Il sale, o cloruro di sodio, si trova abbondantemente in natura. La maggior del sale è disciolto in acqua, a formare acqua marina; mentre la restante parte si trova allo stato solido in giacimenti di terraferma.
I processi di produzione variano a seconda della forma in cui il cloruro di sodio è disponibile, e si possono suddividere principalmente in tre tipologie:
Il sale è un elemento indispensabile alla vita e, da sempre, legato inscindibilmente alla storia dell’umanità ed al suo sviluppo.
Utilizzato fin dall’antichità per l’alimentazione e la conservazione degli alimenti, oggi è presente nella composizione della maggior parte dei cibi.
Ma il sale, oltre a essere un elemento essenziale per l'organismo, può diventare una minaccia per la salute, sia per gli adulti che, ancor di più, per i bambini.
Un consumo eccessivo di sodio può portare danni al sistema cardiovascolare; è noto che l’abuso di sale riesce a irrigidire le pareti di vasi e arterie e danneggiare il cuore, può causare pressione alta, prestazioni fisiche ridotte, ritenzione idrica, declino della salute in generale, incapacità di gustare il cibo allo stato naturale.
Il sale è negativo per tutti gli organi del nostro organismo come i reni, infatti alte concentrazioni di sodio riducono la funzionalità renale.
Comunque, il sale è presente in molti alimenti lavorati per esempio anche pane e cereali piatti pronti ne contengono in abbondante quantità.
Mangiare senza sale o con poco sale migliora sicuramente la salute. La dose giornaliera di sale da non superare per mantenersi in linea e in buona salute è stimata, per un adulto di peso medio e senza patologie a carico, in circa 2.5 grammi al giorno, mentre in presenza di particolari patologie è bene ridurne ulteriormente il consumo giornaliero sino ad arrivare alla totale o quasi eliminazione.
Le principali fonti di sale nell’alimentazione quotidiana sono il sale da tavola, i conservanti e gli additivi alimentari, alcuni farmaci di utilizzo frequente o per automedicazione, come antiacidi, lassativi e sciroppi per la tosse, il cibo da fast-food come panini, hamburger, patatine fritte.
Altre fonti di sale sono inoltre i cibi affumicati e quelli conservati in salamoia, le olive sotto sale, le carni e i pesci più grassi, come l’agnello, il maiale, l’anatra e il salmone. Il consiglio di limitare l’assunzione di sodio non vale solo per gli adulti, ma anche per i più piccoli.
I genitori devono assolutamente evitare di aggiungere sale alle preparazioni riservate ai bambini. Nei bambini si consiglia la totale assenza di sale aggiunto fino ai 9 mesi, poi non più di 2 grammi fino ai 2 anni, per poi uniformarsi gradualmente ai quantitativi previsti per gli adulti, dai 7 anni in su.
Per ridurre il sale nell'alimentazione occorre:
In natura esistono vari tipi di sale, ognuno dei quali ha le proprie caratteristiche; ecco i più noti: