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Microcitosi

Ematologia
Microcitosi

Cos'è la microcitosi?

La microcitosi delle emazie o microcitemia è la condizione di un soggetto che possiede globuli rossi (o eritrociti) più piccoli della norma nel sangue periferico (microciti). 

La microcitosi, quindi, è la condizione opposta alla macrocitosi, nella quale gli eritrociti hanno un volume maggiore del normale.

Il volume degli eritrociti è indicato mediante un valore medio noto come “volume corpuscolare medio”, in inglese mean corpuscular volume (MCV).

Il valore MCV è riportato dall’esame emocromocitometrico e i valori normali per gli adulti sono compresi tra 80 fL (femtolitri) e 100 fL. Un valore minore di 80 fL è indicativo di macrocitosi.

Per i bambini, i valori di MCV sono diversi e variano con l’età:

  • 110-128 fL alla nascita;
  • 80-85 fL a 5-24 mesi;
  • 75-90 fL a 2-6 anni;
  • 78-95 fL a 6-12 anni;
  • 80-100 fL dopo i 12 anni.

La microcitemia è frequentemente associata ad anemia ipocromica.

Per anemia si intende la riduzione della quantità di emoglobina rispetto al numero totale di globuli rossi. L’anemia, quindi, non è definita come la condizione in cui si hanno i globuli rossi bassi, anche se è vero che spesso si riscontrano gli eritrociti bassi, ma questo è solo un effetto della carenza di emoglobina.

La condizione opposta, ovvero la presenza di globuli rossi alti, da cui deriva una maggiore quantità di emoglobina, è chiamata eritrocitosi.

Qual è il rapporto tra microcitosi e ipocromia?

Come detto in precedenza, la microcitosi delle emazie è una condizione che si riferisce esclusivamente al volume degli eritrociti e si riscontra spesso in varie forme di anemia. Nell’anemia la quantità di emoglobina si riduce e ciò può causare anche la diminuzione della concentrazione di emoglobina in ciascun globulo rosso, producendo emazie ipocromiche.

Per ipocromia, quindi, s’intende una colorazione rossa (conferita dall’emoglobina) degli eritrociti meno intensa rispetto alla norma, ed è una condizione definita sempre in relazione al volume dei globuli rossi poiché fa riferimento alla concentrazione dell’emoglobina.

Quando sono presenti difetti della sintesi di emoglobina, i precursori degli eritrociti tentano di compensare il deficit aumentando la proliferazione, ma ciò causa alterazioni nel processo di maturazione e la produzione di globuli rossi di piccole dimensioni.

Il risultato è la presenza di microciti ipocromici. Quindi, il riscontro delle emazie ipocromiche è frequente con una condizione di microcitosi, mentre è estremamente raro rilevare la presenza di microciti ipercromici. L’ipercromia è più frequentemente associata, invece, con la macrocitosi.

Quali sono le cause?

La microcitosi può essere riscontrata in caso di:

  • anemie sideropeniche, causate da alterazioni nel processo di maturazione degli eritrociti per ridotto apporto di ferro (carenza marziale), che comportano ridotta sintesi del gruppo eme e, dunque, dell’emoglobina; 
  • anemie sideroblastiche, causate dall’incapacità dell’organismo di utilizzare il ferro presente, che viene così accumulato in depositi e non utilizzato per la sintesi del gruppo eme;
  • talassemie, causate da alterazioni dei geni che codificano per le subunità dell’emoglobina e che ne determinano una minore sintesi;
  • intossicazione da piombo o intossicazione da alluminio;
  • anemia causata da malattie infettive e infiammatorie croniche, come tubercolosi, AIDS, artrite reumatoide, morbo di Crohn, tumori;
  • gravidanza, a causa dell’aumentata richiesta di ferro da parte del feto;
  • perdite di sangue (mestruazioni abbondanti, emorragie croniche da ulcere o emorroidi) non adeguatamente bilanciate attraverso l’alimentazione.

Quali sono i sintomi?

La microcitosi in sé è una condizione asintomatica, mentre esistono i sintomi dell’anemia, tra i quali i più comuni sono:

Tali sintomi sono indicativi della presenza di anemia se durano per qualche settimana, senza mai regredire.

Come si diagnostica?

Per la diagnosi è necessario eseguire un esame emocromocitometrico, con il quale si misurano:

  • il numero di globuli rossi;
  • il volume medio dei globuli rossi;
  • la concentrazione di emoglobina.

Tra gli parametri richiesti vi sono i seguenti:

Inoltre, deve essere eseguito l’esame dello striscio di sangue, per consentire l’osservazione al microscopio delle emazie.

Attraverso questo test è possibile valutare la presenza di:

  • microcitemia
  • macrocitemia
  • ipercromia
  • normocromia
  • ipocromia.

Il medico richiederà poi test più specifici, volti ad indagare la causa scatenante la microcitemia.

Cosa fare in caso di microcitosi?

Talvolta il riscontro di microcitosi può avvenire in modo casuale perché individui asintomatici che si sottopongono ad esame del sangue di routine rilevano la presenza di MCV<80 fL. In questo caso è opportuno rivolgersi al medico per valutare se la microcitosi è transiente o meno e qual è la causa.

In presenza di forme lievi, la qualità di vita non è compromessa dalla microcitosi e dall’anemia e non sono richiesti particolari provvedimenti.

Tuttavia, qualche accortezza è utile e necessaria. In particolare, l’alimentazione è importante e deve:

  • essere sana e bilanciata;
  • comprendere alimenti ricchi di ferro (carne rossa, pollame, vegetali a foglia scura, fagioli e uva passa) e vitamina C (agrumi, uva, peperoni, broccoli, cavolini di Bruxelles);
  • evitare gli alimenti che riducono l’assorbimento del ferro.

Esiste una cura per la microcitosi?

La cura consiste nel trattamento della condizione clinica sottostante, per migliorare i sintomi dell’anemia prodotta.

Ai pazienti affetti da anemia microcitica viene raccomandato di:

  • assumere integratori di ferro e di vitamina C, il primo per ridurre l’anemia e la seconda per favorire l’assorbimento del ferro da parte dell’organismo;
  • assumere la terapia ormonale (pillola contraccettiva), per le donne che hanno mestruazioni abbondanti che provocano deficit di ferro;
  • eseguire una trasfusione di globuli rossi, se l’anemia microcitemica è grave, poiché si rischiano complicanze come l’insufficienza cardiaca.

Quali sono le complicanze?

Le complicanze intervengono quando l’anemia grave non viene trattata e comprendono:

Dr.ssa Chiara Tuccilli Biologo
Dr.ssa Chiara Tuccilli

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