1. Indicazioni terapeutiche
Antistin - Privina è indicato negli stati allergici e infiammatori della congiuntiva, accompagnati da fotofobia, lacrimazione, sensazione di corpi estranei.
2. Posologia
Adulti e adolescenti: instillare 1-2 gocce di collirio fino a 3-4 volte al giorno nel sacco congiuntivale. Bambini di età superiore a 6 anni: nei bambini al di sopra dei 6 anni di età non instillare più di 1-2 gocce al giorno. Attenersi scrupolosamente alle dosi consigliate. Un dosaggio superiore del prodotto anche se assunto per via topica e per breve periodo di tempo può dar luogo ad effetti sistemici gravi. Dopo l’instillazione, occludendo il dotto naso lacrimale o chiudendo l’occhio per 3 minuti, si riduce l’assorbimento sistemico. In questo modo diminuiscono gli effetti sistemici e aumenta l’attività locale. Se si stanno usando altri colliri, aspettare almeno 5 minuti tra un’instillazione e l’altra. Antistin - Privina non deve essere usato per più di 4 giorni di seguito o a dosi superiori di quelle consigliate, in quanto ciò può causare un’iperemia per un fenomeno di “rimbalzo” (vedi anche sezione 4.4) e congiuntivite follicolare tossica.
3. Controindicazioni
• Ipersensibilità a uno dei principi attivi o degli eccipienti; • Terapia concomitante con antidepressivi inibitori della monoammino ossidasi (anti-MAO) (vedi anche sezione 4.5). • Il prodotto è controindicato nei bambini sotto i sei anni di età.
4. Avvertenze
Antistin - Privina deve essere usato con cautela nei pazienti anziani con patologie cardiovascolari gravi inclusa l’aritmia, ipertensione non controllata o diabete. I farmaci simpatico mimetici devono essere usati con cautela in pazienti con diabete, ipertensione, ipertiroidismo e elevata concentrazione dell’ormone tiroideo, aritmia o tachicardia e feocromocitoma. Antistin - Privina deve essere usato con cautela in pazienti a rischio o con glaucoma ad angolo chiuso, a meno che non siano stati sottoposti ad iridectomia (o iridotomia). I pazienti devono essere avvertiti che un uso eccessivo di vasocostrittori potrebbe causare iperemia per un effetto “rimbalzo”. Antistin - Privina non è consigliato per pazienti affetti da secchezza oculare senza prima aver consultato uno specialista. I pazienti che avvertono il sintomo della secchezza oculare devono interrompere il trattamento e consultare il medico. L’uso di Antistin- Privina potrebbe nascondere infezioni oculari. I pazienti con rinite secca dovrebbero adottare la precauzione di chiudere il condotto vaso lacrimale, come indicato nella sezione 4.2, per evitare che l’Antistin- Privina raggiunga la mucosa nasale. Il paziente deve essere informato di consultare il medico se i sintomi persistono o si aggravano o si avverte dolore o visione offuscata dopo 3 o 4 giorni di trattamento. Se si usano lenti a contatto, queste devono essere rimosse prima dell’instillazione del collirio e si devono aspettare almeno 15 minuti prima di rimetterle. Antistin - Privina contiene benzalconio cloruro che potrebbe causare irritazione oculare e danneggiare le lenti a contatto. Poiché il dispenser rimane sterile fino alla prima apertura, al fine di prevenire una contaminazione durante l’uso, il paziente deve essere istruito ad evitare che la punta del dispenser venga a contatto con l’occhio o le strutture circostanti.
5. Interazioni
Gli agenti simpaticomimetici potrebbero causare crisi ipertensive se usati durante il trattamento con antidepressivi (anti-MAO) vedi anche sezione 4.3. Gli anti-istaminici possono aumentare l’effetto sedante dei sedativi del sistema nervoso centrale comprendenti alcol, ipnotici, analgesici oppioidi, ansiolitici e antipsicotici. Hanno anche un effetto additivo se usati con sostanze ad azione anti-muscarinica come atropina e alcuni antidepressivi (sia triciclici sia anti-MAO). Considerando la possibilità di un assorbimento sistemico, l’Antistin - Privina deve essere usato con cautela in concomitanza con questi farmaci.
6. Effetti indesiderati
L’effetto indesiderato più comune è un leggero bruciore durante l’instillazione. Disturbi oculari: Sono stati riportati sensazione di bruciore durante l’instillazione e segni e sintomi tipici di una reazione allergica locale. Potrebbero insorgere anche: dispersione del pigmento dell’iride, midriasi, visione offuscata, congiuntivite acuta e cronica, congiuntivite follicolare tossica, secchezza oculare, congestione e iperermia dovute ad un effetto “rimbalzo”, glaucoma ad angolo chiuso. Alterazioni del sistema nervoso: Mal di testa, sonnolenza, vertigine, tremore e eccitazione centrale. Disturbi cardiaci: Angina pectoris, ipertensione e tachicardia. Disordini generali e alterazioni del sito di somministrazione. Sensazione di bruciore nell’occhio e sudore. Alterazioni del sistema immunitario: Molto raramente reazioni di ipersensibilità.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza: Non sono disponibili dati clinici sull’uso del prodotto in gravidanza. Antistin - Privina dovrebbe essere usato solo se i potenziali benefici superino i rischi per il feto o bambino. Allattamento: Non si sa se il farmaco passa nel latte materno, il prodotto dovrebbe essere usato con cautela durante l’allattamento al seno.
8. Conservazione
Non conservare a temperatura superiore ai 25°C Il prodotto confezionato è sterile. Chiudere subito dopo l'uso. Evitare contaminazioni del beccuccio contagocce del collirio (vedi anche sezione 6.6).
9. Principio attivo
1 ml di soluzione contiene: Principi attivi: antazolina solfato 5,0 mg; nafazolina nitrato 0,25 mg. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedi sezione 6.1
10. Eccipienti
Benzalconio cloruro; acido borico; borace; acqua per preparazioni iniettabili.
11. Sovradosaggio
L’ingestione accidentale del flacone da 10 ml di Antistin-Privina, corrispondente a 50 mg di antazolina e a 2,5 mg di nafazolina non provoca nessuna conseguenza grave nell’adulto. Nel bambino, specialmente al di sotto dei 2 anni di età, può provocare: nausea, sonnolenza, aritmia/tachicardia e possibile shock. Un’overdose di nafazolina potrebbe provocare sedazione del sistema nervoso centrale, shock ipotensivo e coma. In caso di sovradosaggio conseguente all’ingestione accidentale indurre vomito se il paziente è ancora cosciente oppure considerare una lavanda gastrica e/o carbone attivo. Se necessario procedere con la respirazione artificiale. Nei casi più gravi potrebbero essere richieste misure di terapia intensiva.