1. Indicazioni terapeutiche
Donepezil cloridrato è indicato per il trattamento sintomatico della demenza di Alzheimer di grado da lieve a moderatamente grave.
2. Posologia
Posologia Per dosi non ottenibili/praticabili con questi dosaggi sono disponibili altri dosaggi del medicinale. Pazienti adulti/anziani: Il trattamento inizia con una dose di 5 mg/die (somministrazione singola giornaliera). Le compresse orodispersibili devono essere assunte per via orale alla sera, prima di coricarsi. La compressa deve essere posta sulla lingua fino alla sua dissoluzione prima di essere deglutita con o senza acqua, in base alla preferenza del paziente. La dose di 5 mg/die deve essere mantenuta per almeno un mese per poter valutare le prime risposte cliniche al trattamento e consentire il raggiungimento delle concentrazioni allo stato stazionario di donepezil cloridrato. Dopo la valutazione clinica del trattamento alla dose di 5 mg/die per un mese, la dose può essere aumentata a 10 mg/die (somministrazione singola giornaliera). La massima dose giornaliera raccomandata è 10 mg. Dosi superiori a 10 mg/die non sono state sperimentate in studi clinici. Il trattamento deve essere iniziato e controllato da un medico esperto nella diagnosi e nel trattamento della demenza di Alzheimer. La diagnosi deve essere effettuata in conformità alle linee guida ufficiali (per es. DSM IV, ICD 10). La terapia con donepezil cloridrato deve essere iniziata solo se è disponibile una persona che possa assistere e controllare regolarmente il paziente durante l’assunzione del medicinale. La terapia di mantenimento può essere proseguita fino a quando sussista un beneficio terapeutico per il paziente. Pertanto, il beneficio clinico di donepezil cloridrato deve essere rivalutato periodicamente. Qualora l’effetto terapeutico non sia più evidente, deve essere presa in considerazione l’interruzione della terapia. La risposta individuale al trattamento con donepezil cloridrato non può essere prevista. Quando la somministrazione viene sospesa, si osserva una graduale riduzione degli effetti benefici di donepezil cloridrato. Compromissione renale ed epatica: Nei pazienti con danno renale può essere seguito il medesimo schema posologico, poichè la clearance di donepezil cloridrato non è influenzata da questa condizione. In considerazione di un possibile aumento dell’esposizione al farmaco nei soggetti con compromissione epatica di grado lieve–moderato (vedere paragrafo 5.2), l’incremento della dose deve essere effettuato in base alla tollerabilità individuale. Non sono disponibili dati su pazienti con compromissione epatica grave. Popolazione pediatrica: L’uso di donepezil cloridrato non è raccomandato nei bambini e negli adolescenti. Modo di somministrazione Uso orale
3. Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo, ai derivati della piperidina o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1
4. Avvertenze
L’uso di donepezil cloridrato nei pazienti affetti da grave demenza di Alzheimer, da altre forme di demenza o di compromissione della memoria (per es. declino delle funzioni cognitive correlato all’età), non è stato studiato. Anestesia: Donepezil cloridrato, essendo un inibitore della colinesterasi, può indurre nei pazienti in anestesia un aumento del rilassamento muscolare determinato dalla succinilcolina. Disturbi cardiovascolari: A causa della loro azione farmacologica, gli inibitori della colinesterasi possono indurre effetti vagotonici sulla frequenza cardiaca (per es. bradicardia). L’effetto di questo meccanismo può essere particolarmente rilevante nei pazienti con "malattia del nodo del seno" o con altri disturbi della conduzione cardiaca sopraventricolare, come il blocco senoatriale o atrioventricolare. Sono state riportate segnalazioni di sincope e convulsioni. Quando questi pazienti vengono esaminati, si deve prendere in considerazione l’eventualità di blocco cardiaco o pause sinusali prolungate. Disturbi gastrointestinali: I pazienti maggiormente a rischio di sviluppare ulcere, ad esempio quelli con anamnesi di ulcera o in trattamento concomitante con farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS), devono essere monitorati per la possibile insorgenza di sintomi. Tuttavia, gli studi clinici condotti con donepezil cloridrato non hanno mostrato un aumento, rispetto al placebo, dell’incidenza degli episodi di ulcera peptica o di sanguinamento gastrointestinale. Disturbi genitourinari: I farmaci colinomimetici possono causare ostruzione del flusso urinario, sebbene tale evenienza non sia stata osservata durante gli studi clinici condotti con donepezil cloridrato. Disturbi neurologici: Convulsioni: Si ritiene che i farmaci colinomimetici possano causare convulsioni generalizzate. Tuttavia, i disturbi convulsivi possono essere anche una manifestazione della malattia di Alzheimer. I farmaci colinomimetici possono aggravare o indurre sintomi extrapiramidali. Disturbi polmonari: A causa della loro azione colinomimetica, gli inibitori della colinesterasi devono essere prescritti con cautela ai pazienti con anamnesi di asma o di pneumopatia ostruttiva. La somministrazione concomitante di donepezil cloridrato ed altri inibitori dell’acetilcolinesterasi, agonisti o antagonisti del sistema colinergico deve essere evitata. Grave compromissione epatica: Non sono disponibili dati relativi a pazienti con grave compromissione epatica. Mortalità negli studi clinici sulla demenza vascolare: Sono stati effettuati tre studi clinici della durata di 6 mesi in soggetti che soddisfacevano i criteri NINDS–AIREN per probabile o possibile demenza vascolare (VaD). I criteri NINDS–AIREN sono stati ideati per permettere l’identificazione dei pazienti la cui demenza sembra essere attribuibile unicamente a cause vascolari, ed escludono i pazienti con malattia di Alzheimer. Nel primo studio, i tassi di mortalità sono stati pari a 2/198 (1,0%) nel gruppo trattato con donepezil cloridrato 5 mg, 5/206 (2,4%) nel gruppo trattato con donepezil cloridrato 10 mg e 7/199 (3,5%) nel gruppo trattato con placebo. Nel secondo studio, i tassi di mortalità sono stati pari a 4/208 (1,9%) nel gruppo trattato con donepezil cloridrato 5 mg, 3/215 (1,4%) nel gruppo trattato con donepezil cloridrato 10 mg e 1/193 (0,5%) nel gruppo trattato con placebo. Nel terzo studio, i tassi di mortalità sono stati pari a 11/648 (1,7%) nel gruppo trattato con donepezil cloridrato 5 mg e 0/326 (0%) nel gruppo trattato con placebo. I risultati combinati dei tre studi VaD hanno evidenziato che il tasso di mortalità nel gruppo trattato con donepezil cloridrato (1,7%) è apparso numericamente più elevato rispetto al gruppo trattato con placebo (1,1%), tuttavia questa differenza non è risultata statisticamente significativa. La maggioranza dei decessi nei pazienti che assumevano sia donepezil cloridrato che placebo sembra essere dovuta a varie cause correlate a problemi vascolari, che appaiono prevedibili in questa popolazione anziana con malattia di base vascolare. Un’analisi di tutti gli eventi vascolari seri, non fatali e fatali, non ha mostrato differenze nel tasso di insorgenza di tali eventi tra il gruppo trattato con donepezil cloridrato ed il gruppo trattato con placebo. Negli studi combinati sulla malattia di Alzheimer (n=4146), e quando questi studi sulla malattia di Alzheimer sono stati a loro volta analizzati unitamente ad altri studi sulla demenza, compresi studi sulla demenza vascolare (totale n=6888), il tasso di mortalità nei gruppi trattati con placebo è risultato numericamente superiore a quello rilevato nei gruppi trattati con donepezil cloridrato. Eccipienti: Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti con problemi ereditari rari quali intolleranza al galattosio, deficit di Lapp–lattasi o malassorbimento di glucosio–galattosio devono evitare di assumere questo farmaco. Questo medicinale contiene aspartame, una fonte di fenilalanina, e può essere dannoso per i soggetti affetti da fenilchetonuria. Sindrome Neurolettica Maligna (NMS) La NMS è una condizione potenzialmente pericolosa per la vita ed è caratterizzata da ipertermia, rigidità muscolare, instabilità autonomica, alterazione della coscienza e livelli elevati di creatinfosfochinasi nel siero. Ulteriori segni possono includere mioglobinuria (rabdomiolisi) ed insufficienza renale acuta; La NMS è stata riscontrata molto raramente in associazione con donepezil, in particolare nei pazienti che assumono contemporaneamente medicinali antipsicotici; Se un paziente sviluppa segni e sintomi indicativi di una sindrome neurolettica maligna o presenta una febbre elevata inspiegabile senza ulteriori manifestazioni cliniche della NMS, il trattamento deve essere interrotto.
5. Interazioni
Donepezil cloridrato e/o i suoi metaboliti non inibiscono nell’uomo il metabolismo di teofillina, warfarin, cimetidina o digossina. Il metabolismo di donepezil cloridrato non viene modificato dalla somministrazione concomitante di digossina o cimetidina. Studi in vitro hanno mostrato che l’isoenzima 3A4, ed in misura minore il 2D6, del citocromo P450 sono coinvolti nel metabolismo di donepezil cloridrato. Gli studi di interazione condotti in vitro hanno evidenziato che ketoconazolo e chinidina, inibitori rispettivamente del CYP3A4 e del 2D6, inibiscono il metabolismo del donepezil cloridrato. Pertanto, questi ed altri inibitori del CYP3A4, come itraconazolo ed eritromicina, ed altri inibitori del CYP2D6, come fluoxetina, possono inibire il metabolismo del donepezil cloridrato. In uno studio condotto su volontari sani, il ketoconazolo ha aumentato di circa il 30% le concentrazioni medie di donepezil cloridrato. Gli induttori enzimatici come rifampicina, fenitoina, carbamazepina ed alcol, possono ridurre i livelli di donepezil cloridrato. Poichè non è nota l’entità dell’effetto inibitorio o induttivo, la somministrazione delle suddette associazioni richiede cautela. Donepezil cloridrato può interferire con altri medicinali dotati di attività anticolinergica. E’ possibile inoltre un’attività sinergica con il trattamento concomitante a base di medicinali quali la succinilcolina, altri bloccanti neuromuscolari, agonisti colinergici o beta bloccanti che producono effetti sulla conduzione cardiaca.
6. Effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati più comuni sono stati diarrea, crampi muscolari, affaticamento, nausea, vomito ed insonnia. Gli effetti indesiderati riportati in più di un singolo caso isolato sono elencati nella tabella sottostante, divisi secondo la classificazione per sistemi e organi e in base alla frequenza. Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥ 1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (< 1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per sistemi e organi | Molto comune | Comune | Non comune | Raro | Molto raro |
Infezioni ed infestazioni | | Raffreddore comune | | | |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | | Anoressia | | | |
Disturbi psichiatrici | | Allucinazioni** Agitazione** Comportamento aggressivo ** Sogni anomali e incubi** | | | |
Patologie del sistema nervoso | | Sincope* Capogiri Insonnia | Crisi convulsive* | Sintomi extrapiramidali | Sindrome neurolettica maligna NMS |
Patologie cardiache | | | Bradicardia | Blocco senoatriale Blocco atrioventricolare | |
Patologie gastrointestinali | Diarrea Nausea | Vomito Disturbi addominali | Emorragia gastrointestinale Ulcere gastriche e duodenali | | |
Patologie epatobiliari | | | | Disfunzione epatica, inclusa epatite *** | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | | Eruzione cutanea Prurito | | | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e delle ossa | | Crampi muscolari | | | Rabdomiolisi**** |
Patologie renali e urinarie | | Incontinenza urinaria | | | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Cefalea | Affaticamento Dolore | | | |
Esami diagnostici | | | Aumento minimo delle concentrazioni sieriche di creatinchinasi muscolare | | |
Traumatismo e avvelenamento | | Incidenti | | | |
* In presenza di pazienti con sincope o convulsioni deve essere presa in considerazione la possibilità di insorgenza di blocco cardiaco o di prolungate pause sinusali (vedere paragrafo 4.4). ** I casi di allucinazioni, sogni anomali, incubi, agitazione e comportamento aggressivo sono stati risolti riducendo la dose o interrompendo il trattamento. *** Nei casi di disfunzione epatica ad eziologia sconosciuta, si deve considerare la sospensione del trattamento con donepezil cloridrato. **** La comparsa di rabdomiolisi è stata segnalata indipendentemente dalla sindrome neurolettica maligna e in stretta associazione temporale con l’avvio della terapia a base di donepezil o con un aumento della dose. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza: Non sono disponibili dati adeguati sull’uso di donepezil cloridrato nelle donne in gravidanza. Gli studi sull’animale non hanno mostrato effetti teratogeni, ma hanno evidenziato una tossicità peri– e post–natale (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per l’uomo non è noto. Donepezil cloridrato non deve essere utilizzato durante la gravidanza, se non strettamente necessario. Allattamento: Donepezil cloridrato viene escreto nel latte delle femmine di ratto. Non è noto se donepezil cloridrato venga escreto nel latte materno umano, e non sono disponibili studi sulle donne in fase di allattamento. Pertanto, le donne trattate con donepezil cloridrato non devono allattare al seno.
8. Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
9. Principio attivo
Ogni compressa orodispersibile da 5 mg contiene 5 mg di donepezil cloridrato, equivalenti a 4,56 mg di donepezil. Ogni compressa orodispersibile da 10 mg contiene 10 mg di donepezil cloridrato, equivalenti a 9,12 mg di donepezil. Eccipiente(i) con effetti noti: Ogni compressa orodispersibile da 5 mg contiene 183,82 mg di lattosio anidro e 0,14 mg di aspartame. Ogni compressa orodispersibile da 10 mg contiene 183,82 mg di lattosio anidro e 0,14 mg di aspartame. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Mannitolo (E 421) Ipromellosa Silice colloidale anidra Crospovidone Lattosio monoidrato Amido di mais Aspartame (E951) Magnesio stearato Donepezil Teva Italia 10 mg compresse orodispersibili: ferro ossido giallo
11. Sovradosaggio
Sintomi: La dose letale media stimata di donepezil cloridrato dopo somministrazione di una singola dose orale nel topo e nel ratto è pari, rispettivamente, a 45 e 32 mg/kg, ovvero circa 225 e 160 volte la dose massima raccomandata per l’uomo pari a 10 mg al giorno. Negli animali sono stati osservati segni di stimolazione colinergica dose–correlata, tra i quali riduzione dei movimenti spontanei, posizione prona, deambulazione claudicante, lacrimazione, convulsioni cloniche, respirazione depressa, salivazione, miosi, fascicolazione ed abbassamento della temperatura corporea. Il sovradosaggio con gli inibitori della colinesterasi può provocare crisi colinergiche caratterizzate da grave nausea, vomito, salivazione, sudorazione, bradicardia, ipotensione, depressione respiratoria, collasso e convulsioni. L’aumento della debolezza muscolare rappresenta una possibilità che, in caso di coinvolgimento dei muscoli respiratori, può causare il decesso del paziente. Trattamento: Si devono utilizzare misure generali di supporto. Gli anticolinergici terziari, come l’atropina, possono essere usati come antidoto per il sovradosaggio da donepezil cloridrato. Si raccomanda la somministrazione per via endovenosa di atropina solfato alla dose necessaria per ottenere l’effetto desiderato: una dose iniziale di 1,0 - 2,0 mg per via endovenosa (e.v.) con dosi successive basate sulla risposta clinica del paziente. La somministrazione concomitante di altri colinomimetici e di anticolinergici quaternari, come il glicopirrolato, può determinare delle risposte anomale relativamente ai parametri pressori e alla frequenza cardiaca. Non è noto se il donepezil cloridrato e/o i suoi metaboliti possano essere rimossi tramite dialisi (emodialisi, dialisi peritoneale o emofiltrazione).