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Psiconevrosi

Psicologia
Psiconevrosi

Cosa significa psiconevrosi?

Il termine psiconevrosi si riferisce ad una serie di disturbi di natura nevrotica (nevrosi), caratterizzati da difficoltà nella sfera emotiva, episodi o crisi d’ansia e sintomi somatici di vario genere. Secondo le teorie psicoanalitiche, le nevrosi fobiche sono disturbi riconducibili all'esistenza di un conflitto intrapsichico tra desideri e impulsi (inconsci) e l’ambiente in cui il soggetto vive.

Nel momento in cui questi desideri minacciano di affiorare alla coscienza, l'individuo mette in atto una serie di meccanismi di difesa (come la negazione, la proiezione e la sublimazione) che hanno come conseguenza la manifestazione di un sintomo, espressione del compromesso fra uno o più impulsi rimossi e forze messe in campo dall’individuo, che si oppongono all'ingresso di questi impulsi nel pensiero cosciente.

Quali tipi di psiconevrosi esistono?

Distinguiamo cinque forme principali di psiconevrosi:

  1. psiconevrosi nevrastenica: si tratta di un disturbo caratterizzato da sintomi soggettivi e obiettivi, di cui il più evidente è una severa astenia, ovvero una sensazione persistente di stanchezza e debolezza fisica e mentale;
  2. psiconevrosi d'ansia: questa forma è caratterizzata da una profonda instabilità emotiva e da crisi o accessi di ansia;
  3. psiconevrosi fobica: il soggetto manifesta pensieri fobici relativi ad uno o più oggetti o situazioni, che suscitano sentimenti di angoscia, paura, repulsione e sintomi fisici quali tremori, tachicardia, sudorazione, nausea e vomito, tipici delle fobie;
  4. psiconevrosi ossessiva: è caratterizzata dalla presenza di rappresentazioni mentali ossessive e ideazioni intrusive sulle quali l’individuo non ha alcun controllo;
  5. psiconevrosi isterica: è una forma di nevrosi con manifestazioni fisiche simili a quelle delle crisi epilettiche, quindi paralisi degli arti, perdita di coscienza e della capacità di parlare.

Quali sono le cause di psiconevrosi?

Secondo la concezione freudiana le psiconevrosi avrebbero origine nell’infanzia, mentre secondo la psicoanalisi junghiana i sintomi nevrotici esprimerebbero una rottura tra conscio e inconscio, che in condizione di equilibrio psichico comunicano tra loro.

Attualmente i ricercatori sembrano concordare con l’ipotesi che indica le nevrosi fobiche come il risultato dell’azione congiunta di diversi fattori, quali: 

  • fattori biologici e genetici: tra questi spicca la familiarità. Sembrerebbe che soggetti con una storia familiare di disturbi nevrotici avrebbero una maggiore predisposizione a soffrire dei medesimi disturbi rispetto alla popolazione generale. Malgrado ciò, le ricerche più recenti non hanno ancora fornito una chiara descrizione dei meccanismi di trasmissione di queste malattie. Tra i fattori non ereditari citiamo la presenza di gravi patologie in ambito familiare, disfunzioni cerebrali e l’azione delle droghe sul cervello;
  • fattori psico-sociali: eventi come l'abbandono materno, difficoltà scolastiche o di socializzazione, traumi o lutti rivestono una cruciale importanza nello sviluppo delle nevrosi. 

Sembrerebbe ormai chiaro che i fattori biologici e quelli psicoambientali si influenzino vicendevolmente ma i meccanismi di questa interazione sono ancora sconosciuti. Altri autori invece ritengono che alla base delle nevrosi vi sia una predisposizione genetica in grado di determinare una maggiore vulnerabilità del soggetto a determinati fattori ambientali potenzialmente patogeni.

Quali sono i sintomi?

I diversi quadri clinici attraverso i quali si manifestano le psiconevrosi rappresentano il modo in cui il soggetto tenta di risolvere l’ansia derivante dal conflitto intrapsichico.

Le psiconevrosi sono disturbi caratterizzati da un disfunzioni della sfera emotivo-istintiva e della personalità, che si manifestano attraverso intense crisi d’ansia e agitazione psicomotoria, stati confusionali, crisi isteriche, diminuzione dell’efficienza cognitiva cui si possono aggiungere un blocco dell’affettività e disturbi a carico del sistema nervoso vegetativo.

Questi sintomi inducono il soggetto a sentirsi instabile, vulnerabile e disarmonico rispetto a se stesso, tutti fattori che incidono negativamente anche sulle sue relazioni interpersonali, uno dei punti di maggiore criticità per chi soffre di psiconevrosi.

Cure per la psiconevrosi?

Il trattamento d’elezione per la cura dei disturbi nevrotici è senza ombra di dubbio la psicoterapia, in particolare la terapia psicoanalitica, alla quale viene spesso associata anche una terapia farmacologica allo scopo di ridurre l’intensità e il ripetersi dei sintomi più invalidanti, come le crisi d’angoscia o isteriche.

Tra i farmaci più indicati nella cura delle psiconevrosi citiamo le benzodiazepine o altri ansiolitici e gli antidepressivi, utili a controllare i sintomi secondari di questi disturbi. Nell’ambito dei trattamenti fitoterapici, invece, tra i rimedi più utilizzati per ridurre gli stati d’ansia e l'insonnia, sono consigliati infusi o tisane a base di camomilla, biancospino, valeriana e passiflora, capaci di indurre uno stato di calma e rilassatezza nel soggetto che le assume.

Dr.ssa Martina Valizzone Psicoterapeuta
Dr.ssa Martina Valizzone
psicologopsicoterapeuta

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