Cos’è la passiflora?
La
passiflora, anche chiamata
passiflora incarnata,
è una pianta che fa parte della famiglia delle Passifloraceae, che comprende oltre 500 specie diverse. La passiflora è originaria dei climi caldi del Nord e del Sud America, anche se la coltivazione della passiflora è ormai diffusa in tutto il mondo.
I nativi americani utilizzano da secoli la passiflora come alimento, come bevanda e per scopi terapeutici, ancor prima che l’uso della passiflora si diffondesse anche in Europa, dove la specie maggiormente coltivata è la cosiddetta Passiflora cearulea, capace di resistere anche agli inverni più rigidi.
Frutto della passiflora
Il
frutto della passiflora,
meglio conosciuto oggi come frutto della passione, è un frutto tropicale, diffusosi alle nostre latitudini solo più recentemente, con la crescente importazione di frutta esotica.
Molto gustoso, si mangia con un cucchiaino, dividendo il frutto, che presenta una scorza violacea, a metà. All'interno, sono presenti succosi semi da sgranocchiare, avvolti da una guaina giallognola dal sapore agrodolce.
Dal nome si potrebbe pensare che il frutto della passiflora sia usato per preparare infusi afrodisiaci, in realtà il “frutto della passione” è così chiamato perché ai missionari spagnoli, che lo videro per la prima volta in Sud America, ricordò in qualche modo il crocifisso e quindi il termine “Passione” assume in questo caso un significato religioso.
Quali sono le proprietà della passiflora?
Le
varie specie di passiflora si differenziano per la presenza di elementi chimici diversi. Può quindi risultare difficile riuscire individuare tutti quei composti che apportano benefici alla nostra salute. Le
foglie della passiflora sono ricche di alcaloidi e
flavonoidi.
In particolare, di interesse clinico è l’
armina, un alcaloide appartenente alla famiglia dei composti beta-carboline con numerosi effetti farmacologici. L’armina facilità la rimozione dei neurotrasmettitori, migliora la sensibilità all’insulina, promuove la vasodilatazione, ha benefici sulla salute delle
ossa e del
cervello.
Anche i
flavonoidi esercitano una potente azione calmante e ansiolitica agendo soprattutto a livello del
sistema nervoso centrale. I numerosi effetti benefici fanno della passiflora un efficace fitoterapico.
Passiflora in gocce
Oggigiorno la
passiflora si è ritagliata un posto privilegiato nell’ambito dei
farmaci fitoterapici ed è utilizzata per curare molte condizioni; il modo più immediato per assumere questa pianta è la
passiflora in gocce.
Alternativamente, è possibile preparare anche una tisana di passiflora e sfruttarne gli innumerevoli effetti benefici.
Nello specifico, la passiflora in gocce, o tramite tisana, può essere assunta per il trattamento di queste condizioni:
Riduce l’ansia
La passiflora, grazie alla sua azione calmante, si è dimostrata un ottimo ansiolitico. La spiegazione di tale effetto va ricercata nell’aumento della concentrazione di
GABA indotto proprio dalla passiflora. Il GABA è un importante neurotrasmettitore che inibisce l’attività elettrica delle cellule cerebrali. In questo modo, l’attività cerebrale si riduce e così si assiste ad un miglioramento dello stato di
ansia.
Gli effetti mediati dal GABA risultano efficaci anche nel trattamento della
depressione, soprattutto quella associata al periodo della
menopausa. In particolare, gli alcaloidi contenuti nella passiflora inibiscono la monoamino ossidasi svolgendo il ruolo di
anti-depressivi.
Migliora la qualità del sonno
L’
insonnia è un disturbo che riguarda tantissime persone e moltissimi sono i farmaci che tentano di migliorare la qualità del sonno. Diversi studi hanno evidenziato le
proprietà della passiflora nel contrastare l’insonnia, probabilmente perché stimola il rilascio di
melatonina, importante regolatore del
ciclo sonno-veglia.
Migliora i disturbi gastro-intestinali
Di recente, si è testata l’efficacia della passiflora nel trattare il
mal di stomaco e altri disturbi gastro-intestinali. Nello specifico, le proprietà antiossidanti delle foglie della passiflora risultano efficaci nel ridurre le
ulcere gastriche.
La passiflora è risultata efficace anche nel trattare i sintomi associati alla crisi di astinenza in quei soggetti con un passato di dipendenze da droghe o farmaci.
Effetti collaterali
In generale, l’
assunzione della passiflora non comporta rischi notevoli, ma può comunque provocare alcuni
effetti collaterali:
- sonnolenza;
- capogiri;
- senso di confusione;
- reazioni allergiche.
La passiflora può inoltre interagire con altri farmaci. Ad esempio, può potenziare gli
effetti delle benzodiazepine utilizzate nel trattamento dell’
ansia e dell’
insonnia.
Pertanto, si consiglia di
fare attenzione prima di assumere passiflora in dosi elevate. Si raccomanda inoltre di interrompere l’assunzione di passiflora in prossimità di un intervento chirurgico, perché potrebbe interferire con i farmaci utilizzati per l’
anestesia.
In ogni caso,
è necessario consultare il proprio medico.
Passiflora in gravidanza
Molte donne, durante la
gravidanza, cercano di ridurre al minimo l’assunzione di farmaci preferendo composti naturali altrettanto efficaci.
La passiflora, per le sue molteplici proprietà benefiche, costituisce l’ingrediente principale di
tisane e di altri preparati naturali.
Tuttavia,
alcuni studi sconsigliano l’utilizzo della passiflora durante la gravidanza. Il motivo è probabilmente legato alla presenza dell’armina, un alcaloide che stimola la muscolatura uterina e che potrebbe provocare un
parto prematuro.
Per questi motivi,
è sempre opportuno consultare il medico.