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Ginseng

Nutrizione Omeopatia
Ginseng: proprietà, tipi, controindicazioni

Cos’è il ginseng?

Il ginseng è un'erba molto diffusa in forma di bevanda tonica ed energizzante. Appartiene alle Araliaceae, così come l’edera, l’edera comune, l’aralia, la cussonia.

Si ritiene che abbia effetti particolarmente benefici sull’organismo, contribuendo a migliorarne il benessere. La pianta di ginseng è caratterizzata da radici di colore chiaro con un gambo lungo e foglie ovali di colore verde.

Viene considerata pianta officinale da quando la medicina tradizionale cinese ne individuò le proprietà benefiche di tipo curativo, tanto da crearne elisir ritenuti adatti a sconfiggere molte patologie di vario tipo. 

Tuttavia, le origini di questi studi sulle proprietà positive del ginseng pare si debbano far risalire addirittura ai primi trattati di medicina dell’era cristiana. 

Proprietà del ginseng

Il termine ginseng deriva dal greco ed è composto da due suffissi: pan – che sta per tutto – e akèia – che sta per cura – che in italiano può essere tradotto con “panacea”. La parola ginseng è anche associata a un termine del vocabolario cinese che lo qualifica quale pianta dell’uomo, proprio per determinarne le incredibili proprietà benefiche nei confronti dell’organismo umano.

I ginsenosidi presenti all’interno di questa pianta costituiscono i principi attivi responsabili della sua azione stimolante. Questi composti, molto difficili da isolare, sembrano influenzare molte vie metaboliche, ma molti dei loro effetti sono ancora sconosciuti.

Tra le proprietà che vengono attribuite al ginseng si possono riscontrare:

  • aumento dell’energia (in particolar modo contro la stanchezza o per aumentare la resistenza alla fatica);
  • accrescimento delle funzioni cognitive;
  • miglioramento dell'attenzione;
  • miglioramento del benessere generale. 
Nonostante alcuni passi avanti in merito ai possibili effetti benefici sono stati gli studi volti a valutare i possibili effetti benefici del ginseng, non si sono riscontrati risultati statisticamente significativi, dunque sono necessari ulteriori approfondimenti scientifici.

Quali tipi di ginseng ci sono?

Vi sono principalmente cinque tipi di ginseng:

  • Ginseng americano, è il più comune e viene da una radice chiamata Panax quinquefolius: secondo la medicina cinese tradizionale utile per migliorare l’energia dell’organismo;
  • Ginseng asiatico (Panax ginseng), si trova spesso di colore rosso ed è anch’esso un ginseng estratto da radice;
  • Ginseng siberiano;
  • Ginseng fresco;
  • Ginseng selvatico (quest’ultimo, come il precedente, più difficile da reperire in Italia).
È inoltre possibile classificare la pianta anche in base alla sua pigmentazione; da qui:

  • Ginseng bianco, originario dell’America e che ha più un colore giallastro dovuto all’esposizione al sole che ne permette la crescita;
  • Ginseng rosso, cotto a vapore e spesso essiccato al sole, si trova frequentemente in infusi.

Come si assume?

È possibile trovare il ginseng in formulazioni in capsule, in estratto molle o anche in gocce.

Si consiglia un’assunzione in orari mattutini e, comunque, non oltre il tardo pomeriggio per evitare possibili problemi legati all’insonnia, data appunto dall’effetto eccitante provocato dalla pianta.

Il ginseng può configurarsi anche come una bevanda che può sostituirsi al caffè: tale preparato viene appunto chiamato caffè al ginseng, anche se si tratta di qualcosa di molto diverso.

Ginseng: effetti collaterali e controindicazioni

Un uso eccessivo di ginseng può provocare:

  1. insonnia,
  2. ipertensione;
  3. palpitazioni;
  4. tachicardia;
  5. convulsioni;
  6. ansia;
  7. gonfiore addominale;
  8. nausea;
  9. diarrea.
L'uso è sconsigliato per chi soffre di alcune delle condizioni soprammenzionate o in caso di disturbi psichiatrici e non è raccomandato in gravidanza o in allattamento. Inoltre, il ginseng potrebbe abbassare i livelli di glucosio nel sangue, oltre che ridurre l'efficacia dei farmaci anticoagulanti.

Ad ogni modo,  si consiglia sempre di rivolgersi al medico per poter valutare la compatibilità in presenza di contemporanee cure farmacologiche, così come in caso di diabete.
Valentina Fratoni Nutrizionista
Valentina Fratoni
nutrizionista

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