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Foscan 4 mg/ml soluzione iniettabile 1 fiala da 5 ml uso endovenoso

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
Tipologia:
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Anno:
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1. Indicazioni terapeutiche
Foscan è indicato per il trattamento palliativo di pazienti con carcinoma a cellule squamose della testa e del collo in fase avanzata che hanno fallito precedenti terapie e non sono adatti ad un trattamento di radioterapia, chirurgia o chemioterapia sistemica.
2. Posologia
La terapia fotodinamica con Foscan deve essere somministrata esclusivamente in centri oncologici specializzati, in cui un team multidisciplinare valuta il trattamento del paziente, e sotto la supervisione di medici con esperienza in terapia fotodinamica. Posologia La dose è di 0,15 mg/kg di peso corporeo, Popolazione pediatrica Non esiste alcuna indicazione per un uso specifico di Foscan nella popolazione pediatrica. Modo di somministrazione Foscan va somministrato attraverso una cannula endovenosa posizionata in una grande vena prossimale dell’arto, preferibilmente nella fossa antecubitale, in una singola iniezione endovenosa lenta in un arco di tempo non inferiore a 6 minuti. La pervietà della cannula endovenosa posizionata nel vaso deve essere verificata prima dell’iniezione e deve essere presa ogni precauzione per evitare stravasi (vedere paragrafo 4.4). Il colore rosso porpora scuro della soluzione insieme al colore ambra del flaconcino rende impossibile eseguire un controllo visuale per la presenza di particelle sospese. Per questo motivo deve essere utilizzato a scopo precauzionale nella linea di infusione un filtro, che è fornito nella confezione. Non deve essere eseguita alcuna diluizione o lavaggio di Foscan con soluzione fisiologica o qualsiasi altra soluzione acquosa. La dose richiesta di Foscan viene somministrata con una lenta iniezione endovenosa, in un arco di tempo non inferiore ai 6 minuti. 96 ore dopo la somministrazione di Foscan, il sito di trattamento deve essere illuminato con luce a 652 nm generata da una fonte laser approvata. La luce deve essere trasmessa all’intera superficie del tumore servendosi di apparecchiatura approvata a fibre ottiche con microlente. Laddove possibile, l’area illuminata deve estendersi oltre il margine del tumore per una distanza di 0,5 cm. La luce deve essere somministrata non meno di 90 ore e non più 110 ore dopo l’iniezione di Foscan. La dose di luce incidente è 20 J/cm², somministrata alla superficie del tumore con un’irradianza pari a 100 mW/cm², implicando un tempo di illuminazione di approssimativamente 200 secondi. Ogni campo deve essere illuminato solo una volta ad ogni trattamento. È possibile illuminare più campi che non presentano sovrapposizioni. Occorre prestare attenzione per assicurare che nessuna area di tessuto riceva una dose di luce superiore a quella specificata. Il tessuto al di fuori dell’area bersaglio deve essere completamente schermato per evitare fotoattivazione da luce diffusa o riflessa. Un secondo ciclo di trattamento può essere somministrato a discrezione del medico che svolge il trattamento nei pazienti in cui si ritenga necessaria una ulteriore necrosi e rimozione del tumore, con un intervallo minimo raccomandato fra i trattamenti di quattro settimane.
3. Controindicazioni
• Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. • Porfiria o altre malattie esacerbate dalla luce. • Ipersensibilità alle porfirine. • Neoplasie con accertata erosione di un vaso sanguigno maggiore interno o adiacente al sito di illuminazione. • Presenza di procedure chirurgiche programmate nei successivi 30 giorni. • Coesistenti patologie oculari che possano richiedere nei successivi 30 giorni una valutazione alla lampada a fessura. • Terapie in atto con agenti fotosensibilizzanti.
4. Avvertenze
Tutti i pazienti che ricevono Foscan diventano temporaneamente fotosensibili. Occorre prendere delle precauzioni per evitare l’esposizione della pelle e degli occhi alla luce solare diretta o ad una luce brillante in ambienti chiusi durante i primi 15 giorni successivi all’iniezione. Le reazioni di fotosensibilità della pelle sono causate dalla luce visibile; quindi schermi solari che proteggono dagli ultravioletti non forniscono alcuna protezione. È importante che i pazienti siano riesposti gradualmente alla luce normale (vedere le linee guida per la protezione dalla luce al termine di questo paragrafo). Nei 6 mesi successivi al trattamento con Foscan deve essere evitata l’esposizione diretta e prolungata del braccio utilizzato per l’iniezione ai raggi solari. Come misura precauzionale, se è in programma una prolungata attività all’aria aperta, il sito dell’iniezione si deve proteggere indossando una maglietta colorata a maniche lunghe. I medici devono essere consapevoli del fatto che la maggior parte delle tossicità associate a terapia fotodinamica è rappresentata da effetti locali, osservati in conseguenza di fotoattivazione. La fotoattivazione induce danno tissutale locale, che comporta una risposta infiammatoria acuta. Tale risposta è comunemente associata a edema e dolore seguiti da necrosi. L’effetto fotodinamico può comportare anche un danno ai tessuti circostanti, che può causare fistola, perforazione o rottura vascolare, oltre a infezione e successiva sepsi. È quindi importante che, durante la fotoattivazione con illuminazione laser, si usi cautela per proteggere dalla fotoattivazione il tessuto normale circostante il tumore, mediante idonee tecniche di illuminazione e schermatura. Una gestione proattiva degli effettilocali e la riduzione della fotoattivazione nelle aree non tumorali sono importanti per monitorare i rischi. Occorre prestare particolare cura a prevenire stravasi a livello del sito di iniezione. Se si verifica uno stravaso, l’area deve essere protetta dalla luce per almeno 3 mesi. Non c’è alcun beneficio noto nell’iniettare il sito di stravaso con altre sostanze. Dopo l’uso non approvato nel trattamento di stenosi biliari maligne e mesotelioma, sono state segnalate reazioni avverse, quali colangite, colecistite, ascesso epatico e perforazione esofagea. In seguito a fotoattivazione, esiste il rischio di danno dell’area circostante. Procedure chirurgiche non programmate o di emergenza nei casi in cui Foscan sia stato somministrato nei 30 giorni precedenti devono essere intraprese solo se è assolutamente necessario e se i potenziali benefici superano il rischio per il paziente. Occorre prendere tutte le precauzioni affinché sia evitata l’illuminazione diretta del paziente con lampade chirurgiche durante lo svolgimento di queste procedure. Si raccomanda invece l’uso di lampade frontali. Alcuni ossimetri a impulsi possono produrre luce di una lunghezza d’onda prossima a quella usata per la fotoattivazione del Foscan. Gli ossimetri devono essere riposizionati almeno ogni 10–15 minuti per evitare il rischio di ustioni cutanee locali. Il dolore, eccetto il dolore nel sito dell’iniezione, elencato al paragrafo 4.8 può richiedere l’uso di FANS o di analgesici oppiacei per un breve periodo dopo il trattamento. Il dolore compare il giorno successivo all’illuminazione e dura di solito da 2 a 4 settimane. L’illuminazione delle vie aeree può provocare infiammazione locale ed edema. Devono essere previste le complicanze risultanti (quali dispnea o anche ostruzione delle vie aeree che portano, ad esempio, a intubazione o tracheotomia). Deve essere considerato il trattamento profilattico con corticosteroidi. I medici devono consigliare i pazienti affinché osservino le seguenti precauzioni che sono fornite nel Foglio illustrativo.
Tempo dopo l’iniezione di Foscan Cosa devo fare per prevenire ustioni?
Giorno 1 (0–24 ore) Rimanga al chiuso in una stanza tenuta scura. Tenga le tende chiuse ed usi lampadine da 60 W o meno. Eviti l’esposizione alla luce solare diretta.
Giorni 2–7 Può gradualmente ritornare ad una normale illuminazione domestica. Ricordi di evitare la luce solare diretta che entra dalla finestra o la luce diretta proveniente da apparecchi domestici come lampade da lettura. Potete guardare la televisione. Può uscire all’aperto una volta che si è fatto scuro. Se è assolutamente necessario che esca all’aperto durante le ore di luce del giorno, deve stare attento a coprire tutta la sua pelle, compreso il volto ele mani, e a portare occhiali scuri.
I tipi di vestiti che dovrà indossare sono:
• Cappello a falde larghe: per la testa, il collo, il naso e le orecchie.
• Sciarpa: per la testa ed il collo.
• Occhiali da sole con protezione laterale: per gli occhi e la pelle intorno agli occhi.
• Abiti a manica lunga: per la parte superiore del corpo e per le braccia.
• Pantaloni lunghi: per la parte inferiore del corpo e le gambe.
• Guanti: per le mani, i polsi e le dita.
• Calze: per i piedi e le caviglie.
• Scarpe chiuse: per i piedi.
Non indossi abiti molto sottili e leggeri, perché non proteggono da una luce forte. Indossate capi scuri, tessuti a maglia stretta.
• Se si espone per errore alla luce, può avvertire una sensazione di puntura o bruciore sulla pelle: si allontani dalla luce immediatamente.
I suoi occhi possono essere molto sensibili alla luce brillante durante questa settimana. Può avvertire dolore agli occhi o mal di testa quando le luci sono accese. Se ha questo tipo di problemi, indossate occhiali scuri
Dal Giorno 15 in poi La sua sensibilità alla luce sta gradualmente ritornando alla normalità. Verifichi ciò attentamente, esponendo il dorso della sua mano al sole per 5 minuti. Aspetti 24 ore per vedere se compare qualunque rossore. Se c’è rossore, eviti la luce solare diretta per altre 24 ore, dopo le quali potrà quindi ripetere il test. Se non c’è rossore, può gradualmente aumentare la sua esposizione alla luce solare giorno per giorno. Non rimanga alla luce solare per più di 15 minuti la prima volta. La maggior parte delle persone saranno in grado di ritornare alla loro normale routine per il Giorno 22. Nel primo giorno dopo aver eseguito il test sulla pelle, può rimanere alla luce solare diretta per 15 minuti. Può aumentare la sua esposizione di 15 minuti al giorno, cioè 30 minuti il secondo giorno, 45 minuti il terzo giorno, 60 minuti il quarto giorno e così via. Se in un qualsiasi momento nota una sensazione di puntura o bruciore o osservate un arrossamento della pelle dopo l’esposizione al sole, aspetti fino a che non siano scomparsi prima di esporre di nuovo la sua pelle alla luce per questo intervallo di tempo. Per i 30 giorni successivi al trattamento con Foscan, eviti test oculari che utilizzano luci brillanti. Per i 3 mesi successivi al trattamento con Foscan, eviti lettini abbronzanti UV. Non faccia bagni di sole. Nei 6 mesi successivi al trattamento con Foscan, eviti l’esposizione prolungata del braccio utilizzato per l’iniezione ai raggi solari. Come misura precauzionale, se sia in programma una prolungata attività all’aria aperta, il sito dell’iniezione deve venire protetto da abiti colorati a maniche lunghe.
Questo medicinale contiene 48 vol% di etanolo (alcol), ossia fino a 1,0 g per dose, equivalenti a 21 ml di birra o 9 ml di vino per dose. Questo medicinale è pericoloso per chi soffre di alcolismo. Da tenere in considerazione nelle donne in gravidanza o in allattamento, nei bambini e nei gruppi ad alto rischio, come le persone affette da patologie epatiche o epilessia.
5. Interazioni
C’è un potenziale per l’accentuazione della fotosensibilità cutanea se temoporfina viene usata con altre sostanze attive fotosensibilizzanti. Una reazione di questo tipo è stata riportata con 5–fluorouracile per uso topico. Non sono state osservate altre interazioni. Uno studio in vitro con tessuto epatico umano non ha mostrato alcun potenziale per interazioni farmacologiche attraverso l’inibizione degli enzimi del citocromo P–450 da parte di temoporfina.
6. Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza Tutti i pazienti che ricevono Foscan diventano temporaneamente fotosensibili e devono essere istruiti ad osservare precauzioni per evitare la luce solare e la luce intensa in ambienti chiusi. Riguardo alle reazioni avverse elencate nella tabella, quelle più frequentemente osservate sono state patologie gastrointestinali, reazioni avverse cutanee e patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. La maggior parte delle tossicità associate alla terapia fotodinamica è rappresentata da effetti locali riscontrati nella regione di illuminazione ed occasionalmente nei tessuti circostanti. Le reazioni avverse locali sono caratteristiche di una risposta infiammatoria acuta tessutale indotta dalla fotoattivazione e comprendono comunemente edema e dolore seguiti da necrosi (vedere paragrafo 4.4). Possono verificarsi reazioni di fotosensibilità; tuttavia, tale rischio può essere ridotto rispettando le linee guida per la protezione dalla luce (vedere paragrafo 4.4) ed evitando la luce superflua in ambienti chiusi durante l’illuminazione. Il basso numero di pazienti trattati non ha consentito l’identificazione delle reazioni avverse classificabili come non comuni e rare. Il dolore nel sito dell’iniezione è transitorio e può essere attenuato rallentando la velocità di iniezione. Per il trattamento degli altri tipi di dolore elencati in questo paragrafo, vedere il paragrafo 4.4. Riassunto tabulare delle reazioni avverse Le frequenze sono state definite come: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
Classificazione per sistemi e organi Effetti indesiderati
Infezioni ed infestazioni Comune: Infezione localizzata nell’area di fotoattivazione, ad es. faringite, stomatite
Non nota: Sepsi¹
Patologie del sistema emolinfopoietico Comune: Anemia
Patologie del sistema nervoso Comune: Capogiro, sensazione di bruciore
Patologie vascolari Molto comune: Emorragia
Non nota: Rottura vascolare: vedere paragrafo 4.3
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: Non nota: Ostruzione delle vie aeree³
Patologie gastrointestinali Molto comune: Costipazione, stomatite necrotizzante, disfagia
Comune: Vomito, nausea, ulcerazione della bocca
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune: Vescicola, eritema, iperpigmentazione della cute, reazione di fotosensibilità, necrosi della cute²
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Comune: Trisma3
Non nota: Fistola²
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto comune: Dolore nell’area di fotoattivazione, ad es. dolore della faccia, cefalea, dolore in sede di iniezione, edema nell’area di fotoattivazione, ad es. edema della faccia, edema della lingua
Comune: Piressia, reazione in sede di iniezione, edema
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Molto comune: Cicatrice²
Comune: Ustione da calore, ustione solare²
¹ In conseguenza di infezione locale ² Nell’area di fotoattivazione ³ In conseguenza di edema locale
7. Gravidanza e allattamento
Non ci sono dati sull’uso di temoporfina in donne in gravidanza. Gli studi sull’animale sono insufficienti rispetto agli effetti sullo sviluppo embrionale e fetale (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto. Temoporfina non deve essere usata durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessità. Studi sull’animale suggeriscono un effetto tossico nelle fasi iniziali della gravidanza (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto. Per questo motivo, la gravidanza deve essere evitata per tre mesi dopo il trattamento con temoporfina. Non è noto se temoporfina sia escreta nel latte umano. Le donne che ricevono Foscan non devono allattare per almeno un mese dopo l’iniezione. Gli effetti di Foscan sulla fertilità umana non sono stati studiati.
8. Conservazione
Non conservare a temperatura superiore ai 25 °C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
9. Principio attivo
Ogni ml contiene 4 mg di temoporfina Eccipienti Ogni ml contiene 376 mg di etanolo anidro e 560 mg di glicole propilenico. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1
10. Eccipienti
Etanolo, anidro (E1510) Glicole propilenico (E1520)
11. Sovradosaggio
Nel caso di sovradosaggio, il trattamento con laser determinerà una necrosi tumorale più profonda di quella attesa con la dose raccomandata. L’illuminazione del tumore dovrebbe essere svolta solo se il potenziale beneficio giustifica il potenziale rischio di una necrosi eccessiva. Se il tumore non è illuminato, si deve far trascorrere un periodo di almeno 4 settimane fra il sovradosaggio e la risomministrazione di Foscan. Si ritiene che le reazioni avverse associate al sovradosaggio siano da circoscrivere a reazioni di fotosensibilità. L’esposizione alla luce ambientale dopo sovradosaggio comporta un aumentato rischio di reazioni di fotosensibilità. Una ricerca clinica pubblicata ha mostrato che la durata e l’intensità della fotosensibilità alla dose raccomandata di 0,15 mg/kg erano ridotte di un terzo rispetto ad una dose di 0,3 mg/kg. Studi effettuati su animali hanno mostrato alcune modificazioni di parametri ematologici ed ematochimici (riduzione di piastrine, eritrociti ed emoglobina, aumento di neutrofili, fibrinogeno, bilirubina, trigliceridi e colesterolo). È richiesta una stretta osservanza del regime indicato di ridotta esposizione alla luce. Prima che il paziente ritorni a normali condizioni di luce deve essere effettuato un test di fotosensibilità cutanea. Non sono noti sintomi specifici sistemici associati al sovradosaggio. Il trattamento dovrebbe essere sintomatico. Sono disponibili solo limitate informazioni sugli effetti della sovraesposizione alla luce del laser durante il trattamento. È stato notato un aumento del danno tessutale.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).