La microcitosi delle emazie o microcitemia è la condizione di un soggetto che possiede globuli rossi (o eritrociti) più piccoli della norma nel sangue periferico (microciti).
La microcitosi, quindi, è la condizione opposta alla macrocitosi, nella quale gli eritrociti hanno un volume maggiore del normale.
Il volume degli eritrociti è indicato mediante un valore medio noto come “volume corpuscolare medio”, in inglese mean corpuscular volume (MCV).
Il valore MCV è riportato dall’esame emocromocitometrico e i valori normali per gli adulti sono compresi tra 80 fL (femtolitri) e 100 fL. Un valore minore di 80 fL è indicativo di macrocitosi.
Per i bambini, i valori di MCV sono diversi e variano con l’età:
La microcitemia è frequentemente associata ad anemia ipocromica.
Per anemia si intende la riduzione della quantità di emoglobina rispetto al numero totale di globuli rossi. L’anemia, quindi, non è definita come la condizione in cui si hanno i globuli rossi bassi, anche se è vero che spesso si riscontrano gli eritrociti bassi, ma questo è solo un effetto della carenza di emoglobina.
La condizione opposta, ovvero la presenza di globuli rossi alti, da cui deriva una maggiore quantità di emoglobina, è chiamata eritrocitosi.
Come detto in precedenza, la microcitosi delle emazie è una condizione che si riferisce esclusivamente al volume degli eritrociti e si riscontra spesso in varie forme di anemia. Nell’anemia la quantità di emoglobina si riduce e ciò può causare anche la diminuzione della concentrazione di emoglobina in ciascun globulo rosso, producendo emazie ipocromiche.
Per ipocromia, quindi, s’intende una colorazione rossa (conferita dall’emoglobina) degli eritrociti meno intensa rispetto alla norma, ed è una condizione definita sempre in relazione al volume dei globuli rossi poiché fa riferimento alla concentrazione dell’emoglobina.
Quando sono presenti difetti della sintesi di emoglobina, i precursori degli eritrociti tentano di compensare il deficit aumentando la proliferazione, ma ciò causa alterazioni nel processo di maturazione e la produzione di globuli rossi di piccole dimensioni.
Il risultato è la presenza di microciti ipocromici. Quindi, il riscontro delle emazie ipocromiche è frequente con una condizione di microcitosi, mentre è estremamente raro rilevare la presenza di microciti ipercromici. L’ipercromia è più frequentemente associata, invece, con la macrocitosi.
La microcitosi può essere riscontrata in caso di:
La microcitosi in sé è una condizione asintomatica, mentre esistono i sintomi dell’anemia, tra i quali i più comuni sono:
Tali sintomi sono indicativi della presenza di anemia se durano per qualche settimana, senza mai regredire.
Per la diagnosi è necessario eseguire un esame emocromocitometrico, con il quale si misurano:
Tra gli parametri richiesti vi sono i seguenti:
Inoltre, deve essere eseguito l’esame dello striscio di sangue, per consentire l’osservazione al microscopio delle emazie.
Attraverso questo test è possibile valutare la presenza di:
Il medico richiederà poi test più specifici, volti ad indagare la causa scatenante la microcitemia.
Talvolta il riscontro di microcitosi può avvenire in modo casuale perché individui asintomatici che si sottopongono ad esame del sangue di routine rilevano la presenza di MCV<80 fL. In questo caso è opportuno rivolgersi al medico per valutare se la microcitosi è transiente o meno e qual è la causa.
In presenza di forme lievi, la qualità di vita non è compromessa dalla microcitosi e dall’anemia e non sono richiesti particolari provvedimenti.
Tuttavia, qualche accortezza è utile e necessaria. In particolare, l’alimentazione è importante e deve:
La cura consiste nel trattamento della condizione clinica sottostante, per migliorare i sintomi dell’anemia prodotta.
Ai pazienti affetti da anemia microcitica viene raccomandato di:
Le complicanze intervengono quando l’anemia grave non viene trattata e comprendono: