Quando il livello di potassio ematico supera il range di normalità si parla di ipercaliemia.
Il potassio è un elemento chimico, precisamente un metallo presente nella tavola periodica degli elementi con il simbolo chimico K, dal latino kalium.
Più del 95% del potassio si trova all’interno delle nostre cellule sotto forma di ione K+. La restante percentuale è presente nell’ambiente extracellulare. La diversa concentrazione di potassio nei compartimenti intra ed extracellulari viene assicurata dalla pompa sodio-potassio ATP-asi, che ogni tre ioni di sodio pompati all'esterno della cellula, permette l’ingresso due ioni di potassio all’interno.
Il potassio è presente in elevate quantità nei muscoli e nel cuore. Regola infatti la contrazione delle fibrocellule muscolari e miocardiche. Inoltre è coinvolto nell’attivazione di diverse attività enzimatiche, svolge un ruolo chiave nella trasmissione dell’impulso nervoso e nella regolazione dell’equilibrio acido-base.
Le principali cause di ipercalcemia sono:
In alcuni casi l'ipercaliemia può essere asintomatica. I sintomi legati all'ipercaliemia includono:
Un incremento dei livelli di potassio può causare gravi alterazioni della funzionalità cardiaca.
L’omeostasi del potassio avviene nel rene, infatti nei glomeruli renali il potassio viene filtrato per poi essere riassorbito nel tubulo prossimale. Le cellule principali del dotto collettore corticale lo scambiano con il sodio. L'eliminazione renale di potassio è controllata dai mineralcorticoidi.
In caso di eccessiva sudorazione, diarrea e vomito, le perdite complessive di potassio possono aumentare.
L'ipercaliemia può essere diagnosticata mediante un controllo del livello di potassio nel sangue. Se si sospetta che il paziente sia affetto da ipercaliemia è consigliato eseguire un elettrocardiogramma che è in grado di identificare la presenza di aritmie cardiache.
Il trattamento dell'ipercaliemia dipende dalla causa di fondo, dalla gravità dei sintomi e dalla salute generale del paziente.