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Fenofibrato Doc 145 mg compresse rivestite con film 30 compresse in blister pvc/pvdc/al

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
Tipologia:
Principio attivo:
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Prezzo:
1. Indicazioni terapeutiche
FENOFIBRATO DOC Generici 145 mg compresse è indicato in aggiunta alla dieta e ad altri trattamenti non farmacologici (ad es. esercizio fisico, riduzione ponderale) per: – Trattamento dell’ipertrigliceridemia grave con o senza bassi livelli di colesterolo HDL. – Iperlipidemia mista, quando una statina è controindicata o non tollerata. – Iperlipidemia mista nei pazienti ad alto rischio cardiovascolare, in aggiunta a una statina, quando i livelli di trigliceridi e di colesterolo HDL non sono adeguatamente controllati.
2. Posologia
In aggiunta alla dieta, questo medicinale costituisce un trattamento a lungo termine, la cui efficacia deve essere controllata periodicamente. La risposta alla terapia deve essere verificata mediante la determinazione dei valori lipidici del siero (colesterolo totale, LDL–C, trigliceridi). Se i valori lipidici del siero non sono adeguatamente ridotti dopo alcuni mesi (es. 3 mesi) di trattamento, è necessario prendere in considerazione misure terapeutiche complementari o diverse. Posologia: Adulti: la dose raccomandata è di una compressa contenente 145 mg di fenofibrato una volta al giorno. I pazienti in terapia con una capsula da 200 mg di fenofibrato micronizzato o una compressa da 160 mg di fenofibrato possono passare ad una compressa di FENOFIBRATO DOC Generici da 145 mg senza ulteriori aggiustamenti della dose. Pazienti anziani: nei pazienti anziani non è richiesto aggiustamento del dosaggio. Pazienti con compromissione renale: è richiesta la riduzione del dosaggio nei pazienti con compromissione renale. In questi pazienti è raccomandato l’uso di forme farmaceutiche contenenti una dose più bassa di principio attivo (100 mg o 67 mg di fenofibrato). Popolazione pediatrica: l’impiego del dosaggio da 145 mg è controindicato nei bambini (vedere paragrafo 4.3). Malattia epatica: pazienti con malattia epatica non sono stati studiati. Modo di somministrazione Le compresse devono essere deglutite intere con un bicchiere d’acqua. Le compresse di FENOFIBRATO DOC Generici 145 mg possono essere assunte in qualsiasi momento della giornata, sia ai pasti che lontano dai pasti (vedere paragrafo 5.2).
3. Controindicazioni
• Insufficienza epatica (compresa la cirrosi biliare e persistenti anormalità della funzionalità epatica di natura non chiara, ad esempio aumento persistente delle transaminasi); • Insufficienza renale; • Bambini (di età inferiore a 18 anni); • Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; • Nota fotoallergia o reazione di fototossicità durante il trattamento con fibrati o ketoprofene; • Malattia della colecisti; • Pancreatite acuta o cronica a eccezione della pancreatite acuta dovuta a grave ipertrigliceridemia.
4. Avvertenze
Cause secondarie dell’ipercolesterolemia, quali diabete mellito di tipo 2 non controllato, ipotiroidismo, sindrome nefrotica, disproteinemia, malattia epatica ostruttiva, trattamento farmacologico (sospetto di iatrogenesi), alcoolismo, devono essere trattati adeguatamente prima di iniziare la terapia con fenofibrato. Per pazienti iperlipidemici che assumono estrogeni o contraccettivi contenenti estrogeni, si deve accertare se l’iperlipidemia è di natura primaria o secondaria (possibile aumento dei valori lipidici causato dagli estrogeni assunti per via orale). Funzionalità epatica: come per altri agenti ipolipemizzanti, sono stati riportati, in alcuni pazienti, aumenti dei livelli delle transaminasi. Nella maggioranza dei casi questi aumenti sono stati di carattere transitorio, lieve e asintomatico. Si raccomanda di monitorare i livelli di transaminasi ogni 3 mesi durante i primi 12 mesi di trattamento e dopo periodicamente. Deve essere posta attenzione ai pazienti che sviluppano un aumento dei livelli di transaminasi e il trattamento deve essere interrotto se i livelli di ASAT (SGOT) e ALAT (SGPT) aumentano più di tre volte rispetto al limite superiore del normale intervallo. In presenza di sintomi indicativi di un’epatite (ad es. ittero, prurito), devono essere condotti esami di laboratorio di controllo e l’interruzione del trattamento con fenofibrato può essere presa in considerazione. Pancreas: è stata segnalata pancreatite in pazienti che assumono fenofibrato (vedere paragrafi 4.3 e 4.8). Ciò può rappresentare una mancata efficacia in pazienti con ipertrigliceridemia severa, o un effetto diretto del farmaco o un fenomeno secondario mediato dalla presenza di calcoli biliari o dalla formazione di masse dense con ostruzione del dotto biliare comune. Muscolo: a seguito di somministrazione di fibrati e di altri agenti ipolipemizzanti è stata segnalata tossicità muscolare, compresi casi molto rari di rabdomiolisi. Pazienti con anamnesi personale di ipoalbuminemia e insufficienza renale, mostrano un’incidenza più elevata di miotossicità. La tossicità muscolare deve essere sospettata in pazienti che presentano mialgia diffusa, miosite, crampi muscolari e debolezza e/o aumenti marcati della CPK (livelli superiori di 5 volte il limite superiore dell’intervallo normale). In questi casi il trattamento con fenofibrato deve essere interrotto. Possono essere ad aumentato rischio di sviluppare rabdomiolisi pazienti con fattori predisponenti a miopatia e/o rabdomiolisi inclusi: età superiore a 70 anni, anamnesi personale o familiare di patologie muscolari ereditarie; compromissione renale; ipoalbuminemia; ipotiroidismo; alto consumo di alcool. Per questi pazienti devono essere valutati attentamente i potenziali benefici e rischi della terapia con fenofibrato. Il rischio di tossicità muscolare può essere aumentato se il farmaco viene somministrato con un altro fibrato o un inibitore della HMG–CoA riduttasi (statina), particolarmente nei casi di preesistente malattia muscolare. Conseguentemente, la concomitante prescrizione di fenofibrato con una statina deve essere riservata a pazienti con dislipidemia combinata severa ed elevato rischio cardiovascolare, senza anamnesi di malattia muscolare. Questa terapia combinata deve essere impiegata con cautela e i pazienti devono essere strettamente monitorati per quanto riguarda i segni di tossicità muscolare. Funzionalità renale: il trattamento deve essere interrotto in caso di aumento dei livelli di creatinina maggiori del 50% al limite superiore di normalità (ULN). Si raccomanda di controllare la creatinina nei primi tre mesi successivi all’inizio del trattamento e dopo periodicamente (per raccomandazioni sulla dose, vedi paragrafo 4.2). Questo medicinale contiene lattosio, perciò i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di lattasi o da malassorbimento di glucosio–galattosio non devono assumere questo medicinale.
5. Interazioni
Anticoagulanti orali: la combinazione di fenofibrato ed anticoagulanti orali non è raccomandata. Il fenofibrato aumenta l’effetto degli anticoagulanti orali e può aumentare il rischio di sanguinamento. Se l’associazione è necessaria, si raccomanda di ridurre la dose di anticoagulanti di circa un terzo all’inizio del trattamento e successivamente di aggiustarla gradualmente se necessario, in base al monitoraggio dell’INR (International Normalised Ratio). Ciclosporina: alcuni casi gravi di compromissione reversibile della funzionalità renale sono stati riportati durante l’assunzione concomitante di fenofibrato e ciclosporina. La funzionalità renale di questi pazienti deve perciò essere strettamente monitorata e il trattamento con fenofibrato deve essere interrotto in caso di gravi alterazioni dei parametri di laboratorio. Inibitori della HMG–CoA riduttasi e altri fibrati: il rischio di seria tossicità muscolare è aumentato se un fibrato è impiegato in combinazione con gli inibitori della HMG–CoA riduttasi o con altri fibrati. Tale terapia combinata deve essere adottata con cautela e i pazienti devono essere strettamente monitorati riguardo a segni di tossicità muscolare (vedere paragrafo 4.4). Enzimi del citocromo P450: studi in vitro con microsomi epatici umani, indicano che fenofibrato e acido fenofibrico non sono inibitori delle isoforme CYP3A4, CYP2D6, CYP2E1 o CYP1A2 del citocromo (CYP) P 450. Essi sono deboli inibitori dell’isoforma CYP2C19 e CYP2A6 e inibitori lievi–moderati dell’isoforma CYP2C9 alle concentrazioni terapeutiche. I pazienti che assumono contemporaneamente fenofibrato e farmaci metabolizzati dal CYP2C19, CYP2A6 e specialmente dal CYP2C9 e che hanno un ristretto indice terapeutico, devono essere attentamente monitorati e, se necessario, si raccomanda di aggiustare la dose di questi farmaci.
6. Effetti indesiderati
Le reazioni avverse più comunemente segnalate durante il trattamento con fenofibrato sono disturbi digestivi, gastrici o intestinali. I seguenti effetti indesiderati sono stati osservati durante studi clinici controllati verso placebo (n= 2344) alle frequenze sotto riportate:
Classificazione Organo Sistema (MedDRA) Comuni ≥ 1/100, < 1/10 Non comuni ≥ 1/1000, < 1/100 Rari ≥ 1/10.000, < 1/1000 Molto rari < 1/10.000 incluse segnalazioni isolate Frequenza non nota a
Patologie del sistema emolinfopoietico     Riduzione dell’emoglobina, riduzione della conta leucocitaria    
Disturbi del sistema immunitario     Ipersensibilità    
Patologie del sistema nervoso   Cefalea      
Patologie vascolari   Tromboembolismo (embolia polmonare, trombosi venosa profonda)*      
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche         Pneumopatie interstiziali
Patologie gastrointestinali Segni e sintomi gastrointestinali (dolore addominale, nausea, vomito, diarrea, flatulenza) di gravità moderata Pancreatite*      
Patologie epatobiliari Aumento delle transaminasi (vedere paragrafo 4.4) Colelitiasi Epatite (vedere paragrafo 4.4)    
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo   Ipersensibilità cutanea (es eruzione cutanea, prurito, orticaria) Alopecia, reazioni di fotosensibilità    
Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo   Disturbi muscolari (es mialgia, miosite, spasmi muscolari e debolezza)     Rabdomiolisi
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella   Disfunzione sessuale      
Esami diagnostici   Aumento della creatinina nel sangue Aumento dell’urea nel sangue    
* Nello studio FIELD, uno studio randomizzato controllato con placebo, eseguito su 9795 pazienti con diabete mellito di tipo 2, un aumento statisticamente significativo dei casi di pancreatite è stato osservato in pazienti che ricevevano fenofibrato rispetto a coloro che ricevevano il placebo (0,8% contro 0,5 %; p=0,031). Nello stesso studio, è stato riportato un aumento statisticamente significativo dell’aumento di incidenza di embolia polmonare (0,7% nel gruppo trattato con placebo contro 1,1% nel gruppo trattato con fenofibrato; p=0,022) e un aumento non statisticamente significativo delle trombosi venose profonde (placebo: 1,0% [48/4900 pazienti] contro fenofibrato 1,4% [67/4895 pazienti]; p=0,074). aOltre agli eventi segnalati negli studi clinici, i seguenti effetti indesiderati sono stati segnalati spontaneamente durante la commercializzazione di FENOFIBRATO 145 mg. Dai dati disponibili non si può stimare una frequenza precisa che perciò è da considerarsi "non nota"; Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: Malattia polmonare interstiziale; Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e osseo: Rabdomiolisi
7. Gravidanza e allattamento
Non sono disponibili dati adeguati relativi all’impiego del fenofibrato nelle donne in gravidanza. Studi sull’animale non hanno mostrato alcun effetto teratogeno. Sono stati riscontrati effetti embriotossici alle dosi che hanno provocato tossicità nelle madri (vedere paragrafo 5.3). Il potenziale rischio per l’uomo è sconosciuto. Pertanto FENOFIBRATO DOC Generici 145 mg compresse deve essere usato in gravidanza solamente dopo un’accurata valutazione del rapporto rischio/beneficio. Non sono disponibili dati sull’escrezione del fenofibrato e/o dei suoi metaboliti nel latte materno. Pertanto FENOFIBRATO DOC Generici 145 mg compresse non deve essere utilizzato da madri in allattamento.
8. Conservazione
Questo medicinale non richiede nessuna particolare precauzione.
9. Principio attivo
Fenofibrato (nanoparticelle) 145 mg Per una compressa. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere sezione 6.1.
10. Eccipienti
Lattosio anidro, ipromellosa, sodio lauril solfato, croscarmellosa sodica, simeticone, magnesio stearato.
11. Sovradosaggio
Sono stati segnalati solo casi aneddotici di sovradosaggio con fenofibrato. Nella maggior parte dei casi non sono stati segnalati sintomi da sovradosaggio. Non è conosciuto uno specifico antidoto. Se si sospetta un sovradosaggio si deve ricorrere al trattamento sintomatico e istituire appropriate misure di supporto. Il fenofibrato non può essere eliminato con l’emodialisi.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).