Il termine psiconevrosi si riferisce ad una serie di disturbi di natura nevrotica (nevrosi), caratterizzati da difficoltà nella sfera emotiva, episodi o crisi d’ansia e sintomi somatici di vario genere. Secondo le teorie psicoanalitiche, le nevrosi fobiche sono disturbi riconducibili all'esistenza di un conflitto intrapsichico tra desideri e impulsi (inconsci) e l’ambiente in cui il soggetto vive.
Nel momento in cui questi desideri minacciano di affiorare alla coscienza, l'individuo mette in atto una serie di meccanismi di difesa (come la negazione, la proiezione e la sublimazione) che hanno come conseguenza la manifestazione di un sintomo, espressione del compromesso fra uno o più impulsi rimossi e forze messe in campo dall’individuo, che si oppongono all'ingresso di questi impulsi nel pensiero cosciente.
Distinguiamo cinque forme principali di psiconevrosi:
Secondo la concezione freudiana le psiconevrosi avrebbero origine nell’infanzia, mentre secondo la psicoanalisi junghiana i sintomi nevrotici esprimerebbero una rottura tra conscio e inconscio, che in condizione di equilibrio psichico comunicano tra loro.
Attualmente i ricercatori sembrano concordare con l’ipotesi che indica le nevrosi fobiche come il risultato dell’azione congiunta di diversi fattori, quali:
Sembrerebbe ormai chiaro che i fattori biologici e quelli psicoambientali si influenzino vicendevolmente ma i meccanismi di questa interazione sono ancora sconosciuti. Altri autori invece ritengono che alla base delle nevrosi vi sia una predisposizione genetica in grado di determinare una maggiore vulnerabilità del soggetto a determinati fattori ambientali potenzialmente patogeni.
I diversi quadri clinici attraverso i quali si manifestano le psiconevrosi rappresentano il modo in cui il soggetto tenta di risolvere l’ansia derivante dal conflitto intrapsichico.
Le psiconevrosi sono disturbi caratterizzati da un disfunzioni della sfera emotivo-istintiva e della personalità, che si manifestano attraverso intense crisi d’ansia e agitazione psicomotoria, stati confusionali, crisi isteriche, diminuzione dell’efficienza cognitiva cui si possono aggiungere un blocco dell’affettività e disturbi a carico del sistema nervoso vegetativo.
Questi sintomi inducono il soggetto a sentirsi instabile, vulnerabile e disarmonico rispetto a se stesso, tutti fattori che incidono negativamente anche sulle sue relazioni interpersonali, uno dei punti di maggiore criticità per chi soffre di psiconevrosi.
Il trattamento d’elezione per la cura dei disturbi nevrotici è senza ombra di dubbio la psicoterapia, in particolare la terapia psicoanalitica, alla quale viene spesso associata anche una terapia farmacologica allo scopo di ridurre l’intensità e il ripetersi dei sintomi più invalidanti, come le crisi d’angoscia o isteriche.
Tra i farmaci più indicati nella cura delle psiconevrosi citiamo le benzodiazepine o altri ansiolitici e gli antidepressivi, utili a controllare i sintomi secondari di questi disturbi. Nell’ambito dei trattamenti fitoterapici, invece, tra i rimedi più utilizzati per ridurre gli stati d’ansia e l'insonnia, sono consigliati infusi o tisane a base di camomilla, biancospino, valeriana e passiflora, capaci di indurre uno stato di calma e rilassatezza nel soggetto che le assume.