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Exemestane Zent 25 mg compresse rivestite con film 30 compresse

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
Tipologia:
Principio attivo:
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Prezzo:
1. Indicazioni terapeutiche
Exemestane è indicato nel trattamento adiuvante delle donne in postmenopausa con carcinoma mammario invasivo in fase iniziale e con recettori estrogenici positivi, dopo iniziale terapia adiuvante con tamoxifene per 2–3 anni. Exemestane è indicato nel trattamento del carcinoma mammario in fase avanzata, in donne in stato di postmenopausa naturale o indotta, nelle quali la malattia è progredita dopo trattamento con terapia anti–estrogenica. L’efficacia non è stata dimostrata nelle pazienti con recettori estrogenici negativi.
2. Posologia
Pazienti adulte e anziane La dose raccomandata di exemestane è 1 compressa rivestita con film (25 mg) da assumere per via orale una volta al giorno, dopo un pasto. Nelle pazienti con carcinoma mammario in fase iniziale, il trattamento con exemestane deve proseguire fino a completamento di una terapia ormonale adiuvante combinata sequenziale (tamoxifene seguito da exemestane) di cinque anni o di durata inferiore in caso di recidiva del tumore. Nelle pazienti con carcinoma mammario in fase avanzata, il trattamento con exemestane deve proseguire fino a quando è evidente la progressione del tumore. Non sono richiesti aggiustamenti di dosaggio per pazienti con insufficienza epatica o renale (vedere paragrafo 5.2). Bambini e adolescenti L’uso nei bambini e negli adolescenti non è raccomandato.
3. Controindicazioni
L’uso di exemestane è controindicato in – pazienti con nota ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. – donne in premenopausa, – donne in gravidanza o che allattano.
4. Avvertenze
Exemestane non deve essere somministrato alle donne in stato ormonale di premenopausa. Pertanto, se ritenuto appropriato da un punto di vista clinico, lo stato di postmenopausa dovrà essere verificato valutando i livelli di LH, FSH ed estradiolo. Exemestane deve essere usato con cautela in pazienti con funzionalità epatica o renale ridotta. Pazienti affette da raro malassorbimento di glucosio–galattosio non devono assumere questo medicinale. Exemestane è un potente agente che riduce il livello di estrogeni, e, in seguito alla somministrazione, è stata osservata una riduzione della densità minerale ossea ed un aumento della percentuale di fratture (vedere paragrafo 5.1). Durante il trattamento adiuvante con exemestane le donne con osteoporosi o a rischio di osteoporosi devono essere sottoposte ad un controllo della densità minerale ossea valutata con densitometria ossea all’inizio del trattamento. Sebbene non siano disponibili dati sufficienti a mostrare gli effetti di una terapia per il trattamento della riduzione della densità minerale ossea, causata da exemestane, il trattamento dell’osteoporosi deve essere iniziato nelle pazienti a rischio. Le pazienti trattate con exemestane devono essere attentamente monitorate. Per chi svolge attività sportiva, l’uso del farmaco senza necessità terapeutica costituisce doping e può determinare comunque positività ai test antidoping.
5. Interazioni
Studi condotti in vitro hanno mostrato che il farmaco viene metabolizzato dal citocromo P450 (CYP) 3A4 e dalle aldochetoreduttasi (vedere paragrafo 5.2) e non inibisce nessuno dei principali isoenzimi CYP. In uno studio clinico di farmacocinetica, l’inibizione specifica del CYP 3A4 da parte del ketoconazolo, non ha mostrato effetti significativi sulla farmacocinetica dell’exemestane. In uno studio di interazione tra rifampicina, un potente induttore del CYP 450, somministrata alla dose di 600 mg/die, e una dose singola di 25 mg di exemestane, l’AUC dell’exemestane è stata ridotta del 54% e la Cmax del 41%. Poichè la rilevanza clinica di tale interazione non è stata valutata, la somministrazione concomitante di farmaci quali rifampicina, antiepilettici (es. fenitoina e carbamazepina) e preparati a base di erbe contenenti Hypericum perforatum (Erba di San Giovanni) noti per indurre il CYP 3A4, può ridurre l’efficacia di exemestane. Exemestane deve essere usato con cautela in concomitanza con farmaci che vengono metabolizzati attraverso il CYP 3A4 e che hanno una finestra terapeutica ristretta. Non esiste esperienza clinica relativa all’uso concomitante di exemestane con altri farmaci antitumorali. Exemestane non deve essere somministrato in concomitanza con medicinali contenenti estrogeni poichè questi annullerebbero la sua azione farmacologica.
6. Effetti indesiderati
Exemestane è stato generalmente ben tollerato in tutti gli studi clinici condotti alla dose standard di 25 mg/die, e gli effetti indesiderati generalmente sono stati di gravità da lieve a moderata. Il tasso di interruzione del trattamento a causa di eventi avversi è stato del 7,4% nelle pazienti con carcinoma mammario in fase iniziale sottoposte a trattamento adiuvante con exemestane dopo terapia adiuvante iniziale con tamoxifene. Le reazioni avverse segnalate con maggiore frequenza sono state vampate di calore (22%), artralgia (18%) e stanchezza (16%). Il tasso di interruzione del trattamento a causa di eventi avversi è stato del 2,8% nella popolazione globale di pazienti con carcinoma mammario in fase avanzata. Le reazioni avverse più comuni sono state vampate di calore (14%) e nausea (12%). La maggior parte delle reazioni avverse possono essere attribuite alle normali conseguenze farmacologiche da deprivazione estrogenica (p.es. vampate di calore). Le reazioni avverse sotto elencate sono suddivise per classificazione sistemica organica e frequenza. La frequenza è così definita: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100 a <1/10), non comune (≥1/1.000 a <1/100), raro (≥1/10.000 a <1/1.000). Tabella 1 Disturbi del metabolismo e della nutrizione Comune: Anoressia Disturbi psichiatrici Molto comune: Insonnia Comune: Depressione Patologie del sistema nervoso Molto comune: Cefalea Comune: Capogiri, sindrome del tunnel carpale Non comune: Sonnolenza Patologie vascolari : Molto comune: Vampate di calore Patologie gastrointestinali Molto comune: Nausea Comune: Dolori addominali, vomito, stipsi, dispepsia, diarrea Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Molto comune: Aumento della sudorazione Comune: Alopecia, rash Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo Molto comune: Dolori muscoloscheletrici e delle articolazioni (*) Comune: Osteoporosi, fratture Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto comune: Stanchezza Comune: Dolorabiltà, edema periferico Non comune: Astenia (*) Include: artralgia, e con minore frequenza dolore agli arti, osteoartrite, mal di schiena, artrite, mialgia e rigidità delle articolazioni Patologie del sistema emolinfopoietico In pazienti con carcinoma mammario in fase avanzata molto raramente sono stati segnalati casi di trombocitopenia e leucopenia. Una diminuzione occasionale del numero dei linfociti è stata osservata in circa il 20% delle pazienti che ricevevano exemestane, in particolare in quelle con linfopenia preesistente: tuttavia, in tali pazienti i valori medi dei linfociti non si sono modificati in un modo significativo nel tempo e non è stato osservato alcun corrispondente aumento delle infezioni virali. Questi effetti non sono stati osservati in pazienti trattate negli studi relativi al carcinoma mammario in fase iniziale. Patologie epatobiliari È stato osservato un aumento dei valori dei parametri di funzionalità epatica inclusi gli enzimi, la bilirubina e la fosfatasi alcalina. La tabella sottostante mostra la frequenza degli eventi avversi pre–considerati e delle patologie nello studio sul carcinoma mammario in fase iniziale (studio IES), indipendentemente dalla causalità, segnalati nelle pazienti che ricevevano il farmaco in studio e fino a 30 giorni dalla fine della terapia.
Eventi avversi e patologie Exemestane (N =2.249) Tamoxifene (N = 2.279)
Vampate di calore 491 (21,8%) 457 (20,1%)
Stanchezza 367 (16,3%) 344 (15,1%)
Cefalea 305 (13,6%) 255 (11,2%)
Insonnia 290 (12,9%) 204 (9,0%)
Aumento della sudorazione 270 (12,0%) 242 (10,6%)
Ginecologici 235 (10,5%) 340 (14,9%)
Capogiri 224 (10,0%) 200 (8,8%)
Nausea 200 (8,9%) 208 (9,1%)
Osteoporosi 116 (5,2%) 66 (2,9%)
Emorragie vaginali 90 (4,0%) 121 (5,3%)
Altro tumore primario 84 (3,6%) 125 (5,3%)
Vomito 50 (2,2%) 54 (2,4%)
Disturbi visivi 45 (2,0%) 53 (2,3%)
Tromboembolismo 16 (0,7%) 42 (1,8%)
Fratture osteoporotiche 14 (0,6%) 12 (0,5%)
Infarto del miocardio 13 (0,6%) 4 (0,2%)
Nello studio IES, la frequenza di eventi ischemici cardiaci è stata del 4,5% vs 4,2% nei pazienti trattati rispettivamente con exemestane e con tamoxifene. Non è stata osservata alcuna differenza significativa per singoli eventi cardiovascolari compresi ipertensione (9,9% vs 8,4%), infarto del miocardio (0,6% vs 0,2%) e insufficienza cardiaca (1,1% vs 0,7%). Nello studio IES, exemestane è stato associato ad una maggiore incidenza di ipercolesterolemia rispetto a tamoxifene (3,7% vs 2,1%). Nel corso di un altro studio randomizzato, in doppio cieco condotto su donne in postmenopausa affette da carcinoma mammario in fase iniziale a basso rischio e trattate con exemestane (N=73) o placebo (N=73) per 24 mesi, exemestane è stato associato ad una riduzione media dei livelli plasmatici di colesterolo HDL del 7–9%, vs un aumento dell’1% nel gruppo placebo. Nel gruppo trattato con exemestane è stata inoltre osservata una riduzione dell’apolipoproteina A1 pari al 5–6% vs 0–2% nel gruppo placebo. L’effetto sugli altri parametri lipidici esaminati (colesterolo totale, colesterolo LDL, trigliceridi, apolipoproteina B e lipoproteina A) è stato molto simile in entrambi i gruppi di trattamento. Non è chiaro il significato clinico di questi risultati. Nello studio IES è stata riscontrata una maggiore frequenza di ulcera gastrica nel braccio exemestane rispetto al braccio tamoxifene (0,7% vs <0,1%). La maggior parte dei pazienti nel braccio exemestane con ulcera gastrica era in terapia concomitante con agenti antinfiammatori non steroidei e/o aveva una precedente storia clinica. Effetti indesiderati post–marketing Patologie epatobiliari: Epatite, epatite colestatica. Poiché le reazioni avverse vengono segnalate spontaneamente da parte di una popolazione non ben definita come dimensione, non è sempre possibile fare una stima affidabile della frequenza con la quale si manifestano o stabilire un nesso di causalità con l’esposizione al medicinale.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza Non sono disponibili dati clinici su donne in stato di gravidanza esposte ad exemestane. Studi negli animali hanno dimostrato effetti tossici sulla riproduzione (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per l’uomo non è noto. Pertanto exemestane è controindicato in gravidanza. Allattamento Non è noto se exemestane venga escreto nel latte umano. Exemestane non deve essere somministrato a donne che allattano. Donne in perimenopausa o in età fertile Il medico deve discutere la necessità di una contraccezione efficace con le pazienti che possono diventare gravide comprese le donne in perimenopausa, o che hanno raggiunto la menopausa di recente, almeno finchè lo stato di postmenopausa non sia definitivo (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
8. Conservazione
Questo medicinale non richiede specifiche precauzioni per la conservazione.
9. Principio attivo
Ogni compressa rivestita con film contiene: exemestane 25 mg. Eccipienti: contiene 0,4 mg di glucosio (come monoidrato). Per l’elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Nucleo: Mannitolo (E421) Ipromellosa Crospovidone Polisorbato 80 Cellulosa microcristallina Amido di mais glicolato Magnesio stearato Silice colloidale anidra Rivestimento: Carmellosa sodica Maltodestrina Glucosio monoidrato Titanio diossido (E171) Acido stearico (E570) Ferro ossido giallo (E172)
11. Sovradosaggio
Gli studi clinici sono stati eseguiti con la somministrazione di exemestane fino alla dose di 800 mg come dose singola a volontari sani di sesso femminile e fino alla dose di 600 mg al giorno a donne in postmenopausa affette da carcinoma mammario in fase avanzata; tali dosaggi sono stati ben tollerati. Non è nota quale sia la dose singola di exemestane che possa mettere in pericolo la vita della paziente. Nei ratti e nei cani, la letalità è stata osservata dopo somministrazioni di dosi singole orali equivalenti rispettivamente a 2.000 e 4.000 volte la dose raccomandata nell’uomo, calcolata sulla base di mg/m². Non esiste alcun antidoto specifico al sovradosaggio e il trattamento deve essere sintomatico. Sono indicate terapie generali di supporto, compreso il monitoraggio frequente dei segni vitali e la stretta osservazione della paziente. In caso di sovradosaggio, gli effetti sono sovrapponibili ai noti effetti indesiderati dell’exemestane (vedere paragrafo 4.8).
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).