Che cos'è il sonnambulismo
Il sonnambulismo
è un disturbo del sonno di carattere motorio, che consiste nell'attivazione di diverse aree del sistema nervoso centrale durante le ore di sonno.
Il sonnambulismo
comporta alzarsi e camminare mentre si sta dormendo.
Si tratta di una condizione caratterizzata da un comportamento complesso che si verifica durante il sonno e che delle volte può essere accompagnata da
sonniloquio.
Questo tipo di parasonnia
può verificarsi a qualsiasi età, tuttavia, si manifesta prevalentemente nei bambini.
Sonnambulismo: i sintomi
Il
principale sintomo di sonnambulismo è quello di allontanarsi dal letto durante il sonno e camminare nei dintorni, ma può essere accompagnato da altri, quali:
- assunzione di un'espressione vuota;
- non avere reazioni nei confronti di chi cerca dI svegliare il soggetto;
- non ricordare l'accaduto;
- disorientamento;
- assunzione di comportamenti inusuali o complessi (tra cui, per esempio, uscire di casa);
- parlare nel sonno.
In alcuni casi, il sonnambulo può anche rimanere semplicemente seduto sul letto con gli occhi aperti.
Gli episodi di sonnambulismo, generalmente, hanno una durata breve (di circa dieci minuti), tuttavia è possibile che alcuni sonnambuli sperimentino la condizione per un tempo maggiore.
Inoltre, il sonnambulismo di solito si verifica poche ore dopo essersi addormentati.
Diagnosi di sonnambulismo
Generalmente, il sonnambulismo non ha bisogno di essere diagnosticato tramite test o esami se si presenta in modo occasionale.
Tuttavia,
se gli episodi sono frequenti, causano stress e disagio al soggetto interessato o possono comprometterne la vita è necessario rivolgersi al medico.
L’intervento dello specialista è importante anche per indagare o escludere altre condizioni sottostanti (come i disturbi del sonno). Per farlo, potrebbero essere necessari un
esame fisico e un
test del sonno (
polisonnografia).
Come si cura il sonnambulismo? Cosa fare?
Non esiste un trattamento specifico per il sonnambulismo, poiché si tratta di una condizione che tende a scomparire in età adolescenziale.
Tuttavia, in alcuni casi,
il trattamento potrebbe includere:
- terapia farmacologica;
- risvegli anticipatori (che consistono nel svegliare la persona circa 15 minuti prima che si verifichi l’episodio di sonnambulismo);
- terapia comportamentale;
- ipnosi.
È bene stabilire anche delle buone abitudini che possano influire positivamente sul sonno, per esempio:
- evitare di assumere alcolici;
- dormire un numero di ore adeguato e fare in modo che non vi sia l’interferenza di rumori;
- cercare di ridurre lo stress;
- rilassarsi prima di andare a dormire (leggendo, meditando o ascoltando musica).
Inoltre, è importante assumere un atteggiamento pacato e rassicurante nei confronti del soggetto in cui si sta verificando l’episodio di sonnambulismo. Dunque, è bene cercare di riaccompagnarlo a letto con dolcezza, senza tentare di trattenerlo fisicamente o di svegliarlo.
Specialmente nel caso dei bambini, infine, è opportuno rendere l’ambiente sicuro e prendere le giuste precauzioni (ad esempio chiudere le finestre, evitare che in caos ci siano oggetti pericolosi, ecc).