Riassunto del profilo di sicurezza: La tabella mostra le reazioni avverse che sono state riferite durante il trattamento con questo medicinale, ma che potrebbero non avere necessariamente una relazione causale con lo stesso. Poiché gli studi clinici sono condotti in condizioni molto specifiche, i tassi di incidenza delle reazioni avverse osservate potrebbero non corrispondere ai tassi registrati nella prassi clinica. Le reazioni avverse sono generalmente incluse nella monografia del prodotto o negli studi cardine se sono state segnalate da più dell’1% dei pazienti e/o se sono risultate di importanza clinica. Quando sono disponibili studi controllati con placebo, le reazioni avverse sono incluse se l’incidenza è ≥ 5% nel gruppo di trattamento.
Tabella delle reazioni avverse: Nella tabella 1 di seguito sono riportate le reazioni avverse secondo la classificazione per sistemi e organi e la relativa frequenza: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1000, < 1/100; raro (≥ 1/10 000, < 1/1000); molto raro (≥ 1/100 000, < 1/10 000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascun gruppo di frequenza, le reazioni avverse sono elencate in ordine decrescente di gravità.
Classificazione per sistemi e organi secondo | Frequenza | Reazioni avverse |
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) | Comune | Leucemia acuta, displasia del midollo osseo (dopo un uso prolungato) |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Molto comune | Mielosoppressione |
Comune | Anemia |
Patologie del sistema nervoso | Molto comune | Atassia, capogiro, cefalea |
Comune | Encefalopatia (terapia ad alto dosaggio e dose-limitante) |
Non nota | Dolore muscolare, stato epilettico, crisi convulsiva, crisi convulsiva da grande male |
Patologie dell’occhio | Molto comune | Tossicità oculare, arrossamento congiuntivale transitorio e visione annebbiata dovuta a emorragie della retina |
Patologie cardiache | Molto comune | Ipotensione, causata dall’alcol contenuto nel solvente (terapia ad alto dosaggio) |
Non nota | Tachicardia |
Patologie vascolari | Molto comune | Flebite |
Raro | Malattia veno-occlusiva (terapia ad alto dosaggio) |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Molto comune | Tossicità polmonare, fibrosi interstiziale (con terapia prolungata e dose cumulativa)* Polmonite |
Raro | Fibrosi interstiziale (con dosi inferiori) |
Patologie gastrointestinali | Molto comune | Potenziale emetogeno Nausea e vomito (gravi) |
Comune | Anoressia, stipsi, diarrea, stomatite |
Patologie epatobiliari | Comune | Epatotossicità, reversibile, ritardata fino a 60 giorni dopo la somministrazione (in terapia ad alto dosaggio e dose-limitante), manifestata da: |
- bilirubina, aumento reversibile |
- fosfatasi alcalina, aumento reversibile |
- SGOT, aumento reversibile |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Molto comune | La dermatite con uso topico migliora con una concentrazione ridotta del composto; iperpigmentazione, transitoria, con contatto accidentale con la cute |
Comune | Alopecia, rossore (a causa del contenuto di alcol nel solvente; maggiore con intervalli di somministrazione <1-2 h), reazione nel sito d’iniezione. |
Non nota | Pericolo di stravaso: vescicante |
Patologie renali e urinarie | Raro | Tossicità renale |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | Raro | Ginecomastia |
Non nota | Infertilità, teratogenesi |
Patologie metaboliche e della nutrizione | Non nota | Anomalie elettrolitiche (ipokaliemia, ipomagnesemia e ipofosfatemia) |
*È stato riferito un aumento del rischio di tossicità polmonare durante il trattamento in regime di condizionamento e HTCP per le donne. Finora tale aumento del rischio è descritto per il trattamento in sé, comprendente regimi di condizionamento senza carmustina (ad es. TBI o Busulfan seguito da ciclofosfamide) o con carmustina (BEAM: carmustina, etoposide, citarabina e Melfalan o CBV: ciclofosfamide, carmustina e etoposide).
Descrizione di reazioni avverse selezionate Mielosoppressione: La mielosoppressione è molto comune e inizia 7-14 giorni dopo la somministrazione con recupero 42-56 giorni dopo la somministrazione. La mielosoppressione è correlata alla dose e alla dose cumulativa e spesso bifasica. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: Fibrosi polmonare (con esito fatale), infiltrazione polmonare. La tossicità polmonare è stata osservata in una quota di pazienti fino al 30%. Nei casi in cui la tossicità polmonare è iniziata precocemente (nei tre anni successivi al trattamento), sono stati riscontrati casi di infiltrati polmonari e/o fibrosi polmonare, alcuni dei quali fatali. I pazienti erano di età compresa tra i 22 mesi e i 72 anni. Tra i fattori di rischio rientrano il fumo, la presenza di malattie respiratorie, anomalie radiografiche esistenti, irradiazione sequenziale o concomitante del torace e associazione con altri principi attivi che possono causare danni ai polmoni. L’incidenza delle reazioni avverse è probabilmente correlata alla dose; dosi cumulative di 1200-1500 mg/m² sono state associate a un aumento della probabilità di fibrosi polmonare. Durante il trattamento devono essere eseguiti regolarmente esami della funzionalità polmonare (FVC, DLCO). I pazienti che in tali test mostrano un basale <70% della capacità vitale forzata o della capacità di diffusione del monossido di carbonio previste sono particolarmente a rischio. Nei pazienti ai quali è stata somministrata carmustina nell’infanzia o nell’adolescenza sono stati descritti casi di fibrosi polmonare estremamente ritardata (fino a 17 anni dopo il trattamento). L’osservazione di follow-up a lungo termine di 17 pazienti sopravvissuti a tumori cerebrali infantili ha evidenziato che otto sono deceduti per fibrosi polmonare. Due di questi otto decessi si sono verificati nei primi tre anni di trattamento e sei tra otto e 13 anni dopo il trattamento. L’età mediana dei pazienti deceduti durante il trattamento era di 2,5 anni (1-12 anni), l’età mediana dei sopravvissuti a lungo termine in trattamento era di 10 anni (5-16 anni). Tutti i pazienti di età inferiore ai 5 anni al momento del trattamento sono deceduti per fibrosi polmonare; né la dose di carmustina né una dose aggiuntiva di vincristina o radiazioni spinali hanno avuto alcuna influenza sul decesso. A tutti i rimanenti sopravvissuti disponibili per il follow-up è stata diagnosticata fibrosi polmonare. L’uso di carmustina in bambini e adolescenti di età inferiore a 18 anni è controindicato (vedere paragrafo 4.3). La tossicità polmonare si è manifestata anche nella fase post-immissione in commercio sotto forma di polmonite e malattia polmonare interstiziale. Si osserva polmonite per dosi > 450 mg/m² e malattia polmonare interstiziale con terapia prolungata e dose cumulativa > 1.400 mg/m²
Potenziale emetogeno: Il potenziale emetogeno è elevato con dosi > 250 mg/m² e da alto a moderato con dosi ≤ 250 mg/m
2. Nausea e vomito sono gravi 3 iniziano nell’arco di 2-4 ore dalla somministrazione e si protraggono per 4-6 ore.
Tossicità renale: La tossicità renale è rara, ma si verifica per dosi cumulative < 1.000 mg/m².
Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante. Essa permette un monitoraggio continuo del rapporto rischio/beneficio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.