In 20 studi controllati con placebo, condotti per varie indicazioni terapeutiche, 2.486 pazienti sono stati trattati con bosentan a dosi giornaliere comprese tra i 100 mg e i 2000 mg e 1.838 pazienti sono stati trattati con placebo. La durata media del trattamento è stata di 45 settimane. Le reazioni avverse sono state definite come eventi verificatisi in almeno l’1% dei pazienti trattati con bosentan e con una frequenza superiore di almeno lo 0,5% rispetto al gruppo placebo. Le reazioni avverse più frequenti sono cefalea (11,5%), edema/ritenzione di liquidi (13,2%), test di funzionalità epatica anormali (10,9%) e anemia/calo dell’emoglobina (9,9%). Il trattamento con bosentan è stato associato ad aumenti dose-dipendenti delle aminotransferasi epatiche e ad un calo della concentrazione dell’emoglobina (vedere paragrafo 4.4, Avvertenze speciali e precauzioni di impiego). Le reazioni avverse osservate nei 20 studi controllati con placebo e nell’esperienza post-marketing con bosentan sono classificate in base alla frequenza, utilizzando la seguente convenzione: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascun gruppo di frequenza, le reazioni avverse sono presentate in ordine decrescente di gravità. Non sono state osservate differenze clinicamente rilevanti tra tutte le reazioni avverse avvenute e le reazioni avverse avvenute nell’utilizzo per le indicazioni approvate.
Classificazione per sistemi e organi | Frequenza | Reazione avversa |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Comune | Anemia, calo dell’emoglobina (vedere paragrafo 4.4) |
Non nota | Anemia o calo dell’emoglobina che richiedono trasfusioni di globuli rossi¹ |
Non comune | Trombocitopenia¹ |
Non comune | Neutropenia, leucopenia¹ |
Disturbi del sistema immunitario | Comune | Reazioni da ipersensibilità (che includono dermatite, prurito ed eruzione cutanea) ² |
Raro | Anafilassi e/o angioedema¹ |
Patologie del sistema nervoso | Molto comune | Cefalea³ |
Comune | Sincope1, 4 |
Patologie cardiache | Comune | Palpitazioni1, 4 |
Patologie dell’occhio | Non nota | Visione offuscata |
Patologie vascolari | Comune | Rossore |
Comune | Ipotensione1, 4 |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Comune | Congestione nasale¹ |
Patologie gastrointestinali | Comune | reflusso gastroesofageo Diarrea |
Patologie epatobiliari | Molto comune | Prove di funzionalità epatica anormali (vedere paragrafo 4.4) |
Non comune | Aumento delle aminotransferasi epatiche associato ad epatite (inclusa possibile esacerbazione dell’epatite latente) e/o ittero¹(vedere paragrafo 4.4) |
Raro | Cirrosi epatica, insufficienza epatica¹ |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Comune | Eritema |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Molto comune | Edema, ritenzione di liquidi5 |
¹Dati derivati dall’esperienza post-marketing, frequenze basate su modelli statistici di dati da studi clinici controllati con placebo |
²Le reazioni da ipersensibilità sono state riferite nel 9,9% dei pazienti trattati con bosentan e nel 9,1% dei pazienti trattati con placebo. |
³La cefalea è stata riferita nell’11,5% dei pazienti trattati con bosentan e nel 9,8% dei pazienti trattati con placebo. |
4Questi tipi di reazioni possono anche essere dovute alla patologia sottostante. |
5L’edema o la ritenzione di liquidi sono stati riferiti nel 13,2% dei pazienti trattati con bosentan e nel 10,9% dei pazienti trattati con placebo. |
Nel periodo post-marketing sono stati riferiti rari casi di cirrosi epatica inspiegata dopo terapia prolungata con bosentan in pazienti con molteplici co-morbidità ed esposti a molteplici terapie farmacologiche. Sono stati riportati anche rari casi di insufficienza epatica. Questi casi rinforzano l’importanza della stretta aderenza al programma di monitoraggio mensile della funzionalità epatica per l’intera durata del trattamento con bosentan (vedere paragrafo 4.4).
Popolazione pediatrica Studi clinici non controllati in pazienti pediatrici: Il profilo di sicurezza nel primo studio pediatrico non controllato eseguito con compresse rivestite con film (BREATHE-3: n = 19, età mediana 10 anni [intervallo 3-15 anni], trattamento in aperto con bosentan 2 mg/kg due volte al giorno; durata del trattamento 12 settimane) è stato simile a quello osservato negli studi registrativi eseguiti su pazienti adulti con PAH. Nello studio BREATHE-3, le reazioni avverse più frequenti sono state rossore (21%), cefalea e alterazioni nei test di funzionalità epatica (16% ciascuna). Un’analisi aggregata degli studi pediatrici non controllati condotti nella PAH con compresse dispersibili di bosentan 32 mg (FUTURE 1/2, FUTURE 3/fase di estensione di FUTURE 3) ha incluso un totale di 100 bambini trattati con bosentan 2 mg/kg due volte al giorno (n=33), 2 mg/kg tre volte al giorno (n=31) o 4 mg/kg due volte al giorno (n=36). All’arruolamento, 6 pazienti avevano tra i 3 mesi e 1 anno di età, 15 bambini avevano da 1 anno a meno di 2 anni di età e 79 avevano tra i 2 e i 12 anni di età. La durata mediana del trattamento è stata di 71,8 settimane (intervallo 0,4-258 settimane). Il profilo di sicurezza di questa analisi aggregata degli studi pediatrici non controllati era simile a quello osservato negli studi registrativi nei pazienti adulti con PAH, ad eccezione delle infezioni, che erano riportate con maggiore frequenza rispetto agli adulti (69,0% vs 41,3%). Questa differenza nella frequenza delle infezioni può essere in parte dovuta alla più lunga mediana di esposizione al trattamento nei pazienti pediatrici (mediana di 71,8 settimane) rispetto ai pazienti adulti (mediana di 17,4 settimane). Gli eventi avversi più frequenti sono stati infezioni delle vie respiratorie superiori (25%), ipertensione (arteriosa) polmonare (20%), nasofaringite (17%), piressia (15%), vomito (13%), bronchite (10%), dolore addominale (10%) e diarrea (10%). Non ci sono state differenze sostanziali nella frequenza degli eventi avversi tra i pazienti con più di 2 anni e quelli con meno di 2 anni, sebbene questo dato sia relativo solo a 21 bambini con meno di 2 anni, inclusi 6 pazienti tra i 3 mesi e 1 anno di età. Eventi avversi relativi ad anomalie a livello epatico e anemia/ riduzione dell’emoglobina si sono verificati rispettivamente nel 9% e nel 5% dei pazienti. In uno studio randomizzato controllato con placebo condotto in pazienti PPHN (FUTURE-4), un totale di 13 neonati sono stati trattati con la formulazione in compresse dispersibili di bosentan alla dose di 2 mg/kg due volte al giorno (8 pazienti erano trattati con placebo). La durata mediana del trattamento con bosentan e placebo è stata rispettivamente di 4,5 giorni (intervallo 0,5-10,0 giorni) e 4,0 giorni (intervallo 2,5-6,5 giorni). Gli eventi avversi più frequenti nei gruppi trattati con bosentan e con placebo sono stati rispettivamente anemia o riduzione dell’emoglobina (7 e 2 pazienti), edema generalizzato (3 e 0 pazienti) e vomito (2 e 0 pazienti).
Anomalie negli esami di laboratorio Anomalie negli esami epatici Nel programma clinico, innalzamenti dose dipendenti delle aminotransferasi epatiche si sono generalmente verificati nelle prime 26 settimane di trattamento, si sono sviluppati solitamente in modo graduale e sono risultati asintomatici nella maggioranza dei casi. Nel periodo post-marketing sono stati riportati rari casi di cirrosi e insufficienza epatica. Il meccanismo di questo effetto avverso non è ancora stato chiarito. Tali aumenti delle aminotransferasi possono invertirsi spontaneamente proseguendo il trattamento con la dose di mantenimento di bosentan o dopo una riduzione della dose, ma l’interruzione o la cessazione potrebbe risultare necessaria (vedere paragrafo 4.4). Nei dati integrati dei 20 studi controllati con placebo, sono stati osservati aumenti delle aminotransferasi epatiche ≥ 3 volte il limite superiore della norma (ULN) nell’11,2% dei pazienti trattati con bosentan, in confronto al 2,4% dei pazienti trattati con placebo. Aumenti ≥ 8 x ULN sono stati osservati nel 3,6% dei pazienti trattati con bosentan e nello 0,4% dei pazienti trattati con placebo. Gli aumenti delle aminotransferasi sono stati associati con aumenti della bilirubinemia (≥ 2 x ULN) senza evidenze di ostruzione biliare nello 0,2% (5 pazienti) dei pazienti trattati con bosentan e nello 0,3% (6 pazienti) dei pazienti trattati con placebo. In un’analisi aggregata di 100 pazienti con PAH provenienti dagli studi pediatrici non controllati FUTURE1/2 e FUTURE 3/fase di estensione di FUTURE 3, sono stati osservati aumenti delle aminotransferasi epatiche ≥ 3 x ULN nel 2% dei pazienti. Nello studio FUTURE-4, che ha incluso 13 neonati con PPHN trattati con bosentan 2 mg/kg due volte al giorno per meno di 10 giorni (intervallo 0,5-10,0 giorni), non si sono osservati casi di innalzamento delle aminotransferasi epatiche ≥ 3 x ULN durante il trattamento, ma è stato osservato un caso di epatite tre giorni dopo la fine del trattamento con bosentan.
Emoglobina Negli studi controllati con placebo in pazienti adulti, una riduzione della concentrazione emoglobinica dal basale a livelli inferiori a 10 g/dL è stata rilevata nell’8,0% dei pazienti trattati con bosentan e nel 3,9% dei pazienti trattati con placebo (vedere paragrafo 4.4). In un’analisi aggregata di 100 pazienti con PAH provenienti dagli studi pediatrici non controllati FUTURE1/2 e FUTURE 3/fase di estensione di FUTURE 3, è stata osservata una riduzione della concentrazione emoglobinica dal basale a livelli inferiori a 10 g/dL nel 10,0% dei pazienti. Non ci sono state diminuzioni al di sotto degli 8 g/dL. Nello studio FUTURE-4, 6 dei 13 pazienti neonati con PPHN trattati con bosentan hanno manifestato, durante il trattamento, una diminuzione dell’emoglobina da valori entro l’intervallo di riferimento al basale fino a valori al di sotto del limite inferiore della norma.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.