La pericardite è una malattia infiammatoria che colpisce il pericardio, la membrana che circonda il cuore. Il pericardio è costituito da due strati, uno fibroso più esterno e uno sieroso più interno. Tra i due foglietti del pericardio è presente una quantità fisiologica di liquido: se siamo di fronte a pericardite, la quantità di liquido può aumentare.
Nella maggior parte dei casi la causa è sconosciuta. Ma diverse malattie di origine infettiva o immunologica possono causare pericarditi. Alcune cause possono essere:
Il dolore toracico è sicuramente il sintomo più comune. Il dolore è solitamente acuto e lancinante. Può insorgere lentamente o improvvisamente ed irradiarsi fino al braccio, collo e schiena. Se vi è associata infiammazione del diaframma, il dolore può irradiarsi sino alla scapola. L'infiammazione del pericardio, vicino al tessuto polmonare, può comportare difficoltà respiratorie
Il dolore può verificarsi con la deglutizione, se l'infiammazione è vicino all'esofago.
Possono presentarsi modeste aritmie, febbre, dolori, astenia e malessere generale.
Grazie ad un'attenta analisi medica, è possibile individuare lo sfregamento pericardico: il liquido in eccesso crea un suono che è facilmente individuabile da uno stetoscopio posto sulla parte inferiore dello sterno. Consigliabile far piegare il paziente in avanti, in modo da far muovere il cuore verso la parte anteriore della cassa toracica.
A quali test bisogna sottoporsi?
Fondamentale è l'elettrocardiogramma, che mostra l'attiva elettrica del cuore. Una radiografia toracica può mostrare un allargamento del tessuto cardiaco.
L'ecocardiografia o l'ecografia del cuore possono individuare problemi legati alla pericardite.
Gli esami del sangue sono utili per ricercare determinate cause di pericardite come infezioni, insufficienza renale, malattie del tessuto connettivo o della tiroide.
Diversi sono i tipi di farmaci utilizzati nella cura della pericardite. In primis farmaci anti-infiammatori non steroidei, come l'ibuprofene, utilizzati per diminuire l'infiammazione e l'accumulo di liquido nel pericardio.
Potrebbe essere necessario un breve ciclio di farmaci antidolorifici narcotici, come codeina, idrocodone e ossicodone.
Nei casi ricorrenti, i corticosteroidi sono molto efficaci.
Importantissima può essere la procedura di pericardiocentesi, ovvero l'analisi del liquido estratto attraverso un ago sottile inserito nel sacco pericardico.
In primis il tamponamento cardiaco: un'eccessiva presenza di liquido nel pericardio produce una pressione sulla parte esterna del cuore, che impedisce il normale funzionamento cardiaco. Attraverso la pericardiocentesi, estraendo cioè il liquido, si allevia la pressione e si ristabilisce il normale funzionamento del cuore.