DIFMETRÈ è stato somministrato in studi clinici a oltre 250 pazienti che hanno assunto una o due dosi entro 48 ore ed hanno trattato uno o due attacchi di emicrania o episodi di cefalea tensiva. Gli effetti indesiderati più comuni (<3%) sono stati: vertigini, capogiro e tremore. Gli effetti indesiderati riportati negli studi clinici con DIFMETRÈ compaiono di solito subito dopo l’assunzione del farmaco, sono generalmente lievi o moderati e si risolvono spontaneamente entro poche ore. L’efficacia anticefalalgica di DIFMETRÈ non viene comunque influenzata dalla comparsa di questi effetti, che possono essere minimizzati mettendosi in posizione supina e riducendo la posologia iniziale nell’attacco successivo. Alcuni dei sintomi riferiti come effetti indesiderati potrebbero essere sintomi di accompagnamento dell’emicrania. Gli effetti indesiderati riportati di seguito sono quelli che negli studi clinici sono stati considerati correlati al trattamento con DIFMETRÈ, sono elencati per classificazione sistemica organica e frequenza, e riportati secondo terminologia MedDRA. Le frequenze sono definite nel modo seguente: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (≤1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Patologie cardiache |
Comuni | tachicardia |
Patologie dell’orecchio e del labirinto |
Comuni | vertigine |
Patologie dell'occhio |
Non comuni | compromissione della visione |
Patologie gastrointestinali |
Comuni | nausea |
Non comuni | vomito, dispepsia, gastrite, dolore addominale superiore. |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione |
Non comuni | astenia, malessere, brividi, dolore. |
Infezioni ed infestazioni |
Non comuni | influenza |
Patologie del sistema nervoso |
Comuni | capogiro, tremore. |
Non comuni | parestesia, stupor, perdita di coscienza, sonnolenza, alterazione dell’attenzione. |
Disturbi psichiatrici |
Non comuni | agitazione, acatisia. |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche |
Non comuni | dispnea |
Patologie della cute e del tessuto cutaneo |
Non comuni | iperidrosi |
Patologie vascolari |
Non comuni | ipotensione |
Altri effetti indesiderati riportati durante la commercializzazione sono stati: aritmia, secchezza delle fauci, diarrea, alterazioni della crasi ematica, confusione, rash cutaneo, ipertensione. I dati provenienti dagli studi clinici e dalla commercializzazione indicano che le supposte dosaggio basso hanno una minore incidenza di effetti indesiderati rispetto alle compresse e alle supposte. Gli eventi avversi più comunemente osservati con l’indometacina sono di natura gastrointestinale. Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale, a volte fatale, in particolare negli anziani (vedere paragrafo 4.4). Dopo somministrazione di indometacina sono stati riportati: nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatiti ulcerative, esacerbazione di colite e morbo di Crohn (vedere paragrafo 4.4). Meno frequentemente sono state osservate gastriti. In associazione al trattamento con FANS sono stati riportati edema, ipertensione e insufficienza cardiaca. Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l’uso di alcuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata) può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (p. es. infarto del miocardio o ictus) (vedere paragrafo 4.4). Sono state riportate reazioni bollose includenti Sindrome di Stevens-Johnson e Necrolisi Tossica Epidermica (molto raramente). Per la presenza di proclorperazina, in teoria potrebbero manifestarsi sintomi anticolinergici (stipsi, secchezza delle fauci, sedazione) o sintomi extrapiramidali; tuttavia a dosaggi fino a 40 mg al giorno la proclorperazina è priva di effetti collaterali significativi. I seguenti effetti indesiderati sono stati osservati con altri farmaci della stessa classe della proclorperazina (neurolettici): casi rari di prolungamento del QT, aritmie ventricolari come torsione di punta, tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare ed arresto cardiaco. Casi molto rari di morte improvvisa. Per la presenza di caffeina si può verificare una sindrome da iperstimolazione da caffeina con agitazione, irrequietezza, insonnia, tremori, palpitazioni, tachicardia, ipertensione. Inoltre l’assunzione continuativa di farmaci contenenti caffeina può portare ad una reazione da sospensione, caratterizzata per lo più da cefalea.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo http://www.aifa.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa.