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Tisane (infusi e decotti)

Nutrizione Omeopatia
Tisane (infusi e decotti)

Differenza tra tisane, infusi e decotti

Spesso si pensa che esista una differenza tra tisane e infusi o tra tisane e decotti, mentre non è così. L’unica esistente è la differenza tra infuso e decotto.

Le tisane sono preparati estemporanei a base di acqua, che si ottengono miscelando parti di vegetali, fresche o essiccate. Esse a loro volta contengono:

  • un principio attivo, cioè una sostanza in grado di svolgere un’attività biologica, chiamato anche rimedio cardinale;
  • sostanze che aiutano l’assorbimento del principio attivo, chiamate anche rimedio sinergico, cioè delle sostanze biologicamente attive, all’interno di radici, semi, gemme, foglie, frutti, fiori o corteccia;
  • sostanze che migliorano aspetto e odore della tisana, chiamate anche complemento.
In una tisana possono essere presenti diverse piante medicinali contemporaneamente, ma è consigliabile non mescolarne più di 5 o 6, perché si corre il rischio di ridurre l’attività dei principi attivi. Esistono, tuttavia, alcune eccezioni, ad esempio le tisane depurative e le tisane espettoranti che possono contenere più vegetali diversi.

In base alla metodologia di preparazione di una tisana, si distinguono:

  • i decotti;
  • gli infusi. 
Le tisane terapeutiche sono incluse nella Farmacopea Ufficiale Italiana, il codice farmacologico di riferimento nel nostro Paese. Nella Farmacopea sono indicate le erbe o le altre parti vegetali con attività biologica e le modalità di preparazione di infuso o decotto, al fine di ottenere l’effetto terapeutico.

Decotto

Il decotto è una preparazione liquida che si ottiene ponendo in acqua le parti vegetali che contengono uno o più principi attivi, portando ad ebollizione.

L’ebollizione continua per diverso tempo e il processo, chiamato decozione, è adatto per estrarre i principi attivi da parti vegetali compatte (di natura lignea o meno), ad esempio:

  • legno di sandalo;
  • corteccia di ippocastano;
  • radici di echinacea, liquirizia, noce, ortica, rabarbaro, pungitopo;
  • foglie di carciofo, gingko, matè, noce, malva, ortica, verbasco;
  • cauli di esquiseto;
  • bulbi di cipolla;
  • buccia di melanzana;
  • tallo di lichene;
  • frutti di biancospino, alchechengi, sorbo.
Infuso

A differenza del decotto, l'infuso è adatto per estrarre i principi attivi idrosolubili da tessuti vegetali più teneri, come erbe aromatiche, fiori, foglie o gemme, ad esempio da:

  • Lauro;
  • Arancio;
  • Tè;
  • Assenzio;
  • Malva;
  • Melissa;
  • Origano;
  • Salvia;
  • Camomilla;
  • Sambuco;
  • Timo;
  • Finocchietto.
Se abbastanza tenere, si possono usare anche le radici di certe piante, come:

  • Rabarbaro;
  • Genziana;
  • Valeriana.
Inoltre, l’infusione è il metodo migliore per estrarre principi attivi volatili o che possono essere alterati dal calore prolungato e intenso (cioè dalla decozione). Nell'infuso l'acqua bollente viene versata sulle erbe, che non vengono quindi bollite insieme all'acqua.

A cosa servono infusi e decotti

Gli effetti prodotti dalle tisane, siano esse infusi o decotti, non sono risolutivi per una determinata affezione, soprattutto se si parla di patologia cronica, ma sono utili a ridurre la sintomatologia e contribuiscono alla prevenzione di altri disturbi.

L’assunzione delle tisane terapeutiche è consigliata 3-4 volte al giorno, solitamente a stomaco vuoto, tranne nel caso in cui contengano sostanze con effetti irritanti per la mucosa gastrica o intestinale.

Tra i disturbi che si possono prevenire o curare con le tisane vi sono:

In alcuni casi, le tisane vengono usate anche come adiuvanti della terapia farmacologica per malattie croniche come:

Decotto

Il decotto è particolarmente utile per smorzare i sintomi acuti di un malessere o di una malattia, perché i principi attivi sono assorbiti in maniera rapida dall’organismo.

Inoltre, possono essere anche destinati ad uso topico.

Infuso

Come il decotto, anche l’infuso è utile a prevenire e curare alcuni disturbi sia acuti che cronici. Tuttavia, l’infuso si presta anche ad essere consumato senza perseguire uno scopo terapeutico. Con tempi di infusione molto brevi (2-3 minuti), si possono liberare solo i principi aromatici e gustare così una bevanda piacevole.

Le tisane commerciali, infatti, non sono considerate tisane terapeutiche perché il loro tempo di infusione è sufficiente solo ad estrarre le sostanze aromatiche e non i principi attivi; un esempio di questo utilizzo è l’infuso di foglie di tè (tè nero, tè verde, tè aromatico). Se l’infusione delle foglie di tè si prolunga per un tempo sufficiente ad estrarre tutti i principi attivi, invece, si ottiene un effetto eccitante.

Benefici delle tisane

Le tisane, in generale, aiutano a:

  • contrastare alcuni fastidi acuti o cronici;
  • prevenire certi disturbi. 
Ogni erba o parte vegetale impiegata per la preparazione ha specifiche proprietà, che derivano dai principi attivi contenuti. Si ottengono, dunque, benefici diversi in base alla pianta impiegata. Esistono, infatti, tra le altre:

  • tisane rilassanti;
  • tisane calmanti;
  • tisane depurative;
  • tisana drenanti;
  • tisane bruciagrassi;
  • tisane disintossicanti.
Inoltre, il metodo di preparazione di una tisana influisce anche sull’effetto che essa produce nell’organismo, cioè a partire dalla stessa parte di una pianta si possono ottenere effetti diversi a seconda che il principio attivo sia estratto per decozione o per infusione, ad esempio:

  • l’infuso di esquiseto è diuretico;
  • il decotto di esquiseto è rimineralizzate.
Benefici del decotto

Un decotto per la tosse, come quello di fichi secchi, ad esempio, aiuta a placare questo fastidioso sintomo comune a diverse affezioni respiratorie. Allo stesso modo, è possibile preparare un decotto per il raffreddore e ricevere sollievo da questo spiacevole malanno stagionale.

Come detto, alcuni decotti si prestano anche all’applicazione topica e se ne possono trarre diversi benefici: ad esempio, il decotto di timo è utilizzato per curare ferite e piaghe cutanee, il decotto di ortica come antireumatico.

Benefici dell'infuso

Anche per gli infusi vale il principio per cui le proprietà e i benefici cambiano in base alla pianta impiegata. L’infuso, inoltre, si presta ad essere consumato come una semplice bevanda calda aromatica, favorendo comunque il rilassamento psicologico.

Tisane fai da te

Per la preparazione delle tisane è importante avere gli strumenti adeguati:

  • dosatore per l’acqua e bilancia per pesare le parti vegetali;
  • recipiente idoneo (i migliori recipienti da utilizzare sono quelli a chiusura ermetica o alti e con un coperchio di dimensioni adeguate, in modo da non disperdere i principi attivi volatili.);
  • colino;
  • tazza.
Se non si dispone di recipienti idonei, ci si può procurare un pentolino e un piattino. Escludere però i recipienti o pentolini di ferro e rame e le tazze di plastica.mInoltre:

  • devono essere rispettate le proporzioni tra vegetale e acqua: 3-5 g di parti di vegetale per 100 ml di acqua (vi sono comunque delle eccezioni);
  • è consigliabile usare acqua oligominerale, per evitare la precipitazione dei principi attivi.
Decotto

La ricetta del decotto prevede di:

  • polverizzare o triturare o frantumare le parti utili della pianta (talvolta anche per metterle a macero in acqua fredda per qualche ora, se sono particolarmente dure);
  • porre tutto in acqua e farla bollire;
  • far durare l’ebollizione poco più di 5 minuti fino a 30 minuti (il tempo dipende da quanto è dura la parte vegetale impiegata), affinché i principi attivi siano ceduti dal vegetale all’acqua;
  • filtrare il preparato e comprimere il residuo, dopo l’ebollizione;
  • lasciar intiepidire per qualche minuto il decotto, prima di consumarlo, poggiando un piattino sulla tazza per evitare la dispersione dei principi attivi. 
Infuso

Per preparare un infuso:

  • sminuzzare le erbe o le altre parti del vegetale in un recipiente;
  • aggiungere acqua bollente, senza proseguire l’ebollizione;
  • lasciare 10-15 minuti, coprendo con un piattino;
  • far intiepidire e filtrare con garza o ovatta;
  • aggiungere acqua calda con cui lavare il residuo nel filtro;
  • far intiepidire prima di consumarlo, poggiando un piattino sulla tazza.
Talvolta può essere necessario preparare l’infuso con acqua a temperatura inferiore a quella di ebollizione, poiché i principi attivi di alcuni vegetali sono particolarmente sensibili al calore.

Tisane in gravidanza

Tè e tisane e gravidanza sono ammessi, ma con qualche cautela o precauzione. Sono ottime la camomilla, la melissa o il rooibos (il tè rosso africano). Le tisane, in generale, sono preferibili al tè, che deve essere assunto con moderazione (perché contiene caffeina).

Tra i vanno favoriti il tè verde è quello bianco; tra le tisane, in genere, quelle facilmente reperibili al supermercato, a base di menta, malva, finocchio e ortica, non hanno controindicazioni.

Da evitare tè o tisane con proprietà lassative o a base di salvia o anice, che possono alterare alcuni equilibri ormonali e possono incidere sul feto attraversando la placenta.

In ogni caso, è sempre opportuno consultare il proprio medico.
Valentina Fratoni Nutrizionista
Valentina Fratoni
nutrizionista

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