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Algesalona 70 microgrammi/h cerotto transdermico, 3 cerotti in busta di carta/pet/pe/al/surlyn

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
Tipologia:
Principio attivo:
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Anno:
Prezzo:
1. Indicazioni terapeutiche
Trattamento del dolore oncologico di intensità da moderata a severa e del dolore severo che non risponde agli analgesici non oppioidi. Algesalona non è indicato nel trattamento del dolore acuto.
2. Posologia
Posologia Pazienti di età superiore a 18 anni Il dosaggio deve essere adattato alle condizioni del singolo paziente (intensità del dolore, sofferenza, risposta individuale) e controllato a intervalli regolari. Si deve utilizzare il dosaggio più basso possibile che sia in grado di garantire un adeguato sollievo dal dolore. Per fornire una terapia adeguata alle condizioni del paziente sono disponibili cerotti transdermici a tre diversi dosaggi: Algesalona 35 microgrammi/h, Algesalona 52,5 microgrammi/h e Algesalona 70 microgrammi/h. Scelta della dose iniziale: i pazienti che in precedenza non hanno ricevuto alcun analgesico, devono iniziare con il cerotto transdermico a dosaggio più basso (Algesalona 35 microgrammi/h). Anche i pazienti che in precedenza hanno utilizzato un analgesico del gradino I (non oppioide) o un analgesico del gradino II (oppioide minore) della scala OMS, devono iniziare con Algesalona 35 microgrammi/h. Secondo le raccomandazioni dell'OMS è possibile continuare a somministrare un analgesico non oppioide in funzione delle condizioni mediche generali del paziente. Quando si passa da un analgesico del gradino III (oppioide maggiore) ad Algesalona e si sceglie il dosaggio iniziale del cerotto transdermico, si deve tenere conto della natura del farmaco precedente, della via di somministrazione e della dose media giornaliera somministrata, al fine di evitare che il dolore si ripresenti. In generale è consigliabile adattare la dose all’individuo, partendo dal cerotto transdermico a dosaggio più basso (Algesalona 35 microgrammi/h). L’esperienza clinica ha mostrato che i pazienti trattati in precedenza con dosaggi più elevati di un oppioide maggiore (corrispondente a circa 120 mg di morfina per via orale) può iniziare la terapia con il cerotto transdermico a dosaggio immediatamente superiore (vedere anche paragrafo 5.1). Per consentire la regolazione del dosaggio individuale in un adeguato periodo di tempo, devono essere resi disponibili sufficienti analgesici supplementari a rilascio immediato durante l’adattamento della dose. Dopo l'applicazione del primo cerotto transdermico di Algesalona, le concentrazioni sieriche di buprenorfina aumentano lentamente sia nei pazienti trattati in precedenza con analgesici, che in quelli che non hanno ricevuto analgesici. Pertanto, è improbabile che all’inizio l'effetto si manifesti rapidamente. Di conseguenza, una prima valutazione dell'effetto analgesico, si deve effettuare soltanto dopo 24 ore. Il farmaco analgesico utilizzato in precedenza (con l’eccezione degli oppiacei transdermici) deve essere somministrato allo stesso dosaggio durante le prime 12 ore successive al passaggio ad Algesalona, e nelle successive 12 ore si dovranno rendere disponibili appropriati medicinali di salvataggio. Adeguamento della dose e terapia di mantenimento Algesalona deve essere sostituito al massimo dopo 96 ore (4 giorni). Per praticità, il cerotto transdermico può essere cambiato due volte a settimana ad intervalli regolari, per es., sempre il lunedì mattina e il giovedì sera. La dose deve essere determinata individualmente finché non si ottiene l'efficacia analgesica. Qualora l'analgesia risulti insufficiente alla fine del periodo di applicazione iniziale, si potrà aumentarla, sia applicando più di un cerotto transdermico dello stesso dosaggio oppure passando all’utilizzo del cerotto transdermico con dosaggio subito maggiore. Non applicare più di 2 cerotti transdermici contemporaneamente, indipendentemente dal dosaggio utilizzato. In caso il cerotto transdermico si stacchi prima del successivo cambio, non si può riutilizzare lo stesso cerotto transdermico, occorre attaccare immediatamente un nuovo cerotto. Prima di applicare Algesalona utilizzando il dosaggio subito maggiore, si deve tenere in considerazione la quantità totale di farmaci oppioidi somministrati in aggiunta al precedente cerotto transdermico, cioè la quantità totale di oppioidi necessaria, adeguando di conseguenza il dosaggio. I pazienti che necessitano di un analgesico supplementare (per es., per il dolore lancinante) durante la terapia di mantenimento, possono assumere, in aggiunta al cerotto transdermico, per es., 0,2 - 0,4 mg di buprenorfina, per via sublinguale, ogni 24 h. Se è necessaria l'aggiunta regolare di 0,4 - 0,6 mg di buprenorfina per via sublinguale, si deve usare il dosaggio successivo. Durata della somministrazione Algesalona non deve essere mai somministrato per un periodo di tempo più lungo di quello assolutamente necessario. Se, in considerazione della natura e della gravità della patologia, fosse necessario utilizzare Algesalona per una terapia del dolore prolungata, si dovranno eseguire controlli accurati e regolari (se necessario con interruzioni del trattamento), per stabilire se ed in quale misura sia necessario proseguire la terapia. Interruzione di Algesalona Una volta rimosso Algesalona, le concentrazioni sieriche di buprenorfina diminuiscono gradualmente e pertanto l'effetto analgesico viene mantenuto per un certo periodo di tempo. Ciò va tenuto in considerazione quando la terapia con Algesalona deve essere seguita con altri oppioidi. Come norma generale, non si deve somministrare un altro oppioide nelle 24 ore successive alla rimozione di Algesalona. Al momento, sono disponibili soltanto informazioni limitate circa la dose iniziale di altri oppioidi da utilizzare dopo l’interruzione di Algesalona. Pazienti anziani Con Algesalona non è necessario adeguare la dose nei pazienti anziani. Pazienti affetti da insufficienza renale Vedere paragrafo 4.4. Pazienti affetti da insufficienza epatica Vedere paragrafo 4.4. Popolazione pediatrica Dato che il cerotto transdermico di buprenorfina non è stato studiato in pazienti di età inferiore a 18 anni, l'uso del medicinale va evitato in pazienti di età inferiore a tale limite di età. Modo di somministrazione Per uso transdermico Algesalona deve essere applicato sulla pelle non irritata e pulita, su una superficie piana e glabra, ma non su aree della pelle che presentino cicatrici estese. Le aree preferibili della parte superiore del corpo sono: parte superiore del dorso o la zona sotto-clavicolare del torace. L’eventuale peluria deve essere tagliata con un paio di forbici e non rasata. Se fosse necessario pulire l’area di applicazione, ciò deve essere fatto con acqua. Non si devono usare sapone o altri detergenti. Si devono evitare preparati che possano modificare l'adesività del cerotto transdermico sull’area scelta per l'applicazione di Algesalona. La pelle deve essere completamente asciutta prima dell’applicazione del cerotto. Algesalona deve essere applicato immediatamente dopo averlo estratto dalla busta. Dopo la rimozione del rivestimento protettivo, il cerotto transdermico deve essere fortemente pressato sull’area con il palmo della mano per circa 30 secondi. Il cerotto transdermico non si staccherà durante il bagno, la doccia o il nuoto. Algesalona deve essere portato ininterrottamente fino a 4 giorni. Un nuovo cerotto transdermico deve essere applicato su un’area diversa dalla precedente, dopo aver rimosso il cerotto transdermico precedente. Prima di applicare un nuovo cerotto transdermico sulla stessa area cutanea, dovrà trascorrere almeno una settimana.
3. Controindicazioni
⁻ ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti (elencati al paragrafo 6.1); ⁻ pazienti dipendenti da oppioidi e in trattamento per astinenza da narcotici; ⁻ affezioni in cui il centro del respiro e la relativa funzionalità siano gravemente compromessi o che possano diventarlo; ⁻ pazienti che assumano o abbiano assunto MAO-inibitori nelle ultime due settimane (vedere paragrafo 4.5); ⁻ pazienti affetti da miastenia grave; ⁻ pazienti affetti da delirium tremens; ⁻ gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
4. Avvertenze
Buprenorfina deve essere usata con particolare cautela nei casi di intossicazione alcolica acuta, disturbi convulsivi, pazienti con lesioni alla testa, shock, riduzione del livello di coscienza di origine incerta, aumento della pressione intracranica senza possibilità di ventilazione. Rischio dall’uso concomitante di benzodiazepine o medicinali correlati: L’uso concomitante di Algesalona e sedativi come le benzodiazepine o medicinali correlati può causare sedazione, depressione respiratoria, coma e morte. A causa di questi rischi, la prescrizione concomitante con questi medicinali sedativi deve essere riservata ai pazienti per i quali le opzioni di un trattamento alternativo non sono possibili. Se si decide di prescrivere Algesalona in concomitanza con i medicinali sedativi, deve essere usata la dose efficace più bassa possibile e la durata del trattamento deve essere la più breve possibile. I pazienti devono essere attentamente valutati per i segni e i sintomi di depressione respiratoria e sedazione. A tale riguardo, è fortemente raccomandato di informare i pazienti e le persone che se ne prendono cura di prestare attenzione a questi sintomi (vedere paragrafo 4.5) Buprenorfina presenta una più bassa tendenza a provocare dipendenza, rispetto agli agonisti oppioidi puri. In studi con buprenorfina, condotti su volontari sani e pazienti, non sono state osservate reazioni di astinenza. Tuttavia, dopo un uso prolungato di buprenorfina, non è possibile escludere del tutto sintomi da astinenza simili a quelli che si manifestano durante l'astinenza dagli oppiacei (vedere paragrafo 4.8). Tali sintomi comprendono: agitazione, ansia, nervosismo, insonnia, ipercinesia, tremore e disturbi gastrointestinali. Nei pazienti che abusano di oppioidi, la sostituzione con buprenorfina può prevenire i sintomi di astinenza. Ciò ha portato a forme di abuso da buprenorfina e quindi si deve adottare cautela quando si prescrive a pazienti sospettati di avere problemi di abuso di farmaci. Compromissione epatica Buprenorfina viene metabolizzata nel fegato. In pazienti con disturbi della funzionalità epatica, l'intensità e la durata dell’effetto possono risultare modificate. Pertanto, tali pazienti devono essere monitorati attentamente durante il trattamento con la buprenorfina. Compromissione renale Dal momento che la farmacocinetica di buprenorfina non viene alterata in caso di compromissione renale, è possibile utilizzare la buprenorfina in pazienti con insufficienza renale, inclusi i pazienti dializzati. Gli atleti devono essere informati che questo medicinale può determinare una reazione positiva, in sede sportiva, ai test antidoping. Pazienti con febbre/sorgenti di calore esterne Febbre ed esposizione al calore possono aumentare la permeabilità della cute. In questi casi, teoricamente, durante il trattamento con la buprenorfina, si potrebbe verificare un aumento delle concentrazioni sieriche di buprenorfina. Pertanto, durante il trattamento con la buprenorfina, si deve fare attenzione al possibile aumento di reazioni oppioidi in pazienti febbricitanti o che presentino un aumento della temperatura cutanea di diversa origine. Il cerotto transdermico non deve essere esposto a calore eccessivo (ad es., sauna, radiazioni infrarosse).
5. Interazioni
A seguito della somministrazione di MAO-inibitori nei 14 giorni precedenti la somministrazione dell’oppioide petidina, sono state osservate interazioni pericolose per la vita del paziente in grado di modificare la funzionalità del sistema nervoso centrale, quella respiratoria e cardiovascolare. Le stesse interazioni tra i MAO-inibitori e buprenorfina non possono essere escluse (vedere paragrafo 4.3). Medicinali sedativi come benzodiazepine o medicinali correlati, altri oppioidi, anestetici, ipnotici, antidepressivi, neurolettici, e in generale, medicinali che deprimono la respirazione ed il sistema nervoso centrale: L’uso concomitante di oppioidi con questi medicinali aumenta il rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma e morte a causa dell’effetto depressivo aggiuntivo sul SNC. La dose e la durata del trattamento devono essere limitate. (vedere paragrafo 4.4). L’efficacia di buprenorfina può essere aumentata (inibitori) o ridotta (induttori) a seguito di somministrazione concomitante con inibitori o induttori del citocromo CYP 3A4.
6. Effetti indesiderati
Le seguenti reazioni avverse sono state segnalate in studi clinici dopo somministrazione di buprenorfina cerotto transdermico e nel corso della sorveglianza successiva alla commercializzazione. Molto comune (≥1/10) Comune (≥1/100 a <1/10) Non comune (≥1/1.000 a <1/100) Rara (≥1/10.000 a <1/1.000) Molto rara (≤1/10.000) Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) Le reazioni avverse sistemiche più comunemente segnalate sono state nausea e vomito. Le reazioni avverse locali più comunemente segnalate sono state eritema e prurito. Disturbi del sistema immunitario Molto raro: gravi reazioni allergiche Disturbi del metabolismo e della nutrizione Raro: perdita dell’appetito Disturbi psichiatrici Non comune: confusione, disturbi del sonno, irrequietezza Raro: effetti psicotomimetici (per esempio allucinazioni, ansia, incubi), riduzione della libido Molto raro: dipendenza, sbalzi di umore Patologie del sistema nervoso Comune: capogiri, cefalea Non comune: sedazione, sonnolenza Raro: compromissione della capacità di concentrazione, disturbo del linguaggio, intorpidimento, squilibrio, parestesie (per esempio, pizzicore o sensazione di bruciore cutaneo) Molto raro: fascicolazione muscolare, parageusia Patologie dell’occhio Raro: disturbi visivi, annebbiamento della vista, edema delle palpebre Molto raro: miosi Patologie dell’orecchio e del labirinto Molto raro: dolore all’orecchio Patologie vascolari Non comune: disturbi circolatori (quali ipotensione o, raramente, anche collasso circolatorio) Raro: vampate di calore Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Comune: dispnea Raro: depressione respiratoria Molto raro: iperventilazione, singhiozzo Patologie gastrointestinali Molto comune: nausea Comune: vomito, stitichezza Non comune: bocca secca Raro: pirosi Molto raro: conati di vomito Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Molto comune: eritema, prurito Comune: esantema, sudorazione Non comune: esantema Raro: orticaria Molto raro: pustole, vescicole Patologie renali ed urinarie Non comune: ritenzione urinaria, disturbo della minzione Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Raro: riduzione dell’erezione Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune: edema, stanchezza Non comune: affaticamento Raro: sintomi da astinenza, reazioni alla sede di somministrazione Molto raro: dolore toracico In alcuni casi sono comparse reazioni allergiche ritardate con evidenti segni di infiammazione. In tali casi il trattamento con buprenorfina deve essere interrotto. Buprenorfina ha un basso rischio di dipendenza. Dopo sospensione di buprenorfina, è improbabile che si verifichino sintomi da astinenza. Ciò dipende dalla dissociazione molto lenta di buprenorfina dai recettori oppiacei e dalla graduale riduzione delle concentrazioni sieriche di buprenorfina (di solito nelle 30 ore successive alla rimozione dell’ultimo cerotto transdermico). Tuttavia, dopo un uso a lungo termine di buprenorfina, non è possibile escludere completamente la comparsa di sintomi da astinenza, simili a quelli che si manifestano durante l’astinenza da oppiacei. Questi sintomi comprendono: agitazione, ansia, nervosismo, insonnia, ipercinesia, tremori e disturbi gastrointestinali. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco all’indirizzo: http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza Non sono disponibili dati sull’uso di buprenorfina nelle donne in gravidanza. Gli studi sugli animali hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il potenziale rischio per l’uomo non è noto. Verso la fine della gravidanza, dosi elevate di buprenorfina possono indurre depressione respiratoria nel neonato anche dopo un periodo di somministrazione breve. La somministrazione cronica di buprenorfina durante gli ultimi tre mesi di gravidanza può provocare sindrome da astinenza nel neonato. Algesalona è pertanto controindicato durante la gravidanza. Allattamento Buprenorfina viene escreta nel latte umano. Nei ratti, buprenorfina inibisce la lattazione. Algesalona non deve essere usato durante l’allattamento. Fertilità Non è noto alcun effetto di buprenorfina sulla fertilità degli animali (vedere paragrafo 5.3).
8. Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
9. Principio attivo
35 microgrammi/h: Ogni cerotto transdermico contiene 20 mg di buprenorfina. Superficie contenente il principio attivo: 25 cm². Quantità nominale rilasciata: 35 microgrammi di buprenorfina/ora (per un periodo di 96 h). 52,5 microgrammi/h: Ogni cerotto transdermico contiene 30 mg di buprenorfina. Superficie contenente il principio attivo: 37,5 cm². Quantità nominale rilasciata: 52,5 microgrammi di buprenorfina/ora (per un periodo di 96 h). 70 microgrammi/h: Ogni cerotto transdermico contiene 40 mg di buprenorfina. Superficie contenente il principio attivo: 50 cm². Quantità nominale rilasciata: 70 microgrammi di buprenorfina/ora (per un periodo di 96 h). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Matrice adesiva (contenente buprenorfina): povidone K90, acido levulinico, oleil oleato, poli [acido acrilico-co- butilacrilato-co-(2-etilexil)acrilato-co-vinilacetato] (5:15:75:5) Matrice adesiva (senza buprenorfina): poli [(2-etilexil) acrilato-co-glicidilmetacrilato-co (2-idrossietil) acrilato-co-vinilacetato] (68:0,15:5:27) Lamina di separazione fra le matrici adesive con e senza buprenorfina: lamina di polietilene tereftalato Strato di supporto: poliestere Rivestimento della matrice (rivestimento anteriore della matrice adesiva contenente buprenorfina): lamina di polietilen-tereftalato, siliconata Inchiostro da stampa di colore blu
11. Sovradosaggio
Buprenorfina ha un ampio margine di sicurezza. A causa del rilascio controllato di piccole quantità di buprenorfina nella circolazione sanguigna è improbabile che si raggiungano concentrazioni ematiche di buprenorfina elevate o tossiche. La massima concentrazione sierica di buprenorfina in seguito all'applicazione di buprenorfina 70 microgrammi /h cerotto transdermico è di circa 6 volte inferiore rispetto a quella ottenuta in seguito a somministrazione per via endovenosa della dose terapeutica di 0,3 mg di buprenorfina. Sintomi In linea di principio, in caso di sovradosaggio da buprenorfina, ci si deve attendere sintomi simili a quelli di altri analgesici ad azione centrale (oppioidi). Questi comprendono: depressione respiratoria, sedazione, sonnolenza, nausea, vomito, collasso cardiovascolare, miosi marcata. Trattamento Valgono le misure di emergenza generali. Le vie aeree devono essere tenute libere (aspirazione!), mantenimento della respirazione e della circolazione, a seconda dei sintomi. Naloxone ha un’utilità limitata sull’effetto di depressione respiratoria di buprenorfina. Sono necessarie alte dosi sia come boli ripetuti o come infusione (ad es., partendo da una somministrazione in bolo di 1-2 mg per via endovenosa. Dopo avere ottenuto un adeguato effetto antagonista, si raccomanda la somministrazione per infusione al fine di mantenere costanti i livelli plasmatici di naloxone). Pertanto occorre instaurare una adeguata ventilazione.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).