulteriori 2 settimane di terapia. Sindrome di Zollinger-Ellison ed altri stati patologici caratterizzati da ipersecrezione acida. Per il trattamento a lungo termine della sindrome di Zollinger-Ellison e degli altri stati patologici caratterizzati da ipersecrezione acida i pazienti devono iniziare il trattamento con una dose giornaliera di 80 mg (2 compresse di Gastroloc 40 mg). In seguito, la dose può essere aumentata o ridotta secondo necessità sulla base di valutazioni strumentali della secrezione acida individuale. Con dosi superiori a 80 mg al giorno, la dose deve essere suddivisa in due somministrazioni giornaliere. È possibile incrementare temporaneamente la dose giornaliera al di sopra di 160 mg di pantoprazolo ma per periodi non superiori a quanto necessario per ottenere un controllo adeguato della secrezione acida. La durata della terapia nella sindrome di Zollinger-Ellison e degli altri stati patologici caratterizzati da ipersecrezione acida non ha restrizioni e deve essere adattata secondo le necessità cliniche. Compromissione epatica. Non si deve superare una dose giornaliera di 20 mg di pantoprazolo (1 compressa da 20 mg di pantoprazolo) nei pazienti con funzionalità epatica gravemente compromessa. Gastroloc 40 mg non deve essere impiegato nel trattamento combinato per l’eradicazione di H. pylori nei pazienti con disfunzione epatica da moderata a severa poichè attualmente non sono disponibili dati sull’efficacia e la sicurezza di Gastroloc 40 mg nel trattamento combinato di questi pazienti (vedere paragrafo 4.4). Compromissione renale. Non è necessario un aggiustamento della dose nei pazienti con funzionalità renale compromessa. Gastroloc 40 mg non deve essere impiegato nel trattamento combinato per l’eradicazione di H. pylori nei pazienti con insufficienza renale poichè attualmente non sono disponibili dati sull’efficacia e la sicurezza di Gastroloc 40 mg nel trattamento combinato di questi pazienti (vedere paragrafo 5.2). Anziani. Non è necessario un aggiustamento della dose nei pazienti anziani (vedere paragrafo 5.2). Popolazione pediatrica. L’uso di Gastroloc non è raccomandato nei bambini al di sotto dei 12 anni di età a causa dei dati limitati disponibili sulla sicurezza e l’efficacia in questa fascia d’età (vedere paragrafo 5.2). Modo di somministrazione: Le compresse non devono essere masticate o frantumate, e devono essere deglutite intere con un po’ di acqua 1 ora prima di un pasto.
3. Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo, ai derivati benzimidazolici o ad uno qualsiasi degli altri eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
4. Avvertenze
Compromissione epatica. Nei pazienti con grave compromissione epatica, gli enzimi epatici devono essere controllati regolarmente durante la terapia con pantoprazolo, specialmente nell’uso a lungo termine. In caso di un aumento degli enzimi epatici si deve sospendere il trattamento (vedere paragrafo 4.2). Terapia combinata. In caso di terapia combinata, deve essere osservato quanto riportato nel riassunto delle caratteristiche del prodotto dei rispettivi medicinali. Neoplasia gastrica. Una risposta sintomatica al pantoprazolo può nascondere i sintomi di una neoplasia gastrica e può ritardare la diagnosi. In presenza di qualsiasi sintomo allarmante (es. significativa perdita di peso non intenzionale, vomito ricorrente, disfagia, ematemesi, anemia o melena) e quando si sospetta o è confermata la presenza di ulcera gastrica, la natura maligna deve essere esclusa. Se i sintomi persistono nonostante un trattamento adeguato deve essere considerata un’ulteriore indagine. Co-somministrazione con inibitori delle proteasi dell’HIV. Non è raccomandata la co-somministrazione di pantoprazolo con gli inibitori delle proteasi dell’HIV, come l’atazanavir, per i quali l’assorbimento è dipendente dal pH acido intragastrico, vista la significativa riduzione nella loro biodisponibilità (vedere paragrafo 4.5). Influenza sull’assorbimento della vitamina B12. Nei pazienti con la sindrome di Zollinger-Ellison ed altre condizioni patologiche caratterizzate da ipersecrezione acida che richiedono un trattamento a lungo termine, pantoprazolo, come tutti i medicinali inibenti la secrezione acida, può ridurre l’assorbimento della vitamina B12 (cianocobalamina) come conseguenza di ipo- o acloridria. Questa eventualità deve essere considerata nella terapia a lungo termine o nel caso si osservino i relativi sintomi clinici in pazienti con ridotte riserve corporee o fattori di rischio per un ridotto assorbimento della vitamina B12. Trattamento a lungo termine. Nel trattamento a lungo termine, specialmente quando si supera un periodo di trattamento di 1 anno, i pazienti devono essere tenuti sotto regolare sorveglianza. Infezioni gastrointestinali causate da batteri. Il trattamento con Gastroloc può portare ad un leggero incremento del rischio di infezioni gastrointestinali causate da batteri quali Salmonella e Campylobacter o C. difficile. Ci si può attendere che pantoprazolo, come tutti gli inibitori della pompa protonica (PPI), aumenti la conta dei batteri normalmente presenti nel tratto gastrointestinale superiore. Ipomagnesiemia. Grave ipomagnesiemia è stata osservata in pazienti trattati con gli inibitori di pompa protonica (PPI) come il pantoprazolo per almeno tre mesi e in molti casi per un anno. Gravi sintomi di ipomagnesiemia includono stanchezza, tetania, delirio, convulsioni, vertigini e aritmia ventricolare. Essi, inizialmente, si possono manifestare in modo insidioso ed essere trascurati. L’ipomagnesiemia nella maggior parte dei pazienti, migliora dopo l’assunzione di magnesio e la sospensione dell’inibitore di pompa protonica. Gli operatori sanitari devono considerare l’eventuale misurazione dei livelli di magnesio prima di iniziare il trattamento con PPI e periodicamente durante il trattamento nei pazienti in terapia per un periodo prolungato o in terapia con digossina o medicinali che possono causare ipomagnesiemia (ad esempio diuretici). Fratture ossee. Gli inibitori di pompa protonica, specialmente se utilizzati a dosaggi elevati e per periodi prolungati (> 1 anno), possono causare un lieve aumento di rischio di fratture dell’anca, del polso e della colonna vertebrale, soprattutto in pazienti anziani o in presenza di altri fattori di rischio conosciuti. Studi osservazionali suggeriscono che gli inibitori di pompa protonica possono aumentare il rischio complessivo di frattura dal 10% al 40%. Tale aumento può essere in parte dovuto ad altri fattori di rischio. I pazienti a rischio di osteoporosi devono ricevere le cure in base alle attuali linee guida di pratica clinica e devono assumere un’adeguata quantità di vitamina D e calcio. Lupus eritematoso cutaneo subacuto (LECS). Gli inibitori della pompa protonica sono associati a casi estremamente infrequenti di LECS. In presenza di lesioni, soprattutto sulle parti cutanee esposte ai raggi solari, e se accompagnate da artralgia, il paziente deve rivolgersi immediatamente al medico e l’operatore sanitario deve valutare l’opportunità di interrompere il trattamento con Gastroloc. La comparsa di LECS in seguito a un trattamento con un inibitore della pompa protonica può accrescere il rischio di insorgenza di LECS con altri inibitori della pompa protonica. Interferenza con esami di laboratorio. Un livello aumentato di Cromogranina A (CgA) può interferire con gli esami diagnostici per tumori neuroendocrini. Per evitare tale interferenza, il trattamento con Gastroloc deve essere sospeso per almeno 5 giorni prima delle misurazioni della CgA (vedere paragrafo 5.1). Se i livelli di CgA e di gastrina non sono tornati entro il range di riferimento dopo la misurazione iniziale, occorre ripetere le misurazioni 14 giorni dopo l’interruzione del trattamento con un inibitore della pompa protonica. Gastroloc contiene un agente colorante azoico e sodio. Questo medicinale contiene l’agente colorante azoico Ponceau 4R lacca di alluminio (E 124), che può provocare reazioni allergiche.Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa gastroresistente, cioè essenzialmente ‘senza sodio’.
5. Interazioni
Farmacocinetica dei medicinali con assorbimento pH-dipendente. A causa della inibizione marcata e di lunga durata della secrezione acida gastrica, pantoprazolo può interferire con l’assorbimento di altri medicinali dove il pH gastrico è un determinante importante per la biodisponibilità orale, es. alcuni antifungini azolici come ketoconazolo, itraconazolo, posaconazolo e altri medicinali come erlotinib. Inibitori delle proteasi dell’HIV. Non è raccomandata la co-somministrazione di pantoprazolo con gli inibitori delle proteasi dell’HIV, come l’atazanavir, per i quali l’assorbimento è dipendente dal pH acido intragastrico, vista la significativa riduzione nella loro biodisponibilità (vedere paragrafo 4.4). Se la combinazione di un inibitore delle proteasi dell’HIV con un inibitore della pompa protonica è ritenuta inevitabile, si raccomanda uno stretto monitoraggio clinico (es. carica virale). Non si deve superare una dose di pantoprazolo di 20 mg al giorno. Può essere necessario un aggiustamento della dose degli inibitori di proteasi dell’HIV. Anticoagulanti cumarinici (fenprocumone o warfarin). La co-somministrazione di pantoprazolo con warfarin o fenprocumone non incide sulla farmacocinetica di warfarin, fenprocumone o sull’INR. Comunque, sono stati riportati degli aumenti nel tempo di protrombina e INR nei pazienti che ricevono PPIs e warfarin o fenprocumone contemporanemamente. Un aumento dell’INR e del tempo di protrombina può portare ad un’emorragia anormale e anche alla morte. I pazienti trattati con pantoprazolo e warfarin o fenprocumone devono essere monitorati per un aumento del tempo di protrombina e INR. Metotrexato. In alcuni pazienti è stato segnalato che l’uso concomitante di metotrexato ad alte dosi (ad es. 300 mg) e inibitori di pompa protonica aumenta i livelli di metotrexato. Pertanto in situazioni in cui il metotrexato viene utilizzato ad alte dosi, ad esempio cancro e psoriasi, può essere necessario considerare una sospensione temporanea del pantoprazolo. Altri studi di interazioni. Pantoprazolo è ampiamente metabolizzato nel fegato dal sistema enzimatico del citocromo P450. La principale via di metabolizzazione è la demetilazione da parte del CYP2C19 e altre vie metaboliche includono l’ossidazione mediante il CYP3A4. Studi di interazione con medicinali anch’essi metabolizzati attraverso questi sistemi enzimatici, come carbamazepina, diazepam, glibenclamide, nifedipina, e un contraccettivo orale contenente levonorgestrel ed etinilestradiolo non hanno rivelato interazioni clinicamente significative. Non può essere esclusa un’interazione del pantoprazolo con altri medicinali o composti che sono metabolizzati utilizzando lo stesso sistema enzimatico. I risultati di una serie di studi di interazione dimostrano che pantoprazolo non influenza il metabolismo di sostanze attive metabolizzate dal CYP1A2 (come caffeina, teofillina), CYP2C9 (come piroxicam, diclofenac, naprossene), CYP2D6 (come metoprololo), CYP2E1 (come etanolo) e non interferisce con l’assorbimento della digossina mediato dalle p-glicoproteine. Non si sono evidenziate interazioni con antiacidi somministrati contemporaneamente. Sono stati anche condotti studi di interazione somministrando pantoprazolo in concomitanza con i rispettivi antibiotici (claritromicina, metronidazolo, amoxicillina). Non sono state evidenziate interazioni clinicamente significative. Medicinali che inibiscono o inducono il CYP2C19. Gli inibitori del CYP2C19 come la fluvoxamina possono aumentare l’esposizione sistemica del pantoprazolo. Una riduzione della dose può essere considerata per i pazienti trattati per lungo tempo con alte dosi di pantoprazolo o quelli con compromissione epatica. Gli induttori enzimatici che colpiscono il CYP2C19 e CYP3A4 come la rifampicina e l’erba di San Giovanni (Hypericum perforatum) possono ridurre le concetrazioni plasmatiche dei PPIs che sono metabolizzati attraverso questi sistemi enzimatici.
6. Effetti indesiderati
Ci si può aspettare che circa il 5% dei pazienti manifesti reazioni avverse al farmaco (ADRs). Le ADRs più comunemente riportate sono diarrea e cefalea, entrambe riscontrabili in circa l’1% dei pazienti. La tabella seguente elenca le reazioni avverse segnalate con pantoprazolo, disposte secondo la seguente classificazione di frequenza: Molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Per tutte le reazioni avverse rilevate nell’esperienza post-marketing, non è possibile stabilire alcuna frequenza di Reazione Avversa e quindi esse sono indicate con frequenza “non nota”. All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità. Tabella 1. Reazioni avverse con pantoprazolo negli studi clinici e nell’esperienza post-marketing
Frequenza Classi- ficazione per sistemi e organi | Comune | Non comune | Raro | Molto raro | Non nota |
Patologie del sistema emolinfopoietico | | | Agranulocitosi | Trombocitopenia; leucopenia, pancitopenia | |
Disturbi del sistema immunitario | | | Ipersensibilità (incluse reazioni anafilattiche e shock anafilattico) | | |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | | | Iperlipidemie e aumento dei lipidi (trigliceridi, colesterolo); variazioni di peso | | Iponatriemia, ipomagnesiemia (vedere paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego) Ipocalcemia in associazione con ipomagnesemia; ipokaliemia. |
Disturbi psichiatrici | | Disturbi del sonno | Depressione (e tutti gli aggravamenti) | Disorientamento (e tutti gli aggravamenti) | Allucinazioni; Confusione (specialmente in pazienti predispo-sti, così come l’aggravamento di questi sintomi in caso di pre-esistenza) |
Patologie del sistema nervoso | | Cefalea; Capogiro | Alterazioni del gusto | | Parestesia |
Patologie dell’occhio | | | Disturbi della visione / visione offuscata | | |
Patologie gastrointestinali | Polipi della ghiandola fundica (benigni) | Diarrea; Nausea/vomito; Distensione addominale e gonfiore; Stipsi; Bocca secca; Dolore e disturbi addominali | | | Colite microscopica |
Patologie epatobiliari | | Aumento dei livelli degli enzimi epatici (transaminasi, γ-GT) | Aumento della bilirubina | | Lesione epatocellulare; Ittero; Insufficienza epatocellulare |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | | Eruzione cutanea / esantema/ eruzione; Prurito | Orticaria; Angioedema | | Sindrome di Stevens-Johnson; sindrome di Lyell; Eritema multiforme; Fotosensibilità; Lupus eritematoso cutaneo subacuto (vedere paragrafo 4.4) |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | | Frattura dell’anca, del polso e della colonna vertebrale (vedere paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego) | Artralgia; Mialgia | | Spasmo muscolare come conseguenza di alterazioni elettrolitiche |
Patologie renali e urinarie | | | | | Nefrite interstiziale (con possibile progressione a insufficienza renale) |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | | | Ginecomastia | | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | | Astenia, fatica e malessere | Aumento della temperatura corporea; Edema periferico | | |
Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza: Un moderato quantitativo di dati sulle donne in gravidanza (tra 300-1000 gravidanze esposte) rileva che non ci sono malformazioni o tossicità fetale/neonatale dovute a Gastroloc. Gli studi condotti su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Come misura precauzionale, è preferibile evitare l’uso di Gastroloc durante la gravidanza. Allattamento: Studi sugli animali hanno dimostrato l’escrezione di pantoprazolo nel latte materno. Ci sono informazioni insufficienti sull’escrezione del pantopazolo nel latte umano tuttavia ne è stata riportata escrezione nel latte materno umano. Un rischio per i neonati/infanti non può essere escluso. Pertanto una decisione se continuare/sospendere l’allattamento al seno o sospendere/astenersi dalla terapia con Gastroloc deve tener conto del beneficio dell’allattamento al seno per il bambino e del beneficio della terapia con Gastroloc per la donna. Fertilità: Non vi è stata evidenza di compromissione della fertilità a seguito di somministrazione di pantoprazolo in studi condotti su animali (vedere paragrafo 5.3).
8. Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
9. Principio attivo
Ogni compressa gastroresistente contiene pantoprazolo 40 mg (come sodico sesquidrato). Eccipiente con effetto noto : Ogni compressa gastroresistente contiene 2 microgrammi dell’agente colorante azoico Ponceau 4R lacca di alluminio (E124). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Nucleo della compressa: Calcio stearato, Cellulosa microcristallina, Crospovidone (tipo A), Idrossipropilcellulosa (tipo EXF), Sodio carbonato anidro, Silice colloidale anidra. Rivestimento: Ipromellosa, Ferro ossido giallo (E172), Macrogol 400, Acido metacrilico-etile acrilato copolimero (1:1), Polisorbato 80, Ponceau 4R lacca di alluminio (E124), Giallo chinolina lacca di alluminio (E104), Sodio laurilsolfato, Titanio diossido (E171), Trietile citrato.
11. Sovradosaggio
Non sono noti sintomi da sovradosaggio nell'uomo. È stata ben tollerata l’esposizione sistemica fino a 240 mg somministrati per via endovenosa in 2 minuti. Poiché pantoprazolo è ampiamente legato alle proteine, non è prontamente dializzabile. In caso di sovradosaggio con segni clinici di intossicazione, non possono essere fatte specifiche raccomandazioni terapeutiche, tranne che per un trattamento sintomatico e di supporto.