Poiché l’osso mineralizzato è molto duro, le tecniche per ottenere delle sezioni sono molto limitate.
Pezzi di ossa sostituiti con protesi (es. testa del femore), cresta iliaca e campioni provenienti da amputazioni. Per poter ottenere campioni analizzabili è però necessaria una decalcificazione superficiale.
Tutte e due queste tipologie ossee si sviluppano in strati, o lamelle unite dal collagene.
Per proteggere gli elementi cellulari e fibrosi delle ossa dai prodotti usati nel processo di decalcificazione è importante analizzarli per bene prima di procedere. E’ prassi dei laboratori di estendere i tempi di fissazione per le ossa prima di procedere con la decalcificazione. Le ossa devono essere ben pulite e segate con arnesi adatti.
Per ottenere un ottimo risultato è bene capire quando è il momento in cui tutto il calcio è stato rimosso. La troppo decalcificazione rovina il colore degli elementi basofili come nuclei delle cellule, e porta alla macerazione dei tessuti morbidi. Inoltre si rende impossibile procedere per ottenere delle sezioni. Il metodo migliore per capire il momento adatto è l’uso dei raggi X, che permette di vedere la presenza di residui di calcio. Un test chimico può essere usato in caso di uso di decalcificanti acidi. Ammonio ossalato viene aggiunto ad un campione del campione decalcificato. Se ci sarà ancora presenza di calcio si formerà un ossalato di calcio. Delle prove fisiche, come il teglio, permetteranno di vedere se nel campione sono presenti aree calcificate. Non è un metodo troppo affidabile.
In genere consistono in un lavaggio in acqua di rubinetto o all’applicazione di sostanze alcaline.
Dipende dalla natura e dalle dimensioni del campione che vogliamo ottenere.
Si usa quando ci troviamo a far fronte ad un inattesa presenza di calcio in blocchi di paraffina. Quando si taglia il microtomo ci possiamo trovare a far fronte a questa scoperta inattesa. Dopo che il tessuto è stato esposto il blocco può essere rimosso dal microtomo e rivolto verso il basso in un decalcificatore acido per 15-60 minuti. Infine il blocco può essere risciacquato con acqua per togliere l’acido residuo