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Corintus 10 mg compresse, 30 compresse in blister pvc/aclar/al

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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Prezzo:
1. Indicazioni terapeutiche
Ipercolesterolemia primaria CORINTUS, somministrato con un inibitore della HMG-CoA riduttasi (statina), è indicato come terapia aggiuntiva alla dieta in pazienti con ipercolesterolemia primaria (eterozigote familiare e nonfamiliare) che non sono controllati adeguatamente con le statine da sole. CORINTUS in monoterapia è indicato come terapia aggiuntiva alla dieta nei pazienti con ipercolesterolemia primaria (familiare eterozigote e non-familiare) per i quali le statine sono considerate inappropriate o non sono tollerate. Prevenzione degli eventi cardiovascolari CORINTUS è indicato per ridurre il rischio di eventi cardiovascolari (vedere paragrafo 5.1) in pazienti con patologie coronariche (CHD) e una storia di sindrome coronarica acuta (SCA), quando aggiunto ad una terapia in corso con statina o iniziato in concomitanza con una statina. Ipercolesterolemia familiare omozigote (IF omozigote) CORINTUS somministrato con una statina, è indicato come terapia aggiuntiva alla dieta in pazienti con IF omozigote. I pazienti possono essere sottoposti anche ad ulteriori misure terapeutiche (ad esempio aferesi delle LDL). Sitosterolemia omozigote (Fitosterolemia) CORINTUS è indicato come terapia aggiuntiva alla dieta nei pazienti con sitosterolemia familiare omozigote.
2. Posologia
Posologia Il paziente deve essere sottoposto ad un regime alimentare a basso contenuto di lipidi e deve proseguire la dieta durante il trattamento con CORINTUS. La via di somministrazione è orale. La dose raccomandata è una compressa di CORINTUS 10 mg al giorno. CORINTUS può essere somministrato in ogni momento della giornata, con o senza cibo. Quando CORINTUS è aggiunto ad una statina, si deve continuare con la dose abituale iniziale indicata di quella particolare statina o con la dose più alta di statina già stabilita. In questo caso, si devono considerare le istruzioni per il dosaggio di quella particolare statina. Uso in pazienti con patologie coronariche e con una storia di SCA Per aumentare la riduzione degli eventi cardiovascolari in pazienti con patologie coronariche e una storia di SCA, CORINTUS 10 mg deve essere somministrato con una statina con comprovato beneficio cardiovascolare. Co-somministrazione con sequestranti di acidi biliari La somministrazione di CORINTUS deve essere ≥ 2 ore prima o ≥ 4 ore dopo la somministrazione di sequestranti di acidi biliari Pazienti anziani Non è richiesto un aggiustamento della dose nei pazienti anziani (vedere paragrafo 5.2). Popolazione pediatrica L’inizio del trattamento deve essere effettuato sotto la supervisione di uno specialista. Bambini e adolescenti di età ≥ 6 anni: la sicurezza e l’efficacia dell’ezetimibe nei bambini di età compresa tra 6 e 17 anni non sono state stabilite. I dati attualmente disponibili sono descritti nei paragrafi 4.4, 4.8, 5.1 e 5.2 ma non può essere fatta nessuna raccomandazione sulla posologia. Quando CORINTUS è somministrato con una statina, devono essere considerate le istruzioni di dosaggio della statina nei bambini. Bambini di età < 6 anni: la sicurezza e l’efficacia di ezetimibe nei bambini di età < 6 anni non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili. Pazienti con compromissione epatica Non è richiesto un aggiustamento della dose nei pazienti con una lieve compromissione epatica (punteggio Child Pugh da 5 a 6). Il trattamento con CORINTUS non è raccomandato in pazienti con compromissione epatica moderata (punteggio Child Pugh da 7 a 9) o grave (punteggio Child Pugh > 9). (Vedere paragrafi 4.4 e 5.2.) Pazienti con danno renale Non è richiesto un aggiustamento del dosaggio nei pazienti con danno renale (vedere paragrafo 5.2).
3. Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 Quando si somministra CORINTUS in concomitanza con una statina, si deve far riferimento al riassunto delle caratteristiche del prodotto (RCP) di quel particolare medicinale. La terapia concomitante con CORINTUS e una statina è controindicata durante la gravidanza e l’allattamento. CORINTUS, somministrato in concomitanza con una statina, è controindicato nei pazienti con malattie del fegato attive o un persistente e inspiegabile aumento delle transaminasi sieriche.
4. Avvertenze
Quando CORINTUS è somministrato in concomitanza con una statina, si deve far riferimento al Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di quel particolare medicinale. Enzimi del fegato In studi clinici controllati di co-somministrazione, in pazienti che ricevevano ezetimibe ed una statina, è stato osservato un consecutivo aumento delle transaminasi (≥ 3 il limite superiore della norma [LSN]). Quando l’ezetimibe è somministrato in concomitanza con una statina, devono essere eseguiti test di funzionalità epatica all’inizio della terapia e in accordo a quanto raccomandato per la statina. (Vedere paragrafo 4.8). Nello studio IMProved Reduction of Outcomes: Vytorin Efficacy International Trial (IMPROVE-IT), 18,144 pazienti con patologie coronariche e una storia di SCA sono stati randomizzati a ricevere 10/40 mg di ezetimibe/simvastatina al giorno (n=9067) o 40 mg di simvastatina al giorno (n=9077). Durante un follow-up mediano di 6 anni, l’incidenza dell’aumento consecutivo delle transaminasi (≥ 3XLSN) è stata del 2.5% per ezetimibe/simvastatina e del 2.3% per la simvastatina. (Vedere paragrafo 4.8). In uno studio clinico controllato in cui più di 9000 pazienti con malattia renale cronica sono stati randomizzati a ricevere 10 mg di ezetimibe in combinazione con 20 mg di simvastatina al giorno (n=4650) o con placebo (n=4620), (periodo di follow-up mediano di 4.9 anni), l’incidenza dell’aumento consecutivo delle transaminasi (>3XLSN) era dello 0.7% per ezetimibe in associazione con la simvastatina e dello 0.6% per il placebo (vedere paragrafo 4.8). Muscolo scheletrico Nell’esperienza post marketing con ezetimibe sono stati segnalati casi di miopatia e rabdomiolisi. Molti pazienti che hanno sviluppato rabdomiolisi stavano assumendo una statina in concomitanza con ezetimibe. Tuttavia, molto raramente è stata segnalata rabdomiolisi con ezetimibe in monoterapia e molto raramente con l’aggiunta dell’ezetimibe ad altri agenti noti per essere associati con un aumento del rischio di rabdomiolisi. Se si sospetta miopatia sulla base di sintomi muscolari, o è confermata da livelli di creatinfosfochinasi (CPK) >10 volte il limite superiore della norma, l’ezetimibe, ogni statina, e ognuno degli altri agenti che il paziente sta assumendo in concomitanza, deve essere immediatamente sospeso. Tutti i pazienti che iniziano la terapia con ezetimibe devono essere informati del rischio di miopatia e deve essere detto loro di riportare immediatamente ogni dolore muscolare inspiegabile, dolorabilità o debolezza (vedere paragrafo 4.8). Nello studio IMPROVE-IT, 18,144 pazienti con patologia coronarica e storia di SCA sono stati randomizzati a ricevere 10/40 mg al giorno di ezetimibe/simvastatina (n=9067) o 40 mg al giorno di simvastatina (n=9077). Durante un follow-up mediano di 6 anni, l’incidenza di miopatia era dello 0.2% per ezetimibe/simvastatina e dello 0.1% per simvastatina, dove la miopatia era definita come debolezza muscolare inspiegabile o dolore con un valore di CK sierica ≥10 volte l’LSN o in due osservazioni consecutive con CK ≥5 e <10 volte il LSN. L’incidenza della rabdomiolisi era dello 0.1% per ezetimibe/simvastatina e dello 0.2% per la simvastatina, dove la rabdomiolisi era definita come inspiegabile debolezza muscolare o dolore con valori sierici di CK ≥10 volte l’LSN con evidenza di danno renale, ≥ 5 volte l’LSN e <10 volte l’LSN in due occasioni consecutive con evidenza di danno renale o CK ≥10,000 IU/L senza evidenza di danno renale. (Vedere paragrafo 4.8.). In uno studio clinico in cui sono stati randomizzati più di 9000 pazienti con malattia renale cronica per ricevere 10 mg di ezetimibe in associazione con 20 mg al giorno di simvastatina (n=4650) o placebo (n=4620) (media del follow-up 4.9 anni), l’incidenza della miopatia/rabdomiolisi è stata dello 0.2% per ezetimibe in associazione con simvastatina e dello 0.1% per il placebo (vedere paragrafo 4.8). Compromissione epatica A causa degli effetti non noti dell’aumentata esposizione all’ezetimibe in pazienti con compromissione epatica moderata o grave, CORINTUS non è raccomandato (vedere paragrafo 5.2). Popolazione pediatrica L’efficacia e la sicurezza di ezetimibe nei pazienti dai 6 ai 10 anni di età affetti da ipercolesterolemia familiare eterozigote o non-familiare, sono state valutate in uno studio clinico controllato di 12 settimane. Gli effetti dell’ezetimibe per periodi di trattamento > di 12 settimane non sono stati studiati in questo gruppo di età (vedere paragrafi 4.2, 4.8, 5.1 e 5.2). Ezetimibe non è stato studiato in pazienti di età inferiore a 6 anni (vedere paragrafi 4.2 e 4.8). L’efficacia e la sicurezza dell’ezetimibe somministrato in concomitanza con la simvastatina, in pazienti dai 10 ai 17 anni, con ipercolesterolemia familiare eterozigote, son stati valutati in uno studio clinico controllato in ragazzi adolescenti (Tanner stage II o superiore) e in ragazze almeno nel primo anno dopo il menarca. In questo studio limitato controllato, generalmente non c’erano effetti individuabili sulla crescita o sulla maturazione sessuale, in ragazzi e ragazze adolescenti o effetti sulla durata del ciclo mestruale nelle ragazze. Tuttavia, gli effetti dell’ezetimibe per un periodo di trattamento > 33 settimane, sulla crescita e sulla maturazione sessuale non sono stati studiati (vedere paragrafi 4.2 e 4.8) La sicurezza e l’efficacia di ezetimibe, somministrato in concomitanza a dosi di simvastatina superiori ai 40 mg al giorno, non sono state studiate in pazienti pediatrici dai 10 ai 17 anni. La sicurezza e l’efficacia di ezetimibe somministrato in concomitanza con la simvastatina non sono stati studiati in pazienti pediatrici di età <10 anni (vedere paragrafo 4.2 e 4.8). L’efficacia della terapia a lungo termine con ezetimibe nei pazienti al di sotto dei 17 anni, per indurre la morbidità e la mortalità negli adulti, non è stata studiata. Fibrati La sicurezza e l’efficacia di CORINTUS somministrato con fibrati, non è stata stabilita. Se si sospetta una colelitiasi in un paziente che sta assumendo CORINTUS e fenofibrato, è indicato un esame della cistifellea e la terapia deve essere sospesa. (vedere paragrafo 4.5 e 4.8). Ciclosporina Si deve usare cautela quando si inizia ad assumere CORINTUS in contesti terapeutici che includono la terapia con ciclosporina. Le concentrazioni di ciclosporina devono essere monitorate nei pazienti che ricevono CORINTUS e ciclosporina (vedere paragrafo 4.5). Anticoagulanti Se CORINTUS è aggiunto al warfarin, ad un altro anticoagulante cumarinico, o a fluindione, l’International Normalized Ratio (INR) deve essere appropriatamente monitorato (vedere paragrafo 4.5). Eccipienti Le compresse contengono lattosio. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di Lapp lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
5. Interazioni
Negli studi preclinici è stato dimostrato che l’ezetimibe non induce il citocromo P450, enzima coinvolto nel metabolismo dei farmaci. Non sono state osservate interazioni farmacocinetiche clinicamente significative tra ezetimibe e medicinali noti per essere metabolizzati dai citocromi P450 1A2, 2D6, 2C8, 2C9, e 3A4, o N-acetiltransferasi. In studi clinici di interazione, ezetimibe non ha effetti sulla farmacocinetica del dapsone, destrometorfano, digossina, contraccettivi orali (etinilestradiolo e levonorgestrel), glipizide, tolbutamide o midazolam, durante la somministrazione concomitante. La cimetidina, somministrata in concomitanza con ezetimibe, non ha effetti sulla biodisponibilità dell’ezetimibe. Antiacidi La somministrazione concomitante di antiacidi riduce il tasso di assorbimento dell’ezetimibe ma non ha effetti sulla biodisponibilità dell’ezetimibe. Questa riduzione del tasso di assorbimento non è considerato clinicamente significativo. Colestiramina La somministrazione concomitante di colestiramina diminuisce l’area media sotto la curva (AUC) dell’ezetimibe totale (ezetimibe + ezetimibe glucuronide) approssimativamente del 55%. La riduzione progressiva di colesterolo associato a lipoproteine a bassa densità (C -LDL), dovuto all’aggiunta di CORINTUS alla colestiramina, può essere diminuito da questa interazione (vedere paragrafo 4.2). Fibrati In pazienti che ricevono fenofibrati eCORINTUS, i medici devono essere consapevoli del possibile rischio di colelitiasi e patologie della cistifellea (vedere paragrafo 4.4 e 4.8). Se si sospetta colelitiasi, in pazienti che ricevono CORINTUS e fenofibrati, sono indicati esami della cistifellea e questa terapia deve essere interrotta (vedere paragrafo 4.8). La somministrazione concomitante di fenofibrato o gemfibrozil aumenta lievemente la concentrazione totale di ezetimibe (approssimativamente di 1.5- e 1.7- volte rispettivamente). La somministrazione concomitante di CORINTUS con altri fibrati non è stata studiata. I fibrati possono aumentare l’escrezione del colesterolo nella bile, portando a colelitiasi. Negli studi sugli animali, l’ezetimibe ha talvolta aumentato il colesterolo nella bile prodotta dalla cistifellea, ma non in tutte le specie (vedere paragrafo 5.3). Non si può escludere il rischio litogenico associato all’uso terapeutico di CORINTUS. Statine Non sono state osservate interazioni farmacocinetiche clinicamente significative quando l’ezetimibe è stato somministrato in concomitanza con atorvastatina, simvastatina, pravastatina, lovastatina, fluvastatina o rosuvastatina. Ciclosporina In un studio con 8 pazienti che hanno subito trapianto renale, con clearance della creatinina >50 ml/min, trattati con una dose stabile di ciclosporina, una singola dose di 10 mg di ezetimibe ha determinato un aumento di 3.4-volte (da 2.3 a 7.9-volte) nella AUC media dell’ezetimibe totale confrontata con la popolazione di controllo sana, proveniente da un altro studio, che ha ricevuto solo ezetimibe (n=17). In uno studio differente, un paziente con trapianto renale, con grave insufficienza renale, che riceveva ciclosporina più altri farmaci, ha dimostrato un’esposizione 12 volte maggiore all’ezetimibe totale rispetto ai controlli che ricevevano ezetimibe da solo. In uno studio crossover a due periodi con 12 soggetti sani, la somministrazione giornaliera di 20 mg di ezetimibe per 8 giorni, con una singola dose di 100 mg di ciclosporina al giorno 7, ha determinato un aumento medio del 15% nell’AUC della ciclosporina (da una diminuzione del 10% ad un aumento del 51%) comparato ad una singola dose da 100 mg di ciclosporina da sola. Non è stato condotto alcuno studio controllato sull’effetto della co-somministrazione dell’ezetimibe sull’esposizione alla ciclosporina, in pazienti con trapianto renale. Si deve usare cautela nel settare il trattamento con ciclosporina quando si inizia una terapia con ezetimibe. La concentrazione della ciclosporina deve essere monitorata nei pazienti che ricevono ezetimibe e ciclosporina (vedere paragrafo 4.4). Anticoagulanti La somministrazione concomitante di ezetimibe (10 mg una volta al giorno) non ha avuto effetti significativi sulla biodisponibilità del warfarin e sul tempo di protrombina in uno studio su 12 pazienti maschi adulti sani. Tuttavia, ci sono state segnalazioni post-marketing di aumento dell’INR nei pazienti che hanno aggiunto ezetimibe al trattamento con warfarin o fluindione. Se ezetimibe è aggiunto al warfarin, un altro anticoagulante cumarinico, o al fluindione, l’INR deve essere appropriatamente monitorato (vedere paragrafo 4.4). Popolazione pediatrica Gli studi di interazione sono stati condotti solo negli adulti.
6. Effetti indesiderati
Studi clinici In studi clinici di durata fino a 112 settimane, sono stati somministrati 10 mg al giorno di ezetimibe in monoterapia a 2396 pazienti, o in associazione ad una statina a 11,308 pazienti o in associazione a fenofibrati a 185 pazienti. Le reazioni avverse sono state normalmente lievi e momentanee. L’incidenza complessiva degli effetti indesiderati è stata simile tra ezetimibe e placebo. Analogamente, il tasso di interruzione dovuto agli eventi avversi è stato comparabile tra ezetimibe e placebo. Ezetimibe somministrato da solo o in associazione con una statina: Le seguenti reazioni avverse sono state osservate in pazienti trattati con ezetimibe (N=2396) e con un’incidenza maggiore rispetto al placebo (N=1159), o in pazienti trattati con ezetimibe somministrato in concomitanza con una statina (N=11308) e con un’incidenza maggiore rispetto alla statina in monoterapia (N=9361). Reazioni avverse post-marketing sono derivate da segnalazioni riguardanti ezetimibe sia somministrato in monoterapia che in associazione con una statina. Le frequenze sono definite come: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1,000, <1/100); raro (≥1/10,000, <1/1,000), molto raro (<1/10,000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Ezetimibe in monoterapia
Classificazione per sistemi e organi Reazioni avverse Frequenza
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Diminuzione dell’appetito Non comune
Patologie vascolari Vampate; Ipertensione Non comune
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Tosse Non comune
Patologie gastrointestinali Dolore addominale, diarrea, flatulenza Comune
Dispepsia, reflusso gastroesofageo, nausea Non comune
Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo. Artralgia; spasmi muscolari; dolori al collo Non comune
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione fatica Comune
Dolore al petto, dolore Non comune
Esami diagnostici Aumento delle ALT e/o delle AST; aumento della CPK ematica; aumento delle gamma-glutamiltrasferasi; valori anomali dei test della funzionalità epatica Non comune
Reazioni averse addizionali dovuti all’ezetimibe co-somministrato con una statina
Classificazione per sistemi e organi Reazioni avverse Frequenza
Patologie del sistema nervoso Mal di testa Comune
parestesia Non comune
Patologie gastrointestinali Bocca secca; gastrite Non comune
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo prurito; eruzione cutanea; orticaria Non comune
Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo. mialgia Comune
Mal di schiena; debolezza muscolare; dolore alle estremità Non comune
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione astenia; edema periferico Non comune
Esami diagnostici Aumento delle ALT e/o delle AST Comune
Esperienza post-marketing (con o senza statine)
Classificazione per sistemi e organi Reazioni avverse Frequenza
Patologie del sistema emolinfopoietico trombocitopenia Non nota
Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità, inclusa eruzione cutanea, orticaria, anafilassi ed angioedema Non nota
Disturbi psichiatrici depressione Non nota
Patologie del sistema nervoso vertigini; parestesia Non nota
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche dispnea Non nota
Patologie gastrointestinali pancreatite; costipazione Non nota
Patologie epatobiliari epatite, colelitiasi, colecistite Non nota
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo eritema multiforme Non nota
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Mialgia, miopatia/rabdomiolisi (vedere paragrafo 4.4). Non nota
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Astenia Non nota
Ezetimibeco-somministrato con fenofibrati: Patologie gastrointestinali: dolore addominale (comune). In uno studio clinico multicentrico, in doppio cieco, controllato con placebo, in pazienti con iperlipidemia mista, 625 pazienti sono stati trattati fino a 12 settimane e 576 pazienti fino ad 1 anno. In questo studio, 172 pazienti trattati con ezetimibe e fenofibrati hanno completato le 12 settimane di terapia e 230 pazienti trattati con ezetimibe e fenofibrato (inclusi i 109 che hanno ricevuto ezetimibe da sola per le prime 12 settimane), hanno completato un anno di terapia. Questo studio non è stato disegnato per confrontare i gruppi di trattamento per eventi poco frequenti. Il tasso di incidenza (95% CI) per importanti aumenti (>3 X LSN, consecutivi) delle transaminasi sieriche era del 4.5% (1.9, 8.8) e del 2.7% (1.2, 5.4) per fenofibrato in monoterapia ed ezetimibe somministrato in concomitanza con fenofibrato, rispettivamente, aggiustati per l’esposizione al trattamento. I corrispondenti tassi di incidenza per la colecistectomia erano rispettivamente dello 0.6% (0.0, 3.1) e del 1.7% (0.6, 4.0) per fenofibrato in monoterapia e per l’ezetimibe somministrato in concomitanza con fenofibrato, (vedere paragrafo 4.4 e 4.5). Popolazione pediatrica (da 6 a 17 anni) In uno studio che ha coinvolto pazienti in età pediatrica (da 6 a 10 anni di età) con ipercolesterolemia eterozigote familiare o non familiare (n=138), un aumento delle ALT e/o delle AST (≥3X LSN, consecutivi) è stato osservato nel 1.1% (1 paziente) dei pazienti trattati con ezetimibe rispetto allo 0% nel gruppo placebo. Non ci sono stati aumenti della CPK (≥10X LSN). Non sono stati segnalati casi di miopatia. In uno studio separato che ha coinvolto pazienti adolescenti (da 10 a 17 anni), con ipercolesterolemia eterozigote familiare (n = 248), sono stati osservati aumenti delle ALT e/o delle AST (≥3X LSN, consecutivo) nel 3% (4 pazienti) dei pazienti del gruppo ezetimibe/simvastatina comparato al 2% (2 pazienti) del gruppo trattato con simvastatina in monoterapia; questi valori erano rispettivamente il 2% (2 pazienti) e lo 0% per l’aumento della CPK (≥10X LSN). Non è stato segnalato nessun caso di miopatia. Questi studi non sono adatti per confrontare reazioni avverse rare al farmaco. Pazienti con patologia coronarica e storia di eventi di SCA In uno studio IMPROVE-IT (vedere paragrafo 5.1), che ha coinvolto 18,144 pazienti trattati con 10/40 mg di ezetimibe/simvastatina (n=9067; di cui il 6% sono stati sovratitolati con 10/80 mg ezetimibe/simvastatina) o trattati con 40 mg di simvastatina (n=9077; di cui il 27% sono stati sovratitolati con 80 mg di simvastatina), il profilo di sicurezza è stato simile durante un follow-up mediano di 6 anni. Il tasso di interruzione dovuto a reazioni avverse è stato del 10.6% per pazienti trattati con ezetimibe/simvastatina e del 10.1% per pazienti trattati con simvastatina. L’incidenza di miopatia è stata dello 0.2% per il gruppo ezetimibe/simvastatina e dello 0.1% per il gruppo simvastatina, dove la miopatia era definita come debolezza muscolare inspiegabile o dolore con CK sierica ≥10 volte l’LSN o due osservazioni consecutive di CK ≥5 e <10 volte l’LSN. L’incidenza di rabdomiolisi è stata dello 0.1% per il gruppo ezetimibe/simvastatina e dello 0.2% per il gruppo simvastatina, dove la rabdomiolisi era definita come dolore muscolare inspiegabile o dolore con CK sierica ≥10 volte l’LSN con evidenza di danno renale, oppure ≥5 volte l’LSN e <10 volte l’LSN in due misurazioni consecutive con evidenza di danno renale o con CK ≥10,000 IU/L senza evidenza di danno renale. L’incidenza degli aumenti consecutivi delle transaminasi (≥3 X LSN) è stata del 2.5% per il gruppo ezetimibe/simvastatina e del 2.3% per il gruppo simvastatina (vedere paragrafo 4.4.). Eventi avversi correlati alla cistifellea sono state segnalate nel 3.1% dei pazienti trattati con ezetimibe/simvastatina rispetto al 3.5% dei pazienti trattati con simvastatina, rispettivamente. L’incidenza dell’ospedalizzazione per colecistectomia era del 1.5% in entrambe i gruppi di trattamento. Tumore (definito come ogni nuova formazione maligna) è stato diagnosticato durante lo studio nel 9.4% rispetto al 9.5% dei pazienti, rispettivamente. Pazienti con malattia renale cronica Nello Study of Heart and Renal Protection (SHARP) (vedere paragrafo 5.1), che ha coinvolto oltre 9000 pazienti trattati con una combinazione a dose fissa di 10 mg di ezetimibe con 20 mg di simvastatina al giorno (n=4650) o con placebo (n=4620), il profilo di sicurezza era comparabile durante un follow-up mediano di 4.9 anni. In questo studio, sono stati registrati solamente gli eventi avversi gravi e le interruzioni dovute ad ogni evento avverso. Il tasso di interruzione dovuto agli eventi avversi era comparabile (10.4% in pazienti trattati con ezetimibe co-somministrato con la simvastatina, 9.8% in pazienti trattati con placebo). L’incidenza di miopatia/rabdomiolisi era dello 0.2% in pazienti trattati con ezetimibe in associazione con simvastatina e dello 0.1% nei pazienti trattati con placebo. Aumenti consecutivi delle transaminasi (>3X LSN) si sono verificati nello 0.7% dei pazienti trattati con ezetimibe in combinazione con la simvastatina rispetto al 0.6% dei pazienti trattati con placebo. In questo studio, non ci sono stati aumenti statisticamente significativi nell’incidenza di eventi avversi pre-specificati, incluso tumore (9.4% per ezetimibe in combinazione con simvastatina, 9.5% per il gruppo placebo), epatite, colecistectomia o complicazioni di calcoli biliari o pancreatite. Valori di laboratorio In studi clinici controllati in monoterapia, l’incidenza dell’aumento delle transaminasi sieriche clinicamente rilevante (ALT e/o AST ≥3 X LSN, consecutivi) è stata simile tra ezetimibe (0.5%) e placebo (0.3%). In studi clinici di co-somministrazione, l’incidenza è stata dell’1.3% per pazienti trattati con ezetimibe somministrato in concomitanza con una statina e dello 0.4% per pazienti trattati con una statina da sola. Questi aumenti erano generalmente asintomatici, non associati a colestasi e tornavano ai livelli basali dopo l’interruzione della terapia o con l’interruzione del trattamento. (Vedere paragrafo 4.4.). Negli studi clinici, è stato riportato un valore di CPK>10 X LSN per 4 su 1,674 (0.2%) pazienti trattati con ezetimibe da solo rispetto ad 1 su 786 (0.1%) pazienti trattati con placebo, e per 1 su 917 (0.1%) pazienti trattati con ezetimibe ed una statina rispetto a 4 su 929 (0.4%) pazienti trattati con una statina da sola. Non ci sono stati eccessi di miopatia o rabdomiolisi associati ad ezetimibe rispetto al relativo braccio di controllo (placebo o statina da sola). (Vedere paragrafo 4.4.) Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
7. Gravidanza e allattamento
CORINTUS somministrato in concomitanza con una statina è controindicato durante la gravidanza e l’allattamento (vedere paragrafo 4.3), si deve far riferimento al Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di quella particolare statina. Gravidanza CORINTUS deve essere somministrato a donne in gravidanza solo se strettamente necessario. Non ci sono dati clinici disponibili sull’uso di CORINTUS durante la gravidanza. Studi sugli animali sull’uso di ezetimibe in monoterapia non ha mostrato evidenze di danno diretto o indiretto sulla gravidanza, sullo sviluppo embriofetale, la nascita o lo sviluppo postnatale (vedere paragrafo 5.3). Allattamento CORINTUS non deve essere utilizzato durante l’allattamento. Studi sui ratti hanno dimostrato che ezetimibe è escreto nel latte materno. Non è noto se ezetimibe sia escreto nel latte materno umano. Fertilità Non sono disponibili dati clinici sugli effetti di ezetimibe sulla fertilità umana. L’ezetimibe non ha effetti sulla fertilità dei ratti maschi e femmine. (vedere paragrafo 5.3).
8. Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
9. Principio attivo
Ogni compressa contiene 10 mg di ezetimibe. Eccipienti con effetti noti: ogni compressa contiene 63 mg di lattosio monoidrato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Croscarmellosa sodica Lattosio Monoidrato Magnesio stearato Cellulosa Microcristallina Sodio lauril solfato Ipromellosa (3 mPa.s.) Crospovidone
11. Sovradosaggio
In studi clinici, la somministrazione di 50 mg al giorno di ezetimibe, a 15 soggetti sani fino a 14 giorni, o di 40 mg al giorno a 18 pazienti con ipercolesterolemia primaria fino a 56 giorni, è stata generalmente ben tollerata. Negli animali, non è stata osservata tossicità dopo una singola dose orale di 5,000 mg/kg di ezetimibe in ratti e topi e di 3,000 mg/kg nei cani. Sono stati riportati pochi casi di sovradosaggio con ezetimibe: la maggior parte non sono stati associati a reazioni avverse. Le esperienze avverse segnalate non sono state gravi. In caso di sovradosaggio, si devono applicare trattamenti sintomatici e di supporto.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).