Il biancospino (crataegus oxyacantha) è una pianta spontanea appartenente alla famiglia delle Rosaceae, sorge spontaneamente nelle zone boscose e cespugliose, ad altezze comprese tra i 0 e 1.500 metri, facilmente reperibile anche in Italia.
È una pianta riconoscibile per i suoi rami spinosi, per il fusto lungo che può raggiungere anche l’altezza di 6-10 metri, per i fiori di colore bianco-rosato e le foglie di forma irregolare con margini dentati.
I suoi frutti sono rossi e particolarmente polposi.
La pianta di biancospino fiorisce nei mesi di aprile e maggio e raggiunge massima maturazione in estate, i fiori permangono sulla pianta per tutta la durata dell’inverno.
Per il suo piacevole profumo e la sua bellezza delicata, il biancospino era impiegato già dagli antichi Greci per decorare gli altari durante le celebrazioni nunziali.
Il biancospino, le sue foglie e i suoi frutti trovano largo impiego per il trattamento di determinate condizioni mediche.
Ecco alcune tra le più note proprietà benefiche di questa pianta:
L’impiego della pianta, dei suoi frutti, fiori e foglie non sostituisce trattamenti medici per problemi cardiaci, pressori e altre condizioni mediche.
Soluzioni a base di biancospino possono essere utilizzati ad integrazione di terapie già in corso o per condizioni di tipo lieve e moderato. È sempre bene consultare il medico per individuare una terapia adeguata rispetto alla propria condizione e sintomatologia.
Per la preparazione della tisana al biancospino vengono utilizzati in prevalenza i fiori e le foglie, in quando in questi elementi c’è una maggiore concentrazione di antiossidanti.
Sono sufficienti un cucchiaino da caffè di foglie e fiori da mettere in infusione in una tazza d’acqua calda. Dopo 10 minuti di infusione è possibile consumare la bevanda.
Si consiglia di assumere biancospino, in tisana o in gocce (tintura di acqua madre) prima di coricarsi, per sfruttare a pieno le sue proprietà rilassanti e sedative.
In commercio sono disponibili anche prodotti a base di biancospino, ad esempio confetture, gelatina, vino e frutta candita.
Il consumo di biancospino non comporta particolari controindicazioni di rilievo.
In alcuni soggetti, il consumo di soluzioni a base di biancospino può generare nausea, affaticamento, sudorazione, mal di testa, vertigini, insonnia, stato di agitazione.
Al presentarsi di tali sintomi è bene sospendere l’assunzione della soluzione.
Prima di assumere soluzioni a base di biancospino durante la gravidanza e l’allattamento è bene consultare il ginecologo.
Seppur un rimedio naturale, tale pianta potrebbe accentuare sintomatologie già comuni tra le donne incinte, tra cui sonnolenza.
Non è da escludere che il medico ginecologo prescriva il consumo di estratti a base di biancospino in piccole dosi durante la fase di gestazione.
Per consumo della pianta in fase di allattamento o nei primi anni di vita del bambino è preferibile consultare il pediatra.
Il consumo di questa pianta potrebbe interagire negativamente con alcuni farmaci, in particolare quelli indicati per scompensi cardiaci o farmaci per ipertensione.
Effetti collaterali possono generarsi nei pazienti che soffrendo di insufficienza cardiaca assumono farmaci a base di digossina: il mix di biancospino e digossina potrebbe avere effetti contrari rispetto a quelli desiderati in questi soggetti.
Gravosi possono risultare gli effetti tra impiego il biancospino e farmaci contro la disfunzione sessuale maschile, questi ultimi potrebbero generare un abbassamento di pressione maggiormente intensificato con il consumo di soluzioni di questa pianta.
Si consiglia il consumo di questa pianta per periodi brevi e secondo dosi opportunamente raccomandate.