Posologia .
Somministrazione endovenosa : È consigliabile che la soluzione rossa, che deve essere limpida e trasparente, sia iniettata mediante il catetere di una infusione endovenosa continua di soluzione fisiologica o di glucosio 5% nell’arco di 30 minuti al massimo (a seconda della dose e del volume dell’infusione). L’ago deve essere adeguatamente inserito in vena. Questo metodo riduce il rischio di trombosi e di stravaso, che potrebbero provocare grave cellulite e necrosi. In caso di stravaso occorre interrompere immediatamente la somministrazione. L’iniezione in vene di piccole dimensioni e iniezioni ripetute nella stessa vena possono provocare sclerosi venosa.
Dose usuale (carcinoma gastrico) : Se l’epirubicina cloridrato è usata in monoterapia, la dose consigliata per gli adulti è 60-90 mg/m² di superficie corporea. L’epirubicina cloridrato deve essere iniettata per via endovenosa nell’arco di 3-5 minuti. Questa dose è somministrata come dose singola o distribuita nell’arco di 2-3 giorni consecutivi. Questa dose viene ripetuta con un intervallo di 21 giorni. Nello schema posologico devono essere tenute in considerazione le condizioni emato-midollari del paziente. Se si osservano segni di tossicità, incluse neutropenia/febbre neutropenica e trombocitopenia (che possono persistere al giorno 21), possono essere necessari la modifica della dose o il differimento della dose successiva.
Chemioterapia combinata: quando l’epirubicina cloridrato è utilizzata in associazione con altri prodotti antiblastici, la dose deve essere ridotta di conseguenza. La dose comunemente utilizzata nel carcinoma gastrico è di 50 mg/m².
Alte dosi (carcinoma mammario) : L’epirubicina in monoterapia ad alte dosi per il trattamento del carcinoma mammario deve essere somministrata attenendosi al seguente regime posologico: Per il trattamento ad alte dosi, l’epirubicina può essere somministrata come bolo endovenoso nell’arco di 3-5 minuti oppure mediante un’infusione della durata massima di 30 minuti. Nella terapia adiuvante di pazienti affette da carcinoma mammario allo stadio precoce con linfonodi positivi, sono raccomandate dosi di epirubicina cloridrato da 100 mg/m² (in un’unica dose il giorno 1) a 120 mg/m² (in due dosi distinte i giorni 1 e 8) ogni 3-4 settimane per via endovenosa, in associazione con ciclofosfamide e 5-fluorouracile per via endovenosa, e tamoxifene per via orale. Per i pazienti con funzione ridotta del midollo osseo dovuta a chemioterapia o radioterapia precedenti, all’età o a un’infiltrazione neoplastica nel midollo osseo, si raccomandano dosi inferiori (60-75 mg/m² per il trattamento abituale e 105-120 mg/m² per il trattamento ad alte dosi) oppure il differimento della dose successiva. La dose completa per ciascun ciclo può essere distribuita nell’arco di 2-3 giorni consecutivi.
Gruppi particolari di pazienti .
Pazienti anziani : Si raccomanda di ridurre la dose nei pazienti anziani.
Popolazione pediatrica : La sicurezza e l’efficacia dell’epirubicina nei bambini non sono state accertate.
Compromissione della funzione epatica: L’escrezione dell’epirubicina avviene principalmente per via epatica. Nei pazienti con disturbi della funzione epatica, la dose deve essere ridotta secondo quanto indicato sotto, per evitare un aumento della tossicità generale:
Bilirubina sierica | AST (aspartato aminotrasferasi) | Riduzione della dose |
1,4-3 mg/100 ml | 2-4 volte il limite superiore della norma | Riduzione della dose del 50% |
> 3 mg/100 ml | > 4 volte il limite della norma | Riduzione della dose del 75% |
Compromissione della funzione renale : Un’insufficienza renale moderata non impone alcuna riduzione della dose, considerata la quantità limitata di epirubicina escreta per questa via. Comunque, nei pazienti con una grave insufficienza renale (creatinina sierica > 450 mcmol/l) è raccomandata la riduzione della dose.
Posologia - Uso endovescicale : Per le istruzioni in merito alla diluizione del prodotto prima della somministrazione, vedere il paragrafo 6.6. È possibile somministrare Epirubicina Teva per via endovescicale per il trattamento del carcinoma superficiale della vescica e del carcinoma in situ, nonché a scopo profilattico per prevenire le recidive in seguito a resezione transuretrale. Il medicinale non deve essere somministrato per via endovescicale per il trattamento dei tumori invasivi che sono penetrati nella parete della vescica; in queste situazioni risultano più adeguate la terapia sistemica o l’intervento chirurgico.Si utilizzano vari schemi posologici. Le istruzioni seguenti possono essere utilizzate come linee guida: Carcinoma superficiale della vescica: lavaggio settimanale della vescica con 50 mg/50 ml (diluiti con soluzione fisiologica o acqua sterile) per 8 settimane. Si consiglia una riduzione a 30 mg per 50 ml in caso di tossicità locale (cistite chimica).Carcinoma in situ: fino a 80 mg/50 ml (a seconda della tollerabilità del paziente). Profilassi delle recidive in seguito a resezione transuretrale: somministrazione 1 volta alla settimana per 4 settimane di una dose di 50 mg/50 ml, seguita da 1 instillazione mensile per 11 mesi della stessa dose.
Tabella di diluizione per le soluzioni da instillare in vescica.
Dose necessaria di epirubicina cloridrato | Volume di iniezione di epirubicina cloridrato 2 mg/ml | Volume di diluente, acqua sterile per iniezioni o soluzione salina sterile allo 0,9% | Volume totale dell’instillazione in vescica |
30 mg | 15 ml | 35 ml | 50 ml |
50 mg | 25 ml | 25 ml | 50 ml |
80 mg | 40 ml | 10 ml | 50 ml |
La soluzione deve essere trattenuta in vescica per 1-2 ore. Per evitare una diluizione eccessiva con l’urina, si deve ordinare al paziente di non assumere alcun liquido nelle 12 ore precedenti l’instillazione. Durante l’installazione, il paziente deve essere girato di tanto in tanto e deve essere avvertito di urinare solo alla fine del periodo di instillazione.
Modo di somministrazione : L’epirubicina è destinata esclusivamente all’uso per via endovenosa o endovescicale. L’epirubicina non deve essere somministrata per via sottocutanea o intramuscolare. Il prodotto deve essere diluito per la somministrazione endovescicale (vedere paragrafo 6.6.).