1. Indicazioni terapeutiche
Dermatosi sensibili ai corticosteroidi ed in particolare le forme localizzate nelle sedi a cute più sottile e delicata: – Eczemi da contatto (da detersivi, da cosmetici o di natura professionale). – Eczema costituzionale. – Eczemi seborroici dellÂ’adulto e del lattante (crosta lattea). – Eczemi da stasi. – Disidrosi. – Pruriti generalizzati ed ano genitali. – Intertrigini. – Eritemi solari. – Forme irritative primarie (da vegetali, da sostanze chimiche, da punture di insetti). – Psoriasi ed altre dermatosi infiammatorie profonde quali lichen simplex di Vidal–Brocq ed il lichen ruber planus.
2. Posologia
Applicare la crema 1–2 volte al giorno in quantità sufficiente a ricoprire la zona interessata e massaggiare delicatamente fino a completo assorbimento.
3. Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti, elencati al paragrafo 6.1. Il betametasone dipropionato è controindicato nei bambini di età inferiore ad 1 anno. Le seguenti patologie non devono essere trattate con betametasone dipropionato: – Infezioni cutanee non trattate. – Infezioni tubercolari e virali della cute trattata (herpes, varicella, ecc.). – Acne rosacea. – Acne vulgaris. – Dermatite periorale. – Prurito senza infiammazione. – Prurito perianale e genitale. – Ulcere cutanee. È controindicato nel trattamento delle lesioni primarie infette della pelle causate da infezioni fungine o batteriche; infezioni primarie o secondarie causate da lieviti. È controindicato nel trattamento delle dermatosi nei bambini di età inferiore ad 1 anno incluse la dermatite e le eruzioni da pannolino. La medicazione occlusiva è controindicata nelle lesioni essudative e nelle infezioni cutanee. Il prodotto non è per uso oftalmico.
4. Avvertenze
Il betametasone dipropionato deve essere usato con cautela nei pazienti con una storia di ipersensibilità locale ai corticosteroidi o ad uno qualsiasi degli eccipienti del farmaco. Le reazioni di ipersensibilità locale (vedere paragrafo 4.8 Effetti Indesiderati) possono assomigliare ai sintomi della patologia in trattamento. In alcuni soggetti possono verificarsi, a causa dell’aumento dell’assorbimento sistemico degli steroidi topici, manifestazioni di ipercortisolismo (sindrome di Cushing) e soppressione reversibile dell’asse ipotalamo–ipofisi–surrene (HPA), che porta a insufficienza glucocorticoidea. Se viene osservato uno degli effetti sopra riportati, si deve ridurre gradualmente l’applicazione del farmaco diminuendo la frequenza delle applicazioni o sostituendolo con un corticosteroide meno potente. Un’interruzione brusca del trattamento può portare ad insufficenza glucocorticosteroidea (vedere paragrafo 4.8 Effetti Indesiderati). I fattori di rischio per l’aumento degli effetti sistemici sono: – Potenza e formulazione dello steroide topico – Durata dell’esposizione – Applicazione su un’area superficiale ampia – Uso su aree di cute occluse ad esempio su aree intertriginose o sotto bendaggio occlusivo (nei bambini il pannolino può fungere da bendaggio occlusivo) – Aumento dell’idratazione dello strato corneo – Uso su aree di cute sottile come il viso – Uso su cute non integra o in altre condizioni in cui la barriera cutanea può essere danneggiata – Rispetto agli adulti, i bambini possono assorbire, in proporzione, una quantità maggiore di corticosteroidi topici e quindi essere più suscettibili agli effetti indesiderati sistemici. Questo è dovuto al fatto che i bambini hanno una barriera cutanea immatura e un rapporto fra l’area superficiale e il peso corporeo maggiore rispetto agli adulti. Bambini È molto più probabile che i bambini sviluppino effetti indesiderati locali e sistemici tipici dei corticosteroidi topici e in generale i bambini richiedono trattamenti più brevi e con corticosterodi meno potenti rispetto agli adulti. Il betametasone deve essere utilizzato con cautela per assicurare l’applicazione della quantità minima che dia beneficio terapeutico. L’uso del prodotto nei bambini non deve superare i 5 giorni di trattamento e non deve essere utilizzato bendaggio occlusivo. Come con altri corticosteroidi topici, l’uso prolungato di alte dosi o il trattamento di aree estese può causare un assorbimento sistemico sufficiente a indurre soppressione dell’asse ipotalamo–ipofisi–surrene. Questo effetto è più probabile che si verifichi nei neonati e nei bambini e se si usano bendaggi occlusivi. Nei neonati il pannolino può fungere da bendaggio occlusivo. Nella prima infanzia usare solo in caso di effettiva necessità, sotto il diretto controllo del medico. I bambini possono assorbire dosi proporzionalmente maggiori di corticosteroide rispetto ad un adulto, risultando quindi più sensibili agli effetti sistemici. Nei neonati e nei bambini sotto i 12 anni, è da evitare, dove possibile, la terapia continua, a lungo termine, con corticosteroide topico, in quanto è piu probabile che si verifichi soppressione dell’attività surrenalica, con o senza segni clinici di ipercortisolismo, anche senza l’impiego del bendaggio occlusivo (vedere paragrafi 4.8 Effetti Indesiderati e 4.9 Sovradosaggio). Anziani Gli studi clinici non hanno evidenziato differenze nella risposta fra i pazienti anziani e quelli più giovani. La riduzione della funzionalità epatica o renale, molto frequente negli anziani, può comportare un ritardo nell’eliminazione del farmaco, in caso di assorbimento sistemico. Pertanto si deve utilizzare la quantità minima per il minor tempo richiesto per ottenere il beneficio clinico desiderato. Popolazione con insufficienza renale/epatica In caso di assorbimento sistemico (quando l’applicazione è estesa ad un’ampia superficie corporea per un periodo prolungato) possono essere ritardati il metabolismo e l’eliminazione del farmaco, aumentando quindi il rischio di tossicità sistemica. Pertanto si deve utilizzare la quantità minima per il minor tempo richiesto per ottenere il beneficio clinico desiderato. Rischio di infezione in caso di occlusione Le condizioni caldo umide nelle pieghe della cute o quelle causate da bendaggio occlusivo favoriscono le infezioni batteriche. Qualora si faccia ricorso al bendaggio occlusivo, la superficie cutanea deve essere ben detersa prima di ogni rinnovo del bendaggio. Psoriasi I corticosteroidi topici non vanno utilizzati nella psoriasi a placche diffusa e possono essere pericolosi nelle altre varietà della malattia per varie ragioni, incluse le ricadute da rebound, lo sviluppo di tolleranza, il rischio di psoriasi pustolosa generalizzata e lo sviluppo di una tossicità locale o sistemica dovuta ad alterata funzione di barriera della cute. È importante monitorare attentamente il paziente durante il trattamento della psoriasi. Applicazione sul viso È sconsigliabile l’applicazione prolungata sul viso in quanto questa zona del corpo è piu suscettibile alle modifiche atrofiche rispetto ad altri distretti cutanei. Questo deve essere considerato durante il trattamento della psoriasi, del lupus eritematoso discoidale e dell’eczema grave. L’applicazione del prodotto sul viso non deve superare i 5 giorni di trattamento e non deve essere utilizzato bendaggio occlusivo. Applicazione sulle palpebre Se il farmaco viene applicato sulle palpebre bisogna usare massima cautela per assicurarsi che il medicinale non entri negli occhi, perchè l’esposizione prolungata può causare cataratta, glaucoma, ptosi palpebrale, effetto rebound. Deve essere impiegata una terapia antimicrobica adeguata qualora le lesioni infiammatorie che vengono trattate diventino infette. Qualsiasi diffusione dell’infezione richiede sospensione della terapia con corticosteroidi topici. Se l’infezione batterica persiste è richiesto un trattamento chemioterapico a livello sistemico. Sovrainfezioni Nel caso di sovrainfezioni di lesioni infiammatorie è necessaria una appropriata terapia antimicrobica. Se l’infezione diffonde è necessario interrompere la terapia con corticosteroide topico e somministrare un’appropriata terapia antibatterica. Ulcere croniche alle gambe In certi casi i corticosteroidi topici vengono utilizzati per trattare le dermatiti vicino alle ulcere croniche delle gambe. Tuttavia questo utilizzo può essere associato ad una maggior frequenza di reazioni di ipersensibilità locale e ad un aumento del rischio delle infezioni locali. Se il trattamento antibiotico concomitante è inappropriato, per l’effetto antiflogistico degli steroidi si può verificare un miglioramento solo apparente della situazione clinica. I corticosteroidi applicati localmente possono ridurre le resistenze cutanee verso batteri, virus e funghi. L’uso prolungato o ripetuto di prodotti per uso topico può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione o a sviluppo di infezioni batteriche o micotiche. Informazioni importanti su alcuni eccipienti Betametasone diproprionato Sandoz contiene: – alcool cetostearilico: può causare reazioni cutanee locali (ad es. dermatiti da contatto) – metile paraidrossibenzoato e propile paraidrossibenzoato: possono causare reazioni allergiche (anche ritardate) – glicole propilenico: può causare irritazione cutanea.
5. Interazioni
È stato dimostrato che la somministrazione contemporanea di farmaci che possono inibire il CYP3A4 (ad esempio ritonavir e itraconazolo) inibisce il metabolismo dei corticosteroidi comportando l’aumento dell’esposizione sistemica. Il livello con cui questa interazione è clinicamente rilevante dipende dalla dose e dalla via di somministrazione dei corticosteroidi e dalla potenza dell’inibitore del CYP3A4.
6. Effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati sono elencati di seguito per organo, apparato/sistema e frequenza MedDRA. Le frequenze sono definite come: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Dati dopo commercializzazione Infezioni ed infestazioni Molto raro: infezioni opportunistiche Disturbi del sistema immunitario Molto raro: ipersensibilità locale. Qualora compaiano segni di ipersensibilità l’applicazione deve essere sospesa immediatamente. Patologie endocrine Molto raro: soppressione dell’asse ipotalamo–ipofisi–surrene caratteristiche Cushingoidi (ad esempio faccia a luna, obesità della parte centrale del corpo), ritardo nel prendere peso/ritardo nella crescita dei bambini, osteoporosi, glaucoma, iperglicemia/glicosuria, cataratta, ipertensione, aumento del peso/obesità, diminuzione dei livelli di cortisolo endogeno, alopecia, tricorressi. Come con altri corticosteroidi topici, l’uso prolungato di alte dosi o il trattamento di aree estese può causare un assorbimento sistemico sufficiente a indurre soppressione dell’asse ipotalamo–ipofisi–surrene. Questo effetto è più probabile che si verifichi nei neonati e nei bambini e se si usano bendaggi occlusivi. Nei neonati il pannolino può fungere da bendaggio occlusivo. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune: bruciore cutaneo locale/dolore della cute, prurito. Molto raro: assottigliamento della cute*/atrofia della cute*, raggrinzimento della cute*, secchezza della cute*, strie*, telangettasia*, modifiche della pigmentazione*, ipertricosi, dermatite allergica da contatto/dermatite, eritema, rash, orticaria, psoriasi pustolosa, esacerbazione dei sintomi latenti. *Caratteristiche della cute secondarie agli effetti locali e/o sistemici della soppressione dell’asse ipotalamo–ipofisi–surrene. L’uso prolungato e ad alte dosi di preparazioni a base di corticosteroidi ad elevata attività può causare cambiamenti atrofici locali della cute quali assottigliamento e strie in particolare se si usano bendaggi occlusivi o se sono coinvolte le pliche cutanee. L’uso prolungato e ad alte dosi di preparazioni a base di corticosteroidi ad elevata attività può causare dilatazione dei capillari superficiali in particolar modo se si usano i bendaggi occlusivi o se sono coinvolte le pliche cutanee. In casi molto rari, si pensa che il trattamento della psoriasi con corticosteroidi (o la sua sospensione) abbia causato la forma pustolosa della malattia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto raro: irritazione del sito di applicazione/dolore Le preparazioni di Betametasone dipropionato Sandoz sono di solito ben tollerate ma l’applicazione deve essere immediatamente sospesa se compaiono segni di ipersensibilità. Si può avere esacerbazione dei sintomi. Questo effetto accade in genere nei neonati e nei bambini e se si usano bendaggi occlusivi. Nei neonati il pannolino può fungere da bendaggio occlusivo. Localmente possono presentarsi arrossamento, edema, desquamazione, prurito con segni di ipersensibilità, verso il prodotto; altri effetti comprendono eruzioni acneiformi, telengectasie (specialmente al volto), fragilità vasale, porpora dopo trattamenti prolungati (specie al volto), dermatiti pustolose da rebound che essendo sensibili agli steroidi si rendono evidenti solo al momento della sospensione di questi. L’uso prolungato e/o ad alte dosi può indurre una sindrome da eccesso con ipertensione arteriosa, astenia, adinamia, turbe del ritmo cardiaco, ipopotassiemia e alcalosi metabolica. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l’Agenzia Italiana del Farmaco, Sito web: http://www.agenzia farmaco.gov.it/it/responsabili.
7. Gravidanza e allattamento
Fertilità: Non ci sono dati nell’uomo per valutare l’effetto dei corticosteroidi topici sulla fertilità. Gravidanza: Ci sono dati limitati sull’uso di betametasone nelle donne in gravidanza. La somministrazione topica di corticosteroidi durante la gravidanza negli animali di laboratorio può provocare anomalie nello sviluppo fetale (vedere paragrafo 5.3 Dati preclinici di sicurezza). Non è stata stabilita la rilevanza di questo dato sperimentale sull’uomo; tuttavia, la somministrazione di betametasone dipropionato durante la gravidanza deve essere presa in considerazione solo se il beneficio atteso per la madre supera il rischio per il feto, perciò nei casi di effettiva necessità e sotto il diretto controllo del medico. Deve essere usata la quantità minima per un periodo di tempo minimo. Allattamento: Non è stato stabilito se l’uso di corticosteroidi topici durante l’allattamento sia sicuro. Non è noto se la somministrazione topica di corticosteroidi possa comportare un assorbimento sistemico sufficiente a produrre quantità rilevabili di principio attivo nel latte materno. La somministrazione topica di betametasone dipropionato durante l’allattamento deve essere presa in considerazione solo se il beneficio atteso per la madre supera il rischio per il bambino. Se viene usato durante l’allattamento, il betametasone dipropionato non deve essere applicato sul seno per evitare l’accidentale ingestione da parte del bambino.
8. Conservazione
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
9. Principio attivo
100 g di crema contengono Principio attivo: Betametasone dipropionato 0,05 g Eccipienti con effetti noti: alcool cetostearilico, metile paraidrossibenzoato e propile paraidrossibenzoato Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Acqua depurata; alcol cetostearilico; glicerina; olio di vaselina; Emulgade 1000 NI; glicole propilenico; metil–p–idrossibenzoato; propil–p–idrossibenzoato.
11. Sovradosaggio
Sintomi e segni: Il betametasone applicato a livello topico può essere assorbito in quantità sufficiente per dare effetti sistemici. È molto improbabile l’evenienza di un sovradosaggio acuto, comunque in caso di sovradosaggio cronico o di abuso possono manifestarsi segni di ipersurrenalismo (vedere paragrafo 4.8 Effetti Indesiderati). Trattamento: Nel caso di sovradosaggio l’applicazione di betametasone dipropionato deve essere interrotta in modo graduale riducendo la frequenza delle applicazioni o sostituendo il farmaco con un corticosteroide meno potente, per evitare il rischio di insufficienza surrenalica. Un’ulteriore valutazione medica deve essere intrapresa come indicato clinicamente o come raccomandato dal centro nazionale veleni, se sono disponibili informazioni.