L’osteodistrofia renale è un disturbo delle ossa che si verifica quando i reni non riescono a mantenere i livelli normali di calcio e fosforo nel sangue. È un molto comune nelle persone con problemi ai reni e colpisce la maggior parte dei pazienti in dialisi.
L’osteodistrofia renale è più grave nei bambini perché le loro ossa sono ancora in crescita. Questa condizione infatti provoca un rallentamento della crescita delle ossa e causa delle deformità, ad esempio il piegamento delle gambe verso l’interno o verso l’esterno. Un’altra importante conseguenza è la bassa statura. I sintomi possono essere evidenti nei bambini con problemi ai reni, ancora prima che comincino la dialisi.
I cambiamenti ossei provocati dalla malattia possono cominciare molti anni prima che i sintomi si manifestino negli adulti, ma non si manifestano fino a che il paziente non è stato in dialisi per molti anni; per questo motivo è considerata una malattia che rende silenziosamente storpi.
I pazienti più anziani e le donne che hanno superato la menopausa sono a maggiore rischio di questa malattia poiché sono già vulnerabili per l’osteoporosi, un’altra malattia delle ossa. Se non curata, l’osteodistrofia porta all’assottigliamento e indebolimento delle ossa, e una persona con osteodistrofia può cominciare ad accusare dolori alle ossa e alle articolazione. Inoltre c’è una maggiore possibilità di fratture.
Disturbi tipici associati includono:
Negli individui sani, il tessuto osseo è dinamico e viene continuamente distrutto e ricostituito. I reni giocano un ruolo molto importante nel mantenimento della salute delle ossa, perché uno dei loro compiti è quello di bilanciare i livelli di calcio e fosforo nel sangue.
Il calcio è un minerale che costituisce e rinforza le ossa, si trova in molti cibi, in particolare nel latte e negli altri latticini. Se il livello di calcio nel sangue diminuisce eccessivamente, quattro piccole ghiandole nel collo chiamate paratiroidi rilasciano un ormone detto paratiroideo (PTH). Questo determina il rilascio di calcio dalle ossa per ricostituire la calcemia del sangue. Troppo PTH nel sangue determinerà un’eccessiva rimozione di calcio dalle ossa, e nel tempo, questo provocherà il loro indebolimento.
Il fosforo, che si trova nella maggior parte dei cibi, aiuta a regolare i livelli di calcio nelle ossa. I reni sani rimuovono l’eccesso di fosforo dal sangue. Quando i reni smettono di funzionare normalmente, i livelli di fosforo nel sangue diventano troppo alti, portano ad una minore calcemia, risultando nella perdita di calcio dalle ossa.
I reni sani producono inoltre il calcitriolo, una forma di vitamina D, per aiutare l’organismo ad assorbire il calcio proveniente dalla dieta nel sangue e nelle ossa. Se i livelli di calcitriolo scendono troppo, aumentano i livelli di PTH e il calcio viene rimosso dalle ossa. Il calcitriolo ed il PTH quindi lavorano insieme per mantenere la calcemia e le ossa. In un paziente con disturbi renali, l’organismo non riesce ad assorbire il calcio dal cibo e comincia a rimuoverlo dalle ossa.
I sintomi dell'osteodistrofia sono quelli delle malattie ad essa associati. Generalmente è caratterizzata da:
Per diagnosticarla, il medico potrà prelevarti un campione di sangue per misurare i livelli di calcio, fosforo, PTH e calcitriolo. Il medico può anche eseguire una biopsia dell’osso per verificarne la densità. La biopsia viene eseguita in anestesia locale e prevede la rimozione di un piccolo campione di osso dall’anca, che verrà analizzato al microscopio. Una volta determinata la causa dell’osteodistrofia renale, si può procedere al trattamento.
Controllare i livelli di ormone paratiroideo previene la rimozione di calcio dalle ossa. Di solito le ghiandole paratiroidi iperattive si possono controllare attraverso dei cambiamenti nella dieta, con la dialisi o con dei farmaci. Il farmaco cinacalcet cloridrato, approvato dall’FDA nel 2004, abbassa i livelli di PTH nel sangue poiché imita il calcio. Se i livelli di PTH non possono essere controllati nei modi precedenti, le paratiroidi vengono rimosse chirurgicamente.
Se i tuoi reni non producono quantità sufficienti di calcitriolo, è possibile assumere del calcitriolo sintetico sotto forma di compresse o soluzioni iniettabili. Il tuo medico potrà inoltre prescriverti un integratore di calcio.
L’osteodistrofia renale può anche essere curata tramite accorgimenti della dieta. La riduzione dell’apporto di fosforo è uno dei passi più importanti per prevenire disturbi ossei. Quasi tutti i cibi contengono fosforo, in particolare latte, formaggio, fagioli secchi, piselli, frutta secca e burro d’arachidi. È bene limitare bevande come la cioccolata, le bibite scure e la birra. Spesso, vengono prescritte delle medicine come il carbonato di calcio, l’acetato di calcio il sevelamer cloridrato o il carbonato di lantanio che servono a legare il fosforo nell’intestino; diminuendo così l’assorbimento di fosforo nel sangue. Assicurati che il chelante del fosfato non contenga alluminio, perché può essere tossico e causare anemia. Un dietologo specializzato per i reni può aiutarti a sviluppare un piano di dieta per controllare i livelli di fosforo nel sangue.
Si è riscontrato un beneficio per quanto riguarda la forza delle ossa, in alcuni pazienti che svolgevano attività fisica. Ad ogni modo consultate il vostro medico prima di cominciare un programma di esercizio.
Un buon trattamento, che comprende la giusta attenzione alla dialisi, la dieta ed i farmaci, può considerevolmente migliorare la capacità dell’organismo di riparare le ossa danneggiate dall’osteodistrofia renale.