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Acido Ibandr Pe 150 mg compresse rivestite con film 1 compressa

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 2021
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Prezzo:
1. Indicazioni terapeutiche
Trattamento dell'osteoporosi in donne in post-menopausa soggette ad elevato rischio di frattura (vedere paragrafo 5.1). E' stata dimostrata una riduzione del rischio di fratture vertebrali, non è stata stabilita l'efficacia sulle fratture del collo del femore.
2. Posologia
Posologia: La dose raccomandata è una compressa rivestita con film da 150 mg una volta al mese. È preferibile assumere la compressa nello stesso giorno di ogni mese. Acido Ibandronico Pensa deve essere assunto dopo un digiuno notturno (di almeno 6 ore) e 1 ora prima dell'assunzione di cibi o bevande (a parte l'acqua) del mattino (vedere paragrafo 4.5) o di qualsiasi altro medicinale o integratore (compreso il calcio). Nel caso una dose venga dimenticata, va indicato alle pazienti di prendere una compressa di Acido Ibandronico Pensa da 150 mg il mattino successivo al giorno in cui si sono ricordate, a meno che non manchino meno di 7 giorni alla successiva assunzione programmata. In seguito le pazienti devono continuare ad assumere la compressa una volta al mese alla scadenza programmata inizialmente. Nel caso in cui manchino meno di 7 giorni alla successiva assunzione programmata, le pazienti devono attendere fino al giorno della successiva assunzione e quindi continuare ad assumere una compressa una volta al mese come programmato inizialmente. Le pazienti non devono assumere due compresse nella stessa settimana. Le pazienti devono ricevere un'integrazione di calcio e/o vitamina D se l'assunzione con gli alimenti è inadeguata (vedere paragrafi 4.4 e 4.5). Non è stata stabilità la durata ottimale del trattamento con bifosfonati per l’osteoporosi. La necessità di un trattamento continuativo deve essere rivalutata in ogni singolo paziente periodicamente in funzione dei benefici e rischi potenziali di Acido Ibandronico Pensa, in particolare dopo 5 o più anni d’uso. Popolazioni particolari. Pazienti con insufficienza renale: A causa della limitata esperienza clinica (vedere paragrafi 4.4 e 5.2) il trattamento con Acido Ibandronico Pensa non è raccomandato nelle pazienti con una clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min. Nelle pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata con clearance della creatinina pari o superiore a 30 ml/min non è necessario alcun aggiustamento di dose. Pazienti con insufficienza epatica: Non è richiesto alcun aggiustamento della dose (vedere paragrafo 5.2). Popolazione anziana (>65 anni): Non è richiesto alcun aggiustamento della dose (vedere paragrafo 5.2). Popolazione pediatrica: Non vi è un uso indicato nei bambini al di sotto dei 18 anni e Acido Ibandronico Pensa non è stato studiato in questa popolazione (vedere paragrafi 5.1 e 5.2). Modo di somministrazione: Per uso orale. Le compresse devono essere deglutite intere con l'aiuto di un bicchiere di acqua naturale (da 180 a 240 ml) con la paziente in posizione seduta o in piedi. L’acqua con un’alta concentrazione di calcio non deve essere usata. Se esiste una preoccupazione riguardo ai livelli di calcio potenzialmente elevati nell’acqua di rubinetto (acqua dura), si consiglia di utilizzare acqua in bottiglia con un basso contenuto di minerali. Le pazienti non devono sdraiarsi per 1 ora dopo l'assunzione di Acido Ibandronico Pensa. L'acqua è l'unica bevanda che può essere assunta con Acido Ibandronico Pensa. Le pazienti non devono né masticare né succhiare le compresse per il rischio di ulcerazioni orofaringee.
3. Controindicazioni
- Ipersensibilità all'acido ibandronico o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. - Ipocalcemia. - Anomalie dell'esofago che ritardano lo svuotamento esofageo, come stenosi o acalasia. - Incapacità di mantenere la posizione eretta in piedi o da seduti per almeno 60 minuti.
4. Avvertenze
Ipocalcemia: L'ipocalcemia deve essere corretta prima di iniziare la terapia con Acido Ibandronico Pensa. Anche altri disturbi del metabolismo osseo e minerale devono essere trattati efficacemente. Un'adeguata assunzione di calcio e vitamina D è importante in tutte le pazienti. Irritazione gastrointestinale: I bifosfonati somministrati oralmente possono causare irritazione locale del tratto superiore della mucosa gastrointestinale. A causa di questi possibili effetti irritanti e del potenziale peggioramento della patologia di base, occorre usare cautela quando Acido Ibandronico Pensa è somministrato a pazienti con problemi del tratto gastrointestinale superiore in corso (per esempio esofago di Barrett, disfagia, altre malattie esofagee, gastrite, duodenite o ulcere noti). Nelle pazienti in trattamento con bifosfonati orali sono state riportate reazioni avverse quali esofagite, ulcere esofagee ed erosioni esofagee, in alcuni casi gravi e che richiedono l'ospedalizzazione, raramente con sanguinamento o seguite da stenosi esofagee o perforazione. Il rischio di eventi avversi gravi a livello esofageo sembra essere maggiore nelle pazienti che non si sono attenute alle istruzioni per il dosaggio e/o che continuano ad assumere bifosfonati orali dopo lo sviluppo di sintomi riferibili ad irritazione esofagea. Le pazienti devono prestare particolare attenzione ed essere in grado di attenersi alle istruzioni per il dosaggio (vedere paragrafo 4.2). I medici devono essere attenti a qualsiasi segno o sintomo che segnala una possibile reazione esofagea e le pazienti devono essere informate di sospendere Acido Ibandronico Pensa e rivolgersi al medico se sviluppano disfagia, odinofagia, dolore retrosternale o insorgenza o peggioramento di pirosi. Mentre nessun aumento del rischio è stato osservato negli studi clinici controllati, vi sono state segnalazioni post-marketing di ulcere gastriche e duodenali con l'uso orale di bifosfonati, alcune delle quali gravi ed associate a complicanze. Dato che i farmaci antinfiammatori non steroidei e i bifosfonati sono entrambi associati alla comparsa di irritazione gastrointestinale, si deve usare cautela durante la somministrazione contemporanea. Osteonecrosi della mandibola: L'osteonecrosi della mandibola è stata riportata molto raramente nel contesto post-marketing in pazienti in trattamento per l'osteoporosi con Acido Ibandronico Pensa (vedere paragrafo 4.8). L'inizio del trattamento o di un nuovo ciclo di trattamento deve essere ritardato in pazienti con lesioni dei tessuti molli aperte e non guarite in bocca. Nei pazienti con fattori di rischio concomitanti si raccomanda un esame odontoiatrico con odontoiatria preventiva e una valutazione individuale del rapporto rischio-beneficio prima del trattamento con Acido Ibandronico Pensa. I seguenti fattori di rischio dovrebbero essere considerati quando si valuta il rischio per un paziente di sviluppare osteonecrosi della mandibola: - Potenza del medicinale che inibisce il riassorbimento osseo (rischio più elevato per composti altamente potenti), via di somministrazione (rischio più elevato per la somministrazione parenterale) e la dose cumulativa della terapia nel riassorbimento osseo; - Cancro, le condizioni di co-morbidità (ad esempio anemia, coagulopatie, infezioni), il fumo; - Terapie concomitanti: corticosteroidi, chemioterapia, inibitori dell'angiogenesi, radioterapia alla testa e al collo; - Scarsa igiene orale, malattia parodontale, protesi dentarie mal adattate, storia di malattie dentali, procedure odontoiatriche invasive come ad esempio estrazioni dentarie. Tutti i pazienti dovrebbero essere incoraggiati a mantenere una buona igiene orale, sottoposti di routine a controlli dentistici, e segnalare immediatamente qualsiasi sintomo orale quale la mobilità dentale, dolore o gonfiore, non-guarigione o secrezione dalle ferite durante il trattamento con Acido Ibandronico Pensa. Durante il trattamento, procedure odontoiatriche invasive devono essere eseguite solo dopo un attento esame ed essere evitati in prossimità della somministrazione di Acido Ibandronico Pensa. Il piano di gestione dei pazienti che sviluppano osteonecrosi della mandibola dovrebbe essere istituito in stretta collaborazione tra il medico curante e un dentista o un chirurgo orale con competenze in osteonecrosi della mandibola. Si deve considerare l'interruzione temporanea del trattamento con Acido Ibandronico Pensa fino a quando la condizione si risolve e si sono mitigati, ove possibile,i fattori di rischio contribuenti. Osteonecrosi del canale uditivo esterno: È stata riferita osteonecrosi del canale uditivo esterno in concomitanza con l'uso di bisfosfonati, prevalentemente in associazione a terapie di lungo termine. Tra i possibili fattori di rischio dell'osteonecrosi del canale uditivo esterno sono inclusi l'uso di steroidi e la chemioterapia e/o fattori di rischio locali quali infezione o trauma. L'eventualità di osteonecrosi del canale uditivo esterno deve essere valutata in pazienti trattati con bisfosfonati che presentano sintomi a carico dell'orecchio, tra cui infezioni croniche dell'orecchio. Fratture atipiche del femore: Sono state riportate fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore, principalmente in pazienti in terapia da lungo tempo con bifosfonati per l’osteoporosi. Queste fratture trasversali o oblique corte, possono verificarsi in qualsiasi parte del femore a partire da appena sotto il piccolo trocantere fino a sopra la linea sovracondiloidea. Queste fratture si verificano spontaneamente o dopo un trauma minimo e alcuni pazienti manifestano dolore alla coscia o all’inguine, spesso associato a evidenze di diagnostica per immagini di fratture da stress, settimane o mesi prima del verificarsi di una frattura femorale completa. Le fratture sono spesso bilaterali; pertanto nei pazienti trattati con bifosfonati che hanno subito una frattura della diafisi femorale deve essere esaminato il femore controlaterale. È stata riportata anche una limitata guarigione di queste fratture. Nei pazienti con sospetta frattura atipica femorale si deve prendere in considerazione l’interruzione della terapia con bifosfonati in attesa di una valutazione del paziente basata sul rapporto beneficio rischio individuale. Durante il trattamento con bifosfonati i pazienti devono essere informati di segnalare qualsiasi dolore alla coscia, all’anca o all’inguine e qualsiasi paziente che manifesti tali sintomi deve essere valutato per la presenza di un’incompleta frattura del femore. Insufficienza renale: A causa della limitata esperienza clinica, Acido Ibandronico Pensa non è raccomandato nelle pazienti con una clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min (vedere paragrafo 5.2). Intolleranza al galattosio: Questo medicinale contiene lattosio. Le pazienti affette da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
5. Interazioni
Prodotto medicinale - interazione con il cibo : La biodisponibilità orale dell'acido ibandronico è generalmente ridotta dalla presenza di cibo. In particolare, i prodotti contenenti calcio, tra cui il latte, e altri cationi polivalenti (quali alluminio, magnesio e ferro), possono interferire con l'assorbimento di Acido Ibandronico Pensa, il che è in accordo con quanto rilevato negli studi sull'animale. Le pazienti, perciò, devono assumere Acido Ibandronico Pensa dopo un digiuno notturno (almeno 6 ore) e continuare a digiunare per 1 ora dopo l'assunzione di Acido Ibandronico Pensa (vedere paragrafo 4.2). Interazioni con altri medicinali : Le interazioni metaboliche non sono considerate probabili, dato che l'acido ibandronico non inibisce i principali isoenzimi epatici umani del citocromo P450 ed è stato dimostrato che non induce il sistema dei citocromi epatici P450 nei ratti (vedere paragrafo 5.2). L'acido ibandronico è eliminato solamente con l'escrezione renale e non è sottoposto ad alcuna biotrasformazione. Integratori a base di calcio, antiacidi e alcuni prodotti medicinali per via orale che contengono cationi polivalenti: Gli integratori a base di calcio, gli antiacidi e alcuni farmaci orali contenenti cationi polivalenti (quali alluminio, magnesio e ferro) possono interferire con l'assorbimento di Acido Ibandronico Pensa. Pertanto le pazienti non devono assumere altri prodotti medicinali per via orale per almeno 6 ore prima di assumere Acido Ibandronico Pensa e per 1 ora dopo l'assunzione di Acido Ibandronico Pensa Acido acetilsalicilico e FANS: Dato che l’acido acetilsalicilico, i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) e i bifosfonati sono associati a irritazione gastrointestinale, deve essere prestata cautela durante la somministrazione concomitante (vedere paragrafo 4.4). H2 bloccanti o inibitori della pompa protonica: Delle oltre 1500 pazienti arruolate nello studio BM 16549, che metteva a confronto un regime posologico mensile con uno giornaliero di acido ibandronico, il 14% e il 18% assumeva bloccanti dei recettori H2 istaminergici o inibitori della pompa protonica, rispettivamente dopo uno e due anni. Tra queste pazienti, l'incidenza di eventi a carico del tratto superiore dell'apparato gastrointestinale in quelle trattate con 150 mg di acido ibandronico una volta al mese è risultata simile a quella nelle pazienti trattate con 2,5 mg di acido ibandronico al giorno. In volontari maschi sani e donne in post-menopausa, la ranitidina per via endovenosa ha determinato un aumento della biodisponibilità dell'acido ibandronico del 20% circa, probabilmente come risultato della ridotta acidità gastrica. Dato che questo aumento, comunque, è nell'ambito della normale variabilità della biodisponibilità dell'acido ibandronico, non sono ritenuti necessari aggiustamenti di dose quando Acido Ibandronico Pensa viene somministrato in concomitanza con H2-antagonisti o altre sostanze attive che aumentano il pH gastrico.
6. Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza: Le più gravi reazioni avverse segnalate sono reazione / shock anafilattico, fratture atipiche del femore, osteonecrosi della mandibola, irritazione gastrointestinale, infiammazione oculare (vedere paragrafo “Descrizione di reazioni avverse selezionate” e paragrafo 4.4). Le reazioni avverse più frequentemente riportate sono artralgia e sintomi simil-influenzali. Questi sintomi sono di solito in concomitanza con la prima dose, generalmente di breve durata, di intensità lieve o moderata, e di solito si risolvono proseguendo il trattamento senza bisogno di interventi terapeutici (vedere il paragrafo “Malattia simil-influenzale”). Tabella delle reazioni avverse: Nella tabella 1 è presentato un elenco completo delle reazioni avverse note. La sicurezza di 2,5 mg al giorno di acido ibandronico somministrato per via orale è stata valutata su 1251 pazienti trattate nel corso di 4 studi clinici controllati verso placebo, di cui la maggior parte dei pazienti proveniva dallo studio pivotale sulle fratture della durata di tre anni (MF 4411). In uno studio della durata di due anni su donne in post-menopausa affette da osteoporosi (BM 16549), la sicurezza complessiva di 150 mg di acido ibandronico una volta al mese è risultata simile a quella di 2,5 mg di acido ibandronico al giorno. La percentuale complessiva delle pazienti che hanno riportato una reazione avversa è stata del 22,7% e 25,0% con la somministrazione di 150 mg di acido ibandronico una volta al mese, rispettivamente dopo uno e due anni. Le reazioni avverse nella maggioranza dei casi non hanno comportato l'interruzione del trattamento. Le reazioni avverse sono elencate secondo la Classificazione MedDRA sistemica organica. Le frequenze sono definite come: molto comune (>1/10), comune (≥1/100 - <1/10), non comune (≥1/1.000 - <1/100), raro (≥1/10.000 - <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere stimata sulla base dei dati disponibili. All'interno di ciascun gruppo di frequenza, le reazioni avverse sono presentate in ordine decrescente di gravità. Tabella 1: reazioni avverse verificatesi in donne in post-menopausa in trattamento con Acido Ibandronico Pensa 150mg una volta al mese o con acido ibandronico 2,5mg al giorno negli studi di fase III BM16549 eMF4411e nell’esperienza successiva alla commercializzazione.
Classificazione sistemica organica Comune Non comune Raro Molto raro
Disturbi del sistema immunitario   Esacerbazione dell’asma Reazione di ipersensibilità Reazione anafilattica / shock anafilattico*
Patologie del sistema nervoso Cefalea Capogiro    
Patologie dell’occhio     Infiammazione oculare *  
Patologie gastrointestinali * Esofagite, gastrite, malattia da reflusso gastroesofageo, dispepsia, diarrea, dolore addominale, nausea Esofagite incluse ulcerazioni esofagee o stenosi e disfagia, vomito, flatulenza Duodenite  
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Rash   Angioedema, edema facciale, orticaria Sindrome di Stevens-Johnson, Eritema Multiforme,Dermatite bollosa
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Artralgia, mialgia, dolore muscoloscheletrico, crampi muscolari, rigidità muscoloscheletrica Lombalgia Fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore Osteonecrosi della mandibola *, osteonecrosi del canale uditivo esterno (reazione avversa per la classe dei bisfosfonati).
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Malattia simil-influenzale * Affaticamento    
** Per ulteriori informazioni si veda sotto. identificate durante l’esperienza successiva alla commercializzazione. Descrizione delle reazioni avverse selezionate. Eventi avversi gastrointestinali: Nello studio sul trattamento mensile sono state incluse pazienti con anamnesi positiva per patologie gastrointestinali, comprese le pazienti affette da ulcera peptica, in assenza di sanguinamento o ricovero ospedaliero recente, e le pazienti affette da dispepsia o reflusso sotto controllo farmacologico. Per queste pazienti non sono emerse differenze nell'incidenza degli eventi avversi a carico del tratto superiore dell'apparato gastrointestinale tra il regime terapeutico con 150 mg una volta al mese e quello con 2,5 mg al giorno. Malattia simil-influenzale: La malattia simil-influenzale comprende eventi segnalati come reazioni di fase acuta o sintomi quali mialgia, artralgia, febbre, brividi, affaticamento, nausea, perdita dell'appetito o dolore alle ossa. Osteonecrosi della mandibola: Sono stati riportati casi di osteonecrosi della mandibola, principalmente in pazienti oncologici trattati con medicinali che inibiscono il riassorbimento osseo, come l'acido ibandronico (vedere paragrafo 4.4.) Casi di osteonecrosi della mandibola sono stati riportati nel contesto post-marketing per l'acido ibandronico.Infiammazione oculare: Con l’utilizzo dell’acido ibandronico, sono stati riportati eventi infiammatori oculari come uveiti, episcleriti e scleriti. In alcuni casi, questi eventi non si sono risolti fino alla sospensione della terapia con acido ibandronico. Reazioni anafilattiche/shock: Casi di reazioni anafilattiche/shock, inclusi casi fatali, sono stati riportati in pazienti trattati con acido ibandronico per via endovenosa. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
7. Gravidanza e allattamento
Gravidanza: Acido Ibandronico Pensa deve essere usato solo da donne in post-menopausa e non deve essere preso da donne in età fertile. Non vi sono dati adeguati provenienti dall'uso dell'acido ibandronico in donne in gravidanza. Gli studi condotti nei ratti hanno evidenziato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto.Acido Ibandronico Pensa non deve essere usato durante la gravidanza. Allattamento: Non è noto se l'acido ibandronico sia escreto nel latte materno umano. Studi condotti su ratti femmine che allattavano hanno mostrato bassi livelli di acido ibandronico nel latte materno dopo la somministrazione endovenosa. Acido Ibandronico Pensa non deve essere usato nelle pazienti che allattano. Fertilità: Non ci sono dati sugli effetti di acido ibandronico sugli esseri umani. In studi riproduttivi nei ratti per via orale, l'acido ibandronico ha ridotto la fertilità. In studi su ratti utilizzando la somministrazione endovenosa, ad alte dosi giornaliere l'acido ibandronico ha ridotto la fertilità (vedere paragrafo 5.3).
8. Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione.
9. Principio attivo
Ciascuna compressa rivestita con film contiene 150 mg di acido ibandronico (come sodio ibandronato monoidrato). Eccipienti con effetto noto Ciascuna compressa rivestita con film contiene 88,60 mg di lattosio monoidrato. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
10. Eccipienti
Nucleo della compressa: Lattosio monoidrato, Cellulosa microcristallina, Croscarmellosa sodica, Magnesio stearato, Silice colloidale anidra. Rivestimento della compressa: Idrossipropilcellulosa, Titanio diossido E171, Macrogol 6000.
11. Sovradosaggio
Non si hanno a disposizione informazioni specifiche sul trattamento del sovradosaggio con Acido Ibandronico Pensa. Comunque, sulla base delle conoscenze di questa classe di medicinali, il sovradosaggio orale può determinare reazioni avverse nel tratto gastrointestinale superiore (quali disturbi di stomaco, dispepsia, esofagite, gastrite o ulcera) o ipocalcemia. Latte o antiacidi devono essere somministrati per legare Acido Ibandronico Pensa e ogni reazione avversa deve essere trattata sintomaticamente. Proprio per il rischio di irritazione esofagea, non deve essere indotto il vomito e la paziente deve rimanere in posizione eretta.
Le informazioni pubblicate in questa pagina riportano informazioni farmaceutiche (Foglietto Illustrativo e Caratteristiche principali del Farmaco), sono da intendersi a solo scopo illustrativo; non intendono e non devono sostituirsi alle opinioni del medico. Per informazioni complete e sempre aggiornate su questo farmaco si consiglia di consultare il portale dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).