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Ambrisentan Dr R 10 mg compresse rivestite con film 30 compresse in blister pvc/pvdc-al

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
Tipologia:
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Casa produttrice:
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Prezzo:
1. Indicazioni terapeutiche
Ambrisentan Dr. Reddy’s è indicato per il trattamento dell’ipertensione polmonare arteriosa (IPA) nei pazienti adulti nelle classi II e III della classificazione funzionale dell’OMS, ivi compreso il trattamento in combinazione (vedere paragrafo 5.1). La sua efficacia è stata dimostrata nei pazienti con IPA idiopatica (IPAH) e nella IPA associata a malattia del tessuto connettivo.
2. Posologia
La terapia deve essere iniziata da un medico esperto nel trattamento della IPA. Posologia Ambrisentan in monoterapia Ambrisentan Dr. Reddy’s deve essere assunto per via orale inizialmente alla dose di 5 mg una volta al giorno e può essere incrementato fino a 10 mg al giorno in funzione della risposta clinica e della tollerabilità. Ambrisentan in combinazione con tadalafil Quando utilizzato in associazione con tadalafil, Ambrisentan Dr. Reddy’s deve essere usato alla dose di 10 mg una volta al giorno. Nello studio AMBITION, i pazienti hanno ricevuto 5 mg al giorno di ambrisentan per le prime 8 settimane prima dell’aumento della dose a 10 mg, in funzione della tollerabilità (vedere paragrafo 5.1). Quando utilizzato con tadalafil, i pazienti hanno iniziato il trattamento con 5 mg di ambrisentan e 20 mg di tadalafil. In funzione della tollerabilità la dose di tadalafil è stata aumentata a 40 mg dopo 4 settimane e la dose di ambrisentan è stata aumentata a 10 mg dopo 8 settimane. Più del 90% dei pazienti ha raggiunto questo dosaggio. Le dosi possono anche essere diminuite in funzione della tollerabilità. Dati limitati suggeriscono che un’interruzione improvvisa di ambrisentan non è associata a un peggioramento da rimbalzo della IPA. In caso di co-somministrazione con ciclosporina A, la dose di ambrisentan deve essere limitata a 5 mg una volta al giorno e il paziente deve essere attentamente monitorato (vedere paragrafi 4.5 e 5.2). Popolazioni speciali Pazienti anziani Nei pazienti anziani di età superiore ai 65 anni non è necessario un aggiustamento della dose (vedere paragrafo 5.2). Pazienti con compromissione renale Nei pazienti con compromissione renale non è richiesto alcun aggiustamento della dose (vedere paragrafo 5.2). C’è una limitata esperienza con ambrisentan nei soggetti con compromissione renale grave (clearance della creatinina <30 ml/min); in questo sottogruppo di pazienti la terapia deve essere iniziata con cautela e deve essere posta particolare attenzione nel caso in cui la dose di ambrisentan debba essere aumentata a 10 mg. Pazienti con compromissione epatica Ambrisentan non è stato studiato in pazienti affetti da compromissione epatica (con o senza cirrosi). Poiché le principali vie metaboliche di ambrisentan sono la glucuronidazione e l’ossidazione con successiva eliminazione nella bile, ci si può attendere che la compromissione epatica porti a un’incrementata esposizione (Cmax e AUC) ad ambrisentan. Pertanto ambrisentan non deve essere iniziato in pazienti con compromissione epatica grave, oppure con valori delle aminotransferasi epatiche significativamente elevati dal punto di vista clinico (maggiori di 3 volte rispetto al limite superiore dei valori normali (>3xULN); vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di ambrisentan in bambini e adolescenti di età inferiore di 18 anni non sono state stabilite. Non sono disponibili dati clinici (vedere paragrafo 5.3 relativamente ai dati disponibili su animali giovani). Modo di somministrazione Si raccomanda che la compressa venga deglutita intera; essa può essere assunta con o senza cibo. Si raccomanda che la compressa non venga spezzata, rotta o masticata.
3. Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Gravidanza (vedere paragrafo 4.6). Donne in età fertile che non facciano uso di un efficace metodo contraccettivo (vedere paragrafi 4.4 e 4.6). Allattamento con latte materno (vedere paragrafo 4.6). Compromissione epatica grave (con o senza cirrosi) (vedere paragrafo 4.2). Valori basali delle aminotransferasi epatiche (aminotransferasi aspartato (AST) e/o alanina aminotransferasi (ALT)) >3xULN (vedere paragrafi 4.2 e 4.4). Fibrosi polmonare idiopatica (FPI), con o senza ipertensione polmonare secondaria (vedere paragrafo 5.1).
4. Avvertenze
Ambrisentan non è stato studiato in un numero sufficiente di pazienti per determinare il rapporto beneficio/rischio in pazienti nella classe funzionale I della classificazione OMS per la IPA. L’efficacia di ambrisentan in monoterapia non è stata determinata in pazienti nella classe funzionale IV della classificazione OMS per la IPA. Qualora le condizioni cliniche peggiorino, si deve prendere in considerazione la terapia raccomandata per gli stadi gravi della malattia (ad es. epoprostenolo). Funzionalità epatica Alla IPA sono associate anomalie nella funzionalità epatica. Con ambrisentan sono stati osservati casi di epatite autoimmune, inclusi la possibile esacerbazione di epatite autoimmune latente, danno epatico e innalzamento degli enzimi epatici potenzialmente legati alla terapia (vedere paragrafi 4.8 e 5.1). Pertanto, prima di iniziare la terapia con ambrisentan devono essere valutati i valori delle aminotransferasi epatiche (ALT e AST) e il trattamento non deve essere iniziato in pazienti con valori basali di ALT e/o AST >3xULN (vedere paragrafo 4.3). I pazienti devono essere monitorati per i segni di danno epatico e si raccomanda su base mensile il monitoraggio delle ALT e delle AST. La terapia con ambrisentan deve essere interrotta nel caso in cui i pazienti sviluppino un innalzamento sostenuto, inspiegato, clinicamente significativo delle ALT e/o AST, oppure se l’innalzamento di ALT e/o AST sia accompagnato da segni o sintomi di danno epatico (ad esempio ittero). Nei pazienti privi di sintomi clinici di danno epatico o di ittero, dopo la risoluzione delle anomalie agli enzimi epatici, si può prendere in considerazione la ripresa della terapia con ambrisentan. Si raccomanda di chiedere consiglio a un epatologo. Concentrazione di emoglobina Riduzioni delle concentrazioni di emoglobina e di ematocrito sono state associate con l’utilizzo degli antagonisti dei recettori dell’endotelina (ERA), incluso ambrisentan. La maggior parte di queste riduzioni è stata riscontrata durante le prime 4 settimane di trattamento e generalmente i livelli di emoglobina si sono successivamente stabilizzati. La riduzione media rispetto al valore basale (compreso tra 0,9 e 1,2 g/dl) delle concentrazioni di emoglobina è persistita fino a 4 anni di trattamento con ambrisentan nell’estensione in aperto a lungo termine degli studi clinici pivotal di Fase 3. Nel periodo successivo alla commercializzazione, sono stati riportati casi di anemia che hanno richiesto trasfusione di sangue (vedere paragrafo 4.8). L’inizio della terapia con ambrisentan non è raccomandato nei pazienti con un’anemia clinicamente rilevante. Si raccomanda di misurare i livelli di emoglobina e/o ematocrito durante il trattamento con ambrisentan, per esempio dopo 1 mese, dopo 3 mesi ed in seguito periodicamente secondo la pratica clinica. Nel caso in cui, dopo aver escluso altre cause, si osservi una diminuzione clinicamente significativa dei valori di emoglobina o di ematocrito, si devono prendere in considerazione la riduzione della dose o la sospensione del trattamento. Quando ambrisentan è stato somministrato in combinazione con tadalafil l’incidenza di anemia era aumentata (frequenza dell’evento avverso pari al 15%) rispetto all’incidenza di anemia con ambrisentan e tadalafil in monoterapia (7% e 11%, rispettivamente). Ritenzione di liquidi Con l’utilizzo degli ERA, incluso ambrisentan, è stato osservato edema periferico. Negli studi clinici condotti con ambrisentan la maggior parte dei casi di edema periferico sono stati di severità da lieve a moderata, nonostante esso possa comparire con maggior frequenza e severità nei pazienti di età ≥65 anni. L’edema periferico è stato riportato più frequentemente con 10 mg di ambrisentan negli studi clinici a breve termine (vedi paragrafo 4.8). Sono stati riportati casi post-marketing di ritenzione di liquidi verificatisi entro alcune settimane dall’inizio della terapia con ambrisentan e, in alcuni casi, si è reso necessario intervenire con un diuretico o con l’ospedalizzazione per il trattamento della ritenzione dei liquidi o della insufficienza cardiaca scompensata. Se i pazienti hanno un preesistente sovraccarico di liquidi, esso deve essere gestito in maniera clinicamente appropriata prima di iniziare la terapia con ambrisentan. Nel caso in cui durante la terapia con ambrisentan si sviluppi una significativa ritenzione di liquidi, associata o meno ad aumento di peso, occorre effettuare ulteriori valutazioni per determinarne la causa, se sia essa associabile ad ambrisentan o a una sottostante insufficienza cardiaca, e la possibile necessità di un trattamento specifico o dell’interruzione della terapia con ambrisentan. Quando ambrisentan è stato somministrato in associazione con tadalafil l’incidenza di edema periferico era aumentata (frequenza dell’evento avverso pari al 45%) rispetto all’incidenza di edema periferico con ambrisentan e tadalafil in monoterapia (38% e 28%, rispettivamente). L’insorgenza di edema periferico è stata più elevata nel primo mese dall’inizio del trattamento. Donne in età fertile La terapia con Ambrisentan Dr. Reddy’s nelle donne in età fertile non deve essere iniziata prima di essersi accertati che il risultato del test di gravidanza sia negativo e che venga adottata una efficace pratica di contraccezione. In caso di dubbi sul tipo di contraccettivo da consigliare alla singola paziente, deve essere consultato un ginecologo. Durante il trattamento con ambrisentan si raccomanda di effettuare mensilmente il test di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.6). Malattia polmonare veno-occlusiva Sono stati riportati casi di edema polmonare con farmaci vasodilatatori, come gli ERA, qualora essi siano utilizzati in pazienti con malattia polmonare veno-occlusiva. Di conseguenza, qualora i pazienti con IPA in trattamento con ambrisentan sviluppino edema polmonare acuto, si deve prendere in considerazione la possibilità di una malattia polmonare veno-occlusiva. Uso concomitante di altri medicinali I pazienti in terapia con ambrisentan devono essere strettamente monitorati quando iniziano il trattamento con rifampicina (vedere paragrafi 4.5 e 5.2). Eccipienti Le compresse di Ambrisentan Dr. Reddy’s contengono lattosio. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
5. Interazioni
Ambrisentan non inibisce e non induce gli enzimi di fasi I o II del metabolismo dei farmaci alle concentrazioni clinicamente rilevanti negli studi non clinici in vitro e in vivo, suggerendo un basso potenziale di ambrisentan nell’alterare il profilo dei farmaci che vengono metabolizzati attraverso queste vie. Il potenziale di ambrisentan di indurre l’attività del CYP3A4 è stato valutato in volontari sani con risultati che suggeriscono una mancanza di effetto induttivo di ambrisentan sull’isoenzima CYP3A4. Ciclosporina A La co-somministrazione allo steady-state di ambrisentan e ciclosporina A è risultata in un incremento pari a 2 volte dell’esposizione ad ambrisentan nei volontari sani. Ciò può essere imputabile all’inibizione da parte della ciclosporina A dei trasportatori e degli enzimi metabolici coinvolti nella farmacocinetica di ambrisentan. Pertanto, la dose di ambrisentan deve essere limitata a 5 mg una volta al giorno quando esso venga somministrato contemporaneamente alla ciclosporina A (vedere paragrafo 4.2). Dosi multiple di ambrisentan non hanno effetto sull’esposizione alla ciclosporina A, e non è richiesto alcun aggiustamento della dose di ciclosporina A. Rifampicina Nei volontari sani la co-somministrazione di rifampicina (un inibitore del polipeptide trasportatore di anioni organici [OATP], un potente induttore del CYP3A e del 2C19, e induttore della P-gp e della uridina-difosfo-glucuronosiltransferasi [UGTs]) era associata ad un incremento transitorio (di circa 2 volte) dell’esposizione ad ambrisentan a seguito delle prime dosi somministrate. Tuttavia, entro l’ottavo giorno, la somministrazione allo steady-state di rifampicina non ha determinato effetti clinicamente rilevanti sull’esposizione ad ambrisentan. I pazienti in terapia con ambrisentan devono essere strettamente monitorati quando iniziano il trattamento con rifampicina (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Inibitori della fosfodiesterasi La co-somministrazione di ambrisentan con un inibitore della fosfodiesterasi, sildenafil o tadalafil, (entrambi substrati del CYPA3A4) nei volontari sani non ha influenzato significativamente la farmacocinetica dell’inibitore della fosfodiesterasi o di ambrisentan (vedere paragrafo 5.2). Altri trattamenti mirati per la IPA L’efficacia e la sicurezza di ambrisentan, quando viene somministrato contemporaneamente ad altri trattamenti per la IPA (ad esempio prostanoidi o stimolatori della guanilato ciclasi solubile), non sono state studiate in modo specifico in studi clinici controllati su pazienti affetti da IPA (vedere paragrafo 5.1). Non sono attese specifiche interazioni farmaco-farmaco con gli stimolatori della guanilato ciclasi solubile o con i prostanoidi sulla base dei dati noti di biotrasformazione (vedere paragrafo 5.2). Tuttavia, non sono stati condotti studi specifici di interazione farmaco-farmaco con questi farmaci. Di conseguenza, si raccomanda cautela in caso di co-somministrazione. Contraccettivi orali In uno studio clinico condotto su volontari sani, la somministrazione di ambrisentan allo steady-state alla dose di 10 mg una volta al giorno, non ha influenzato in modo significativo la farmacocinetica di una singola dose di etinilestradiolo e noretindrone, componenti di un contraccettivo orale di associazione (vedere paragrafo 5.2). Sulla base di questo studio di farmacocinetica, non ci si attende che ambrisentan influenzi in modo significativo l’esposizione a contraccettivi a base di estrogeni o progestinici. Warfarin In uno studio clinico su volontari sani, ambrisentan allo steady-state non ha avuto effetti sulla farmacocinetica e sull’attività anticoagulante di warfarin (vedere paragrafo 5.2). Inoltre warfarin non ha avuto effetti clinicamente significativi sulla farmacocinetica di ambrisentan. In aggiunta, nei pazienti, ambrisentan non ha complessivamente avuto effetti sulla dose settimanale di un anticoagulante tipo warfarin, sul tempo di protrombina (PT) e sull’international normalized ratio (INR). Ketoconazolo La somministrazione di ketoconazolo (un potente inibitore del CYP3A4) allo steady state non ha determinato un incremento clinicamente significativo dell’esposizione ad ambrisentan (vedere paragrafo 5.2). Effetto di ambrisentan sui trasportatori di xenobiotici In vitro, ambrisentan a concentrazioni clinicamente rilevanti non ha effetto inibitorio sui trasportatori umani, inclusa la P-glicoproteina (Pgp), la proteina di resistenza al cancro al seno (BCRP), l’isoforma 2 della proteina di resistenza multifarmaco (MRP2), la pompa che esporta i sali biliari (BSEP), i polipeptidi trasportatori di anioni organici (OATP1B1 e OATP1B3) e il polipeptide co-trasportatore sodio-dipendente del taurocolato (NTCP). Ambrisentan è un substrato per l’efflusso mediato dalla Pgp. Studi in vitro su epatociti di ratto hanno inoltre dimostrato che ambrisentan non induce l’espressione delle proteine Pgp, BSEP o MRP2. Su volontari sani, la somministrazione di ambrisentan allo steady state non ha avuto effetti clinicamente significativi sulla farmacocinetica di una singola dose di digossina, che è un substrato della Pgp (vedere paragrafo 5.2).
6. Effetti indesiderati
La sicurezza di ambrisentan è stata valutata in monoterapia e/o in combinazione in studi clinici su più di 1200 pazienti affetti da IPA (vedere paragrafo 5.1). Le reazioni avverse identificate dai dati di studi clinici controllati con placebo a 12 settimane sono incluse di seguito secondo la classificazione per sistemi e organi e secondo la frequenza. Le informazioni da studi clinici a più lungo termine non controllati con placebo (ARIES-E e AMBITION (combinazione con tadalafil)) sono riportate di seguito. Nel trattamento a lungo termine o con ambrisentan in associazione con tadalafil non sono state identificate reazioni avverse che non fossero precedentemente note. Con osservazioni a più lungo termine in studi non controllati (osservazione per un periodo medio di 79 settimane), il profilo di sicurezza era simile a quello osservato negli studi a breve termine. Vengono presentati anche i dati della farmacovigilanza di routine. Edema periferico, ritenzione idrica e mal di testa (incluse cefalea sinusale, emicrania) erano le più comuni reazioni avverse osservate con ambrisentan. La dose più elevata (10 mg) è stata associata ad una maggiore incidenza di tali reazioni avverse, e negli studi clinici a breve termine l’edema periferico tendeva ad essere più severo nei pazienti ≥65 anni (vedere paragrafo 4.4). Tabella delle reazioni avverse Le frequenze sono definite come: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); rara (≥1/10.000, <1/1.000); molto rara (<1/10.000) e non nota (che non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Per le reazioni avverse correlate alla dose la categoria di frequenza riflette la più alta dose di ambrisentan. Le categorie di frequenza non tengono conto di altri fattori inclusi la durata variabile dello studio, le condizioni preesistenti e le caratteristiche basali dei pazienti. Le categorie di frequenza delle reazioni avverse assegnate in base alla esperienza degli studi clinici possono non riflettere la frequenza delle reazioni avverse che si verificano durante la normale pratica clinica. All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità.
  Ambrisentan (ARIES-C e post-commercializzazione) Ambrisentan (AMBITION e ARIES-E) Combinazione con tadalafil (AMBITION)
Patologie del sistema emolinfopoietico
Anemia (emoglobina ridotta, ematocrito ridotto) Comune1 Molto comune Molto comune
Disturbi del sistema immunitario
Reazioni di ipersensibilità (ad es. angioedema, eruzione cutanea, prurito) Non comune Comune Comune
Patologie del sistema nervoso
Cefalea (compresa cefalea sinusale, emicrania) Molto comune² Molto comune Molto comune
Capogiri Comune³ Molto comune Molto comune
Patologie dell’occhio
Visione offuscata, compromissione della visione Non nota4 Comune Comune
Patologie dell’orecchio e del labirinto
Tinnito NR NR Comune
Improvvisa perdita dell’udito NR NR Non comune
Patologie cardiache
Insufficienza cardiaca Comune5 Comune Comune
Palpitazioni Comune Molto comune Molto comune
Patologie vascolari
Ipotensione Comune³ Comune Comune
Rossore Comune Comune Molto comune
Sincope Non comune³ Comune Comune
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Epistassi Comune³ Comune Comune
Dispnea Comune3,6 Molto comune Molto comune
Congestione delle vie respiratorie superiori (ad es. nasale, dei seni paranasali), sinusite, nasofaringite, rinite Comune7    
Nasofaringite   Molto comune Molto comune
Sinusite, rinite   Comune Comune
Congestione nasale   Molto comune Molto comune
Patologie gastrointestinali
Nausea, vomito, diarrea Comune³    
Nausea   Molto comune Molto comune
Vomito   Comune Molto comune
Diarrea   Molto comune Molto comune
Dolore addominale Comune Comune Comune
Stipsi Comune Comune Comune
Patologie epatobiliari
Danno epatico (vedere paragrafo 4.4) Non comune3,8 NR NR
Epatite autoimmune (vedere paragrafo 4.4) Non comune3,8 NR NR
Aumento delle transaminasi epatiche Comune³ NR NR
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Eruzione cutanea NR Comune9 Comune9
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Edema periferico, ritenzione di liquidi Molto comune Molto comune Molto comune
Dolore/fastidio al torace Comune Comune Molto comune
Astenia Comune³ Comune Comune
Affaticamento Comune³ Molto comune Molto comune
NR - non riferito 1 Vedere paragrafo “Descrizione delle reazioni avverse selezionate”. ² La frequenza della cefalea è risultata più elevata con ambrisentan 10 mg. ³ Dati derivanti da farmacovigilanza di routine e frequenze basate sull’esperienza degli studi clinici controllati con placebo. 4 Dati derivanti da farmacovigilanza di routine. 5 La maggior parte dei casi riportati di insufficienza cardiaca erano associati a ritenzione di liquidi. Dati derivanti dalla farmacovigilanza di routine, frequenze basate sui modelli statistici dei dati di studi clinici controllati con placebo.6 Poco dopo l’inizio della terapia con ambrisentan sono stati riportati casi di peggioramento della dispnea di eziologia non definita. 7 L’incidenza della congestione nasale durante la terapia con ambrisentan era correlata alla dose. 8 Durante la terapia con ambrisentan sono stati riportati casi di epatite autoimmune, inclusi casi di esacerbazione di epatite autoimmune, e danno epatico. 9 L’eruzione comprende eruzione eritematosa, eruzione generalizzata, eruzione papulare ed eruzione pruriginosa. Descrizione delle reazioni avverse selezionate Diminuzione dell’emoglobina Nel periodo successivo alla commercializzazione, sono stati riportati casi di anemia che hanno richiesto trasfusione di sangue (vedere paragrafo 4.4). La frequenza della diminuzione dell’emoglobina (anemia) è stata maggiore con ambrisentan 10 mg. Nel corso degli studi clinici di Fase 3 controllati con placebo di 12 settimane, le concentrazioni medie di emoglobina diminuivano nei pazienti dei gruppi ambrisentan ed erano osservate già dopo 4 settimane (diminuzione di 0,83 g/dl); le variazioni medie dal basale sembravano stabilizzarsi nelle successive 8 settimane. Un totale di 17 pazienti (6,5%) nei gruppi trattati con ambrisentan ha avuto una riduzione dei livelli di emoglobina ≥15% rispetto al basale e che cadeva al di sotto del limite inferiore della norma. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
7. Gravidanza e allattamento
Donne in età fertile La terapia con ambrisentan in donne in età fertile non deve essere iniziata prima di essersi accertati che il risultato del test di gravidanza sia negativo e che venga adottata una efficace pratica di contraccezione. Durante il trattamento con ambrisentan si raccomanda di effettuare ogni mese il test di gravidanza. Gravidanza Ambrisentan è controindicato in gravidanza (vedere paragrafo 4.3). Gli studi sugli animali hanno dimostrato che ambrisentan è teratogeno. Non c’è esperienza nell’uomo. Le donne che assumono ambrisentan devono essere avvisate del rischio di danni al feto e in caso di gravidanza deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.3). Allattamento Non è noto se ambrisentan sia escreto nel latte materno. L’escrezione di ambrisentan nel latte non è stata studiata sugli animali. Pertanto, l’allattamento al seno è controindicato nelle pazienti che assumono ambrisentan (vedere paragrafo 4.3). Fertilità maschile Lo sviluppo di atrofia dei tubuli dei testicoli negli animali di sesso maschile è stato messo in correlazione alla somministrazione cronica degli ERA, incluso ambrisentan (vedere paragrafo 5.3). Sebbene nello studio ARIES-E non sia stata trovata alcuna chiara evidenza di un effetto dannoso sulla conta degli spermatozoi a seguito della esposizione a lungo termine ad ambrisentan, la somministrazione cronica di ambrisentan è stata associata con i cambiamenti nei marcatori della spermatogenesi. Sono stati osservati una diminuzione della concentrazione plasmatica di Inibina-B ed un aumento della concentrazione plasmatica di FSH. Non è noto l’effetto sulla fertilità nell’uomo ma non si può escludere un deterioramento della spermatogenesi. Nel corso degli studi clinici, la somministrazione cronica di ambrisentan non è stata associata ad un cambiamento del testosterone plasmatico.
8. Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
9. Principio attivo
5 mg compresse rivestite con film Ogni compressa contiene 5 mg di ambrisentan. 10 mg compresse rivestite con film Ogni compressa contiene 10 mg di ambrisentan. Eccipiente con effetti noti: Ogni compressa da 5 mg contiene 91,7 mg di lattosio (come monoidrato). Ogni compressa da 10 mg contiene 183,4 mg di lattosio (come monoidrato). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Nucleo della compressa: Lattosio monoidrato Cellulosa microcristallina Amido di mais pregelatinizzato Magnesio stearato Film di rivestimento: Alcol polivinilico Diossido di Titanio (E171) Glicole polietilenico Talco Ossido di ferro (E 172)
11. Sovradosaggio
Non c’è esperienza in pazienti con IPA sull’uso di ambrisentan a dosi giornaliere maggiori di 10 mg. Nei volontari sani, dosi singole di 50 e 100 mg (da 5 a 10 volte la dose massima raccomandata) sono state associate a cefalea, rossore, capogiri, nausea e congestione nasale. A causa del meccanismo d’azione, un sovradosaggio di ambrisentan può potenzialmente provocare ipotensione (vedere paragrafo 5.3). In caso di ipotensione marcata, può essere richiesto un supporto cardiovascolare attivo. Nessun antidoto specifico è disponibile.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).