Il trattamento deve essere iniziato sotto il controllo di un medico specializzato nel trattamento dei pazienti affetti da carenza di antitrombina.
Posologia Nelle deficienze congenite, il dosaggio deve essere individualizzato per ciascun paziente tenendo conto della storia familiare con particolare riguardo a eventi tromboembolici, agli effettivi fattori di rischio clinico ed agli accertamenti di laboratorio. Il dosaggio e la durata della terapia sostitutiva nelle deficienze acquisite dipendono dal livello plasmatico di antitrombina, dalla presenza di segni di aumentato turnover, dalla patologia di base e dalla gravità della condizione clinica. La quantità da somministrare e la frequenza delle somministrazioni devono essere sempre basate per ogni singolo caso sull’efficacia clinica e sugli accertamenti di laboratorio. La quantità di unità di antitrombina somministrata è espressa in Unità Internazionali (UI), le quali sono correlate allo standard attuale dell’OMS per l’antitrombina. L’attività dell’antitrombina nel plasma è espressa sia come percentuale (relativa al plasma umano normale), sia come Unità Internazionali (relative allo standard internazionale per l’antitrombina plasmatica).
1. Indicazioni specifiche per il dosaggio nella coagulopatia da consumo Premessa per un sufficiente dosaggio è la determinazione dell’attività dell’antitrombina III da effettuarsi prima di iniziare la terapia ed in seguito a brevi intervalli di circa 4-6 ore. Il livello plasmatico dovrebbe essere aumentato almeno all’80-100% del valore normale. Se l’attività si abbassa ad un livello inferiore al 70% è necessaria un’ulteriore somministrazione. Per il calcolo della dose si può applicare la seguente formula indicativa:
U.I.di AT III da infondere | = | ID | x | Kg di peso corporeo |
ID = Incremento Desiderato di Antitrombina III (differenza tra l’attività di AT III che si intende raggiungere e il suo valore basale) In caso si somministri contemporaneamente eparina, si deve tener presente che l’azione di quest’ultima viene potenziata dall’antitrombina III (vedere il paragrafo 4.5).
2. Indicazioni specifiche per il dosaggio negli altri stati carenziali di antitrombina III In generale può essere somministrata una dose iniziale di circa 1500 U.I. e successivamente la metà della dose iniziale ad intervalli di 8-24 ore. Per stabilire la dose esatta è indispensabile la determinazione dell’attività dell’antitrombina III. Per il calcolo della dose si può applicare la seguente formula indicativa:
U.I.di AT III da infondere | = | ID x Kg di peso corporeo | 2 |
L’attività iniziale di antitrombina che si vuole ottenere dipende dalla situazione clinica. Quando c’è l’indicazione per la sostituzione dell’antitrombina, il dosaggio deve essere sufficiente per raggiungere l’attività di antitrombina desiderata e per mantenere un livello efficace. Il dosaggio deve essere individuato e controllato sulla base delle determinazioni dell’attività antitrombinica in laboratorio; determinazioni che devono essere eseguite almeno due volte al giorno fino a che il paziente si sia stabilizzato, e poi una volta al giorno, preferibilmente immediatamente prima della successiva infusione. La correzione del dosaggio deve tenere in considerazione sia i segni di aumentato turnover dell’antitrombina, in accordo con i controlli di laboratorio, sia il decorso clinico. L’attività dell’antitrombina deve essere mantenuta sopra l’80% per tutta la durata del trattamento, a meno che caratteristiche cliniche non indichino un diverso livello effettivo. La dose iniziale usuale nelle deficienze congenite è di 30-50 UI/kg. Successivamente, la dose e la frequenza, così come la durata del trattamento, devono essere regolate sulla base dei dati biologici e della situazione clinica.
Popolazione pediatrica Non ci sono dati sufficienti per consigliare l’uso di ANTITROMBINA III BAXALTA nei bambini di età inferiore ai 6 anni.
Modo di Somministrazione Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6. Il prodotto deve essere somministrato per via endovenosa. La velocità di somministrazione non deve superare 5 ml/min.