Il pectus excavatum è una condizione anomala della gabbia toracica in cui lo sterno di una persona è affondato all’interno del petto.
Nei casi più gravi questo disturbo può interferire con le regolari funzioni di cuore e polmoni.
Il pectus excavatum si verifica solitamente subito dopo la nascita per poi peggiorare durante il periodo di crescita adolescenziale. Chi ne è affetto è ben consapevole della propria condizione. La chirurgia può correggere questa deformità.
Nella maggior parte dei casi l’unico sintomo è una leggera rientranza del petto.
In alcuni soggetti il disturbo può progressivamente peggiorare dalla nascita, all’adolescenza fino all’età adulta, senza arrestarsi.
Nei casi più gravi di pectus excavatum lo sterno può comprimere i polmoni ed il cuore.
Ecco che allora possono verificarsi i seguenti sintomi:
Le cause esatte di questa malformazione non sono note ma si pensa che possa essere un disturbo ereditario. Un altro fattore associato al pectus excavatum è la cardiopatia.
Quello che si sa per certo è che l’incidenza del pectus excavatum è maggiore nei maschi rispetto alle femmine (ben tre volte maggiore).
Se la profondità della rientranza dello sterno è molto accentuata, è possibile che si riduca lo spazio indispensabile ai polmoni per espandersi. Questa compressione può anche danneggiare il cuore, spingendolo nella parte sinistra del torace e riducendo, così, la sua capacità di pompare sangue efficientemente.
I casi più lievi di pectus excavatum comportano problemi nella postura, evidenziati da un evidente ingobbimento. Un’altra problematica da non trascurare, inoltre, è quella di tipo psicologico, legata al proprio aspetto estetico. Soprattutto in età di sviluppo adolescenziale è facile che chi è affetto da pectus excavatum soffra particolarmente il confronto con i propri coetanei e rischi di non accettarsi, cadendo in uno stato depressivo.
Il pectus excavatum di solito può essere diagnosticato semplicemente esaminando il torace.
Un medico scrupoloso dovrebbe però suggerire anche diversi tipi di test atti a verificare la presenza di eventuali problemi collegati al funzionamento di cuore e polmoni.
Ecco i più comuni:
Per chi non dimostra di avere sintomi particolarmente gravi può bastare il ricorso alla terapia fisica. Alcuni esercizi, infatti, possono migliorare la postura da assumere e contemporaneamente aumentare lo spazio in cui la cassa toracica può espandersi.
Per chi invece soffre di pectus excavatum con sintomi particolarmente gravi è possibile intervenire chirurgicamente per correggere il disturbo e ridurne notevolmente i sintomi.
Due sono gli interventi più comuni e differiscono per le dimensioni delle incisioni da praticare.
Un'incisione al centro del petto permette al chirurgo di visualizzare direttamente lo sterno.
La cartilagine deformata che fissa le costole allo sterno inferiore è rimossa e lo sterno viene fissato in una posizione più naturale con componenti e supporti chirurgici che vengono poi rimossi sei o dodici mesi dopo l’intervento.
Si tratta di una procedura poco invasiva. Piccole incisioni vengono eseguite su ciascun lato del torace, sotto le braccia. Una barra in acciaio chirurgico viene inserita attraverso le due fessure all’interno dello sterno per stabilizzarlo in un posizionamento più naturale. Per l’inserimento della barra ci si serve di una telecamera a fibre ottiche. Le barre vengono poi definitivamente rimosse dopo circa due anni dall’intervento.
La maggior parte dei soggetti che si sottopongono ad un intervento chirurgico per correggere il pectus excavatum rimane poi soddisfatta dell’esito. I migliori risultati si ottengono quando l'intervento viene eseguito durante la pubertà, ma anche un’operazione in età adulta può portare grandi benefici.
Va ricordato che per gli adolescenti affetti da pectus excavatum può essere utile il ricorso ad un supporto psicologico che li aiuti a prendere coscienza del proprio disturbo e ad accettarsi per come sono.