Cos'è il pavor nocturnus
Il
pavor nocturnus, noto anche come disturbo da terrore nel sonno, rientra nella categoria delle
parasonnie ovvero delle
perturbazioni non patologiche del sonno (di cui fanno parte, tra le tante, anche il
sonnambulismo e il
bruxismo).
Questo si manifesta attraverso parziali risvegli durante il
sonno profondo non REM, ed è caratterizzato da reazioni di
panico e paura, simili a veri e propri
attacchi di panico notturni, dei quali il soggetto che ne è colpito non ha ricordi o solo ricordi frammentari.
Sintomi del pavor nocturnus
Le
manifestazioni tipiche degli episodi di pavor nocturnus possono destare molta preoccupazione in chi vi assiste. Il soggetto che ne è colpito solitamente manifesta una forte attivazione del
sistema nervoso autonomo, tale da provocare:
A questi sintomi si accompagnano:
- Agitazione motoria
- Grida
- Urla
- Pianto nel sonno
Per tutta la durata della crisi (che può durare anche svariati minuti) e dopo il suo termine, l’individuo continua a rimanere in uno stato di sonno profondo e al risveglio solitamente non è consapevole di quanto accaduto.
Cause del pavor nocturnus
Le principali
cause di pavor notturno sono le seguenti:
Recentemente alcuni studi hanno messo in evidenza il ruolo della familiarità nello sviluppo del panico notturno: i bambini i cui familiari hanno sofferto o soffrono di terrori notturni o di altre parasonnie, hanno un rischio più elevato, rispetto ai loro coetanei, di andare incontro a pavor nocturnus.
Pavor nocturnus nei bambini
I
bambini sono la categoria più colpita dal
terrore notturno, ne soffre dal 3 al 10% dei bambini di età compresa fra i 2 e i 12 anni.
Nella maggioranza dei casi il panico notturno si risolve spontaneamente in epoca adolescenziale, senza il bisogno di alcun trattamento.
Pavor nocturnus negli adulti
La casistica di
adulti che soffrono di questa particolare parasonnia é piuttosto rara, riguarda
meno dell’1% della popolazione adulta ed è per lo più correlata a
periodi di forte stress emotivo che si riflettono in un’alterazione dei normali cicli del sonno.
Negli adulti si manifesta più comunemente intorno ai 20-30 anni, e spesso segue un decorso cronico. In questi casi può essere consigliabile il ricorso ad una
terapia psicologica coadiuvata da un trattamento farmacologico allo scopo di ridurre la frequenza degli episodi di terrore notturno.
Pavor nocturnus: terapia
Il
terrore notturno il più delle non deve destare particolare preoccupazione in quanto va incontro a remissione spontanea, senza il ricorso ad interventi o
terapie specifiche.
Quando gli episodi si manifestano più volte a settimana e il soggetto che ne soffre mostra comportamenti aggressivi durante il sonno, tali da compromettere l’incolumità (sua o delle persone che gli sono accanto) è opportuno rivolgersi ad uno specialista per valutare l'eventualità di sottoporsi ad una terapia.
Tra i trattamenti più efficaci nel contrastare il pavor nocturnus citiamo il protocollo dei risvegli notturni programmati, da seguire per una o più settimane. Si tratta di una strategia comportamentale che consiste nel risvegliare il soggetto prima dell’orario in cui di solito si verificano gli episodi e, in seguito, predisporlo nuovamente a dormire, evitando così che possano verificarsi gli episodi di panico.
Qualora fosse necessario può essere indicata l’assunzione di una
terapia farmacologica (indirizzata quasi esclusivamente ai pazienti adulti) a base di benzodiazepine o
antidepressivi.
Un’alternativa più blanda e con meno effetti collaterali, adatta anche per i bambini, è invece l’assunzione di
triptofano o di rimedi omeopatici a base di
fiori di bach, in grado di favorire un sonno rilassante e di conseguenza la riduzione dei fenomeni di terrore notturno.
Rimedi per il pavor nocturnus
Qualora ci si trovasse ad assistere ad
episodi di pavor nocturnus è fondamentale evitare di toccare o risvegliare la persona che ha la crisi, in quanto non si farebbe altro che amplificare la reazione di panico.
Trovandosi in uno stato di sonno profondo la persona che ne è colpita non è in grado di riconoscere gli stimoli esterni né le persone familiari; gesti accudenti potrebbero dunque essere percepiti come una minaccia alla propria incolumità e scatenare reazioni ancora più intense.
Tra gli accorgimenti da seguire per favorire un sonno tranquillo è consigliabile:
- curare la routine del sonno facendo in modo che gli orari di addormentamento e di risveglio siano regolari;
- rimuovere eventuali oggetti pericolosi o ostacoli che potrebbero mettere in pericolo la persona durante la crisi;
- evitare di assumere sostanze stimolanti prima di coricarsi;
- ridurre lo stress quotidiano, ma soprattutto evitare di raccontare al soggetto che soffre di pavor nocturnus quanto avvenuto (soprattutto nel caso di bambini): il racconto di questi episodi potrebbe infatti provocare ansia e preoccupazione che altri episodi possano verificarsi, aumentando quindi la probabilità di recidiva.
Pavor nocturnus e incubi
Diversa è la psicologia relativa al
pavor nocturnis nei neonati e nei bambini che soffrono anche di
incubi. In questo caso le esperienze emotivamente provanti e negative come l'ansia, le preoccupazioni e lo
stress, poiché ad esempio assistere a una lite dei propri genitori o essere vittima di violenza segnano il
vissuto emotivo del bambino, hanno dunque un
impatto negativo sui sogni, dando luogo ai cosiddetti incubi.
A differenza dei terrori notturni, in caso di incubi essi si verificano nelle ultime ore di sonno. L'incubo provoca un risveglio cosciente e dunque,il bambino il mattino seguente può ricordare sia il momento del risveglio, sia il contenuto dei sogni o del sogno. Pertanto, pavor nocturnus e incubi sono due fenomeni distinti che richiedono interventi altrettanto diversificati.
Ciò che però è necessario ricordare è che le preoccupazioni, ansia e stress hanno un impatto notevole sulla qualità del sonno del bambino ed è quindi importante prestare la giusta attenzione al suo benessere emotivo e alla gestione dei fattori scatenanti dello stress e, se possibile, alla loro prevenzione.