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Paralisi di Bell

Neurologia
Paralisi di Bell

Cos'è la paralisi di Bell

La paralisi di Bell è la paralisi del nervo facciale di tipo periferico (cioè del VII nervo cranico) e cioè solo del nervo che non è da confondere con la paralisi del VII nervo cranico di tipo centrale che è dovuta a lesioni cerebrali come ictus o tumori; le due problematiche si distinguono clinicamente, in quanto in quella periferica spesso manca il controllo della chiusura palpebrale nel lato colpito e in quella centrale tale capacità è conservata.

Cos'è il nervo facciale

Il nervo facciale è un nervo che controlla i muscoli sul lato del viso. 

Ci permette di mostrare espressioni, sorridere, piangere. 

Esistono due nervi facciali, su ognuno dei lati del volto. 

Una disfunzione di questo nervo comporta problematiche a livello psicologico e sociale.

Sintomi di un problema al nervo facciale

Differenti sono le problematiche: nei casi più gravi, si giunge ad una paralisi di un lato del volto.

Correlati sono sicuramente debolezza, secchezza degli occhi o della bocca, alterazioni del gusto sul lato colpito.

Cause della paralisi di Bell

Numerose e differenziate sono le cause di paralisi di Bell:
  • trauma alla nascita
  • fratture della base cranica
  • lesioni facciali
  • lesioni dell'orecchio medio
  • interventi chirurgici
  • malattie del sistema nervoso
  • infezioni
  • herpes zoster
  • tumori
  • avvelenamento da monossido di carbonio
  • freddo

Diagnosi della paralisi del nervo facciale

Per la diagnosi, importante è una visita neurologica per la diagnosi differenziale.

Diversi sono i test a cui il medico può sottoporre il paziente:
  • test dell'udito
  • prove di equilibrio
  • prove di strappo
  • prove di assaggio
  • prove elettriche
  • elettromiografia e impedenzometria stato acustica.

Questi test sono in genere accompagnati da TAC o risognanza magnetica.

Cura della paralisi di Bell

Fondamentali sono i farmaci cortisonici (un milligrammo per ogni chilogrammo di peso corporeo). 

Importanti, inoltre, possono essere i farmaci antivirali, i neurotrofici come acetilcarnitina, l'acido alfa lipoico e le vitamine del gruppo B.

In casi più gravi, si consiglia la decompressione del nervo, onde evitare problemi oculari ed estetici.

Dr. Carlo Valtulina Medico Chirurgo
Dr. Carlo Valtulina
neurochirurgo

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