Gli ipnotici sono una classe di farmaci utili a migliorare la durata e la qualità del sonno (in modo che il ciclo sonno-veglia segua una corretta alternanza) e di cui fa parte un ampio gruppo di molecole in grado di diminuire i tempi dell’addormentamento, di facilitare e mantenere il sonno.
Fanno parte di questa categoria:
I farmaci ipnotici sono comunemente impiegati nel trattamento dei disturbi del sonno e nel trattamento dei disturbi di ansia e delle fobie specifiche, in quanto promuovono uno stato di rilassatezza generalizzato capace di indurre più facilmente il sonno oltre a diminuire la possibilità di eventuali risvegli notturni.
I farmaci indicati genericamente con il termine di sonniferi facilitano il sonno in diversi modi: favoriscono l'addormentamento, permettono di mantenere la continuità del sonno (evitando risvegli notturni) e riducono la tendenza a svegliarsi all'alba, aumentando la durata complessiva del sonno.
Le terapie a base di farmaci ipnotici sono efficaci solo se assunte per brevi periodi, sul lungo periodo invece possono indurre chi li assume a sviluppare una tolleranza all’effetto ipnotico. Per questo motivo è di fondamentale importanza comprendere le cause alla base dell’insonnia per poter arginarne gli effetti in maniera definitiva.
I farmaci ansiolitici, anche noti come calmanti, sono generalmente utilizzati nel trattamento degli stati d’ansia mentre gli ipnotici sono impiegati per lo più per il trattamento dell’insonnia e dei disturbi del sonno. Queste due categorie farmacologiche sono spesso sovrapposte o confuse, questo perché i farmaci ansiolitici provocano un certo grado di sedazione e sonnolenza, proprio come gli ipnotici.
Esistono varie tipologie di farmaci dalle proprietà ipnotiche, tra queste citiamo:
L’impiego dei medicinali ipnotici pone numerosi problemi in termini di rischi per la salute, tanto che, secondo le indicazioni farmacologiche, dovrebbero essere impiegati solo nei casi in cui l’insonnia interferisce marcatamente con la qualità della vita del paziente e quando gli altri approcci terapeutici non hanno sortito alcun esito.
Anche nei casi di insonnia severa, i farmaci ipnotico-sedativi dovrebbero essere assunti al dosaggio minimo per il tempo più breve possibile, per evitare l’assuefazione al farmaco e l’eventuale effetto di dipendenza; per questo è preferibile assumere questa categoria di farmaci in maniera intermittente, piuttosto che in maniera continuativa, per 2 massimo 3 settimane.
Nei casi di insonnia cronica una terapia a base di ipnotici è controindicata, in quanto non risolutiva ed usata per lo più allo scopo di alleviare temporaneamente i sintomi senza però riuscire a correggerne la causa sottostante (per lo più si tratta di stress, stati d’ansia o stati depressivi). L’ipnotico deve essere prescritto solo ed esclusivamente a quei soggetti che manifestano sintomi severi ed invalidanti ed in associazione a terapie non farmacologiche, come nel caso di terapie psicologiche.
L’assunzione di farmaci sedativo-ipnotici dipendono dal tipo di medicinale impiegato e dalle modalità di assunzione. Tuttavia, alcuni dei più comuni effetti collaterali, indipendentemente dall’ipnotico utilizzato, comprendono:
Tra gli effetti indesiderati meno comuni in cui si può incorrere durante l’assunzione dei farmaci ipnotici, citiamo:
Oltre agli effetti collaterali sopracitati, in rari casi possono verificarsi effetti indesiderati piuttosto severi, quali:
Data la possibile evenienza di effetti collaterali anche piuttosto gravi è bene considerare l’assunzione di farmaci ipnotici solo sotto stretto controllo medico, in modo che questi possa valutare le modalità d’assunzione più indicate secondo il caso specifico.