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Enalapril Teva 20 mg compresse 28 compresse in blister al/al

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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2. Posologia
L’assorbimento di Enalapril Teva Italianon è influenzato dall’assunzione di cibo. Posologia La dose deve essere personalizzata a seconda del profilo del paziente (vedere paragrafo 4.4) e della risposta pressoria. Ipertensione La dose iniziale va da 5 mg ad un massimo di 20 mg, a seconda del grado di ipertensione e della condizione del paziente (vedere sotto). Enalapril Teva Italia è somministrato una volta al giorno. Nei casi di ipertensione lieve, la dose iniziale raccomandata va da 5 a 10 mg. I pazienti con sistema renina-angiotensina-aldosterone fortemente attivato (ad es. ipertensione renovascolare, deplezione dei sali e/o di volume, scompenso cardiaco o ipertensione grave) possono andare incontro ad eccessiva caduta pressoria in seguito alla dose iniziale. Per questi pazienti si consiglia una dose iniziale uguale o inferiore a 5 mg, e il trattamento deve cominciare sotto supervisione medica. Il trattamento antecedente con alte dosi di diuretici può portare a deplezione della volemia con rischio di ipotensione quando si inizia la terapia con enalapril. Per questi pazienti si consiglia una dose iniziale uguale o inferiore a 5 mg. Se possibile, sospendere la terapia diuretica per 2-3 giorni prima di intraprendere il trattamento con Enalapril Teva Italia. Devono essere monitorati la funzionalità renale e il potassio sierico. La dose abituale di mantenimento è di 20 mg al giorno. La dose massima di mantenimento è di 40 mg al giorno. Insufficienza cardiaca/disfunzione asintomatica del ventricolo sinistro Nel trattamento dell’insufficienza cardiaca sintomatica, Enalapril Teva Italia viene usato in associazione con i diuretici e, quando appropriato, con digitale o beta-bloccanti. La dose iniziale di Enalapril Teva Italia in pazienti con insufficienza cardiaca sintomatica o disfunzione asintomatica del ventricolo sinistro è di 2,5 mg e deve essere somministrata sotto stretta supervisione medica per determinare l’effetto iniziale sulla pressione arteriosa. In assenza di o dopo controllo efficace dell’ipotensione sintomatica in seguito all’inizio della terapia con Enalapril Teva Italia nell’insufficienza cardiaca, la dose deve essere aumentata gradualmente fino a raggiungere la dose abituale di mantenimento di 20 mg, somministrata come dose singola o come due dosi divise, a seconda della tolleranza del paziente. Si raccomanda di eseguire la titolazione della dose nell’arco di un periodo di 2-4 settimane. La dose massima è di 40 mg al giorno, somministrati in due dosi divise. Titolazione suggerita di Enalapril Teva Italia in pazienti con insufficienza cardiaca/disfunzione asintomatica del ventricolo sinistro
Settimana Dose (mg/die)
Settimana 1 Giorni 1-3: 2,5 mg/die* in una singola dose Giorni 4-7: 5 mg/die in due dosi divise
Settimana 2 10 mg/die in una singola dose o in due dosi divise
Settimane 3 e 4 20 mg/die in una singola dose o in due dosi divise
* Si devono prendere precauzioni particolari nei pazienti con funzione renale ridotta o che assumono diuretici (vedere paragrafo 4.4). Monitorare attentamente la pressione arteriosa e la funzione renale sia prima che dopo aver iniziato il trattamento con Enalapril Teva Italia (vedere paragrafo 4.4), poiché sono state riferite ipotensione e (più raramente) conseguente insufficienza renale. Nei pazienti trattati con diuretici, la dose va ridotta se possibile prima di iniziare il trattamento con Enalapril Teva Italia. La comparsa di ipotensione dopo la dose iniziale di Enalapril Teva Italia non implica una sua recidiva durante la terapia cronica con Enalapril Teva Italia e non preclude l’uso continuato del farmaco. Si devono inoltre monitorare il potassio sierico e la funzione renale. Dosaggio in caso di insufficienza renale In generale gli intervalli fra la somministrazione di una dose e l’altra di enalapril devono essere prolungati e/o il dosaggio deve essere ridotto.
Clearance della creatinina (CrCL) ml/min Dose iniziale mg/die
30 < CrCL < 80 ml/min 5-10 mg
10 < CrCL ≤ 30 ml/min 2,5 mg
CrCL ≤ 10 ml/min 2,5 mg nei giorni di dialisi*
*Vedere paragrafo 4.4 - Pazienti in emodialisi. L’enalaprilato è dializzabile. Regolare la posologia nei giorni non di dialisi a seconda della risposta pressoria. Uso negli anziani La dose deve essere coerente con la funzione renale del paziente anziano (vedere paragrafo 4.4). Popolazione pediatrica Vi è limitata esperienza da studi clinici dell’uso di enalapril nei pazienti ipertesi in età pediatrica (vedere paragrafi 4.4, 5.1 e 5.2). Per i pazienti in grado di deglutire le compresse, la dose deve essere personalizzata a seconda del profilo e della risposta pressoria. La dose iniziale raccomandata è 2,5 mg in pazienti di peso fra 20 e <50 kg e 5 mg in pazienti di peso ≥ 50 kg. Enalapril Teva Italia è somministrato una sola volta al giorno. Si deve regolare la posologia secondo le esigenze del paziente, fino a un massimo di 20 mg/die nei pazienti di peso da 20 a <50 kg, e 40 mg nei pazienti di peso ≥50 kg (vedere paragrafo 4.4). Enalapril Teva Italia non è raccomandato nei neonati e nei pazienti pediatrici con tasso di filtrazione glomerulare <30 ml/min/1,73 m², in quanto non ci sono dati disponibili. Modo di somministrazione Uso orale.
3. Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 - Anamnesi di angioedema associato a precedente terapia con ACE-inibitori - Angioedema ereditario o idiopatico - Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6) - L’uso concomitante di Enalapril Teva Italia con medicinali contenenti aliskiren è controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (velocità di filtrazione glomerulare GFR < 60 ml/min/1.73 m²) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
4. Avvertenze
Ipotensione sintomatica L’ipotensione sintomatica insorge raramente in pazienti con ipertensione non complicata. Nei pazienti ipertesi che ricevono Enalapril Teva Italia vi sono maggiori probabilità di ipotensione sintomatica se i soggetti presentano deplezione del volume, ad es. a causa di terapia diuretica, dieta iposodica, dialisi, diarrea o vomito (vedere paragrafi 4.5 e 4.8). Nei pazienti con insufficienza cardiaca, con o senza insufficienza renale associata, è stata osservata ipotensione sintomatica. Questo fenomeno è riscontrabile con maggiore probabilità nei pazienti con insufficienza cardiaca di grado più severo, come rispecchiato dall’uso di elevate dosi di diuretici dell’ansa, iponatremia o funzione renale ridotta. In tali pazienti, la terapia deve essere avviata sotto supervisione del medico e si deve istituire un attento monitoraggio ad ogni regolazione della posologia dell’Enalapril Teva Italia e/o del diuretico. Procedere in modo analogo anche nel caso di pazienti con cardiopatia ischemica o malattia cerebrovascolare, nei quali un eccessivo calo della pressione arteriosa può portare ad infarto miocardico o ad accidente cerebrovascolare. Se insorge ipotensione, collocare il paziente in posizione supina e, se necessario, somministrare un’infusione endovenosa di normale soluzione salina fisiologica. Una risposta ipotensiva transitoria non rappresenta una controindicazione all’assunzione di dosi ulteriori, che normalmente sono somministrabili senza difficoltà una volta ripristinata la pressione del paziente a seguito di espansione della volemia. In alcuni pazienti con insufficienza cardiaca con pressione arteriosa normale o bassa, Enalapril Teva Italia può indurre un ulteriore abbassamento della pressione sistemica. Questo è un effetto previsto e normalmente non richiede l’interruzione del trattamento. Se tuttavia l’ipotensione assume carattere sintomatico, può essere necessario ridurre la dose e/o sospendere il diuretico e/o Enalapril Teva Italia. Stenosi della valvola aortica o mitrale/cardiomiopatia ipertrofica Come per tutti i vasodilatatori, la somministrazione degli ACE-inibitori deve avvenire con cautela nei pazienti con occlusione valvolare e del tratto di efflusso a carico del ventricolo sinistro, ed evitare del tutto nei casi di shock cardiogeno e di occlusione significativa dal punto di vista emodinamico. Funzione renale Nell’eventualità di funzione renale compromessa (clearance della creatinina <80 ml/min), regolare la dose iniziale di enalapril sulla base della clearance della creatinina del paziente (vedere paragrafo 4.2), e successivamente in funzione della risposta di quest’ultimo al trattamento. Per questi pazienti, la prassi clinica standard prevede il monitoraggio di routine per potassio e creatinina. È stata riferita insufficienza renale associata ad enalapril principalmente in pazienti con insufficienza cardiaca grave o patologia renale di base, comprese stenosi delle arterie renali. Se riconosciuta prontamente e trattata in modo corretto, l’insufficienza renale connessa alla terapia con enalapril ha solitamente carattere reversibile. Alcuni pazienti ipertesi senza apparente patologia renale preesistente hanno sviluppato aumenti dell’urea nel sangue e della creatinina, con la somministrazione concomitante di enalapril e di un diuretico. Può anche essere necessario ridurre la dose di enalapril e/o sospendere il diuretico. Dinanzi a situazioni di questo tipo, è da considerare la possibilità di una stesosi dell’arteria renale di base (vedere paragrafo 4.4 - Ipertensione renovascolare). Ipertensione renovascolare I pazienti con stenosi bilaterale dell’arteria renale o stenosi unilaterale dell’arteria in caso di rene unico corrono maggior rischio di ipotensione e di insufficienza renale se trattati con gli ACE-inibitori. Potrà esservi perdita della funzione renale con lievi alterazioni della creatinina sierica. In questi pazienti, la terapia deve iniziare sotto attenta supervisione medica e con basse dosi, attente titolazioni e monitoraggio della funzione renale. Trapianto renale Non ci sono dati relativi alla somministrazione di Enalapril Teva Italia in pazienti sottoposti di recente a trapianto di rene. Il trattamento con Enalapril Teva Italia non è pertanto raccomandato. Insufficienza epatica In casi rari, gli ACE-inibitori sono stati associati a una sindrome che prende il via con ittero colestatico o epatite e si evolve in necrosi epatica fulminante e (talvolta) culmina con la morte. Il meccanismo di questa sindrome non è noto. I pazienti che assumono ACE-inibitori e sviluppano ittero o marcati innalzamenti degli enzimi epatici devono sospendere gli ACE-inibitori e ricevere idoneo follow-up medico. Neutropenia/agranulocitosi Fra i pazienti che ricevono ACE-inibitori sono state segnalate neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia e anemia. La neutropenia si verifica raramente in pazienti con normale funzione renale e senza altri fattori complicanti. L’enalapril deve essere usato con estrema attenzione in pazienti con collagenopatie con interessamento vasculitico, in terapia immunosoppressiva, in trattamento con allopurinolo o procainamide, o che presentano una combinazione di questi fattori complicanti, soprattutto in casi di compromissione preesistente della funzione renale. Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato serie infezioni, che in taluni casi non hanno risposto alla terapia intensiva con antibiotici. Se l’enalapril è utilizzato in tali pazienti, si consiglia di monitorare periodicamente le conte leucocitarie. Inoltre, bisogna istruire i pazienti affinché segnalino qualunque segno di infezione. Ipersensibilità/Angioedema Nei pazienti trattati con inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina, compreso Enalapril Teva Italia è stato segnalato angioedema del viso, delle estremità, delle labbra, della lingua, della glottide e/o della laringe. Ciò può verificarsi a qualunque stadio del trattamento. In questi casi si deve interrompere subito l’assunzione di Enalapril Teva Italia e istituire il necessario monitoraggio a garanzia della totale risoluzione dei sintomi, prima di dimettere il paziente. Anche nei casi in cui è presente solo il gonfiore della lingua, senza difficoltà respiratorie, i pazienti possono richiedere un’osservazione prolungata poiché il trattamento con antistaminici e corticosteroidi potrebbe rivelarsi non sufficiente. L’edema angioneurotico associato ad edema laringeo o della lingua può avere, molto raramente, esito fatale. Pazienti con interessamento di lingua, glottide o laringe rischiano di manifestare ostruzione delle vie aeree, specialmente quelli sottoposti a pregressa chirurgia delle vie aeree. In presenza di coinvolgimento di lingua, glottide o laringe che probabilmente porterà ad occlusione delle vie aeree, somministrare prontamente una terapia appropriata, che può includere soluzione sottocute di epinefrina 1:1000 (da 0,3 ml a 0,5 ml) e/o misure atte ad assicurare la pervietà delle vie aeree. È stata riferita maggiore incidenza di angioedema fra i pazienti neri che ricevevano ACE-inibitori, rispetto ai pazienti di altre etnie. I pazienti con anamnesi di angioedema non correlato al trattamento con ACE-inibitori possono essere a rischio maggiore di angioedema quando ricevono un ACE-inibitore (vedere anche paragrafo 4.3). I pazienti che assumono una terapia concomitante con ACE inibitori e inibitori di mTOR (target della rapamicina nei mammiferi) (ad es. temsirolimus, sirolimus, everolimus) possono essere esposti a un rischio maggiore di angioedema (vedere paragrafo 4.5). Reazioni anafilattoidi durante la desensibilizzazione con veleno di imenotteri In rari casi, i pazienti che ricevevano ACE-inibitori durante la desensibilizzazione con veleno di imenotteri hanno accusato reazioni anafilattoidi ad esito potenzialmente fatale. Tali reazioni sono state evitate sospendendo temporaneamente il trattamento con ACE-inibitori prima di ciascuna desensibilizzazione. Reazioni anafilattoidi durante la LDL-aferesi In rari casi, pazienti in terapia con ACE-inibitori durante aferesi di lipoproteine a bassa densità (LDL) mediante solfato di destrano hanno accusato reazioni anafilattoidi potenzialmente fatali. Tali reazioni sono state evitate sospendendo temporaneamente il trattamento con ACE-inibitori prima di ciascuna aferesi. Pazienti in emodialisi Sono state riportate reazioni anafilattoidi in pazienti dializzati con membrane ad alto flusso (ad es. AN 69) e trattati con un ACE-inibitore concomitante. In questi pazienti, considerare l’uso di una diversa membrana di dialisi o di un farmaco antipertensivo di diversa categoria farmacologica. Ipoglicemia Nei pazienti diabetici trattati con antidiabetici orali o con insulina che iniziano ad assumere un ACE-inibitore occorre controllare attentamente l’ipoglicemia, soprattutto durante il primo mese di uso combinato (vedere paragrafo 4.5). Tosse È stata segnalata tosse durante l’uso degli ACE-inibitori. Solitamente si tratta di tosse non produttiva, persistente, che si risolve dopo sospensione del trattamento. Nel contesto della diagnosi differenziale della tosse, considerare la tosse indotta dagli ACE-inibitori. Chirurgia/anestesia Nei pazienti sottoposti a interventi chirurgici maggiori o durante anestesia con agenti che inducono ipotensione, l’enalapril blocca la formazione di angiotensina II secondaria alla liberazione compensatoria di renina. In presenza di ipotensione attribuibile a questo meccanismo, è possibile procedere a correzione mediante espansione del volume. Iperkaliemia In alcuni pazienti trattati con ACE-inibitori, incluso l’enalapril, sono stati osservati aumenti del potassio sierico. I fattori di rischio per lo sviluppo di iperkaliemia comprendono insufficienza renale, peggioramento della funzione renale, età (> 70 anni), diabete mellito, eventi intercorrenti, in particolare disidratazione, scompenso cardiaco acuto, acidosi metabolica e concomitante uso di diuretici risparmiatori di potassio (ad es. spironolattone, eplerenone, triamterene o amiloride), integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio, o i pazienti che assumono altri farmaci associati con aumenti di potassio sierico (ad es. eparina, cotrimossazolo noto anche come trimetoprim/sulfametossazolo). L’uso di integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio o di sostituti del sale contenenti potassio, in particolare in pazienti con funzione renale ridotta, possono provocare un aumento significativo del potassio sierico. L’iperkaliemia può indurre gravi aritmie, qualche volta fatali. Se l’uso concomitante di enalapril e dei farmaci sopra menzionati è ritenuto appropriato, devono essere usati con cautela e con un frequente monitoraggio del potassio sierico (vedere paragrafo 4.5). Litio In generale, l’associazione di litio ed enalapril non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5). Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) Esiste l’evidenza che l’uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l’uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1). Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna. Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica. Popolazione pediatrica L’esperienza sulla sicurezza e l’efficacia nei bambini di età inferiore a 6 anni è limitata e assente per quanto riguarda altre indicazioni. Vi sono limitati dati sulla farmacocinetica nei bambini di oltre 2 mesi di età (vedere anche paragrafi 4.2, 5.1 e 5.2). Enalapril Teva Italia non è raccomandato nei bambini per indicazioni diverse dall’ipertensione. Enalapril Teva Italia non è raccomandato nei neonati e nei pazienti pediatrici con tasso di filtrazione glomerulare <30 ml/min/1,73 m², a causa della mancanza di dati (vedere paragrafo 4.2). Gravidanza La terapia con ACE-inibitori non deve essere intrapresa durante la gravidanza. A meno che la terapia continuata con ACE-inibitori non sia considerata essenziale, le pazienti che stanno pianificando una gravidanza devono essere indirizzate verso trattamenti antipertensivi alternativi, con un profilo di sicurezza stabilito per l’uso in gravidanza. Non appena accertata la gravidanza, il trattamento con ACE-inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se necessario, si deve istituire una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6). Differenze etniche Come avviene per altri inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina, apparentemente l’enalapril ha minore efficacia ipotensiva nei soggetti neri rispetto a soggetti di altre etnie, forse per via della maggiore prevalenza di stati ipo-reninici nella popolazione di ipertensivi neri. Lattosio I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
5. Interazioni
Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l’uso combinato di ACE inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren è associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperkaliemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta) rispetto all’uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1). Diuretici risparmiatori di potassio o integratori di potassio Gli ACE-inibitori attenuano la perdita di potassio indotta dai diuretici. I diuretici risparmiatori di potassio (ad es. spironolattone, eplerenone, triamterene o amiloride), gli integratori di potassio e i sostituti del sale contenenti potassio possono portare ad aumenti significativi del potassio nel siero. Se il loro uso concomitante risulta indicato a causa di ipokaliemia accertata, devono essere usati con cautela monitorando di frequente i livelli di potassio sierico (vedere paragrafo 4.4). Diuretici (tiazidici o diuretici dell’ansa) Il previo trattamento con diuretici ad alte dosi può portare a deplezione del volume e a rischio di ipotensione, quando si inizia la terapia con l’enalapril (vedere paragrafo 4.4). Gli effetti ipotensivi possono essere ridotti sospendendo il diuretico, accrescendo il volume o l’assunzione di sale, oppure avviando la terapia con enalapril a basse dosi. Altri agenti antipertensivi L’uso concomitante di questi medicinali può potenziare l’effetto ipotensivo dell’enalapril. L’assunzione concomitante di nitroglicerina e altri nitrati o vasodilatatori potrebbe ridurre ulteriormente la pressione arteriosa. Litio Sono stati segnalati aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche e della tossicità del litio con la somministrazione concomitante di litio e ACE-inibitori. L’uso concomitante dei diuretici tiazidici può accrescere ulteriormente i livelli di litio e potenziare il rischio di tossicità da litio associata agli ACE-inibitori. L’uso dell’enalapril insieme al litio non è raccomandato, ma se questa associazione è necessaria, procedere a un attento controllo dei livelli sierici di litio (vedere paragrafo 4.4). Antidepressivi triciclici/antipsicotici/anestetici/narcotici L’assunzione concomitante di alcuni anestetici, antidepressivi triciclici e antipsicotici con ACE-inibitori può determinare un’ulteriore riduzione della pressione (vedere paragrafo 4.4). Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) inclusi gli inibitori selettivi della cicloossigenasi-2 (COX-2) I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), compresi gli inibitori selettivi della cicloossigenasi-2 (inibitori della COX-2), possono ridurre l’effetto dei diuretici e di altri farmaci antipertensivi. Pertanto, l’effetto antipertensivo degli antagonisti del recettore dell’angiotensina II e degli ACE-inibitori può essere attenuato dai FNAS, inclusi gli inibitori selettivi della COX-2. La co-somministrazione di FANS (compresi gli inibitori della COX-2) e antagonisti dei recettori dell’angiotensina II o di ACE-inibitori esercita un effetto additivo sull’aumento del potassio sierico e può provocare un deterioramento della funzionalità renale. Questi effetti sono generalmente reversibili. In rari casi può insorgere insufficienza renale acuta, particolarmente in pazienti con funzione renale ridotta (ad esempio, soggetti anziani o pazienti che presentano una deplezione del volume, inclusi quelli che sono sottoposti a terapia diuretica). Quindi, l’associazione deve essere somministrata con cautela nei pazienti con funzione renale ridotta. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere posta attenzione al monitoraggio della funzione renale in seguito all’inizio della terapia concomitante, da effettuare periodicamente in seguito. Oro Reazioni nitritoidi (i cui sintomi includono vampate alla faccia, nausea, vomito e ipotensione) sono state segnalate raramente in pazienti in terapia con oro iniettabile (sodio aurotiomalato) e concomitante terapia con ACE-inibitori, incluso l’enalapril. Inibitori del target della rapamicina nei mammiferi (mTOR) I pazienti che assumono in concomitanza inibitori di mTOR (ad es. temsirolimus, sirolimus, everolimus) possono essere esposti a un maggiore rischio di angioedema (vedere paragrafo 4.4). Cotrimossazolo (trimetoprim/sulfametossazolo) I pazienti che assumono in concomitanza cotrimossazolo (trimetoprim/sulfametossazolo) possono essere esposti a un maggiore rischio di iperkaliemia (vedere paragrafo 4.4). Simpaticomimetici Gli agenti simpaticomimetici possono ridurre l’efficacia antipertensiva degli ACE-inibitori. Antidiabetici Studi epidemiologici hanno suggerito che la somministrazione concomitante di ACE-inibitori e antidiabetici (insuline, ipoglicemizzanti orali) può potenziarne l’effetto ipoglicemizzante, con rischio di ipoglicemia. Questo fenomeno sembrava verificarsi con maggiore probabilità durante le prime settimane di trattamento concomitante e nei pazienti con compromissione renale (vedere paragrafi 4.4 e 4.8). Alcol L’alcol accentua gli effetti ipotensivi degli ACE-inibitori. Acido acetilsalicilico, trombolitici e beta-bloccanti L’enalapril può essere somministrato in modo sicuro in concomitanza ad acido acetilsalicilico (a dosi cardiologiche), trombolitici e beta-bloccanti. Popolazione pediatrica Gli studi di interazione sono stati effettuati solo negli adulti.
6. Effetti indesiderati
I seguenti effetti indesiderati sono stati riportati per l’enalapril negli studi clinici e nell’ esperienza post-marketing:
Classificazione per sistemi e organi Frequenza
  Molto comune (³ 1/10) Comune (³ 1/100, <1/10) Non comune (³ 1/1000, <1/100) Raro (³ 1/10.000, <1/1000) Molto raro (<1/10.000) Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
Patologie del sistema emolinfopoietico     Anemia (compresa anemia aplastica ed emolitica) Neutropenia, diminuzione dei livelli di emoglobina, diminuzioni dell’ematocrito, trombocitopenia, agranulocitosi, depressione midollare, pancitopenia, linfoadenopatia, malattie autoimmuni    
Patologie endocrine           Sindrome da inappropriata secrezione dell’ormone antidiuretico (SIADH)
Disturbi del metabolismo e della nutrizione     Ipoglicemia (vedere paragrafo 4.4)      
Disturbi psichiatrici   Depressione Confusione, nervosismo, insonnia Sogni anormali, disturbi del sonno    
Patologie del sistema nervoso Capogiro Cefalea, sincope, alterazione del gusto Sonnolenza, parestesia, vertigine      
Patologie dell’occhio Visione offuscata          
Patologie dell’ orecchio e del labirinto     Tinnito      
Patologie cardiache   Dolore toracico, disturbi del ritmo, angina pectoris, tachicardia Palpitazioni, infarto miocardico o accidente cerebrovascolare* possibilmente secondario ad eccessiva ipotensione nei pazienti ad alto rischio (vedere paragrafo 4.4)      
Patologie vascolari   Ipotensione (inclusa ipotensione ortostatica) Rossore, ipotensione ortostatica Fenomeno di Raynaud    
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Tosse Dispnea Rinorrea, dolore alla gola e raucedine, broncospasmo/ asma Infiltrati polmonari, rinite, alveolite allergica/ polmonite eosinofila    
Patologie gastrointestinali Nausea Diarrea, dolore addominale Ileo, pancreatite, vomito, dispepsia, stipsi, anoressia, irritazioni gastriche, bocca secca, ulcera peptica Stomatite/ ulcerazioni aftose, glossite Angioedema intestinale  
Patologie epatobiliari       Insufficienza epatica, epatite - epatocellulare o colestatica, epatite compresa necrosi, colestasi (incluso ittero) (vedere paragrafo 4.4)    
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo   Eruzione cutanea, ipersensibilità/ angioedema: è stato segnalato angioedema di viso, estremità, labbra, lingua, glottide e/o laringe (vedere paragrafo 4.4) Diaforesi, prurito, orticaria, alopecia Eritema multiforme, sindrome di Stevens Johnson, dermatite esfoliativa, necrolisi epidermica tossica, pemfigo, eritroderma   È stato segnalato un complesso di sintomi che potrebbe includere alcuni o tutti i sintomi seguenti: febbre, sierosite, vasculite, mialgia/miosite, artralgia/artrite, test ANA positivo, VES elevata, eosinofilia e leucocitosi. Sono possibili casi di eruzione cutanea, fotosensibilità o manifestazioni dermatologiche di altro tipo.
Patologie del sistema muscoloscheletrico e connettivo     Crampi muscolari      
Patologie renali e urinarie     Disfunzione renale, insufficienza renale, proteinuria Oliguria    
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella     Impotenza Ginecomastia    
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Astenia Affaticamento Malessere, febbre      
Esami diagnostici   Iperkaliemia, innalzamento della creatinina sierica Innalzamento dell’urea ematica, iponatremia Innalzamento degli enzimi epatici, innalzamento della bilirubina sierica    
* I tassi di incidenza sono stati paragonabili a quelli nel gruppo placebo e nel gruppo di controllo attivo negli studi clinici. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza ACE-inibitori: L’uso degli ACE-inibitori non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L’uso degli ACE-inibitori è controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). L’evidenza epidemiologica riguardo il rischio di teratogenicità a seguito di esposizione ad ACE-inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha evidenziato dati conclusivi; tuttavia, un leggero aumento del rischio non può essere escluso. A meno che la terapia continuata con ACE-inibitori non sia considerata essenziale, le pazienti che stanno pianificando una gravidanza devono essere indirizzate verso trattamenti antipertensivi alternativi, con un profilo di sicurezza stabilito per l’uso in gravidanza. Non appena accertata la gravidanza, il trattamento con ACE-inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se necessario, si deve istituire una terapia alternativa. È noto che l’esposizione ad ACE-inibitori durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza induce fetotossicità umana (diminuzione della funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo dell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3). Si può verificare oligoidramnios materna, che presumibilmente indica una diminuzione della funzionalità renale fetale e che può provocare contratture degli arti, deformazioni cranio-facciali e sviluppo di ipoplasia polmonare. Se si è verificata esposizione agli ACE-inibitori a partire dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzione renale e del cranio. I neonati le cui madri hanno assunto ACE-inibitori devono essere attentamente monitorati per eventuali sintomi di ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Allattamento Dati limitati di farmacocinetica mostrano concentrazioni molto basse nel latte materno (vedere paragrafo 5.2). Sebbene queste concentrazioni appaiano clinicamente irrilevanti, l’uso di Enalapril Teva Italia compresse durante l’allattamento al seno non è raccomandato nei neonati pretermine e durante le prime settimane dopo il parto, a causa del rischio ipotetico di effetti cardiovascolari e renali e della insufficiente esperienza clinica. Nel caso di neonati di età superiore, l’uso di Enalapril Teva Italia compresse durante l’allattamento al seno può essere considerato se il trattamento risulta essere necessario per la madre, purché il bambino venga monitorato per eventuali effetti avversi.
8. Conservazione
Non conservare a temperatura superiore a 25°,C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità.
9. Principio attivo
Ogni compressa contiene 5 mg di enalapril maleato. Eccipiente con effetto noto: ogni compressa contiene 129 mg di lattosio monoidrato. Ogni compressa contiene 20 mg di enalapril maleato. Eccipiente con effetto noto: ogni compressa contiene 117 mg di lattosio monoidrato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Sodio bicarbonato Lattosio monoidrato Amido di mais Idrossipropilcellulosa Talco Magnesio stearato Ossido di ferro rosso (E172) - solo nelle compresse da 10 mg e 20 mg Ossido di ferro giallo (E172) - solo nella compressa da 20 mg
11. Sovradosaggio
Sono disponibili dati clinici limitati relativi al sovradosaggio nell’uomo. Le caratteristiche salienti delle manifestazioni di sovradosaggio riferite finora sono marcata ipotensione, con esordio circa sei ore dopo l’ingestione delle compresse, concomitante al blocco del sistema renina-angiotensina, e stupor. I sintomi associati al sovradosaggio con ACE-inibitori possono includere shock circolatorio, disturbi elettrolitici, insufficienza renale, iperventilazione, tachicardia, palpitazioni, bradicardia, capogiri, ansia e tosse. A seguito di ingestione di 300 mg e 440 mg di enalapril, sono stati riscontrati livelli sierici di enaprilato superiori rispettivamente di 100 e 200 volte a quelli misurati con le normali dosi terapeutiche. Il trattamento raccomandato del sovradosaggio è mediante infusione endovenosa di soluzione fisiologica normale, se si manifesta ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione antishock. Se disponibile, deve essere preso in considerazione un trattamento con infusione di angiotensina II e/o catecolamine per via endovenosa. Se l’ingestione è recente, occorre adottare misure volte a eliminare l’enalapril maleato (ad es. emesi, lavanda gastrica, somministrazione di assorbenti e solfato di sodio). L’enalaprilato può essere rimosso dalla circolazione generale mediante emodialisi (vedere paragrafo 4.4). La terapia con pacemaker è indicata in caso di bradicardia resistente alla terapia. I segni vitali, gli elettroliti sierici e le concentrazioni della creatinina devono essere monitorati costantemente.
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