È una vitamina liposolubile che svolge un ruolo importante nell'aiutare il sangue a coagularsi, evitando casi di sanguinamento eccessivo. Secondo alcuni studi questa vitamina può collaborare nel mantenere forti le ossa delle persone anziane, ma non c’è ancora certezza scientifica su queste ipotesi.
A differenza di molte altre vitamine, la vitamina K non è utilizzata come integratore alimentare.
Questa vitamina, in realtà, è formata da un gruppo di composti: vitamina K1(verdure) e vitamina K2 (carni, formaggi e uova) sono i principali.
Livelli bassi di vitamina K possono aumentare il rischio di sanguinamenti incontrollati.
Mentre queste carenze di vitamina K sono abbastanza rare negli adulti, nei neonati sono invece molto frequenti. Ecco perché, sempre più spesso, viene effettuata un’iniezione di vitamina K a molti neonati alla nascita, così da ristabilire il giusto dosaggio di questa vitamina all’interno dell’organismo, per evitare pericolose complicazioni e scompensi.
Una carenza di vitamina K è molto rara, ma può verificarsi in caso di:
In tutti questi casi potrebbe essere utile ricorrere ad integratori di vitamina K.
Chi soffre per carenza di vitamina K è più soggetto ad avere lividi o sanguinamenti improvvisi.
Buone fonti alimentari naturali di vitamina K sono:
Effetti collaterali collegati all’assunzione di vitamina K sono abbastanza rari.
Con il consumo di alte dosi non sono, però, esclusi pericoli.
I ricercatori finora non hanno fissato una dose massima di sicurezza.
Diversi sono i farmaci che possono interferire con gli effetti della vitamina K:
Insieme a questi farmaci si consiglia di non utilizzare integratori di vitamina K.
È sempre importante mantenere costante il livello di vitamina K nel sangue.
La dose giornaliera raccomandata di vitamina dipende, di solito, da tre fattori: il sesso, l’età e lo stato di salute generale del soggetto.