1. Indicazioni terapeutiche
CEFACLOR EUROGENERICI 750 mg compresse a rilascio modificato è indicato per il trattamento delle forme più gravi delle seguenti infezioni: – bronchite acuta e riacutizzazione della bronchite cronica; – faringite e tonsillite; – infezioni della pelle e tessuti molli; – infezioni non complicate delle basse vie urinarie.
2. Posologia
CEFACLOR EUROGENERICI viene somministrato per via orale e può essere assunto indipendentemente dai pasti. Comunque, l’assunzione contemporanea di cibo aumenta l’assorbimento di CEFACLOR EUROGENERICI (vedere paragrafo 5.2). Le compresse devono essere assunte intere, e quindi non spezzate, frantumate o masticate. Si consigliano i seguenti schemi posologici: – Faringiti, tonsilliti ed infezioni della pelle e tessuti molli: 750 mg 2 volte al giorno. – Infezioni non complicate delle basse vie urinarie: 750 mg 2 volte al giorno. – Bronchiti: 750 mg 2 volte al giorno. Nel trattamento delle infezioni causate da S. pyogenes (streptococchi di gruppo A) la terapia con CEFACLOR EUROGENERICI dovrebbe essere continuata fino a 10 giorni.
3. Controindicazioni
Ipersensibilità al cefacloro monoidrato o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 e alle altre cefalosporine o penicilline (vedere paragrafo 4.4).
4. Avvertenze
Prima di istituire la terapia con il cefaclor, deve essere attentamente valutato il rapporto beneficio/rischio per il singolo paziente, in particolare si raccomanda di effettuare una attenta anamnesi familiare ed individuale relativamente alla comparsa di reazioni da ipersensibilità a questo o ad altri medicinali. Si deve attentamente valutare se il paziente è risultato precedentemente ipersensibile alle cefalosporine ed alle penicilline. I derivati della cefalosporina C dovrebbero essere somministrati con prudenza ai pazienti penicillino–sensibili. Vi sono prove di una parziale allergenicità crociata tra le penicilline e le cefalosporine. PERTANTO DEVONO ESSERE ADOTTATE PRECAUZIONI UTILI A PREVENIRE REAZIONI INDESIDERATE. Vi sono stati pazienti che hanno avuto gravi reazioni (compresa l’anafilassi) in seguito alla somministrazione di penicilline o cefalosporine, reazioni IgE mediate che si manifestano solitamente a livello cutaneo, gastroenterico, respiratorio e cardiocircolatorio. I sintomi possono essere: ipotensione grave ed improvvisa, accelerazione e rallentamento del battito cardiaco, stanchezza o debolezza insolite, ansia, agitazione, vertigine, perdita di coscienza, difficoltà della respirazione o della deglutizione, prurito generalizzato specialmente alle piante dei piedi e alle palme delle mani, orticaria con o senza angioedema (aree cutanee gonfie e pruriginose localizzate più frequentemente alle estremità, ai genitali esterni e al viso, soprattutto nella regione degli occhi e delle labbra), arrossamento della cute specialmente intorno alle orecchie, cianosi, sudorazione abbondante, nausea, vomito, dolori addominali crampiformi, diarrea. Se si dovesse verificare una reazione allergica a CEFACLOR EUROGENERICI, sospendere la somministrazione del farmaco. Il trattamento con antibiotici ad ampio spettro, incluso CEFACLOR EUROGENERICI, altera la normale flora del colon e determina un aumento numerico dei clostridi. È stato dimostrato da vari studi che una tossina prodotta dal Clostridium difficile è la principale causa della diarrea grave associata alla terapia antibiotica, inclusa la colite pseudomembranosa. Pertanto è importante considerare questa diagnosi in pazienti che sviluppano diarrea durante la terapia con questi antibiotici. Come con altri antibiotici, durante il trattamento con CEFACLOR EUROGENERICI, deve essere tenuta in considerazione la possibile insorgenza di microrganismi resistenti che può esitare in una superinfezione per la quale si dovranno adottare le opportune misure del caso. Uso pediatrico – L’efficacia e la tollerabilità nei bambini non è stata ben stabilita. Il cefaclor dovrebbe essere somministrato con cautela ai pazienti con funzionalità renale fortemente ridotta. In tali condizioni, il dosaggio sicuro dovrebbe essere inferiore a quello generalmente consigliato. Dopo somministrazione di cefaclor possono evidenziarsi delle reazioni falsamente positive al glucosio urinario. Queste sono state osservate sia con le soluzioni di Benedict e Fehling che con il Clinitest, ma non con il Test–Tape (test enzimatico per la glicosuria, Lilly).
5. Interazioni
L’entità di assorbimento di CEFACLOR EUROGENERICI diminuisce se entro un’ora dall’assunzione dell’antibiotico vengono somministrati antiacidi contenenti idrossido di magnesio o alluminio, mentre gli H2–bloccanti non alterano la velocità e l’entità dell’assorbimento di CEFACLOR EUROGENERICI. Similmente agli altri antibiotici beta–lattamici, l’escrezione renale di CEFACLOR EUROGENERICI è inibita dalla somministrazione di probenecid. Nel corso degli studi clinici non sono state osservate altre interazioni significative con farmaci.
6. Effetti indesiderati
Dopo somministrazione orale di CEFACLOR EUROGENERICI in studi clinici, è stato osservato un basso numero di effetti indesiderati (con percentuale d’incidenza generalmente inferiore all’1%), la maggior parte dei quali erano di natura lieve e transitoria. Le reazioni avverse considerate correlabili al trattamento con cefaclor vengono qui riportate. Gli effetti indesiderati sono elencati di seguito in base alla classificazione per sistemi ed organi secondo MedDra. Le frequenze sono definite come: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100; <1/10), non comune (≥1/1.000; <1/100), raro (≥1/10.000 a <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico Comune: eosinofilia Non nota: anemia emolitica, trombocitopenia Disturbi del sistema immunitario Comune: reazioni di ipersensibilità, comprese le eruzioni morbilliformi Non comune: prurito, orticaria Non nota: reazioni generalizzate tipo "malattie da siero–simili". Queste sono caratterizzate dalla presenza di eritema multiforme, rash ed altre manifestazioni a carico della cute, accompagnate da artriti/artralgie, con o senza febbre, e si differenziano dalla classica malattia da siero in quanto la linfoadenopatia e la proteinuria sono raramente presenti, mancano complessi immuni circolanti e non c’è evidenza a tutt’oggi di sequele della reazione. Tali reazioni sono state riportate con maggior frequenza nei bambini che negli adulti, con un’incidenza di 1 su 200 (0,5%) in un lavoro clinico, di 2 su 8.346 (0,024%) in altri lavori clinici (con una incidenza nei bambini pari allo 0,055%) ed infine di 1 su 38.000 (0,003%) nell’ambito di eventi spontanei. I segni ed i sintomi si manifestano pochi giorni dopo l’inizio della terapia e cessano pochi giorni dopo la sua conclusione. Solo occasionalmente queste reazioni hanno causato ospedalizzazione, che generalmente è stata di breve durata (in media da 2 a 3 giorni, secondo gli studi di "Post–marketing Surveillance"). Nei pazienti che erano stati ricoverati, la sintomatologia al momento del ricovero si era dimostrata da leggera a grave e comunque più grave nel bambino. Gli antistaminici ed i cortisonici favoriscono la remissione dei segni e dei sintomi. Non sono state riportate conseguenze gravi. Reazioni di ipersensibilità più gravi, comprese la sindrome di Stevens–Johnson, la necrolisi tossica epidermica e l’anafilassi sono state raramente osservate. Sono stati inoltre segnalati molto raramente, casi ad esito fatale; l’insorgenza e l’evoluzione di una reazione anafilattica grave possono essere molto rapide pertanto occorre adottare tutte le precauzioni utili a prevenire tali reazioni (vedere paragrafo 4.4). L’anafilassi può essere osservata più facilmente in pazienti allergici alle penicilline. Patologie gastrointestinali Comune: diarrea. La colite pseudomembranosa può essere osservata durante e dopo il trattamento antibiotico. Non nota: nausea e vomito. Patologie epatobiliari Non nota: con alcune penicilline ed altre cefalosporine raramente si evidenziano epatite transitoria ed ittero colestatico. Patologie renali e urinarie Non nota: nefrite interstiziale reversibile Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Non comune: prurito ai genitali, moniliasi vaginale e vaginite. Esami diagnostici Non comune: test di Coombs positivo. Anche se di eziologia incerta, le reazioni avverse vengono riportate di seguito come ulteriori informazioni per il clinico Patologie del sistema nervoso Non nota: iperattività reversibile, irrequietezza, insonnia, confusione mentale, ipertonia, allucinazioni, senso di instabilità e barcollamento, sonnolenza. Esami diagnostici Comune: lievi aumenti dei valori delle SGOT e SGPT, o della fosfatasi alcalina Patologie del sistema emolinfopoietico Non nota: anemia aplastica, agranulocitosi e neutropenia reversibile di possibile significatività clinica, aumento del tempo di protrombina con o senza sanguinamento clinico in pazienti che ricevevano contemporaneamente cefaclor e warfarin sodico. Così come per altri antibiotici beta–lattamici, sono stati riportati linfocitosi transitoria, leucopenia. Sono state riportate alterazioni transitorie dei valori ematochimici. Patologie renali e urinarie Non comune: lievi aumenti dell’azotemia o della creatininemia o alterazioni dell’analisi delle urine. Il trattamento con antibiotici ad ampio spettro può alterare la flora batterica intestinale, dando talora luogo a manifestazioni di colite pseudomembranosa. Reazioni anafilattoidi possono essere rappresentate da manifestazioni isolate, compreso l’angioedema, l’astenia, l’edema (sia facciale che agli arti), la dispnea, le parestesie, la sincope e la vasodilatazione. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
7. Gravidanza e allattamento
Non vi sono studi specifici e ben controllati in donne gravide e, poiché gli studi sulla riproduzione animale non sempre sono predittivi della risposta nell’uomo, questo farmaco durante la gravidanza dovrebbe essere usato solo se chiaramente necessario. L’uso di CEFACLOR EUROGENERICI durante il travaglio ed il parto non è stato studiato; pertanto il farmaco dovrebbe essere somministrato solo in caso di accertato bisogno. Piccole quantità di cefaclor sono state ritrovate nel latte materno dopo la somministrazione di dosi singole di 500 mg. Durante l’allattamento si raccomanda cautela nell’uso del farmaco.
9. Principio attivo
Ogni compressa contiene: Principio attivo: cefacloro monoidrato eq. a cefacloro 750 mg. Eccipiente con effetti noti: mannitolo. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Ipromellosa, mannitolo, povidone, magnesio stearato, silice colloidale, propilenglicole, titanio diossido.
11. Sovradosaggio
Segni e sintomi. I sintomi tossici conseguenti a sovradosaggio di CEFACLOR EUROGENERICI possono includere nausea, vomito, disturbi gastrici e diarrea. Trattamento. Oltre ai provvedimenti di carattere generale che potrebbero essere richiesti, l’assorbimento intestinale potrebbe essere ridotto mediante l’emesi, la lavanda gastrica o la somministrazione di carbone attivo. La diuresi forzata, la dialisi peritoneale, l’emodialisi o I’emoperfusione non si sono dimostrate vantaggiose nell’accelerare l’eliminazione di CEFACLOR EUROGENERICI.