Le reazioni avverse più comunemente segnalate durante il trattamento con fenofibrato sono disturbi digestivi, gastrici o intestinali. I seguenti effetti indesiderati sono stati osservati durante studi clinici controllati verso placebo (n= 2344) alle frequenze sotto riportate:
Classificazione Organo Sistema (MedDRA) | Comuni ≥1/100, <1/10 | Non comuni ≥1/1.000, <1/100 | Rari ≥1/10.000, <1/1.000 |
Disturbi del sistema immunitario | | | Ipersensibilità |
Patologie del sistema nervoso | | Cefalea | |
Patologie vascolari | | Tromboembolia (embolia polmonare, trombosi venosa profonda)*. | |
Patologie gastrointestinali | Patologia gastrointestinale (dolore addominale, nausea, vomito, diarrea, flatulenza). | Pancreatite* | |
Patologie epatobiliari | | Colelitiasi | Epatite |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | | Ipersensibilità cutanea (es rash, prurito, orticaria). | Alopecia, Reazione di fotosensibilità. |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | | Patologia muscolare (es mialgia, miosite, aumento della CPK, spasmi muscolari e debolezza). | |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | | Disfunzione sessuale | |
Esami diagnostici | Transaminasi aumentate, Livello di omocisteina nel sangue aumentato ** | Creatinina ematica aumentata | Emoglobina ridotta, Conta leucocitaria diminuita, Urea ematica aumentata. |
*Nello studio FIELD, uno studio randomizzato controllato con placebo, eseguito su 9795 pazienti con diabete mellito di tipo 2, un aumento statisticamente significativo dei casi di pancreatite è stato osservato nei pazienti che ricevevano fenofibrato rispetto a coloro che ricevevano il placebo (0,8% contro 0,5%; p=0,031). Nello stesso studio, è stato riportato un aumento statisticamente significativo dell’aumento di incidenza di embolia polmonare (0,7% nel gruppo trattato con placebo contro 1,1% nel gruppo trattato con fenofibrato; p=0,022) e un aumento non statisticamente significativo delle trombosi venose profonde (placebo: 1,0% [48/4900 pazienti] contro fenofibrato 1,4% [67/4895 pazienti]; p=0,074). ** Nello studio FIELD l’aumento medio del livello di omocisteina nel sangue nei pazienti trattati con fenofibrato era 6,5 mcmol/L, ed era reversibile alla sospensione del trattamento con fenofibrato. L’aumento del rischio di eventi trombotici venosi può essere correlato all’aumentato livello di omocisteina. Il significato clinico di questo fenomeno non è chiaro. Sono stati riportati anche i seguenti effetti indesiderati: varie forme di aritmie cardiache, segni di disfunzione renale, quali disuria, oliguria, ematuria e proteinuria, polifagia e aumento di peso. Oltre agli eventi segnalati negli studi clinici, i seguenti effetti indesiderati sono stati segnalati spontaneamente durante la commercializzazione di fenofibrato. Dai dati disponibili non si può stimare una frequenza precisa che perciò è da considerarsi “non nota”;
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: Malattia polmonare interstiziale
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: Rabdomiolisi
Patologie epatobiliari: ittero, complicanze della colelitiasi (ad es. colecistite, colangite, colica biliare).
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: gravi reazioni cutanee (ad es. eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica).
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: Affaticamento.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa.