Il Ginkgo biloba è una pianta arborea gimnosperma, originaria della Cina. Comunemente chiamata ginko o albero di capelvenere, è molto diffusa come pianta ornamentale. In diverse parti del mondo è coltivata su scala industriale per l'utilizzo officinale delle sue foglie. In Giappone e in Cina, la parte commestibile dei suoi semi (quella interna legnosa) viene utilizzata nella cucina tradizionale come condimento o contorno.
Le sue proprietà benefiche sono note sin dall’antichità, e in Oriente era utilizzato per mantenere il benessere di cuore, polmoni, stomaco, e vescica. Tali proprietà sono dovute alla moltitudine di principi attivi presenti nelle foglie: terpeni, polifenoli, e flavonoidi (fra cui ginketolo, isiginketolo, bilabetolo, ginkgolide, e bilobalide).
Studi scientifici hanno evidenziato che il Ginkgo biloba:
L’integratore di Ginko biloba è disponibile in fiale, tavolette e capsule, in farmacia, erboristeria o su internet, e può essere un utile adiuvante per:
Inoltre, l’insieme dei diversi principi attivi sembra essere d’aiuto per:
La disfunzione erettile è definita come “l'incapacità del soggetto di sesso maschile a raggiungere o mantenere un'erezione sufficiente a condurre un rapporto soddisfacente”, e può avere diverse cause, anche concomitanti, fra le quali si riscontrano cause:
Poiché gli integratori alimentari di Ginkgo biloba si sono dimostrati utili nel preservare l’integrità neuronale, nel migliorare la circolazione sanguigna e nel diminuire i livelli di ansia, ne è stato ipotizzato un beneficio nel trattamento della disfunzione erettile. Tuttavia, le evidenze scientifiche finora raccolte non consentono di definire certa la loro utilità per questa condizione. Infatti:
Ad oggi, il dibattito è ancora aperto, poiché gli studi sopracitati hanno preso in considerazione pazienti o sottoposti ad una procedura chirurgica o in terapia continuativa con antidepressivi, e affetti da condizioni severe di disfunzione erettile, ma nessuna ricerca ha arruolato pazienti con forme meno severe, o nei quali la causa fosse di natura psicologica, vascolare o neurologica.
L’integratore di Ginkgo biloba è generalmente ben tollerato, ma sconsigliato in gravidanza, allattamento e malattia epilettica. Inoltre, può avere degli effetti collaterali, anche gravi, per coloro che assumono:
In questi casi, prima di assumerli è bene parlarne con il medico. A causa dell’aumentato rischio di gastrolesività, è da evitarne l’associazione con cibi contenenti aglio o derivati dal salice.