La sindrome dell'orecchio rosso (o red ear syndrome, dall’inglese) è una condizione inclusa nel gruppo delle cefalee trigeminali autonomiche, che si manifesta con rossore locale e calore, a una o più raramente ad entrambe le orecchie.
Nota anche come eritromelalgia auricolare, si tratta di una rara sindrome dolorosa, talvolta accompagnata da sintomi visivi quali aura visiva, luci lampeggianti, linee ondulate e punti ciechi. La durata di una crisi risulta variabile, va da pochi secondi fino a diverse ore, mentre la frequenza può variare da più volte al giorno a pochi episodi annui.
Secondo gli esperti, nel 10% dei casi segnalati, la sindrome ha preceduto l'insorgenza di un attacco di emicrania dolorosa. In questi casi la sindrome dell’orecchio rosso associata a emicrania si manifesta anche attraverso una serie di sintomi neurologici, quali intorpidimento, confusione e estrema sensibilità alla luce e ai suoni.
La sindrome dell'orecchio rosso esiste probabilmente da sempre, ma è stata descritta clinicamente solo nel 1994 dal neurologo australiano J.W. Lance. Da allora sono stati riportati in letteratura circa 60 casi, nei quali il disturbo si associava a una cefalea primaria o a patologie secondarie.
La sua associazione con l'emicrania è oggetto di ricerche, malgrado questo peró l’associazione tra le due condizioni dolorose non è stata ancora del tutto chiarita.
La stretta correlazione temporale tra gli episodi di orecchio rosso e gli attacchi emicranici, induce gli esperti a sospettare un legame tra le due condizioni. Non è ancora chiaro se l'emicrania sia la causa primaria di questa sindrome o se invece sia solo il risultato, per avere una risposta definitiva sarà necessario attendere i risultati di ulteriori studi scientifici che ne spieghino la correlazione.
La sintomatologia della sindrome dell'orecchio rosso può essere innescata da diversi fattori tra i quali la masticazione, la manipolazione da contatto, sforzi eccessivi, variazioni di temperatura (sia freddo che caldo), movimenti del collo, il lavaggio o lo spazzolamento dei capelli.
Alcuni fattori scatenanti sono:
Per quanto riguarda il trattamento della sindrome dell’orecchio rosso, non è ancora stato individuato quello più appropriato in grado di curare in maniera definitiva il problema.
I consigli generalmente suggeriti dai medici, consistono nell'evitare l'esposizione a fonti di calore, riposarsi, evitare di maneggiare la parte interessata o l'applicazione di un impacco freddo.
Nel caso ci si trovi davanti ad un caso di eritromelalgia auricolare primitiva, i medici solitamente optano per la somministrazione di gabapentin, o per l’assunzione di farmaci a base di amitriptilina, flunarizina oppure i FANS, utilizzati anche nella cura delle cefalee severe.
Per i casi di eritromelalgia secondaria invece il medico si preoccuperà in prima istanza di individuare la patologia di base che provoca la sintomatologia della sindrome dell’orecchio rosso. Successivamente procederà indicando il trattamento più indicato a seconda della patologia individuata in sede di diagnosi.
Anche se un orecchio bollente e rosso nella maggior parte dei casi non desta preoccupazione, l’associazione ad altri fenomeni sintomatologici come febbre e dolore intenso può essere un campanello d’allarme, ed è bene rivolgersi ad uno specialista per avere un quadro più chiaro della situazione.
Le orecchie infatti sono una parte molto delicata del nostro corpo e come tali possono andare incontro ad infezioni che, se non trattate in maniera adeguata, possono coinvolgere l’intero apparato uditivo, arrivando persino a ridurne la funzionalità.