Esami/visite mediche Prima di iniziare o riprendere l’uso di EDESIA si deve raccogliere una anamnesi completa (inclusa l’anamnesi familiare) e si deve escludere una gravidanza. Si deve misurare la pressione arteriosa ed eseguire un esame clinico, guidato dalle contro-indicazioni (vedere paragrafo 4.3) e dalle avvertenze (vedere paragrafo 4.4). È importante attirare l’attenzione della donna sulle informazioni relative alla trombosi venosa o arteriosa, incluso il rischio associato a EDESIA rispetto ad altri COC, i sintomi di TEV e TEA, i fattori di rischio noti e cosa fare in caso di sospetta trombosi. La donna deve anche essere informata della necessità di leggere attentamente il foglio illustrativo e seguirne i consigli. La frequenza e il tipo di esami devono basarsi sulle linee guida stabilite e adattarsi alla singola donna. Le donne devono essere informate che i contraccettivi ormonali non proteggono dalle infezioni da HIV (AIDS) ed altre malattie sessualmente trasmesse.
Avvertenze Nel caso in cui fosse presente una delle condizioni o uno dei fattori di rischio menzionati sotto, l’idoneità di EDESIA deve essere discussa con la donna. In caso di peggioramento o di prima comparsa di uno qualsiasi di questi fattori di rischio o di queste condizioni, la donna deve essere avvisata di rivolgersi al proprio medico per stabilire se l’uso di EDESIA deve essere interrotto.
Rischio di tromboembolia venosa (TEV) L’uso di qualsiasi contraccettivo ormonale combinato (COC) determina un aumento del rischio di tromboembolia venosa (TEV) rispetto al non uso.
I prodotti che contengono levonorgestrel, norgestimato o noretisterone sono associati a un rischio inferiore di TEV. Il rischio associato agli altri prodotti come EDESIA può essere anche doppio. La decisione di usare un prodotto diverso da quelli con un rischio di TEV più basso deve essere presa solo dopo aver discusso con la donna per assicurarsi che essa comprenda il rischio di TEV associato a EDESIA, il modo in cui i suoi attuali fattori di rischio influenzano tale rischio e il fatto che il rischio che sviluppi una TEV è massimo nel primo anno di utilizzo. Vi sono anche alcune evidenze che il rischio aumenti quando l’assunzione di un COC viene ripresa dopo una pausa di 4 o più settimane. Circa 2 donne su 10.000 che non usano un COC e che non sono in gravidanza, svilupperanno una TEV in un periodo di un anno. In una singola donna, però, il rischio può essere molto superiore, a seconda dei suoi fattori di rischio sottostanti (vedere oltre). Si stima
[1]che su 10.000 donne che usano un COC contenente gestodene, tra 9 e 12 svilupperanno una TEV in un anno; questo dato si confronta con circa 6
[2]donne che usano un COC contenente levonorgestrel. In entrambi i casi, il numero di TEV all’anno è inferiore al numero previsto in gravidanza o nel periodo post-parto. La TEV può essere fatale nell’1-2% dei casi. Molto raramente, in donne che usano COC sono stati riportati casi di trombosi in altri vasi sanguigni, ad esempio vene e arterie epatiche, mesenteriche, renali, cerebrali o retiniche.
Fattori di rischio di TEV Il rischio di complicanze tromboemboliche venose nelle donne che usano COC può aumentare sostanzialmente se sono presenti fattori di rischio aggiuntivi, specialmente se tali fattori di rischio sono più di uno (vedere la tabella). EDESIA è controindicato se una donna presenta diversi fattori di rischio che aumentano il suo rischio di trombosi venosa (vedere paragrafo 4.3). Se una donna presenta più di un fattore di rischio, è possibile che l’aumento del rischio sia maggiore della somma dei singoli fattori; in questo caso deve essere considerato il suo rischio totale di TEV. Se si ritiene che il rapporto rischi-benefici sia negativo, non si deve prescrivere un COC (vedere paragrafo 4.3).
Tabella: Fattori di rischio di TEV Fattore di rischio | Commento |
Obesità (indice di massa corporea (IMC) superiore a 30 kg/m²) | Il rischio aumenta considerevolmente all’aumentare dell’IMC. Particolarmente importante da considerare se sono presenti anche altri fattori di rischio. |
Immobilizzazione prolungata, interventi chirurgici maggiori, interventi chirurgici di qualsiasi tipo a gambe e pelvi, interventi neurochirurgici o trauma maggiore. Nota: l’immobilizzazione temporanea, inclusi i viaggi in aereo di durata >4 ore, può anche essere un fattore di rischio di TEV, specialmente in donne con altri fattori di rischio. | In queste situazioni è consigliabile interrompere l’uso della pillola (in caso di interventi elettivi almeno quattro settimane prima) e non riavviarlo fino a due settimane dopo la ripresa completa della mobilità. Per evitare gravidanze indesiderate si deve utilizzare un altro metodo contraccettivo. Se EDESIA non è stato interrotto prima, deve essere preso in considerazione un trattamento antitrombotico. |
Anamnesi familiare positiva (tromboembolia venosa in un fratello o un genitore, specialmente in età relativamente giovane, cioè prima dei 50 anni). | Se si sospetta una predisposizione ereditaria, la donna deve essere inviata a uno specialista per un parere prima di decidere l’assunzione di qualsiasi COC. |
Altre condizioni mediche associate a TEV | Cancro, lupus eritematoso sistemico, sindrome emolitica uremica, malattie intestinali infiammatorie croniche (malattia di Crohn o colite ulcerosa) e anemia falciforme. |
Età avanzata | In particolare al di sopra dei 35 anni |
Non vi è accordo sul possibile ruolo delle vene varicose e della tromboflebite superficiale nell’esordio e nella progressione della trombosi venosa. Il maggior rischio di tromboembolia in gravidanza, in particolare nel periodo di 6 settimane del puerperio, deve essere preso in considerazione (per informazioni su "Fertilità, gravidanza e allattamento" vedere paragrafo 4.6).
Sintomi di TEV (trombosi venosa profonda ed embolia polmonare) Nel caso si presentassero sintomi di questo tipo, le donne devono rivolgersi immediatamente a un medico e informarlo che stanno assumendo un COC. I sintomi di trombosi venosa profonda (TVP) possono includere: - gonfiore unilaterale della gamba e/o del piede o lungo una vena della gamba; - dolore o sensibilità alla gamba che può essere avvertito solo in piedi o camminando; - maggiore sensazione di calore nella gamba colpita; pelle della gamba arrossata o con colorazione anomala. I sintomi di embolia polmonare (EP) possono includere: - comparsa improvvisa e inspiegata di mancanza di respiro e di respirazione accelerata; - tosse improvvisa che può essere associata a emottisi; - dolore acuto al torace; - stordimento grave o capogiri; - battito cardiaco accelerato o irregolare. Alcuni di questi sintomi (come "mancanza di respiro" e "tosse") sono aspecifici e possono essere interpretati erroneamente come eventi più comuni o meno gravi (ad es. infezioni delle vie respiratorie). Altri segni di occlusione vascolare possono includere: dolore improvviso, gonfiore o colorazione blu pallida di un’estremità. Se l’occlusione ha luogo nell’occhio i sintomi possono variare da offuscamento indolore della vista fino a perdita della vista. Talvolta la perdita della vista avviene quasi immediatamente.
Rischio di tromboembolia arteriosa (TEA) Studi epidemiologici hanno associato l’uso dei COC a un aumento del rischio di tromboembolie arteriose (infarto miocardico) o di incidenti cerebrovascolari (ad es. attacco ischemico transitorio, ictus). Gli eventi tromboembolici arteriosi possono essere fatali.
Fattori di rischio di TEA Il rischio di complicanze tromboemboliche arteriose o di un accidente cerebrovascolare nelle donne che utilizzano COC aumenta in presenza di fattori di rischio (vedere la tabella). EDESIA è controindicato se una donna presenta un fattore di rischio grave o più fattori di rischio di TEA che aumentano il suo rischio di trombosi arteriosa (vedere paragrafo 4.3). Se una donna presenta più di un fattore di rischio, è possibile che l’aumento del rischio sia maggiore della somma dei singoli fattori; in questo caso deve essere considerato il suo rischio totale. Se si ritiene che il rapporto rischi-benefici sia negativo, non si deve prescrivere un COC (vedere paragrafo 4.3).
Tabella: Fattori di rischio di TEA Fattore di rischio | Commento |
Età avanzata | In particolare al di sopra dei 35 anni |
Fumo | Alle donne deve essere consigliato di non fumare se desiderano usare un COC. Alle donne di età superiore a 35 anni che continuano a fumare deve essere vivamente consigliato l’uso di un metodo contraccettivo diverso. |
Ipertensione | |
Obesità (indice di massa corporea (IMC) superiore a 30 kg/m²) | Il rischio aumenta considerevolmente all’aumentare dell’IMC. Particolarmente importante nelle donne con altri fattori di rischio. |
Anamnesi familiare positiva (tromboembolia arteriosa in un fratello o un genitore, specialmente in età relativamente giovane, cioè prima dei 50 anni). | Se si sospetta una predisposizione ereditaria, la donna deve essere inviata a uno specialista per un parere prima di decidere l’assunzione di qualsiasi COC. |
Emicrania | Un aumento della frequenza o della gravità dell’emicrania durante l’uso di COC (che può essere prodromico di un evento cerebrovascolare) può rappresentare un motivo di interruzione immediata. |
Altre condizioni mediche associate ad eventi vascolari avversi | Diabete mellito, iperomocisteinemia, valvulopatia e fibrillazione atriale, dislipoproteinemia e lupus eritematoso sistemico. |
Sintomi di TEA Nel caso si presentassero sintomi di questo tipo, le donne devono rivolgersi immediatamente a un operatore sanitario e informarlo che stanno assumendo un COC. I sintomi di accidente cerebrovascolare possono includere: - intorpidimento o debolezza improvvisa del viso, di un braccio o di una gamba, soprattutto su un lato del corpo; - improvvisa difficoltà a camminare, capogiri, perdita dell’equilibrio o della coordinazione; - improvvisa confusione, difficoltà di elocuzione o di comprensione; - improvvisa difficoltà a vedere con uno o con entrambi gli occhi; - improvvisa emicrania, grave o prolungata, senza causa nota; - perdita di coscienza o svenimento con o senza convulsioni. Sintomi temporanei suggeriscono che si tratti di un attacco ischemico transitorio (TIA). I sintomi di infarto miocardico (IM) possono includere: - dolore, fastidio, pressione, pesantezza, sensazione di schiacciamento o di pienezza al torace, a un braccio o sotto lo sterno;- fastidio che si irradia a schiena, mascella, gola, braccia, stomaco; - sensazione di pienezza, indigestione o soffocamento; - sudorazione, nausea, vomito o capogiri; - estrema debolezza, ansia o mancanza di respiro; - battiti cardiaci accelerati o irregolari. I fattori biochimici che indicano predisposizione ereditaria o acquisita per la trombosi venosa o arteriosa includono resistenza alla proteina C attivata (APC), iperomocisteinemia, carenza di antitrombina III, carenza di proteina C, carenza di proteina S, anticorpi antifosfolipidi (anticorpi anticardiolipina, lupus anticoagulante). Nel soppesare vantaggi e svantaggi il medico deve tenere in considerazione che il trattamento adeguato di una data condizione può ridurre il rischio associato alla trombosi e che il rischio di sviluppare trombosi durante la gravidanza è più elevato rispetto a COC a basse dosi (<50 mcg di etinilestradiolo).
Tumori Cancro della cervice Il più importante fattore di rischio per il cancro della cervice è l’infezione persistente da HPV. Alcuni studi epidemiologici hanno indicato che l’uso a lungo termine di COC può contribuire ulteriormente ad aumentare questo rischio ma continua la controversia in merito a quanto questo dato sia attribuibile agli effetti confondenti, ad es. screening cervicale e comportamento sessuale incluso l’uso di contraccettivi barriera.
Cancro della mammella Una meta-analisi tratta da 54 studi epidemiologici ha evidenziato che esiste un lieve incremento del rischio relativo (RR = 1,24) di subire una diagnosi di carcinoma mammario in donne utilizzatrici di contraccettivi orali combinati (COC). L’aumento del rischio scompare gradualmente durante il corso dei 10 anni successivi alla sospensione del COC. Dato che il carcinoma mammario è un evento raro tra le donne al di sotto dei 40 anni, il sovra-numero delle diagnosi di carcinoma mammario nelle utilizzatrici di COC attuali ed in tempi recenti, è piccolo in relazione al rischio globale di sviluppare un carcinoma della mammella in tutta la loro vita. L’andamento di aumento del rischio che è stato osservato può dipendere da una diagnosi effettuata più precocemente nelle utilizzatrici di COC, dagli effetti biologici dei COC o da una combinazione dei due fattori. È più probabile che i carcinomi mammari addizionali diagnosticati nelle donne che utilizzano COC o nelle donne che hanno usato COC negli ultimi 10 anni siano localizzati alla mammella rispetto alle donne che non hanno mai usato COC. Con l’uso dei COC a dosaggio più alto (50 mcg di etinilestradiolo) il rischio di carcinomi endometriali ed ovarici si riduce. Se ciò avvenga anche per i contraccettivi orali a dosaggio più basso è un dato che attende ancora conferma.
Neoplasia epatica/malattia epatica In rari casi sono stati segnalati tumori epatici benigni, in casi ancora più rari, maligni. In casi isolati, questi tumori hanno prodotto emorragia intra-addominale potenzialmente fatale. Se si manifestano forte malessere nei quadranti superiori dell’addome, ingrossamento del fegato o segni di emorragia intra-addominale nella diagnosi differenziale di donne che assumono COC deve essere inclusa la possibilità di un tumore al fegato. Disturbi acuti o cronici della funzione epatica possono richiedere l’interruzione dell’uso del COC fino a che i marcatori della funzione epatica non tornano alla normalità.
Emicrania/cefalea Le donne con l’emicrania (in particolare emicrania con aura) che usano COC possono presentare un aumentato rischio di avere un ictus.
Sistema immunitario Angioedema Nelle donne con angioedema ereditario gli estrogeni esogeni possono indurre o esacerbare i sintomi di angioedema. Altre patologie Donne affette da ipertrigliceridemia o per le quali questa risulti nell’anamnesi familiare, possono correre un rischio aumentato di pancreatite nell’utilizzare i COC. Benché in molte donne che assumono i COC siano stati segnalati lievi incrementi dei valori pressori, aumenti clinicamente importanti dei valori pressori sono rari. Se durante l’uso di COC si manifesta ipertensione clinica persistente, l’assunzione deve essere interrotta e l’ipertensione deve essere trattata. L’uso di COC può essere ripreso, se appropriato, quando vengono raggiunti valori pressori normali tramite la terapia anti-ipertensiva. È stato riferito che le seguenti patologie possono verificarsi o peggiorare sia durante la gravidanza che durante l’uso del COC, ma le prove di una relazione non sono conclusive: ittero e/o prurito in relazione a colestasi; sviluppo di calcoli biliari; porfiria; lupus eritematoso sistemico; sindrome uremico emolitica; corea di Sydenham; herpes gravidico; perdita dell’udito dovuta a otosclerosi. I disturbi acuti o cronici della funzionalità epatica possono richiedere la sospensione dell’uso del COC finché gli indici della funzionalità epatica non ritornano entro i valori normali di riferimento. La ricomparsa di ittero colestatico che è dapprima avvenuto nel corso di una gravidanza o con l’uso precedente di ormoni sessuali richiede la sospensione del COC. Vi sono segnalazioni di danno epatico con l’uso di COC. L’identificazione precoce del farmaco correlato al danno epatico può ridurre la gravità della tossicità epatica all’interruzione del farmaco. Se viene diagnosticato danno epatico, la paziente deve interrompere l’assunzione dei contraccettivi orali, ricorrere ad una contraccezione non ormonale e contattare il medico. Sebbene i COC possano avere un effetto sulla resistenza periferica all’insulina e sulla tolleranza al glucosio, non vi è evidenza della necessità di modificare il regime terapeutico nelle pazienti diabetiche che fanno uso di un COC a basse dosi (contenente < 50 mcg di etinilestradiolo). Tuttavia, le donne diabetiche devono essere monitorate attentamente, particolarmente nelle prime fasi dell’uso di un COC. Morbo di Crohn e colite ulcerosa sono stati associati all’uso di contraccettivi orali combinati. Può verificarsi cloasma, in particolare nelle donne con anamnesi di cloasma gravidico. Le donne con una tendenza al cloasma devono evitare l’esposizione alla luce del sole o ai raggi ultravioletti mentre fanno uso di COC. Le preparazioni a base di erbe contenenti l’Erba di San Giovanni (
Hypericum perforatum) non deve essere usato durante l’assunzione di EDESIA a causa del rischio di ridotte concentrazioni plasmatiche e ridotti effetti clinici di EDESIA (vedere paragrafo 4.5).
Riduzione dell’efficacia L’efficacia dei contraccettivi orali può essere ridotta in caso di dimenticanza delle compresse o di malattia gastrointestinale (vedere paragrafo 4.2) oppure uso concomitante di un altro medicinale (vedere paragrafo 4.5).
Riduzione del controllo del ciclo Con tutti i contraccettivi orali combinati, si possono verificare sanguinamenti irregolari (comparsa di macchie di sangue o perdite ematiche intermestruali), specie durante i primi mesi. Quindi, la valutazione di sanguinamenti irregolari deve essere considerata dopo un periodo di adattamento di circa tre cicli. Se il sanguinamento irregolare si verifica dopo cicli precedenti regolari, allora bisogna prendere in considerazione cause non ormonali e sono indicate indagini diagnostiche per escludere un tumore maligno oppure una gravidanza. Tra di esse vi può essere anche il raschiamento. Se vengono escluse cause non ormonali può essere considerata la raccomandazione di COC con dosaggio ormonale più elevato. In alcune donne il sanguinamento da sospensione non avviene durante l’intervallo senza compressa. Se le compresse sono state assunte secondo le istruzioni descritte nella sezione 4.2, è improbabile che la donna sia gravida. Tuttavia, se le compresse non sono state assunte secondo le istruzioni prima del primo sanguinamento da sospensione assente oppure se quest’ultimo non si è verificato per due volte di seguito, bisogna escludere una gravidanza prima di continuare l’uso del COC. Aumento delle ALT Durante gli studi clinici con pazienti trattati per le infezioni da virus di epatite C (HCV) con i medicinali contenenti ombitasvir/paritaprevir/ritonavir e dasabuvir con o senza ribavirina, si sono verificati aumenti delle transaminasi (ALT) 5 volte oltre il limite superiore della norma (ULN) in maniera significativa più frequentemente nelle donne che usavano medicinali contenenti etinilestradiolo come i contraccettivi ormonali combinati (COC) (vedere paragrafi 4.3 e 4.5). Questo medicinale contiene 37,165 mg di lattosio monoidrato per compressa. Le pazienti affette da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale. Questo medicinale contiene 19,66 mg di saccarosio per compressa. Le pazienti affette da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio-galattosio o da insufficienza di sucrasi-isomaltasi, non devono assumere questo medicinale.