L'ovarite è un’infiammazione dell'ovaio, che può presentarsi in forma acuta o cronica. Può interessare un solo lato oppure entrambi, in genere si manifesta simultaneamente ad un’infezione della tuba per cui si parla di annessite ( complesso ovaio-tuba), o di malattia infiammatoria pelvica(PID), quando però interessa anche altre strutture vicine, come utero, intestino o vescica.
L'ovarite è causata da infezioni batteriche. I principali responsabili sono il gonococco, ma anche Chlamydia trachomatis, e, meno frequentemente, Mycoplasma hominis, Escherichia Coli, Streptococchi di gruppo B, Stafilococchi che raggiungono gli annessi risalendo le vie genitali dal basso (uretriti, cerviciti, vaginiti, endometriti) o provenienti dalla cavità addominale attraverso l’ostio tubarico.
L’infezione, quindi, si trasmette prevalentemente per via ascendente, mentre in meno dell’1% dei casi è dovuta ad un focolaio extragenitale (spesso appendicolare) che raggiunge l’apparato riproduttivo per via ematica, linfatica o per contiguità.
Spesso la diagnosi di infezione da Chlamydia è tardiva perchè nel 75% dei casi può evolvere in modo subdolo, subclinico o addirittura asintomatico; in tal caso la diagnosi viene effettuata in corso di indagini per sintomatologia dolorosa pelvica o per sterilità.
Quando presente, la sintomatologia è rappresentata da cervicite mucopurulenta, facilmente sanguinante, con secrezioni di colorito giallastro e, raramente, da uretrite.
La trasmissione avviene durante i rapporti sessuali (malattia sessualmente trasmessa (MST) più diffusa nel mondo), per contatto con superficie cruentate.
La diagnosi di certezza è effettuata mediante la ricerca di anticorpi anti-chlamydia.
Altro agente etiologico frequente della salpingite acuta e delle flogosi croniche pelviche è il gonococco (Neisseria gonorrhoeae) responsabile di cerviciti muco-purulente che possono estendersi a tuba, ovaio e peritoneo.
Il gonococco è responsabile del 15% delle annessiti e delle malattie sessualmente trasmesse (MST) mentre sono meno frequenti:
I sintomi dell'ovarite possono essere:
La diagnosi dell'ovarite si effettua con:
Per valutare correttamente l’insorgere di un’ovarite è necessario effettuare un’accurata visita medica generale, non trascurando la storia clinica del paziente.
Molto importante, inoltre, è lo studio specifico dei sintomi rilevati e l’individuazione delle forme batteriche presenti nell’organismo.
Bisogna fare attenzione, soprattutto durante una prima visita, a non confondere l’ovarite con una forma di appendicite acuta (alcuni sintomi, infatti, sono comuni ad entrambi i disturbi).
Il trattamento per l’ovarite si basa su una terapia farmacologica, con il ricorso ad antibiotici e sulfamidici. Se tuttavia queste cure mediche non forniscono adeguati risultati, è possibile ricorrere ad un intervento chirurgico.
La terapia per l'ovarite è farmacologica, a base di:
Qualora questi non diano risultati si ricorre all'intervento chirurgico.
Annessite cronica: si avvale principalmente della terapia con enzimi proteolitici: se somministrati in fase precoce sono capaci di impedire fenomeni cicatriziali.
Consigliata anche nelle annessiti croniche la idroterapia: irrigazioni vaginali con acque termali ipertoniche sulfuree, acque salso-bromo-iodiche e fanghi salso-bromo-iodico con proprietà antisettiche (i sali alogeni, presenti in quantità di 150 gr circa per litro, permettono il potenziamento degli enzimi lisosomiali), immunomodulatrici (aumento dell’attività fagocitaria dei leucociti) e decongestionante; Tali terapie termali sono presenti in molti siti italiani.
Qualora le terapie, soprattutto nella fase acuta, non diano risultati, si ricorre all'intervento chirurgico.
L'ovarite può avere conseguenze disastrose dal punto di vista riproduttivo: