L’alloritmia è un disturbo del ritmo cardiaco, apprezzabile alla palpazione del polso, caratterizzata dalla presenza di extrasistoli, cioè di contrazioni anticipate, che si manifestano a intervalli regolari di tempo, intercalandosi alle normali pulsazioni cardiache.
L’extrasistole può aversi regolarmente dopo ogni battito normale (polso bigemino) o dopo due battiti normali (polso trigemino) oppure dopo più battiti (quadrigemino, ecc, sino al poligeminismo).
Ogni aritmia extrasistolica, e quindi anche l’alloritmia, determina sintomatologia soggettiva molto caratteristica, che richiama vivamente l’attenzione del paziente; tuttavia, bisogna tener presente che, a volte, essa manca del tutto e il suo riconoscimento avviene solamente nel corso di un controllo casuale.
In un adulto sano a riposo la variazione della frequenza normale deve essere compresa fra i 60 e il 100 battiti al minuto.
La conduzione si definisce normale quando dall'elettrocardiogramma si rivelano i seguenti fattori:
I soggetti più a rischio sono i pazienti cardiopatici. Tuttavia, può insorgere anche in soggetti apparentemente sani.
Il bigeminismo è un caso particolare di alloritmia. In tale condizione a ogni battito segue regolarmente un'extrasistole.
L'alloritmia, come anche l'aritmia, può essere diagnosticata tramite diversi strumenti, quali:
La sintomatologia si riduce in genere alla sensazione di palpitazione rapida ed improvvisa, che viene descritta dal paziente come un tuffo al cuore o un frullio di ali percepito all’altezza del petto; può anche essere accompagnata da leggera sensazione vertiginosa e da una fitta precondriale.
Generalmente, l’intensità delle sensazioni avvertite dal paziente è in rapporto diretto con la frequenza delle extrasistoli e, naturalmente, con la sensibilità e l’emotività individuali.