Riassunto del profilo di sicurezza La brivudina è stata somministrata a più di 3900 pazienti nel corso di studi clinici. La reazione più grave, ma rara, è stata l’epatite. Questa reazione è stata osservata anche durante la sorveglianza post–marketing. L’unica reazione avversa comune è stata la nausea (2,1%). Le altre reazioni avverse più frequenti (non comuni e rare) sono state quelle relative al sistema nervoso e ai disturbi psichiatrici SOC. Un effetto della brivudina sul SNC è stato evidenziato anche dai dati di sorveglianza post–marketing. Durante l’uso clinico del prodotto sono stati osservati disturbi del tessuto cutaneo e sottocutaneo, evidenziati anche dai dati di sorveglianza post marketing. L’incidenza e il tipo di reazioni indesiderate sono stati assimilabili a quelli che notoriamente si verificano con altri agenti antivirali nucleosidici appartenenti alla stessa classe.
Tabella riepilogativa delle reazioni avverse La tabella, qui di seguito riportata, elenca le reazioni avverse alla brivudina raggruppate per apparato in ordine decrescente di gravità
Classificazione per sistemi/organi | Comune (≥1/100, < 1/10) | Non comune (≥ 1/1.000, < 1/100) | Raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000) | Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) |
Patologie del sistema emolinfopoietico | | granulocitopenia, eosinofilia, anemia, linfocitosi, monocitosi | trombocitopenia | |
Disturbi del sistema immunitario | | reazioni allergiche/di ipersensibilità (edema periferico e edema della lingua, delle labbra, delle palpebre, della laringe e del viso, prurito, eruzione cutanea, aumento della sudorazione, tosse, dispnea, broncocostrizione) | | |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | | anoressia | | |
Disturbi psichiatrici | | insonnia, ansia | allucinazioni, stato confusionale | |
Patologie del sistema nervoso | | cefalea, capogiro, vertigini, sonnolenza,parestesia | disgeusia, tremore | disturbi dell’equilibrio |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | | | dolore all’orecchio | |
Patologie vascolari | | ipertensione | ipotensione | vasculite |
Patologie gastrointestinali | nausea | vomito, diarrea, dispepsia, dolori addominali, stipsi, flatulenza | | |
Patologie epato–biliari | | fegato grasso, aumento degli enzimi epatici | epatite, aumento della bilirubina nel sangue | insufficienza epatica acuta |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | | | | eruzione fissa, dermatite esfoliativa, eritema multiforme, sindrome di Stevens–Johnson |
Patologie del sistema muscolo–scheletrico | | | dolore osseo | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | | astenia, fatica, malattia simil–influenzale (malessere febbre, dolori, brividi) | | |
Descrizione di reazioni avverse selezionate La brivudina può interagire con agenti chemioterapici della classe delle 5–fluoropirimidine. Questa interazione, che induce un aumento della tossicità delle fluoropirimidine, è potenzialmente fatale (vedere anche 4.4 e 4.5). Segni di tossicità del 5–FU includono nausea, vomito, diarrea e, nei casi gravi, stomatiti, mucositi, necrolisi epidermica tossica, neutropenia e depressione midollare (vedere anche sezione 4.5). Gli effetti epatotossici si sono verificati sia durante gli studi clinici sia durante l’esperienza post–marketing. Questi effetti consistono in epatite colestatica o citolitica, ittero colestatico o aumento degli enzimi epatici. La maggior parte dei casi di epatite ha avuto inizio dai 3 ai 28 giorni dopo il termine del trattamento di 7 giorni. I dati post–marketing indicano che il prolungamento del trattamento oltre il periodo consigliato di 7 giorni aumenta il rischio di epatite. Popolazione pediatrica La brivudina non è stata studiata nella popolazione pediatrica e il suo impiego nei bambini non è indicato. Pertanto il profilo di sicurezza nella popolazione pediatrica non è noto.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.