Le asteraceae sono piante originarie del Nord America e diffuse in maniera estesa dal Messico al Canada. Il loro utilizzo a scopo terapeutico risale già al 1700 quando, presso le tribù indiane, venivano utilizzate per guarire le ferite e i morsi dei serpenti velenosi.
In fitoterapia, tra le asteraceae, la più famosa è l’echinacea, una pianta ampiamente utilizzata, in particolare per le radici e le parti aeree, che sono anche le parti più ricche di principi attivi. I principali componenti attivi sono:
Nell'uso tradizionale, l’echinacea viene utilizzata per prevenire e combattere le malattie da raffreddamento, l'influenza e tutti gli stati infettivi di origine batterica o virale e per questo
È considerata la pianta antinfluenzale per eccellenza insieme al propoli e all’aloe.
Di seguito riportiamo le principali proprietà terapeutiche delle asteraceae:
L’echinacea ha infatti un effetto immunostimolante, con la sua azione va ad aumentare l'attività delle cellule immunitarie (i globuli bianchi) che fagocitano gli agenti patogeni, aumentando la resistenza dell’organismo all'aggressione degli agenti patogeni esterni.
L’acido caffeinico, l’acido circorico e l’echinacoside, tra i prinicipi attivi dell’echinacea, sono infatti utilizzati tradizionalmente per i disturbi da raffreddamento. In particolare, l’echinacea riduce le probabilità di contrarre i virus responsabili di raffreddore ed influenza e ne accelera i tempi di guarigione.
L'utilizzo dell'echinacea, in particolare dell’echinacea purpurea (ad esclusione delle sue radici), ha un comprovato effetto curativo, indicato per il trattamento di raffreddore, tosse (grassa e secca), bronchite, tracheite e inoltre facilita l’espulsione del muco, grazie alle sue capacità espettoranti, andando così ad alleviare l’infiammazione delle vie aeree.
Grazie alla sua azione antinfiammatoria e alle sue proprietà disinfettanti l’echinacea è molto utile per prevenire infezioni del tratto urinario (come la cistite), in quanto svolge un’azione similcortisonica.
La sua azione cicatrizzante, invece, si basa sulla capacità della pianta di accelerare la rigenerazione tissutale e di localizzare l'infezione, tutti elementi che rendono l’echinacea un rimedio ottimale contro piaghe, ferite, cicatrici, afte, ulcere, dermatiti e ragadi al seno.
In ambito cosmetico è ampiamente utilizzata come ingrediente per prodotti purificanti della pelle e per il trattamento di rughe, acne, screpolature e smagliature.
Cure a base di echinacea sono controindicate nei seguenti casi:
Benché ad oggi non vi siano sufficienti prove scientifiche, vi sono alcune categorie di soggetti per i quali è sconsigliato l’utilizzo dell’echinacea.
La sicurezza dell'echinacea durante la gravidanza non è ancora stata accertata quindi in attesa di dati che possano escluderne la tossicità, l'uso di questa pianta in questo particolare periodo andrebbe evitato.
Anche in bambini di età inferiore a un anno l’uso è assolutamente controindicato, dal momento che i principi attivi contenuti nella pianta potrebbero causare effetti dannosi sul sistema immunitario ancora immaturo e fragile. Per i bambini di età compresa fra uno e dodici anni l’uso dell’echinacea, invece, non è raccomandato, in quanto al momento non esiste una dimostrazione significativa dell’assenza di possibili effetti collaterali.
Riassumendo, in considerazione della mancanza di prove scientifiche, bambini, donne in stato interessante e donne in fase di allattamento non dovrebbero assumere echinacea senza una precisa indicazione medica.
L’echinacea può inoltre interferire con il corretto assorbimento di alcuni farmaci: farmaci antineoplastici, corticosteroidi, farmaci antitumorali, farmaci antivirali, midazolam, econazolo, e ciclosporine per la cui assunzione combinata ad echinacea vi invitiamo a consultare il parere del vostro medico.
In ogni caso per qualsiasi tipo di assunzione o impiego di echinacea vi consigliamo di rivolgervi al vostro medico curante di modo che possa valutare se il suo l’utilizzo è consigliabile o meno, in base alla vostra anamnesi.