L'ablazione a radiofrequenza è una procedura non chirurgica utilizzata per alleviare il dolore cronico attraverso l’interruzione della funzione nervosa dei nervi interessati. Nel 1931 venne utilizzato per la prima volta per trattare un caso di nevralgia del trigemino.
Da allora l’ablazione a radiofrequenza è diventata sempre più popolare grazie alle evidenze dei suoi benefici. La procedura è ripetibile ed eseguibile in ambulatorio.
L’ablazione a radiofrequenza ha portato grandi miglioramenti soprattutto con l’interruzione della trasmissione nervosa nelle patologie dolorose della colonna vertebrale, con un'efficacia mantenuta da sei a dodici mesi dopo l’esecuzione del trattamento.
Esistono due tipi di ablazione a radiofrequenza:
Entrambi i metodi sono efficaci nella riduzione del dolore cronico, attraverso l’inibizione del dolore ottenuta interrompendo il percorso di nervi specifici.
Attualmente, l’ablazione a radiofrequenza è comunemente utilizzata per il trattamento del dolore cronico che ha origine nella colonna vertebrale. Tuttavia, questa procedura viene utilizzata anche per il trattamento di altre condizioni dolorose come il dolore correlato ad artrite, lombalgia, cervicalgia.
Un’apparecchiatura di imaging, come una radiografia o un dispositivo fluoroscopico, viene utilizzata per guidare l’operatore nell’inserimento dell’ago nel punto corretto.
In seguito viene inserito un microelettrodo tramite l’ago e, successivamente, attraverso l’elettrodo viene fornito un impulso elettrico leggero provocando una sensazione di formicolio.
Durante la procedura viene attentamente osservata la risposta sensoriale e motoria del paziente.
È importante che l’ablazione tratti esclusivamente i nervi responsabili del dolore e non i nervi motori, per questo motivo, durante la procedura con la lieve stimolazione elettrica il medico si assicura che i grandi gruppi muscolari non vengano toccati. La stimolazione, infatti, può causare contrazioni muscolari, ma ciò indica al medico le regioni da evitare per non procurare danni ai nervi motori.
L'intera procedura di ablazione della radiofrequenza richiede solitamente 30-90 minuti, e i pazienti tornano a casa lo stesso giorno.
L'ablazione a radiofrequenza si utilizza nel trattamento di:
Dopo essere stati sottoposti a tale procedura, i pazienti vengono monitorati per osservare l’eventuale verificarsi di effetti collaterali. A seconda della zona trattata, i pazienti potrebbero manifestare:
Un lieve dolore durante il recupero è normale. Inoltre, i nervi danneggiati possono richiedere fino a un mese per riprendere del tutto la loro funzione. Fino al completo recupero i pazienti possono continuare ad avvertire lieve dolore e debolezza muscolare. In questi casi, potrebbe essere necessaria la prescrizione di analgesici per via orale al fine di aiutare il paziente nella gestione del dolore durante il periodo di recupero fisico.
Il giorno della procedura, ai pazienti viene raccomandato di non guidare e di non eseguire attività faticose. I pazienti possono continuare ad assumere qualsiasi farmaco tranne aspirina, ibuprofene o qualsiasi altro farmaco che abbia effetto fluidificante sul sangue, come warfarin (utilizzato anche nei soggetti con vene varicose per prevenire eventuali eventi tromboflebitici).
Il sollievo completo dal dolore si verifica, solitamente, entro 2 - 3 settimane dopo la procedura, tempo necessario affinché i nervi trattati si riattivino. I nervi, infine, si rigenereranno, ma non è detto che il dolore del paziente debba ripetersi. In tal caso l’ablazione potrà essere eseguita una seconda volta. La maggior parte dei pazienti non sperimenta alcuna recidiva.