I piercing sono ormai diventati un pratica decorativa molto diffusa, ma esistono alcune circostanze in cui il corpo non li tollera e cerca di espellerli.
Cerchiamo di scoprire il perché di questo fenomeno e come prevenirlo.
Che cos’è il rigetto?
Il corpo umano è dotato di un efficace sistema di difesa in grado proteggere da potenziali minacce e da tutto ciò che viene visto come un corpo estraneo: è questo il caso dei piercing.
È possibile, quindi, che nel momento in cui venga inserita questa decorazione, l’organismo possa avviare il processo di difesa spingendo il piercing verso l'esterno e provocando la chiusura del foro in modo graduale.
Ciononostante, è importante sottolineare che il rischio di rigetto è variabile; le superfici del corpo con più alta probabilità di intolleranza sono:
Quelli sulla cartilagine, invece, hanno un rischio molto basso.
Bisogna comunque dire che ogni individuo ha caratteristiche e sensibilità personali, il che significa che il rigetto è un fenomeno strettamente soggettivo e imprevedibile.
Prima di decidere di farsi un piercing, è fondamentale prendere in considerazione questi fattori e consultarsi con un professionista esperto nel settore.
È essenziale valutare attentamente le proprie caratteristiche fisiche, la zona in cui si desidera fare il piercing e la possibile reazione del corpo per ridurre al minimo i rischi di rigetto e complicazioni.
Le cause del rigetto del piercing
Le cause che portano al rigetto del piercing possono essere:
- materiale non adeguato della decorazione stessa che scatena reazioni allergiche;
- scorretta igiene e insufficiente pulizia del piercing;
- inserimento troppo superficiale.
L'aspetto principale da tenere a mente riguarda la scelta del materiale con cui è realizzato il piercing: quello anallergico permette una migliore tolleranza da parte dell’organismo e riduce significativamente il rischio di rigetto.
I materiali consigliati sono:
- acciaio chirurgico;
- vetro;
- titanio.
Un’altra motivazione per cui può insorgere il rigetto del piercing risiede nella forma e nel peso del gioiello utilizzato: più e voluminoso e pesante, più può essere mal tollerato.
Infine, anche la forma del piercing è importante: è consigliabile optare per una barra perfettamente dritta o leggermente curva.
I sintomi del rigetto del piercing
È fondamentale prestare attenzione al corpo e riconoscere i segnali di un potenziale rigetto del piercing.
Ecco come è possibile riconoscere questa condizione:
- allargamento del foro: occorre controllare attentamente le dimensioni del foro e, se si notano ingrandimenti anomali, potrebbe essere un segnodi rigetto;
- piercing spostato rispetto alla posizione originale: se ci si rende conto che il gioiello sembra essersi spostato rispetto alla sua posizione primaria, è possibile che il corpo stia cercando di rigettarlo;
- si presentano rossore, gonfiore, irritazione o dolore al tatto: si tratta di sintomi comuni di un rigetto (anche in caso di infezione) e si potrebbe notare anche una tensione o un aumento di calore sulla zona intorno al piercing;
- fuoriuscita di liquido dal foro: la formazione di pus, un liquido sieroso e vischioso, può essere indicativo di un rigetto (ma anche di infezione) – attenzione anche alle crosticine insolite.
Ogni sospetto di infezione deve essere valutato da un medico che potrà impostare una cura, soprattutto i sintomi come febbre, nausea o vomito vanno valutati subito da un medico.
Come curare il rigetto del piercing
In caso di rigetto, è sempre importantissimo richiedere il parere del medico: nelle prime ore è possibile ricorrere ad impacchi di fisiologica sterile ed possibile rimuovere il pus usando un cotton fioc inumidito con sapone antisettico (ripetendo il procedimento due volte al giorno).
Tuttavia, se il problema persiste o se si sviluppa la febbre, è fondamentale consultare un medico per evitare eventuali complicazioni, anche serie.
Il medico potrà prescrivere:
- creme antibiotiche per l'applicazione locale;
- antibiotici da assumere per bocca.
Durante il periodo di trattamento, è buona cosa evitare l'esposizione a sole, sabbia, acqua delle piscine e l'utilizzo di cosmetici sulla zona infetta; inoltre, è importante non rimuovere mai il piercing per un periodo superiore al necessario per la sua pulizia.
Altri consigli pratici possono essere:
- evitare di toccare l'area con le mani sporche;
- non utilizzare prodotti che potrebbero provocare infezioni;
- rivolgersi ad un medico per chiedere una crema specifica da applicare sulla zona;
- non tentare di rimuovere autonomamente il piercing per evitare possibili complicazioni come la formazione di cisti. Consultate sempre un piercer esperto che saprà monitorare la situazione adeguatamente;
- in caso di reazioni o infezioni particolarmente gravi o febbre, consultate il medico curante o recarsi al pronto soccorso.
Prevenzione del rigetto del piercing
Ecco alcuni consigli su come poter prevenire il rigetto del piercing:
- scegliere un professionista esperto nel tipo di piercing che si desidera fare, esaminare attentamente il suo portfolio e raccogliere informazioni sulla sua esperienza e qualifiche professionali;
- evitare di toccare il piercing con le mani sporche;
- evitare di danneggiare il piercing o di utilizzare prodotti per capelli o abbigliamento troppo stretto che possano irritare la zona;
- fare attenzione al tipo di gioiello: i piercing che attraversano il tessuto devono essere dotati di una barra dritta o leggermente curva, mentre quelli per le perforazioni superficiali richiedono gioielli specifici. Alcuni professionisti ritengono che il titanio e il vetro abbiano un rischio di rigetto inferiore rispetto all'acciaio, poiché il corpo li tollera meglio;
- assicurarsi che il calibro del gioiello sia abbastanza largo: in genere, i calibri standard sono 14 o 16, mentre quelli più piccoli tendono a dare problemi più facilmente. È opportuno scegliere il calibro più grande possibile per la zona che si intende perforare. Per alcune parti del corpo, come la lingua, molti professionisti suggeriscono almeno un calibro 12;
- se si pensa che il corpo stia rigettando il gioiello, non provare a rimuoverlo da solo; meglio recarsi da un professionista qualificato per procedere alla rimozione. Un'infezione trattata da personale non esperto potrebbe chiudersi creando una cisti (o peggio). Seguire sempre le istruzioni del piercer e rivolgersi a lui in caso di dubbi o problemi durante la guarigione del piercing;
- prendersi cura del piercing, lavandolo quotidianamente con acqua e sapone e applicando una soluzione a base di acqua e sale, meglio se fisiologica sterile.