Oltre a generare pericolosi danni alla salute, l’inquinamento può avere delle pesanti ripercussioni anche sulla pelle.
Cerchiamo di indagare più da vicino, dunque, gli effetti negativi che può avere lo smog sulla cute.
L’inquinamento indebolisce la barriera cutanea
L’epidermide è lo strato più esterno della pelle: esso va a formare una sorta di scudo naturale capace di mantenere l’idratazione e respingere batteri e allergeni.
Quando lo smog raggiunge livelli molto alti, è possibile che influenzi i lipidi presenti nella barriera cutanea – andando a creare piccole fessure tra le cellule del derma.
In questo modo, l'umidità fuoriesce dagli strati più profondi della pelle, causando problemi alla cute e rendendola:
- secca;
- spenta.
Per una barriera cutanea così danneggiata, inoltre, sarà più complesso impedire il passaggio di sostanze tossiche ed allergeni: in questo modo, sarà favorita l’insorgenza di infiammazioni, episodi allergici o infezioni.
È proprio per questo motivo che risulta fondamentale mantenere un microbioma cutaneo sano ed equilibrato, capace di rendere la barriera cutanea ancora più forte.
Lo smog danneggia il microbioma cutaneo
Le particelle di smog hanno la capacità di depositarsi fisicamente sulla pelle, andando a ostruire i pori e intrappolando i batteri all'interno.
In questo modo l’ambiente cutaneo, privato di ossigeno, diventerà oleoso e sarà predisposto per la crescita del Cutibacterium acnes – il principale ceppo batterico responsabile dell'acne.
L’inquinamento, insieme ad alcuni fattori ambientali, può ridurre la qualità del microbioma cutaneo – naturalmente popolato da batteri, funghi e virus.
Alcuni di questi microrganismi sono, però, molto utili e aiutano a combattere i batteri nocivi mantenendosi in equilibrio con il sistema immunitario.
Lo scioglimento di questo equilibrio permette la proliferazione di germi potenzialmente dannosi che possono portare:
- irritazioni;
- secchezza;
- malattie infiammatorie.
Apporta un maggiore stress ossidativo
Come già accennato, gli agenti inquinanti trasportati dallo smog non si limitano a depositarsi sulla pelle, ma riescono a penetrare in profondità.
Questi vanno a consumare le naturali difese antiossidanti (fondamentali per mantenere la strutta della pelle), alterando il naturale ciclo di produzione di collagene ed elastina.
In questo modo:
- si andranno a formare rughe sottili e marcate;
- la pelle apparirà grigiastra e spenta.
Lo stress ossidativo che avviene di conseguenza concorre a frammentare e indebolire le fibre di collagene, mentre le cellule produttrici di melanina aumentano il loro lavoro causando macchie scure.
La pelle viene inoltre privata di vitamine essenziali, causando:
- un ulteriore danno alle fibre di collagene;
- un ricircolo dannoso di radicali liberi.
A causa dell’inquinamento si invecchia più velocemente
L'inquinamento ambientale può essere additato come uno dei maggiori antagonisti della pelle: esso, infatti, favorisce il mantenersi di uno stato infiammatorio cronico che peggiora i segni dell'invecchiamento cutaneo.
Queste ossidazioni possono essere causate, appunto, dagli agenti inquinanti che attaccano le cellule, il loro DNA e i componenti lipidici e proteici.
In tal senso, la pelle apparirà:
- sensibile;
- più reattiva;
- secca;
- con maggiori segni di invecchiamento (a lungo termine).
Lo smog presente nell’ambiente quotidiano risulta, quindi, essere un’importante fonte di stress cutaneo.
Aumenta il numero di dermatiti da inquinamento
Tra gli effetti più devastanti che lo smog può avere sulla pelle vi è quello dell’aumento delle dermatiti.
Dopo la rottura dei legami che tengono unite le cellule più superficiali, si creano delle micro fessure che rendono la pelle più esposta alle aggressioni esterne.
I germi, dunque, penetrano più facilmente in profondità, creando reazioni allergiche che generano dermatiti.
In soggetti con la cute particolarmente delicata possono, quindi, comparire:
- pelle arrossata;
- prurito;
- bruciore;
- piccole vescicole pruriginose.