La lesione del menisco è un danno a carico del menisco, una struttura a forma di “C” che è presente all’interno della articolazione del ginocchio ed è posto tra il femore e la tibia (uno interno ed uno esterno).
La lesione del menisco interessa il ginocchio, la più grande articolazione del corpo. Si tratta di un danno alla cartilagine che si trova sulla parte superiore della tibia e del femore. La cartilagine all'interno del ginocchio aiuta a proteggere l'articolazione dagli stress, il menisco mediale e laterale hanno cartilagini con forma a C, queste si trovano sulla parte superiore della tibia. Un menisco strappato può essere causato da un trauma dato dalla forte torsione o iper-flessione del ginocchio.
La lesione del menisco può provocare dolore, gonfiore, sensazione di instabilità e di “scatto”, sino al dolore improvviso ed urente ed al completo blocco articolare (ginocchio in blocco).
Non di rado è clinicamente asintomatica (soprattutto le lesioni più piccole e la degenerazione) e si diagnostica per una RMN fatta al ginocchio per altro motivo (reperto occasionale).
Proprio per questo motivo, in generale e per qualsiasi patologia, prima di eseguire un accertamento è prioritaria la visita specialistica e l’esame obiettivo: l’accertamento strumentale dovrà servire solo a confermare/confutare l’ipotesi diagnostica, e non già essere la semplice soluzione ad una “diagnosi facile ma spesso errata”.
La lesione del menisco può essere data da:
Il rischio di sviluppare un menisco lesionato aumenta con l'età, (perché la struttura intrinseca comincia a perdere la sua elasticità), aumenta con l'aumento del peso corporeo (più stress meccanici).
La lesione del menisco si diagnostica mediante l'analisi della dinamica dell’infortunio (anamnesi) e l'esame obiettivo (visita accurata) che prevede l’esecuzione di specifici test. L'esame fisico comprende spesso la palpazione, la valutazione della stabilità dei legamenti e dei menischi, la valutazione dell’arco di movimento dell'articolazione del ginocchio anche sotto particolari movimenti di stress.
La conferma diagnostica può passare attraverso la risonanza magnetica (RMN). Si tratta di un accertamento strumentale non invasivo in grado di visualizzare le strutture interne del ginocchio compresa la cartilagine e i legamenti, la superficie delle ossa, dei muscoli e dei tendini che circondano l'articolazione del ginocchio.
In caso di ulteriore dubbio, si può prevedere l’esecuzione di un'artroscopia, diagnostica, che è un intervento chirurgico con il quale il chirurgo ortopedico attraverso piccole incisioni nella pelle (1cm circa) inserisce una microcamera ad alta risoluzione così da andare a vedere direttamente la presenza di una eventuale lesione e saggiarla. Solitamente, previo accordo con il paziente, nella stessa seduta operatoria, in caso di riscontro e conferma della lesione, si può procedere al vero e proprio intervento che prevedrà la risoluzione del problema.
La lacerazione del menisco prevede un trattamento che dipende dalla sua gravità e dalla posizione della lesione, nonché da quanto infici l’attività di tutti i giorni, soprattutto dopo positività dei test praticati durante la visita specialistica.
Alcune lesioni del menisco possono essere trattate in modo conservativo con esercizi fisici, fisioterapia e rinforzo muscolare selettivo. L’obiettivo da raggiungere sarà quello di provare a “proteggere” le strutture del ginocchio rafforzando la muscolatura e limitando il più possibile l’instabilità articolare e l’aumento di stress da carico.
La terapia risolutiva è sicuramente quella chirurgica, ed enormi passi in avanti sono stati fatti negli ultimi anni riguardo le possibilità chirurgiche e l’approccio terapeutico.
Si parta dal presupposto che i menischi hanno una determinata e precipua funzione di protezione del ginocchio, pertanto una loro asportazione (“meniscectomia”, intervento frequentissimo fino a pochi anni fa, indipendentemente anche dall’età del paziente) mette a rischio il ginocchio di usura precoce ed instabilità.
Questo porta con il passare del tempo allo sviluppo di una artrosi del ginocchio precoce. Per ovviare a questo problema, sempre più frequentemente si fa di tutto per proteggere e preservare tale struttura (nel limite del possibile), anche se danneggiata, con
Solitamente tali interventi sono tutti eseguiti in artroscopia, diminuendo così i rischi correlati all’intervento chirurgico “aperto”.
Anche a seguito di intervento chirurgico, comunque, bisognerà osservare non solo un periodo di riposo (dipende dal tipo di intervento), ma non si dovrà abbandonare la fisioterapia e comunque il rinforzo muscolare.