2. Posologia
Posologia Diltiazem Sandoz BV sono capsule a rilascio prolungato per monosomministrazione giornaliera. Adulti Una capsula di Diltiazem Sandoz BV 200 mg capsule rigide a rilascio prolungato una volta al giorno. Questa dose può essere aumentata ad una capsula di diltiazem 300 mg capsule rigide a rilascio prolungato una volta al giorno, oppure 2 capsule di Diltiazem Sandoz BV 200 mg capsule rigide a rilascio prolungato al giorno (400 mg) e, se clinicamente indicato, può essere presa in considerazione una dose più alta di una capsula di diltiazem 300 mg capsule rigide a rilascio prolungato più una capsula di Diltiazem Sandoz BV 200 mg capsule rigide a rilascio prolungato (totale 500 mg). Anziani e pazienti con compromissione epatica o renale E’ necessario monitorare la frequenza cardiaca e la dose non deve essere aumentata se la frequenza scende al di sotto di 50 battiti al minuto. I livelli plasmatici di diltiazem possono risultare aumentati in questo gruppo di pazienti. Diltiazem Sandoz BV deve essere usato con cautela nei pazienti con insufficienza renale o epatica (vedere paragrafo 4.4). Deve essere presa in considerazione una titolazione attenta della dose, quando indicato, poiché la risposta individuale del paziente può variare. Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di diltiazem nei bambini non sono state stabilite. Pertanto l’uso di Diltiazem Sandoz BV non è raccomandato nei bambini. Modo di somministrazione Le capsule non devono essere masticate, ma deglutite intere con acqua, preferibilmente prima o durante un pasto. La capsula può essere presa in qualsiasi momento della giornata, ma deve essere assunta ogni giorno alla stessa ora.
3. Controindicazioni
• Sindrome del nodo del seno, blocco atrio–ventricolare di secondo o terzo grado in pazienti senza pace–maker funzionante • Infarto miocardico con complicazioni – Bradicardia grave (meno di 40 bpm) – Ipotensione grave (pressione sistolica inferiore a 90 mmHg). – Insufficienza ventricolare sinistra con stasi polmonare • Uso concomitante con dantrolene in infusione, nifedipina, derivativi della segale cornuta, cisapride, sertindolo e pimozide (vedere paragrafo 4.5) • Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1
4. Avvertenze
È necessario un attento monitoraggio nei pazienti con ridotta funzionalità del ventricolo sinistro, bradicardia (rischio di esacerbazioni) o con blocco atrio–ventricolare di primo grado o prolungamento dell’intervallo PR evidenziato da ECG (rischio di esacerbazione e raramente di blocco completo). Negli anziani e nei pazienti con insufficienza renale o epatica si può osservare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di diltiazem. Le controindicazioni e le precauzioni devono essere rispettate scrupolosamente e all’inizio del trattamento deve essere effettuato un attento monitoraggio, in particolare della frequenza cardiaca. In caso di anestesia generale, l’anestesista deve essere informato che il paziente sta assumendo diltiazem. La depressione della contrattilità, della conduttività e dell’automatismo cardiaci, così come la vasodilatazione associate agli anestetici, possono essere potenziate dai bloccanti dei canali del calcio. Il trattamento con diltiazem può essere associato a cambiamenti dell’umore, inclusa depressione. Il riconoscimento precoce dei sintomi rilevanti è importante, specialmente in pazienti predisposti. In tali casi, si deve prendere in considerazione l’interruzione del farmaco. Diltiazem ha un effetto inibitore sulla motilità intestinale. Pertanto deve essere utilizzato con cautela in pazienti a rischio di sviluppare un blocco intestinale. Residui di compressa delle formulazioni a rilascio prolungato possono essere presenti nelle feci dei pazienti; tuttavia questo fatto non ha rilevanza clinica.
5. Interazioni
Associazioni controindicate per motivi di sicurezza (vedere paragrafo 4.3) Dantrolene (infusione) Quando verapamil e dantrolene vengono somministrati per via intravenosa contemporaneamente negli animali, si osserva regolarmente fibrillazione ventricolare ad esito letale. L’associazione di un calcio–antagonista e di dantrolene è dunque potenzialmente pericolosa. Nifedipina La combinazione di diltiazem e nifedipina può portare ad un notevole aumento delle concentrazioni plasmatiche di nifedipina, a causa dell’inibizione del metabolismo di nifedipina dal parte del diltiazem. Derivati della segale cornuta (ergotamina, diidroergotamina) Diltiazem può aumentare le concentrazioni plasmatiche degli alcaloidi della segale cornuta (ergotamina e diidroergotamina) e può causare ergotismo. Cisapride Aumento del rischio di aritmie ventricolari, in particolare torsioni di punta. Sertindolo Aumento del rischio di aritmie ventricolari, in particolare torsioni di punta. Pimozide Aumento del rischio di aritmie ventricolari, in particolare torsioni di punta. Associazioni non raccomandate Ivabradina Diltiazem può aumentare in modo significativo la concentrazione di ivabradina (da 2 a 3 volte la sua AUC) e il rischio di bradicardia. Pertanto, non è raccomandato l’uso concomitante di diltiazem con ivabradina. Associazioni che richiedono cautela Alfa–antagonisti Aumento dell’effetto anti–ipertensivo. Il trattamento concomitante con alfa–antagonisti può produrre o aggravare l’ipotensione. La combinazione di diltiazem con un alfa–antagonista deve essere presa in considerazione soltanto in concomitanza con un attento monitoraggio della pressione sanguigna. Beta–bloccanti Possibilità di disturbi del ritmo (bradicardia pronunciata, arresto sinusale), disturbi della conduzione seno–atriale e atrio–ventricolare e scompenso cardiovascolare (effetto sinergico). Tali associazioni devono essere impiegate solo sotto stretta sorveglianza clinica e monitoraggio dell’ECG, in particolare all’inizio del trattamento. Amiodarone, digossina Aumento del rischio di bradicardia: è necessaria cautela quando questi sono assunti in combinazione con diltiazem, soprattutto nelle persone anziane e quando assunti a dosi elevate. Agenti antiaritmici (come dronedarone) Poichè il diltiazem ha proprietà antiaritmiche, la co–prescrizione con altri antiaritmici (per esempio dronedarone) non è raccomandata a causa del rischio di aumento di effetti indesiderati cardiaci per effetto additivo. Tale associazione non deve essere impiegata se non sotto stretta sorveglianza clinica e monitoraggio dell’ECG. Nitroderivati Aumento dell’effetto ipotensivo e svenimento (effetti vasodilatatori additivi). In tutti i pazienti trattati con calcio–antagonisti, la prescrizione di nitroderivati deve essere effettuata a dosi gradualmente crescenti. Immunosoppressori (ciclosporina, tacrolimus, sirolimus, everolimus) Aumento dei livelli di immunosoppressori circolanti. Si consiglia di ridurre la dose di immunosoppressori, controllare la funzionalità renale, misurare i livelli ematici di immunosoppressori e adattare la dose sia durante la terapia in associazione che dopo la sua sospensione. Carbamazepina Aumento dei livelli ematici di carbamazepina circolante. Si raccomanda di misurare i livelli plasmatici di carbamazepina e adattare la dose, se necessario. Teofillina Aumento dei livelli ematici di teofillina circolante. Agenti anti–H2 (cimetidina e ranitidina)Aumento dei livelli plasmatici di diltiazem. I pazienti in corso di terapia con diltiazem devono essere attentamente controllati quando iniziano o interrompono il trattamento con agenti anti– H2. Può essere necessaria una modifica della dose giornaliera di diltiazem. Rifampicina Rischio di riduzione dei livelli plasmatici di diltiazem dopo l’inizio del trattamento con rifampicina. I pazienti devono essere controllati attentamente quando iniziano o interrompono il trattamento con rifampicina. Litio Rischio di aumento della neurotossicità indotta da litio. Associazioni da considerare con attenzione Diltiazem è metabolizzato dal CYP3A4. È stato documentato un aumento moderato (meno di 2 volte) delle concentrazioni plasmatiche di diltiazem in caso di co–somministrazione con un più potente inibitore del CYP3A4. Diltiazem è anche un inibitore dell’isoforma CYP3A4. Statine Diltiazem è un inibitore del CYP3A4 ed è stato osservato che aumenta significativamente l’AUC di alcune statine. Il rischio di miopatia e rabdomiolisi è aumentato dall’uso concomitante di diltiazem con statine metabolizzate dal CYP3A4 (per esempio atorvastatina, fluvastatina e simvastatina). Un aggiustamento della dose di statina può essere necessario (vedere anche le informazioni di prodotto della relativa statina). Se possibile, si raccomanda di usare con diltiazem una statina non metabolizzata dal CYP3A4 (per esempio pravastatina), altrimenti è richiesto uno stretto monitoraggio dei segni e dei sintomi di una potenziale tossicità della statina. Benzodiazepine (midazolam, triazolam) Diltiazem aumenta significativamente le concentrazioni plasmatiche di midazolam e triazolam e ne aumenta l’emivita. È necessaria particolare cautela quando si prescrivono benzodiazepine a breve durata d’azione metabolizzate dal CYP3A4 in pazienti che assumono diltiazem. Corticosteroidi (metilprednisolone) Diltiazem può aumentare i livelli del metilprednisolone (attraverso l’inibizione del CYP3A4 e potenzialmente l’inibizione della glicoproteina P). I pazienti devono essere monitorati quando si inizia un trattamento con metilprednisolone. Può essere necessario modificare la dose di metilprednisolone. Antidepressivi triciclici Diltiazem aumenta la concentrazione plasmatica di imipramina e, eventualmente, di altri antidepressivi triciclici. Fenobarbital, fenitoina I farmaci che aumentano l’attività epatica microsomiale (per esempio fenobarbital, fenitoina), determinano una diminuzione dei livelli plasmatici di diltiazem. Diuretici Diltiazem è stato utilizzato con sicurezza in associazione con diuretici. Si raccomanda un regolare monitoraggio dei pazienti trattati con queste associazioni. Colchicina Alcuni studi interazioni forniscono prove sulle interazioni farmacologiche e i necessari aggiustamenti di dosaggio per la colchicina, se la sua assunzione continua durante la terapia con diversi inibitori del CYP3A4/P–gp come diltiazem. Informazioni generali da prendere in considerazione A causa dei potenziali effetti additivi, sono necessari cautela e un’attenta titolazione nei pazienti che ricevono diltiazem insieme ad altri farmaci che modificano la contrattilità e/o la conduzione cardiaca.
6. Effetti indesiderati
Le seguenti reazioni avverse sono elencate per classe sistemico–organica e frequenza, sulla base di dati provenienti da studi clinici con diltiazem, utilizzando la seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10); comune (da ≥ 1/100 a < 1/10); non comune (da ≥ 1/1.000 a < 1/100); raro (da ≥ 1/10.000 a < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
| Molto comune | Comune | Non comune | Raro | Non nota |
Patologie del sistema emolinfopoietico | | | | | Trombocitopenia |
Disturbi psichiatrici | | | Nervosismo, insonnia | | Cambiamenti dell’umore (inclusa depressione) |
Patologie del sistema nervoso | | Cefalea, capogiri | | | Sindrome extrapiramidale |
Patologie cardiache | | Blocco atrio–ventricolare (può essere di primo, secondo o terzo grado; può manifestarsi blocco di branca), palpitazioni | Bradicardia | | Blocco seno–atriale, insufficienza cardiaca congestizia |
Patologie vascolari | | Vampate di calore | Ipotensione ortostatica | | Vasculiti (inclusa vasculite leucocitoclastica) |
Patologie gastrointestinali | | Stipsi, dispepsia, dolore gastrico, nausea | Vomito, diarrea | Secchezza della bocca | Iperplasia gengivale |
Patologie epatobiliari | | | Aumento degli enzimi epatici (AST, ALT, LDH, ALP) | | Epatite |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | | Eritema | | Orticaria | Fotosensibilità (inclusa cheratosi lichenoide nelle aree cutanee esposte al sole), edema angioneurotico, eruzione cutanea, eritema multiforme (inclusa sindrome di Steven–Johnson’s e necrolisi epidermica tossica), sudorazione, dermatite esfoliativa, dermatite esantematica pustolare generalizzata acuta, occasionalmente eritema desquamativo con o senza febbre. |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | | | | | Ginecomastia |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Edema periferico | Malessere | | | |
Segnalazione di reazioni avverse sospette La segnalazione di reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite la Rete Nazionale di Farmacovigilanza dell’ Agenzia Italiana del Farmaco, Sito web: www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza Sono disponibili dati molto limitati sull’uso del diltiazem in donne in gravidanza. Tuttavia, diltiazem ha dimostrato di avere una tossicità riproduttiva nelle specie animali (vedere paragrafo 5.3). Diltiazem Sandoz BV non è pertanto raccomandato durante la gravidanza, così come nelle donne in età fertile che non usano sistemi contraccettivi efficaci. Allattamento Diltiazem viene escreto nel latte materno in basse concentrazioni. L’allattamento al seno mentre si assume questo farmaco deve essere evitato. Se l’uso di diltiazem è considerato clinicamente necessario, deve essere utilizzato un metodo alternativo per alimentare il bambino. Fertilità Negli studi su animali non sono state osservate evidenze di ridotta fertilità. In alcuni pazienti trattati con bloccanti dei canali sono state riportate modifiche biochimiche reversibili della testa degli spermatozoi che possono alterare la fecondazione.
8. Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
9. Principio attivo
Ogni capsula rigida a rilascio prolungato contiene 200 mg di diltiazem cloridrato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Contenuto della capsula: Povidone Talco Etilcellulosa Acido stearico Involucro della capsula: Gelatina Biossido di titanio (E171).
11. Sovradosaggio
Sintomi : Gli effetti clinici del sovradosaggio acuto possono comportare ipotensione marcata che porta al collasso, bradicardia sinusale con o senza dissociazione isoritmica e disturbi della conduzione atrioventricolare. Trattamento : Il trattamento, sotto sorveglianza in ospedale, comprenderà lavanda gastrica e diuresi osmotica. I disturbi della conduzione potranno essere gestiti dalla stimolazione cardiaca temporanea. Trattamenti correttivi proposti: atropina, vasopressori, agenti inotropi, glucagone e infusione di calcio gluconato.