Cos'è la nefrite
La
nefrite è un'
infiammazione dei reni causata da un'infezione batterica dei reni (
pielonefrite) o dall'esposizione a una tossina. In alcuni casi, la nefrite porta ad un rigonfiamento del tessuto.
Il gruppo più importante delle malattie renale è rappresentato dalle glomerulonefriti e dalla nefrite interstiziale.
Nelle prima, le lesioni, che possono essere di varia natura e gravità, si localizzano ai capillare del glomerulo; nella seconda, il processo infiammatorio si localizza invece nel tessuto connettivo interstiziale interposto tra i nefroni, i loro condotti escretori e i vasi renali, associandosi eventualmente ad alterazioni secondarie delle strutture glomerulari e tubulari.
Altri processi infiammatori che possono colpire il rene sono alcune infezioni croniche quali:
Di queste, la più frequente, è la tubercolosi che, tra le localizzazioni extrapolmonari della malattia, è una della più comuni.
Molto più rare e di scarsa importazna pratica sono invece la lue o sifilide che, così come negli altri organi, può essere congenita o acquisita (quest'ultima soprattutto durante il periodo terziario).
L'actinomicosi, provocata da un fungo patogeno, determina la formazione di ascessi con pielonefrite.
Funzioni dei reni
La funzione principale dei
reni è la produzione di urina, con la quale vengono eliminati acqua e soluti, in modo da regolare il volume e la composizione dei liquidi corporei, mantenendone i valori entro limiti ristretti anche a fronte di ampie variazioni dell’assunzione di cibo e di acqua. Oltre alla produzione di urina, essi svolgono diverse
funzioni importanti, tra cui:
- Regolazione dell'osmolarità e del volume dei liquidi corporei.
- Regolazione dell’equilibrio elettrolitico.
- Regolazione dell’equilibrio acido-base.
- Secrezione dei prodotti terminali del metabolismo e delle sostanze estranee.
- Produzione e secrezione di ormoni.
Tipi di nefrite
Quando con il termine
nefrite ci si riferisce a un
processo infiammatorio dei glomeruli renali (porzioni vascolari del corpuscolo renale di Malpighi che, insieme ai tubuli renali, costituiscono i nefroni, le unità funzionali del rene), si parla di
glomerulonefrite; quando invece il processo infiammatorio colpisce contemporaneamente rene e mucosa del bacinetto renale, si parla di
pielonefrite.
La nefrite da rigetto si manifesta in caso di trapianto renale per la reazione immunitaria che l'organismo svilupa nei confronti dell'organo trapiantato.
Si conoscono anche
forme ereditarie di nefrite, spesso associate a
sordità e difetti visivi, trasmesse come carattere dominante.
Nefrite interstiziale
La
nefrite interstiziale, detta anche
nefrite tubulo-interstiziale, è un'infiammazione dell'interstizio, cioè la parte di tessuto presente fra glomeruli e tubuli renali. Questo tipo di infiammazione renale può essere distinta in 2 fasi in base al suo decorso: acuta o cronica. Durante la
fase acuta, si può osservare l'infiammazione dell'interstizio e la conseguente insorgenza di
insufficienza renale acuta.
La nefrite interstiziale può essere provocata da fattori di diversa natura. Per lo più sono in gioco microrganismi o loro tossine:
Sono tra le cause pù comuni.
Sono state osservate anche nerfriti interstiziali conseguenti a intossicazioni da farmaci (soprattutto sulfamidici, fenacetina).
Quando la nefrtie interstiziale si manifesta nel corso di una malattia generalizzata a tutto l'organismo (ad esempio:
scarlattina,
difterite, morbillo,
varicella,
erisipela,
setticemia), i germi (o comunque i prodotti responsabili) raggiungono il rene per via sanguigna (
nefriti interstiziali ematogene o discendenti); in altri casi, invece, i microrganismi patogeni si propagano al rene per contiguità, da organi vicini (
nefriti interstiziali ascendenti).
I sintomi della nefrite interstiziale sono variabili, in rapporto al maggior o minor danno subito dalle strutture renali.
In molti casi, la malattia decorre in modo asintomatico o con sintomi esclusivamente urinari: presenza di modesta quantità di
albumina nelle urine, qualche volta anche di
globuli rossi o di
leucociti. In tali casi, la diagnosi è spesso dificile.
Molto rari i casi in cui la malattia si manifesta con un quadrio di
insufficienza renale acuta, caratterizzata da intensa riduzione del flusso di urina fino alla sua cessazione (
anuria).
Più ricca è invece la sintomatologia in quelle forma in cui il processo infiammatorio ha un'
evoluzione purulenta: ciò si ha quando sono in gioco germi piogeni, giunti al rene per via sanguinga (
nefrite suppurativa, ematogena), provenienti da folocai settici (ad esempio: flemmoni,
osteomielite, endocardite, endometrite).
In qusti casi, entrambi i reni appaiono disseminati di piccoli ascessi, "foruncolosi renale", oppure può formarsi anche un unico voluminoso ascesso, che trasforma il rene in una sacca piena di pus e che può diffondersi ai tessuti vicini (perinefrite purulenta).
In tali casi, si ha anche:
-
Febbre elevata.
- Dolore alle regioni lombari.
- Sintomi generali di infezione (astenia, cefalea, nausea o vomito).
- Disturbi vescicali.
-
Leucocitosi.
- Aumento della velocità di sedimentazione dei globuli rossi.
Le urine sono
torbide, ricche di germi e di globuli bianchi e possono contenere anche cilindri, proteine, globuli rossi. L'
esame colturale delle urine consente di identificarne il germe responsabile.
Una nefrite interstiziale purulenta si può avere anche per propagazione all'interstizio renae di un'infezione delle vie urinarie (ad esempio, della vescica degli ureteri, del bacinetto).
Queste forme vengono indicate col termine di pielonefriti e insorgono in genere in concomitanza con processi patologici che provochino un ristagno di urina nella vescica e l'insediamento in essa di germi. Le pielonefriti possono essere acute, subacute croniche, e costituiscono la forma più frequente e meglio nota di nefrite interstiziale.
La terapia della nefrite interstiziale è ovviamente variabile da caso a caso e si fonda su misure igienico-dietetiche, sulla somministrazione di antibiotici o sulfamidici a largo spettro di azione, sulla correzione chirurgica di eventuali ostacoli al deflusso urinario, sullo svuotamento di eventuali raccolte purulente.
Poichè queste forme (e soprattutto le pielonefriti) tendono a diventare croniche, evolvendo in modo subdolo, è necessairo un rigoroso controllo dei pazienti mediante esami periodici delle urine.
La fase cronica della nefrite interstiziale è in genere causata dall'assunzione a lungo termine di analgesici. La nefrite cronica compare in seguito a irradiazioni delle regioni renali o delle parti alte dell'addome.
Nefrite lupica
La
nefrite lupica è caratterizzata dall'alterazione della struttura e della funzione renale, mentre l'organismo è affetto da
lupus eritematoso sistemico (LES), di solito si manifesta entro 5 anni dalla diagnosi.
E' evidente nella maggior parte dei pazienti con LES, anche quelli senza manifestazioni cliniche della malattia renale. I sintomi della nefrite lupica sono generalmente correlati a:
- Ipertensione.
- Proteinuria.
- Insufficienza renale.
La valutazione della funzione renale in pazienti con LES per rilevare qualsiasi coinvolgimento renale precoce è importante perché la diagnosi precoce e il trattamento possono migliorare significativamente l'esito renale. La biopsia renale deve essere presa in considerazione in tutti i pazienti affetti da LES che presentino evidenze cliniche o di laboratorio di nefrite attiva, in particolare sul primo episodio di nefrite.
L'obiettivo principale della terapia per la nefrite lupica è di normalizzare la funzione renale o, almeno, di prevenire la progressiva perdita della funzionalità dell'organo. La terapia differisce a seconda della lesione patologica.
I pazienti con
nefrite da lupus possono riportare altri sintomi di LES attivo (ad esempio, affaticamento, febbre, rash,
artrite, sieropositività o malattia del sistema nervoso centrale).
Durante il follow-up regolare, le anormalità di laboratorio che suggeriscono una nefrite da lupus attiva includono ematuria o proteinuria.
Sintomi nefritici correlati all'ipertensione e alla scarsa funzionalità renale (tipica della nefrite diffusa del lupus) sono:
- Edema periferico.
- Mal di testa e vertigini.
- Nausea e vomito.
- Coagulopatia.
Gli esami di laboratorio per valutare la funzione renale nei pazienti affetti da LES comprendono:
- Test dell'azoto ureico nel sangue.
- Valutazione della creatinina sierica.
- Analisi delle urine (per verificare la presenza di proteine e globuli rossi).
- Test delle urine per la concentrazione di creatinina e proteine.
- Test delle urine nelle 24 ore per la clearance della creatinina e l'escrezione proteica.
I test di laboratorio per l'attività del LES includono:
- Anticorpi contro DNA a doppio filamento.
- Tasso di sedimentazione degli eritrociti.
-
Proteina C-reattiva.
La nefrite da lupus è organizzata secondo la classificazione come segue:
-
Classe I: Nefrite del lupus mesangiale minima.
-
Classe II: Nefrite del lupus proliferativo mesangiale.
-
Classe III: Nefrite del lupus focale (attiva e cronica, proliferativa e sclerosante).
-
Classe IV: Nefrite diffusa del lupus (attiva e cronica, proliferativa e sclerosante, segmentale e globale).
-
Classe V: Nefrite del lupus membranoso.
-
Classe VI: Nefrite da sclerosi avanzata di lupus.
Cause della nefrite
La
causa della nefrite renale è l’infezione con il batterio
streptococco, che porta ad una reazione immunitaria che danneggia le unità di filtrazione del rene. Altre cause sono:
Diagnosi di nefrite
Per la
diagnosi della nefrite da parte di uno specialista
nefrologo, si effettuano alcuni test, come:
Cure
Il
trattamento della nefrite renale dipende dalla gravità della patologia. L’obiettivo delle cure è
ridurre l’infiammazione renale per limitare i danni ai reni. Si consiglia di seguire una
dieta sana, evitando alcuni alimenti, come:
Complicanze
Se la
nefrite non viene curata adeguatamente, può danneggiare i reni e portare
complicazioni potenzialmente gravi quali:
- Insufficienza renale acuta o cronica.
- Ascesso perirenale.
- Infezione del sangue.
-
Gotta.
- Nefrite cronica.
Dieta da seguire in caso di nefrite
Il trattamento della nefrite renale non prevede soltanto l'assunzione di farmaci, ma anche molto riposo e una particolare cura per l'alimentazione. La dieta dovrebbe essere stilata da un nutrizionista e prevedere un alto dosaggio calorico, ma decisamente a basso contenuto proteico. Tuttavia, si consiglia vivamente di evitare alimenti ad alto contenuto di sale, come:
- Salumi.
- Affettati.
- Formaggi stagionati.